Di seguito la versione “testuale” del video qui proposto.
Prima di lasciarvi alla lettura od alla visione, vi anticipo la domanda finale:
c’è un qualche gioco orrido che, anche se non siete riusciti a trattenervi dal giocarlo (e un pò vi sentite sporchi dentro perchè un pò vi è piaciuto) , non lo consigliereste a nessuno?
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Cari ragazzi, sono stato stronzo.
Sono stato stronzo perchè ho comprato un gioco di merda…e non pago di aver comprato un gioco di merda…ne ho poi comprato un altro.
Ma quindi cosa sono? Uno “scat player”?
Quali sono i 2 giochi in questione?
Ovviamente parliamo sempre di giochi masculi, sia chiaro.
Giochi masculi, che potremmo definire “indie”, data la loro cifra tecnica.
Ma partiamo dal principio.
Durante una delle attività preferite del videogiocatore completista e bipolare, ovvero accendere la xbox-one una volta al mese per mettere a scaricare i vari aggiornamenti dei giochi, decido di ingannare il tempo sfogliando il Marketplace, con gli ultimi giochi pubblicati.
Orbene cosa scorgono i miei occhi stupinigi?
Rock’n’Racing Offroad DX??!!
Ovviamente il titolo e la cover ammicca nei confronti del videogiocatore masculo trentenne, gli manteca un attimo le cervella confondendolo tra un titolo di un mitico arcade anni ’90, Rock’n’Roll Racing appunto, passato agli annali anche per la fantastica colonna sonora ruooockk che prevedeva tra le altre, le sintetizzazioni di brani di Black Sabbath e Deep Purple, mentre con la cover gli titilla il prepuzio della nostalgia suggerendo che forse dietro quel cartellone si ripropone il remake di quel Super Off Road su cui tu, videogiocatore masculo di fine anni ’90, riversavi le tue prime polluzioni.
Quindi che fai tu videogiocatore masculo? Vuoi non dare una sbirciatinaaa??Daaai!
E allora taaac! Ti vai a sbirciare gli screenshot e là sei fregato.
Bottone acquista, conferma?
Si.
Shut up and take my money.
Manco un passaggio in più per verificare l’effettiva qualità di questo videogioco, che l’intero mondo non si è cagato di striscio. Manco esiste su wikipedia e, poichè chi tratta di giochi indie tendenzialmente non ha abbastanza centimetri di bega per interessarsi di giochi masculi, non troverete recensioni su questo gioco se non dopo diverso tempo dalla sua uscita e se non su siti minori che si sono incapponiti nel recensire anche questi giochi minori.
In effetti il gioco è una reinterpretazione di quel Super Off Road dei tempi che furono.
Inquadratura top down isometrica, con la pista inquadrata per intero, e pick-up,jeepponi o dune buggy di vario tipo con cui prendersi a sportellate mentre si cercano di pennellare traiettorie che nemmeno Giotto a mano libera.
Il problema tuttavia è proprio il riuscire a pennellarle queste traiettorie.
Qui l’ambizione indie dello studio si scontra probabilmente con la scarsezza dei mezzi a disposizione.
Cosa succede? Che nel tentativo di restituire la sobbalzosità dei terreni, le loro sconnessioni, la quattro ruote si scompone, a tratti anche gravemente. Sarebbe tutto giiusto, sarebbe una sfida intrigante per il videogiocatore con le mani squirtapatate.
Ma non si possono far squirtare patate, senza avere il giusto feedback tattile.
Per i non dotati la questione è questa: il gioco non applica corrette vibrazioni al pad, non evidenzia al videogiocatore degli stati di perdita di aderenza dei pneumatici o di over-spin, così che il videogiocatore si accorge di aver ecceduto con l’acceleratore, o di avere l’auto scomposta, solo quando ormai è troppo tardi per intervenire.
Se a questo aggiungiamo che la grafica non è certo lustrapupille (ma per un gioco simile sarebbe anche la meno), che il sonoro è quasi inesistente con un commentatore talmente molesto nel saltar su a gridare cose insensate durante le gare, che vorreste che gli sviluppatori fossero condannati a sentirselo squillare nel pieno della notte in camera da letto per tutto il resto delle loro vite… e che il gioco è privo persino di un menù opzioni…ora voi capite come non si possa fare a meno di definire Rock’n Racing Offroad DX un gioco di merda.
