E’ successo più velocemente di quel che pensavo: il giornalismo videoludico nel web è andato a farsi benedire.
Si dice sempre che il denaro è il motore del mondo e che volenti o nolenti, dobbiamo accettare che proprio per questa ragione vi siano persone che non si fanno scrupoli di alcun tipo, pur di guadagnare quell’euro in più rispetto agli altri.
Il mondo della TV e dello spettacolo ne sono stati (e ne sono tutt’ora) la prova evidente: pur di alzare lo share , in tv si vedono le porcherie più assurde, che quasi ti fanno vergognare di essere Italiano o addirittura di appartenere alla razza umana: conduttrici che campano sulle disgrazie altrui, giornalisti che quasi fanno stalking su persone che stanno vivendo un lutto in seguito ad una tragedia, ragazze che mettono da parte la propria dignità (ed i propri vestiti) pur di apparire in tv, conduttori di quiz e show televisivi che si servono proprio di queste ragazze per attirare il pubblico, ammiccamenti inerenti alla sfera sessuale in banali spot televisivi che pubblicizzano elettrodomestici, mobili, prodotti alimentari…
Una porcheria.
Una porcheria il cui unico scopo è attirare l’attenzione per vendere.
Il mondo dei videogiochi ormai è anch’esso vittima di questo fenomeno.
Beninsteso: è normale ed ovvio , il voler vendere i propri prodotti.
Ma , a mio avviso, a tutto c’è un limite. Il fenomeno del clickbait , ovvero di cercare facili click attraverso infimi espedienti, ormai sta degenerando.
E’ davvero fastidioso e vedere giornalisti dare giudizi sopra le righe , in positivo o negativo che sia, solo per attirare l’utente di turno a leggere i loro articoli.
Chi di voi non è mai corso a vedere il motivo per cui “quella testata ha dato un voto cosi’ alto o cosi’ basso” ad un determianto videogioco?
Almeno una volta nella vita l’abbiamo fatto tutti. E sono certo che questa “esca per i click” funziona ancora egregiamente.
Proprio dieci minuti fa avevo visto un articolo di un sito moooolto famoso il cui argomento trattato pareva essere molto interessante, poichè trattava (cito testualmente) “il valore che i videogiocatori danno alle recensioni ed ai voti”.
E cosa mi trovo a corredo dell’articolo?
Le scene di sesso di Dragon Age Inquisition.
Ma che cazzo c’entra???? Far vedere mezza tetta poligonale che correlazione ha con l’argomento trattato? Spiegatemelo perchè io non capisco.
Per non parlare del putiferio di qualche tempo fa con The Order 1886. Concordo al 100% con chi afferma che molti giornalisti (?) hanno scatenato una shitstorm esagerata contro il titolo, solo per avere click facili.
E’ un fenomeno assai grave a mio avviso perchè andando avanti così , non avremo alcun articolo o recensione in grado di informare in modo onesto.
Per quel che mi riguarda i siti e le riviste di videogiochi ormai hanno credibilità pari a zero.
Diffidate da essi e cancellateli dalla barra dei preferiti.
Comprate con la vostra testa. Sfruttate le demo. Sfruttate il passaparola. Chiedete a persone di cui vi fidate. A persone che guadagnano zero euro dal darvi il loro parere.
Se conoscessi una persona amica che può comprarsi un infinità di giochi, chiederei a lui i pareri, certamente. Ma visto che non conosco nessuno di così ricco, è normale andare ad informarsi su internet. Ora, il problema non sta nel credere a quello che si scrive, ma fare una cernita di tutte le informazioni. leggere più di mezza recensione, visitare qualche forum, vedersi video inerenti.
È ovvio che molti siti fanno del clickbait la loro arma più forte, ma è anche vero che non possono sparare fregnacce. Quindi, qualche informazione qui, qualcuna là, e uno si fa un’idea neutrale del gioco (non del tutto, ma ci sta).
Se poi tu hai un super duper amico ricco da far schifo o un centinaio di amici che comprano tutti un gioco diverso solo per dirti cosa ne pensano, buon per te.
Per le persone comuni, si fa così.
io di solito quanso le testate parlano male di un titolo (fable 2 , castelvania LOS 2) lo compro e di solito riesce a piacermi e pure tanto (fable 2 lo avrò completato tipo 6 volte)
appunto
Vabbè fable 2 non mi pare un esempio calzante, ha messo d’accordo quasi tutta la critica..
“Comprate con la vostra testa. Sfruttate le demo. Sfruttate il passaparola. Chiedete a persone di cui vi fidate. A persone che guadagnano zero euro dal darvi il loro parere.”
