Concorso: Articolo di Devil Dark Slayer

“Come ti poni di fronte alla scelta di molte Software House che investono la maggior parte delle proprie risorse economiche nello sfruttamento di brand consolidati a scapito della ricerca e sviluppo di nuove saghe?”

L’attuale panorama videoludico è il risultato di un’evoluzione tanto imprevedibile quanto repentina, che ha tramutato irreversibilmente il nostro mondo in pochi anni. Questa metamorfosi ha dei protagonisti ben definiti che andremo in primo luogo ad analizzare per poter comprendere meglio le scelte delle Software House.
Il primo,più evidente fattore è lo sproporzionato aumento dei costi. In realtà, non è difficile, con un po’ di esperienza, notare l’elevato numero di professionisti che han contribuito a realizzare alcuni giochi dell’era 32/64 bit e in quasi tutti i giochi dell’era 128 bit. Un esempio su tutti, basti pensare ai crediti finali di Metal Gear Solid 1 ed alla loro proverbiale lunghezza. Cosa è cambiato quindi? Sicuramente i tempi di sviluppo di un videogioco: quando un team di cento persone lavora per 36 o 48 mesi, anziché i canonici 12 o 24, le buste paga tendono a lievitare paurosamente. Solo nell’ultimo anno siam giunti ad un nuovo equilibrio,dove un team riesce a sfornare un gioco in circa due anni dall’annuncio; l’era HD ha vissuto tempi di gestazione anche superiori ai cinque anni, ai suoi esordi. Questo perchè in questo lasso di tempo sono stati sviluppati motori grafici ed engine di ultima generazione atti a sfruttare le nuove console e a velocizzare il processo di sviluppo. Inoltre,e qui introduciamo il secondo fattore,l’aumento dei costi di sviluppo è coinciso praticamente con la famosa crisi economica che sicuramente ha messo in difficoltà i colossi del mondo dei videogame.
Di conseguenza,sviluppare un gioco di ultima generazione è diventato estremamente rischioso e dispendioso. Mai come negli ultimi anni,ho letto chiusure di team e licenziamenti in atto. Basta osservare giorno per giorno portali che trattano il mondo dei videogiochi per rendersene conto. Evidentemente,oggi la Software House non può più permettersi di sbagliare. Dopo uno spaccato impersonale sulle condizioni in cui versano attualmente le case produttrici, vorrei dar spazio ad una analisi più intimista. Come la stragrande maggioranza dei videogiocatori, anche io verso nello sconforto per l’immobilismo videoludico imperante.
Nessuno vuole rischiare,mai come oggi abbiamo una presenza ingombrante di titoli dello stesso genere,fotocopie slavate e malriuscite dei giochi di maggior successo. Pochissimi i tentativi di innovazione tra le più recenti proposte delle software house del globo. Ed è per questo che in quanto amante del videogame,mi sento in dovere di premiare chi lo fa. Proviamo ad utilizzare meglio i nostri soldi no? Invece di comprare l’ennesimo scadente capitolo di una saga in declino proviamo ad acquistare Braid o Flower,se tutti facessero come noi,probabilmente gli sviluppatori dietro  questi  giochi saranno premiati in qualche modo. Ed infatti,è notizia di qualche giorno fa che vuole la mente di Flower assieme a Naughty Dog per creare un gioco “ispirato ad ICO”. Se questa notizia fosse vera,sarebbe una vittoria per i videogiocatori tutti.
Non l’ho fatto in precedenza ma c’è da dire che comunque va fatto un distinguo tra il Wii e le console HD. I costi di sviluppo dietro la console targata Nintendo sono molto inferiori rispetto alle sorelle maggiori. Ed infatti è la console che possiede un numero maggiore di giochi “diversi” (lasciatemi passare il termine) rispetto a quelli che van per la maggiore. Certo,questa è una cosa fantastica,ma il rovescio della medaglia è che è anche la console che possiede più giochi scadenti fatti con due soldi (un po’ come la PS2 era la catalizzatrice di quei progetti scadenti nella scorsa generazione,è l’onta che possiedono le console che dominano il mercato) da Software House che puntano a spremere il bacino di utenza più largo. Dunque, indipendentemente dai gusti dei videogiocatori, la Nintendo, per questa generazione, ci ha garantito la possibilità di usufruire di un’esperienza videoludica differente rispetto a quella delle sorellone. Quindi,secondo me il problema dello sfruttamento del brand e della mancanza di innovazione è un problema che affligge più le console HD ed i giochi tripla A.
In conclusione quindi,che armi possiamo usare contro quelle Software House che ci propinano la minestra riscaldata sfruttando brand che andrebbero lasciati stare? Ancora una volta,andrebbe osservato caso per caso,non esiste una legge universale e sempre vera. Alcune Software House sono oneste,ma non vogliono rischiare,quindi appiccicano un nome famoso su un prodotto di qualità, perché senza di esso venderebbe di meno. Altre invece sviluppano giochi mediocri con nomi altisonanti giusto per spillare qualche soldo al giocatore disinformato di turno. Basta comprare con la testa, perché una cosa sicura: il mercato lo decidiamo noi. Quindi, se volessimo individuare il colpevole della decadente monotematicità del sempre meno appetibile parco videoludico, dovremmo guardarci allo specchio, previo esame di coscienza.

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