Bambole di legno

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Il Nintendo WiiU non è di certo la console con l’offerta di titoli horror più variegata che ci sia, questa è purtroppo cosa nota. A parte Zombi U ed il porting di Resident Evil Revelations, ci sono veramente pochissimi giochi di qualità appartenenti a questo genere. Dallo scorso 30 ottobre, tuttavia, i felicissimi possessori di WiiU possono colmare questa lacuna con un nuovo episodio della serie Project Zero, disponibile in versione retail solo in forma di limited edition ed altrimenti reperibile in digital delivery.

Project Zero: Maiden of Black Water, questo il nome dell’ultimo capitolo, rimane fedele ai canoni della serie, proponendo un horror investigativo basato sulle meccaniche già viste nei precedenti episodi usciti su Wii, migliorate dall’utilizzo del gamepad. La storia è incentrata sulla ricerca di persone che sono misteriosamente scomparse dopo essersi avventurate sul monte Hikami, luogo oscuro e spettrale altrimenti noto come foresta dei suicidi. E’ in questi spazi che i protagonisti dovranno svolgere le loro ricerche, facendosi strada tra boschi e montagne a colpi di Camera Obscura, una macchina fotografica in grado di immortalare ed eliminare gli ectoplasmi che infestano la zona.

Come in tutte le ghost story di stampo giapponese (e non mi riferisco solamente all’ambito videoludico, ma anche a quello cinematografico, come The Ring, The Grudge e compania bella), i fantasmi o comunque gli esseri ultraterreni di Project Zero sono animati dal rancore per aver subito una morte ingiusta o per aver patito grandissime sofferenze. Le apparizioni delle anime dei suicidi sono quindi accompagnate da urla di rabbia e di dolore, rantoli e gemiti agghiaccianti. Le figure appaiono e scompaiono repentinamente e si contorcono di dolore una volta colpite dalla Camera Obscura. Sotto questo punto di vista, Project Zero: Maiden of Black Water è veramente inquietante e spaventoso, tanto che in diverse occasioni si è spinti dal desiderio di voler macinare un capitolo dopo l’altro solo per il gusto di sapere come prosegue la narrazione degli eventi.

Fin qui tutto molto bello e convincente, il problema però è che Project Zero non è un film, ma un cazzo di videogioco!

Dico questo perché, nonostante la bontà (altalenante) della trama, questo gioco è praticamente ingiocabile a causa dei controlli veramente indegni. Qualsiasi azione intrapresa è scandalosamente lenta, i movimenti sono legnosi ed innaturali e la gestione della visuale è qualcosa di imbarazzante! Persino l’utilizzo del gamepad, tanto decantato come fiore all’occhiello di questo titolo, è fiacco, macchinoso e soprattutto frustrante, perché a volte i comandi non rispondono!

Leggendo commenti in giro per la rete, molti ritengono che la legnosità del personaggio sia stata una scelta azzeccata e voluta proprio per enfatizzare la tensione e la paura. Niente di più sbagliato secondo me, oltre che poco credibile. Immaginate per assurdo di trovarvi in un bosco di notte e di sentire un rumore improvviso, seguito da un’apparizione spettrale. Cosa fate? Girate la testa di scatto verso la fonte di quel rumore e all’occorrenza ve la date a gambe con le braghe piene di merda, oppure impiegate tre o quattro secondi buoni per guardare da destra e sinistra e poi vi allontanate con una corsetta leggiadra, come se aveste una scopa in quel posto?

E’ dai tempi dei primi Resident Evil che la voluta legnosità del personaggio e la macchinosità dei controlli viene utilizzata nel tentativo di aumentare il senso di terrore, questo per lo meno nelle produzioni giapponesi. Tuttavia dai primi capitoli della serie Capcom fino a The Evil Within, successore spirituale di Resident Evil, ne è passata di acqua sotto i ponti ed i controlli sono via via migliorati. Certo, anche in The Evil Within il protagonista è volutamente lento e pesante, ma non ai livelli di questo Project Zero, in cui anche l’apertura di una porta richiede una quantità di tempo inaccettabile!

Da qui la domanda: è davvero necessario secondo voi questo espediente per creare un’atmosfera di terrore nei videogames?

Secondo me assolutamente NO! I personaggi di legno non aumentano la paura, fanno solo girare le palle!