È per questo momento che seguo ormai da anni L’Angolo di Farenz. :)
*motivo, non “momento”… Fottuto correttore! D:
Aggiungo:
“Struttate le demo”
Quali? :D
Dove? Come?
Adesso ci sono giochi in beta per anni, alpha private che valgono meno di una demo, early access a pagamento (lol).
Gli unici che fanno ancora le demo sò i giapponesi e nemmeno tutti e quando le fanno le distribuiscono ad minchiam.
L’unico modo per provare un gioco, oggi, è crackarlo.
“Sfruttate il passaparola”
Aaaaaah! Ni No Kuni! spacca il culo! Miyazaki :Q_______
Aaaaaah! Dragon Age Inquisition spacca il culo!
No grazie :)
In effetti hai ragione… Ormai internet è l’unico modo per vedere se quel gioco 70 euro li vale o no. L’unica cosa è saper sfruttare come si deve le fonti…
Come la demo di Aliens:Colonial Marines!
E fu così che grazie alla foto di Belen in intimo e alla fumettosa prosperità della giappofiga, l’articolo di Omegashin divenne il più cliccato di sempre sull’angolo! Ahahah!
e non dimenticare il gatto xD
ma le donne poppute non erano “la firma” del gatto?
Omegashin sta conquistando l’angolo!
D:
Beh le testate devono fare click per campare, dove sta la novità?
Ed è un piccolo scotto da pagare per avere ancora delle recensioni professionali.
Perchè, nonostante tutto, è solo da chi lo fa per mestiere che puoi trovare un parere oggettivo su un gioco.
Pochi cazzi.
Un conto è essere dei trentenni con una coscienza critica ed un “ego consumatore” pienamente formato, a quel punto segui la recensione giusto per un riscontro o per leggere qualcosa sulla tazza del cesso.
Un conto è essere dei ragazzini con amici ragazzini.
“Guarda, Final Fantasy XIII è bellissimissimo è c’ha la graficona” dall’alto della sua esperienza di unico FF (o jrpg) mai provato.
“Guarda, Dragon Age Inquisition è un giocone” senza magari aver giocato gli altri due o non avere nessuna competenza in merito a giochi di ruolo e similari.
Questi a chi chiedono? Sono fottuti.
Le recensioni servono eccome, così come le anteprime, i servizi e le rubriche stupide.
Semmai bisogna insegnare alle nuove leve a sentire “più campane” e a sviluppare un pensiero elastico piuttosto che arroccarsi nel fanboysmo.
Nominami un sito specializzato che non abbia dato del capolavoro a Final Fantasy XIII. Uno che non s’intende vede la recensione, compra il gioca e si convince che si tratti di un capolavoro perchè non ha mai giocato a un’altro FF prima di quello. E’ una mer*da comunque, sia affidarsi agli amici nutellosi inesperti che ai giornali specializzati, se cosi possiamo chiamarli.
Sbagliatissimo, FF13 è un ottimo gioco che di sbagliato ha solo il titolo, se qualcuno lo compra senza aver mai giocato un FF quasi sicuramente lo apprezzerà non perchè non abbia criteri di confronto sulla qualità del titolo ma semplicemente perchè non ha aspettative da GDR puro e gli andrà bene anche un ibrido GDR/Action
FF13 è un pessimo JRPG prima di essere un pessimo FF.
Per ragioni OGGETTIVE, perchè manca oggettivamente di tutto quello che rende un JRPG degno di questo nome.
Quindi, rimanendo nella scorsa generazione, se ti giochi Star Ocean the last hope, infinite undiscovery, blue dragon (pur con i suoi difetti), lost odyssey (pur con i suoi anacronismi), eternal sonata (pur nella sua noia), resonance of fate (pur con le sue complessità) vedi la differenza, la GRANDE differenza.
Se andiamo a scomodare i Final Fantasy il 13 sparisce proprio.
Se FF13 non avesse avuto questo titolo sarebbe stato un pessimo gioco non comprato da nessuno…..
A me FF XIII è piaciuto (mi è piaciuta tutta la saga), MA…
…NONOSTANTE i suoi evidenti difetti, praticamente riassunti nella seconda frase del post del Signore Del Vuoto, su cui concordo appieno.
Cazzo, è un simulatore di corridoio! Gioco al vecchio Captain Commando ed il gameplay è lo stesso, a parte il battle system! Vai avanti in linea retta ed ammazzi tutti quelli che ti si parano davanti, rinse and repeat, ogni tanto c’è una cutscene.
