Quando il senso della vita quadra..
..quadra come i…pixel! Già perchè la questione “grafica scarsa = gioco non eccelso” non finisce mai. Specie dopo le critiche apparse su internet visto che all’E3 2010 il premio per la migliore grafica, secondo Game Trailer, vedono sfuggirselo: Crysis 2, Gears of War 3, Killzone 3 e Rage. Il vincitore? Kirby’s Epic Yarn.
E a dirla tutta non ci vedo nulla di sbagliato, in quanto grafica, a mio avviso, non vuol dire solo un insieme di poligoni e texture, ma anche un aspetto artistico/stilistico.
La “mera forza bruta” di un videogioco è la prima destinata a invecchiare; ciò che 2 anni fa era all’apice come risoluzione, oggi non lo è più.
È per questo che secondo me la grafica deve essere supportata da un eccellente storia di base (i giochi sportivi e affini sono un mondo a loro stante); se posso vedere quanti peli ci sono nel naso del protagonista ma la storia di base è scontata come un gol all’ultimo minuto di Oliver Hutton , beh, non sono molto invogliato a giocare e rigiocare lo stesso titolo per molto tempo.
Per Mike Laidlaw (BioWare, capo designer di Dragon Ages: Origins) infatti, è assurdo pensare che la trama disponga di un ruolo marginale, concludendo che una buona storia sia essenziale in un videogioco. Tale componente renderebbe più profondo un qualsiasi gioco, afferma Laidlaw, ed avrebbe un impatto decisivo sulla sua resa.
Peter Molyneux(guru dei Lionhead Studios e direttore creativo della divisione europea di Microsoft Game Studios), ha affermato che “se l’industria non è in grado di offrire esperienze artistiche degne di nota, gli utenti almeno cercano di rifarsi con la grafica: anche per questo dobbiamo rivedere completamente il processo produttivo dei videogiochi.” perchè dopotutto e’ sempre la giocabilità a farla da padrona. Primo, perchè in quanto estimatori di giochi badiamo più alla profondità che non agli aspetti superficiali. Secondo, perchè ormai siamo giocatori “un po’ vecchi”, e col passare del tempo si da’ più valore al contenuto che all’estetica.
Un videogioco serve per divertirsi… se non ti diverti che piacere c’è ? La grafica è la ciliegina sulla torta, il doppio regalo nel pacchetto delle patatine, la figurina foil anziché normale. L’apice del successo nel mondo videoludico, a mio avviso, l’ha raggiunto nel 1990, e non come prestazioni o altro, ma per il semplice fatto che un programma grafico del gioco ha dato il nome al protagonista di ben 5 (futuri) episodi. Il nome? (Guy)brush. Che c’è di meglio di entrare in questo modo nell’olimpo dei videogiochi?
Questa diatriba non cesserà mai di esistere, e con l’avvento di future tecnologie magari peggiorerà, fino a far prendere posizioni decisive presso le software house. La mia unica speranza è che a quel punto torni in mente ai produttori il vecchio slogan della Sensible: “Gameplay first”, non lasciando spazio solo alla “mera potenza” a discapito del divertimento.
E voi che ne pensate? Ai posteri l’ardua sentenza,
Fixsius