Pensate, ad esempio, a The Last of Us: il senso di inquietudine, di ansia e talvolta di terrore viene reso esclusivamente mediante la narrazione, la realizzazione tecnica, la regia ecc., ma non attraverso un sistema di controllo macchinoso. Nel titolo di Naughty Dog le animazioni sono fluide e realistiche e soprattutto c’è un’ottima interazione con l’ambiente circostante che aiuta ad aumentare il realismo. E’ vero che lo scopo di The Last of Us non è spaventare, ma raccontare una storia di solitudine e disperazione in un contesto horror, tuttavia questo titolo dà al giocatore un senso di immersione incredibilmente maggiore rispetto a tutti gli altri giochi citati sopra e questo non solo per la trama, ma anche per un sistema di controllo veramente di qualità.

Quindi sono convinto che gli horror nipponici come Project Zero e Resident Evil riuscirebbero maggiormente nel loro intento di inquietare e spaventare se adottassero delle animazioni più fluide e realistiche ed un sistema di controllo più intuitivo e meno macchinoso. Voi che ne pensate?

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8 Più commentati

  1. Concordo al 99%. Quell’ 1% di discordanza sta in una semplice clausola: chiaramente non dobbiamo scadere nell’opposto. Fin troppo spesso capita nei videogames di vedere personaggi che agiscono come dei superuomini, perciò così come un personaggio troppo legnoso in un contesto horror ti fa venire il latte alle ginocchia una novella Lara Croft potrebbe essere a mio avviso forse meno frustrante, ma sicuramente meno coninvolgente.
    The Last of Us come dici tu è un buon compromesso. Joel non è certo Ercole, ma non mi ha mai dato l’idea di essere difficile da controllare. L’unica cosa che mi irritava (e che oggi ricordo con affetto) era Ellie che scorrazzava allegra in mezzo ai clicker!

  2. Pienamente d’accordo, questa legnosità eccessiva è solo un espediente utilizzato per sopperire ad altre lacune tecniche, di gameplay o di trama, secondo me se cerchi di instillare terrore con questi controlli finisci solo per irritare il giocatore.
    Era ammissibile (anche tecnicamente) ai tempi del primo RE come dici tu, nel 2015 decisamente meno.
    P.S. The Evil Within quanto merita secondo te? Ci sono troppi pareri contrastanti a riguardo, comunque lo giocherò appena possibile

  3. @paolo
    The Evil Within con me sfondi una porta aperta, x me è un Capolavoro dell’horror, titolo meno pubblicizzato rispetto ad altri, ma che mi ha lasciato davvero un bellissimo ricordo….un gioco dalle grandissimi atmosfere e dalle meccaniche che se vogliamo ricordano Resident Evil 4, col protagonista come di tu, “volutamente” un pò lento.
    Lo considero il miglior horror della storia insieme a Resident Evil 2.

    l’ultimo Project Zero, non ho avuto modo di provarlo, perchè non ho più una Wii U, ma ne giocai 1 se non ricordo male per 360 (potrei dire una caxxata), mi piacque abbastanza, peccato che a un certo punto mi bloccai e non riuscii a finire la storia principale.
    TLOF per me è un gioco da 10, c’è poco da aggiungere al tuo commento.

    Sulla tua domanda finale: Project Zero non mi pronuncio perchè non ne ho una grandissima esperienza, Resident Evil, gli ultimi 2 capitoli, il 5 mi è piaciuto molto, molto meno il 6, per varie ragioni….ma il sistema di controllo l’ho trovato un buon compromesso sinceramente, certo, un gioco horror non può conferire la stessa immediatezza di un FPS, sennò non avrebbe senso di esistere.

    Potremmo parlare anche di Alien Isolation o di Outlast, ma credo che la base del mio ragionamento non cambi.

  4. non sono per niente d’accordo. ho tutta la serie in doppia copia ps2-xbox e ancheil 4 capitolo giapponese con patch in ita/eng.

    il gioco è stato concepito legnoso cosi apposta dal primo capitolo a oggi( e mi piace esattamente cosi). non vedo perche metterlo tra i difetti. è fatto cosi fin dalle origini .non ti piace? gioca a altrodi piu facile,gli store ne sono pieni di roba che si completa da sola andando dritti e sparando a tutto quello che si muove scimmiottando momenti horror pessimi.

    l’unico difetto che non ho per niente approvato è la scelta infelice di censurare alcuni vestiti extra sbloccabili rimpiazzati da squallidi abiti a tema Zelda e Samus tuta zero.

    ma no.. ricordiamoci sempre e solo di TLOU che è il miglior gioco di tutti i tempi come metro di paragone e bla bla bla… ma per favore va..e che palle dai.. c’è di meglio.

    per esempio forbidden siren 1 e 2 che uscirono su ps2 (e il remake su ps3) rimangono i migliori horror in assoluto eppure manco li hai nomiati nella tua listona .altro che TLOU… vabbè va…

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