Proprio è intrinseco nel giuramento di ipocrite, il giuramento del giornalista di videogiochi.
Ora però, back to the start, dopo questo gioco di merda ho detto che ne ho acquistato un altro.
Stessa situazione, stesso sfogliare distrattamente lo store durante gli aggiornamenti in corso, stessa esca piazzata in mezzo al marketplace, stesso abboccamento del sottoscritto.
Grand Prix Rock’n Racing. Di nuovo quel campanellino che ti lecca le zone mascule ogivanti.
Dovrebbe scattare qualche allarme per la recente esperienza ed invece non avviene.
Apri la pagina con gli screen, noti che si tratta di un racing visuale isometrica, questa volta su Pista, con vetture e tracciati simil-formula 1, shut up and take my money!
Il tempo di scaricare ed avviarlo, compare il menù della schermata iniziale e zack, l’inculata!
Ma porca troia!! Son gli stessi!!Lo sviluppatore è lo stesso!!!
Scemo io che non c’ho guardato due volte….amen…vediamo com’è qua, dato che non ci sono dune ed avvallamenti…
La modalità come al solito è quasi unica. A parte i time attack c’è solo una carriera fatta di campionati uno dietro l’altro.
Qui tra l’altro le auto non cambiano, ci sono solo 10 piste, tuttavia subentrano i potenziamenti. Ogni gara fatta vengono aggiudicati punti da spendere nel miglioramento della vettura.
Così che c’è questo incentivo a migliorarsi sempre e ripetere i campionati finchè non si arriverà al vertice delle prestazioni.
Questa volta il tracciato non è inquadrato in un’unica soluzione, bensì è a scorrimento. Come nei vecchi giochi anni ’90 con questa inquadratura bisogna quindi impararsi un pò la pista e sbirciare la mappa in basso per prevedere con il giusto anticipo le curve.
Questa volta non ci sono gli avvallamenti, ma ciò non ci toglie dagli impicci.
Per una velleitaria volontà dello sviluppatore, che ha voluto donare al gioco una certa qual fisica, e non semplicemente abbandonarlo ad una questione di traiettorie, le auto, specie raggiunte certe prestazioni, non sono esenti da sovrasterzi o slittamenti delle ruote, ancora una volta difficili da interpretare in tempo per poter essere corrette.
In pratica per giocare a questi due giochi non bisogna avere soltanto una mano squirtapatate per la sensibilità richiesta, ma anche una sorta di sesto senso…ovvero intuire quando l’auto perderà aderenza o sovrasterzerà in base alla velocità, all’angolo di sterzo ed alla potenza impartita.
Per carità…una certa complessità fisica, anche in questi giochi, è sempre apprezzabile da una figura mascula. Però bisogna anche che questa sia sostenibile dal videogiocatore….e qui, lo è con difficoltà.
Con voglia di mutilarsi le vesciche testicolari.
Escresciuta oralmente tutta questa escrementaggine, voglio essere sincero.
Io sono stato stronzo perchè ho acquistato un gioco di merda, e poi ne ho acquistato un altro, sempre di merda. E’ vero.
Ma sapete cosa? L’ho fatto, e ve ne sto parlando, perchè…sotto sotto…pur sentendomi sporco dentro…questi giochi mi son piaciuti.
Non li stimo, se incontrassi gli sviluppatori gli direi che sanno sviluppare come i miei zebedei, eppure, sarà la nostalgia per giochi di questo tipo, sarà che se si è masculi e si hanno i cohones, si riesce a tener duro e riuscire a godersi quel che c’è di buono in mezzo allo schifo ed alle imprecazioni….ma sti due giochi mi han tenuto lì, quelle poche orette che mi han richiesto per completarli nelle loro due misere modalità.
Li stò quindi consigliando? Beh No, son dei giochi di merda! O Meglio, posso consigliarli appunto, solo se, da veri masculi completisti, vi siete già accasati tutto ciò che di mascularmente obbligatorio è stato pubblicato di recente, e se avete vissuto quegli anni dei racing top-down.
O magari, anche se vi piacciono i Souls, e quella loro bontà di volersi flagellare i testicoli con regolarità…perchè no!?

“scarsezza dei mezzi a disposizione” is a new meme! :D
Da modenese ti capisco.