Non è certo cosa segreta che dopo il XIII ed il XIV il capo della Square (o roba del genere) ha riunito il team di sviluppo e gli ha detto “Oh ragazzi, cazzo avete combinato!? Rifate tutto!” e da lì sono nati il XIV Reborn e, siccome non potevano rifare il XIII, il XIII-2, gioco nato (e nessuno me lo toglie dalla testa) con l’unico scopo di risollevare le sorti del primo, secondo capitolo lasciato inconcluso e sfociato poi XIII-3, per l’unico motivo che lo storyteller (che non ricordo come si chiama) praticamente non è capace di scrivere una storia in maniera decente (e ciò è evidentissimo proprio nel terzo episodio, dove la storia è proprio la parte peggiore, piena di buchi, nonsense e contraddizioni).
Star Ocean è un JRPG, Resonance of Fate è un JRPG, cavolo, pure Mugen Souls per ps3 è un JRPG, FF XIII è un picchiaduro a scorrimento con statistiche GDR.
Quoto Signore del Vuoto. Questo sistema è imperfetto, ma meglio averlo imperfetto che non averlo proprio. E poi, basta saper sfruttare bene e prendere con le pinze fonti/siti e sei a cavallo.
io ho 16 anni e trovo inutili i siti di recensioni non è che per scegliere di comprare un gioco bisogna avere chi sa quale esperienza videoludica un gioco lo prendi perché ti ispira non perché tizzo e caio mi dicono dal alto della loro esperienza che è un buon gioco
Non è una questione di affidarsi all’esperienza di qualcun altro che si reputa più professionale (anche perché sarebbe stupido, in quanto ognuno ha gusti propri), quanto più un “conosci il tuo nemico”: se un gioco ti ispira lo sai solo tu, questo è vero, ma solo tramite recensioni/gameplay puoi verificare se il gioco è quello che ti aspetti e se quello che ti ispira è fatto davvero in maniera attizzante per te. Basare l’acquisto solo “sull’attizzamento” va bene se hai tempo, soldi o voglia di esperienziare un sacco di giochi per rimanere sempre sul pezzo, ma in linea di massima è pur sempre un acquisto a metà scatola chiusa.
sui gameplay ti do ragione ma perché sono comunque io a vedere com’è il gameplay e quindi posso farmi una mia idea ma una recensione scritta la trova inutile il recensore può soffermarsi su aspetti che secondo lui avvalorano il gioco ma che secondo me non aggiungono niente e invece può dare poco spazio e non approfondire aspetti del gioco che io trovo utili e che mi spingerebbero ad acquistare il gioco
@ massi:
Infatti stanno scomparendo anche le BUONE recensioni.
Permettimi una considerazione:
Se hai 16 anni è legittimo pensare che tu abbia giocato con coscienza di causa dai 10 anni in su, prima vedevi giusto i colori…
In sei anni hai coperto giusto la generazione ps3\360 e hai a malapena sfiorato la generazione ps2.
D’accordo, c’è il retrogaming, ci sono i remastered…Ma se qualcuno non ti dice “Hey, Uncharted è la brutta copia di tomb raider” tu mica lo sai.
E non è assolutamente un tuo difetto, anzi, è una cosa naturale.
Tu stesso, con l’esperienza accumulata, puoi benissimo valutare uno Shadow of Mordor, per fare un esempio, per quello che è: un calderone ben riuscito di altri giochi.
Perchè hai gia tutti gli strumenti per valutarlo.
Più difficile magari valutare come Heavy Rain sia una mezza porcata confrontato con un’avventura grafica degna di questo nome, anche con lo stesso Fahrenheit dello stesso studio di produzione.
Un recensore o un amico più esperto non servono a dirti “gioca questo”, nessuno può dirtelo.
Servono piuttosto da cartina geografica: ti indicano delle direzioni.
“Guarda, se vai li troverai questo e quello” “Se vai a destra troverai una strada gia battuta” ecc ecc…
Sta a te scegliere la strada da intraprendere….Ma fermarsi a chiedere indicazioni non è mai una cosa sbagliata e a volte può rendere il viaggio più piacevole ^^
Metafora perfetta, quoto again.
Meglio affidarsi alle recensioni degli utenti. Ovviamente utenti che ne sanno.
Hai perfettamente ragione. Per questo l angolo mi piace. È neutrale e spero continui a essere così.
Neutrale è una parola grossa.
Diciamo che in base al recensore so quanto fidarmi.
