Dieci Call of Duty per me posson bastare…..
“Chi lascia la strada vecchia per la nuova , sa quel che perde ma non quel che
trova”, così recita un famoso proverbio e così devono pensare i produttori di
videogiochi quando intuiscono di aver trovato una “vena d’oro videoludica”
(oltre ad esclamare….wow cazzo!).
E’ sottinteso che qui stiamo parlando di milioni e non di noccioline e che
tali case produttrici non vendono per la gioia degli hardcore o dei casual
gamers ma solo per gli sterili, freddi, eccezionali guadagni che si fanno in
questo campo, tanto che Re Mida impazzirebbe d’invidia!
Abbandonare un brand affermato non è mai facile, basti pensare ad Activision
con Call Of Duty o Electronic Arts con i titoli sportivi, Fifa in primis.
In effetti questo E3 2010 losangelino ha confermato quanti pochi nuovi titoli
siano stati ufficializzati rispetto ai sequel.
Io sono dell’idea che sia giusto produrre sequel rispettando però tre
condizioni:
1) Non snaturare il gameplay del capitolo principale;
2) Uso, non abuso! Non si deve esagerare con il numero di sequel;
3) Non adagiarsi sugli allori ma avere il coraggio dopo un certo periodo di
proporre qualcosa di completamente diverso rispetto al fortunato brand
precedente, forti anche di una copertura economica acquisita.
Trovo alcuni sequel troppo sfruttati che si riducono quasi a semplici
operazioni commerciali.
Inutile (tecnicamente parlando) fare ogni anno un Fifa con solo qualche
features in più anche se le vendite risulteranno sempre altissime.
Ma chi sano di mente , non esulta quando si trova fra le mani un nuovo
capitolo di Ratchet and Clank o di Zelda?
E non è forse vero che senza i sequel ci saremmo persi dei capolavori
videoludici indiscussi , quali Metal Gear Solid 4, Halo 3, God of War 3 ,Mass
Effect 2 e Super Mario Galaxy 2 giusto per citare alcuni dei più famosi ?
Termino il mio articolo così come l’ho iniziato , con un saggio detto:
“In medio stat virtus”, la virtù sta nel mezzo.