Una chiacchierata con Teo

Arachne

Quest’oggi vi propongo una chiacchierata che ho avuto con un amico, che per una volta ha vestito i panni del Discepolo e che, come è naturale pensare, mi ha contattato via mail per parlare di un argomento.

I videogiochi.
Strano, eh?

Ma se proprio dovessimo essere pignoli, più che di videogiochi, si è parlato di tutto ciò che sta (o potrebbe stare) OLTRE il videogioco.
Vi lascio con la mail che mi ha mandato lui e a cui poi ho risposto, chiedendo infine se anche a voi sono capitate situazioni simili e, se volete, condividetele!

Buonasera Farenz,

visto che erano solo le 23.26,mi sono fatto un giro sull’angolo per leggere gli ultimi articoli che mi son scappati.

Mentre leggevo, scambiavo whatsapp con Paolo (un nostro amico -ndr) che sta facendo dei disegni per un tizio sul mito di Aracne.

Essendo ignorante gli ho scritto “Spiegami il mito di Aracne, perché la mia conoscenza della mitologia va dai Cavalieri dello Zodiaco a Kratos”.

E mi si è accesa una lampadina.

Quando giocai al primo God of War andai a cercarmi e leggermi un sacco di roba (Aracne esclusa) sulla mitologia. Rubai persino a mio cognato di 17 anni l’enciclopedia universale sulla mitologia.

Quindi mi son detto: pensa te, alla fine God of War oltre ad essere un bel gioco, mi ha anche invogliato a saperne un po’ di più sulla mitologia “seria”.

Non sto dicendo che GoW sia un titolo educativo, ma questo mi ha portato a ragionare su quante volte i videogiochi mi abbiano spinto ad accrescere il mio bagaglio culturale.

Penso ai settaggi dei carichi aerodinamici delle monoposto alla festa messicana dei morti, alle avventure di Francis Drake e agli indici di diffusione dei virus. Ti è mai successo?

E poi, se penso a tutte le volte che questo è accaduto, mi dico: ma quanta influenza hanno su di noi i videogiochi?
Quanto incidono sul nostro essere persone ancor prima che videogiocatori?

Adesso vado a dormire, noi se va tutto bene, ci sentiamo per le Tartarughe
Teo

 La mia risposta.

Ciao Teo.

La risposta alla tua domanda può essere riassunta in un’unica parola: predisposizione.
I videogiochi, a parer mio, non differiscono da qualsiasi altra forma di intrattenimento (cinema, libri, televisione, musica, ecc.) e sono in grado di saper offrir spunti per un’eventuale ricerca/approfondimento da parte del videogiocatore.
Non TUTTI i videogiochi ovviamente.
Detto ciò, sta quindi al videogiocatore capire se l’argomento trattato sia significativo a tal punto da spingere ad informarsi maggiormente ed a saziare la propria curiosità.
Ti faccio un esempio molto stupido, che però esula dal mondo dei videogames.
Come ogni anno, in questo periodo mi ri-nasce l’interesse (figlio di un’incredibile bomba emotiva) per i fatti dell’11 settembre 2001. Rivedere e rivivere in TV il casino che successe quel giorno, che ricordo come se fosse ieri e che vissi in diretta in ogni suo particolare morboso, anche quest’anno mi ha smosso l’interesse all’informazione.
Nel corso di 13 anni dagli attentati ho osservato moltissimi documentari, pareri, interviste, dichiarazioni, dalle più psicotiche (c’è chi afferma che Bush e Rumsfield non siano umani ma rettiliani, e non scherzo) alle tesi alternative a quelle ufficiali, di chi sostiene cioè che tutto ciò fu in buona sostanza un inside job, un lavoro dall’interno. Uno SPORCO lavoro architettato dall’interno: la solita tesi complottista cioè che vede Bush e la sua congrega responsabile degli attentati, con lo scopo di avere il pretesto per dichiarare guerra all’Iraq.
Ti dico la verità. Le tesi complottiste mi hanno sempre affascinato, al punto tale da pensare che le cose fossero davvero andate in maniera talmente oscura e poco credibile (stando alle conclusioni tratte dall’inchiesta ufficiale) che ormai il mio ago della bilancia pendeva dalla parte di chi inneggiava al complotto.
Ma non sono mai stato sicuro e convinto di ciò.
Ed infatti mi sto leggendo proprio in questi giorni l’ennesimo testo sull’argomento: un libro di Polidoro, un personaggio che forse avrai già visto in Misssshtero, che lavora al CICAP ( Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze) che raccoglie numerose testimonianze e prove che confutano praticamente tutte le tesi alternative più diffuse.
Questo per dire ciò?
Che quasi sicuramente quando sapremo la verità sull’11 settembre, se mai salterà fuori, io e te saremo già cibo per vermi. MA nonostante questa immagine poco lollante, volevo portarti un mio esempio di media che mi spinge ad approfondire il mio bagaglio culturale.
Si tratta, come dicevo in apertura di mail, di predisposizione dello spettatore “a volerne sapere di più”.

Coi vidoegiochi, a memoria, non credo mi sia mai capitato.
Quindi questa risposta potrà interessarti solo parallelamente.
Detto ciò, mi hai dato un buon pretesto per un articolo da scrivere sull’Angolo.
E comunque sia, non sai un cazzo di videogiochi.

farenz

Prova a cercare ancora!

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51 Più commentati

  1. Predisposizione…hai detto tutto.
    Ho colleghi che con la scusa ‘ho poca memoria,’ se ne sbattono di imparare, ma poi si ricordanoo i marcatori di partite di calcio di 30 anni fa.

    In quanto al complottismo….fatti solo qualche domanda, tipo: se i servizi segreti di altri paesi che avrebbero tutto da guadagnare a smerdare gli usa (o chicchessia), non hanno trovato niente….xkè dovrei credere all ultimo dei coglioni che guadagna su libri complottistici?

  2. mi è successo un sacco di volte di imparare piccole grandi cose dai videogiochi !!! Sicuramente la lingua inglese è stata la cosa probabilmente più importante che ho imparato, ma ne ho imparate tante altre; ricordo la prima volta che mi è successa una cosa simile è stata con i Mostri e le Summon di Final Fantasy che, gradualmente, ho scoperta che molti di essi appartenevano a svariate mitologie; poi con Eternal Sonata ho imparato molto sulla Vita di Chopin (cosa che, molto probabilmente, se non fosse stato per il gioco non avrei mai nemmeno pensato di approfondire), Con World End Economica e Rose Guns Days ho imparato alcuni argomenti e principi che regolano l’Economica, con Yakuza mi sono informato sull’argomento della malavita Giapponese, e con SMT: Digital Devil Saga II ho persino approfondito il tema del”Ermafroditismo” e ho anche capito “meglio” cosa sono le “Futanari” (conoscevo già in precedenza ma non mi ero spinto oltre il superficiale) … per quest’ultimo non so quanto abbia giovato al mio bagaglio culturale e quanto abbia influito sulla mia sanità mentale XD

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