Esempio…ti fideresti di una recensione di Farenz su un gioco di guida o sportivo in genere???
certo che mi fido! perchè semplicemente non li gioca e non li consiglia :D
Fino alla fine dell’articolo ero convinto che l’avesse scritto Farenz perchè di solito è sempre lui che scrive articoli accusatori contro i media videoludici e non. Comunque non posso che condividere le tue idee a riguardo. Io ho smesso di comprare le loro riviste e leggere i loro siti tanti anni fa. Gli unici riferimenti videoludici che ho sono l’angolo e i forum frequentati da videogiocatori VERI e non giornalisti venduti al miglior offerente.
Quali sarebbero questi fantomatici giornalisti venduti? Su che parametri reputi un videogiocatore VERO?
Penso che anche fare un articolo del genere sia stato creato proprio per ottenere click
e sapessi quanto si gonfiano i nostri conti in banca grazie ad esso!
Non concordo assolutamente con quello che hai detto , si molti articoli sono così ma se prendiamo come esempio the order almeno i due siti italiani più famosi che seguo non hanno creato alcuna shitstorm anzi difendevano il titolo dai Contini attacchi degli utenti. Non tutti hanno amici videogiocatori e non possono provare tutto non dico di perdere quello che dice una testata come oro colato ma è la prima fonte per le news del mondo videoludico . Ovviamente loro lavorano e devono anche guadagnare per il servizio che offrono . Io sento vari pareri prima di comprare un titolo , guardo vari video ecc ecc ascolto anche voi dell angolo ma non è che se farenz dice gioco bellissimo ecc ecc corro a comrarlo idem per una rivista videoludica
Questo fenomeno è
onnipresente sul web. Il classico esempio è su Facebook dove
compaiono “post consigliati” di
misere pagine con il titoli del tipo: “Il signor X ha fatto la xosa Y, non ci
crederete !!”
Purtroppo questo fenomeno contribuisce a rendere il giornalismo e in generale l’informazione meno credibile e selettiva (almeno in parte, soprattutto online).
Ritengo valido il punto di vista di Alvise. Anni fa alcuni giochi si compravano anche solo per sentito dire o perché sembravano belli (rischiando il bidone, ma questo rischio non è scomparso). Se ci riuscivamo tempo fa possiamo riuscirci anche ora.
Ma io sinceramente avrei atto il contrario: ovvero scrivere SCENE DI SESSO SFRENATO e poi mettere l’articolo interessante, non il contrario xD
Il web ha l’enorme difetto di DOVER essere gratuito. Se fai pagare qualcosa oramai (dall’accesso al sito ai contenuti di TUTTE le testate giornalistiche) le persone non solo si lamentano ma non pagano. Ciò porta alla conseguenza che devi per forza generare un traffico mostruoso per poter sopravvivere solo di pubblicità, da qui le orribili abitudini summenzionate.
Da parte mia ero felicissimo d’aspettare il 5 o il 7 del mese per andare in edicola e pagare le mie 5000lire per comprarmi K o TGM. Pagavo per un servizio ben fatto e non trovavo cretini (tipo me adesso… ;) che commentavano qualunque stronzata con raffinate sintesi filosofiche sul media del tipo “la PS4 è più meglio assai”.
Io questa cosa della gratuità davvero non la capisco, io VOGLIO pagare e avere conseguentemente QUALITA’, del trecentesimo articolo gratis su quanti pixel ci sono a schermo in The Order 1886 non so che cosa farmene.
P.S. Vi consiglio Sherlock Holmes Crimini e Punizioni che è una delle avventure meglio scritte dell’ultimo lustro e The Order 1886 che è divertente da giocare ed ha finalmente una trama originale e che, tutto sommato. sta in piedi.
Cheers!
Io ho trovato l’ultimo Sherlock noioso e sconclusionato.. Punti di vista..
fatevi piu furbi. instalalte ADBLOCK e passa la paura.
darete i soldi del click solo a chi ritenete meritevole
io uso molto i gameplay su youtube per capire se un gioco puó piacermi o meno…ovviamente solo di alcuni youtubers
hai ragione in pieno anche se non ho perso l’abitudine a guardare le recensioni. Le vecchie abitudini sono dure a morire. Se non fosse stato per farez, ad esempio non avrei mai scoperto binary domain piccola perla semisconosciuta del mondo videoludico
Parlane con Antonio Fucito, come avete fatto con il live #30 di Gamefathers…
Cioè stai dicendo che sfruttano il sesso per attrarre l’attenzione? Ma tutto questo è INACCETTABILE poffarbacco! Dove andremo a finire costì?
Tornando seri. Internet ha stravolto il concetto di “publishing”. Una volta creare contenuti (fare una rivista) era un investimento non indifferente. Oggi può farlo un tredicenne con la webcam del PC nel tempo libero. Il vecchio modello, che si reggeva sulla raccolta di pubblicità, sta ormai crollando sotto i colpi di un nuovo modello, che funziona al contrario: primo faccio i video fighi e divento famoso nella mia cameretta e solo SUCCESSIVAMENTE arrivano pubblicità e i soldi. Che resteranno soltanto nella misura in cui il mio contenuto rimarrà di qualità.
Abbiamo quindi da una parte contenuti che devono essere sfornati a ritmi incredibili per avere spazio sufficiente per mettere pubblicità, dall’altra contenuti che devono restare di una QUALITA decente per attrarre pubblicità. Quale pensate sia più apprezzato dal pubblico? Perché credete che TotalBiscuit faccia più visualizzazioni di IGN?
In altre parole stanno vincendo quelli che fanno questo “lavoro” per passione. Credo che se Farenz (e gli altri) si dedicassero a tempo pieno a questo “hobby” potrebbero tranquillamente camparci e prosperarci
Guarda purtroppo concordo con te su tutto.
Io ormai è da anni che lo dico che i vari siti e riviste hanno credibilità zero, proprio come alcuni youtuber che fanno video su video con titoli fuorvianti per ricercare il click e la visualizzazione facile.
Su una questione del genere avevo in parte risposto su un articolo di Farenz in “come consideri l’angolo\cosa è per te l’angolo”, comunque in merito alla guerra dei click c’è poco da fare, i giornalisti devono far leggere i loro articoli e gli showman devono far vedere i loro spettacoli (per entrambi è il loro fine ultimo).
E’ triste ed patetico quando per raggiungere questo scopo devono trarre in “inganno” i propri spettatori o lettori facendo siparietti patetici o dirottando articoli su notizie o aspetti della notizia a cui probabilmente non molti lettori avrebbero dato peso.
Per combattere una cosa del genere si può lasciare un “cattivo” commento a questi articoli o fenomeni televisivi, ma c’è poco da fare, perchè nel momento in cui “rispondiamo” siamo già caduti nel loro tranello e quindi stiamo comunque dando un pò di feedbak a quello che hanno prodotto.
Quindi che fare ? (bella domanda) Sinceramente non ho trovato altra risposta se non il “mutismo”, se qualcuno ha opzioni migliori lo faccia sapere…
Lo sai vero che la gente guarderà solo le foto e se ne fregherà dell’articolo che hai scritto come per la scena di sesso di inquisition? Un abbraccio
Beninsteso: è normale ed ovvio , il voler vendere i propri prodotti.
Sino ad un certo punto, nella stragrande maggioranza dei casi si parla di truffa bella e buona, e non parlo di Alien Colonial Marine, ma proprio di Watch Dogs o l’AC parigino, in cui il prodotto che commercializzi non è all’altezza di come o quanto l’hai pubblicizzato.
Per questo occorre quantomeno tenere la memoria allenata per evitarsi pacchi, ma soprattutto tornare ad essere veri fan (ovvero quello che si incazza se un titolo che gli sta a cuore vien fatto di merda) e non gli avvocati del diavolo, di aziende e redazioni.
La cosa che trovo più triste del fenomeno clickbait è l’aver iniziato a contagiare molti siti e blogger che di base non sfruttano il meccanismo per ottenere soldi o visibilità, ma che in ogni caso sfruttano i titoli sensazionali, le trollate, le flammate, praticamente senza neanche rendersene conto.
Ed è particolarmente brutto perchè questi atteggiamenti di merda da redazione hanno avuto un impatto devastante anche in ambiti differenti, vedendo elargire consigli sbagliati nonostante non se ne guadagni nulla.
Penso che ci sia qualcosa in più oltre ai soliti che cavalcano la visibilità di un prodotto culturale per aumentare la propria. Sento tra i “critici” del videogioco, se mi permettete la traslazione del termine dalle altre arti, una sempre maggiore insofferenza verso i titoli usciti; e sempre più raro il sentimento che ha decretato nel passato il succeso del videogioco come media, ovvero l’entusiasmo in grado di suscitare. Visti anche i nulli contributi all’innovazione portate dalla next gen, penso che nella testa dei videogiocatori più esperti cresca un sospetto molto triste per quanto ancora esagerato: i videogiochi stanno finendo ciò che avevano da dire al mondo.