Concorso GT5: Articolo di Vegadrone

Gruppo A: Negli ultimi 15 anni la maggior parte delle software house pare si concentri principalmente sullo sviluppo del dettaglio grafico rispetto ad altri elementi del videogioco. Come ti poni di fronte a questo trend?


I primi videogiochi nacquero quasi per caso; erano semplici esperimenti che avevano determinati obiettivi: dimostrare tesi o simulare ambienti e regole fisiche in un contesto non reale. Nessuno aveva ancora pensato al concetto di videogame per come lo intendiamo oggi. Si è partiti da semplici pixel luminosi su schermo e con il passare degli anni, il videogioco si è notevolmente evoluto, non soltanto in termini di meccaniche ma anche -e qui tocchiamo il punto cruciale del discorso- nella sua veste grafica. Dalla grafica vettoriale agli 8 bit passando per  i 32 bit fino agli odierni risultati in HD dopo un percorso evolutivo di circa 60 anni.

Pensiamoci: La stessa parola “Videogioco” presuppone che la gran parte dell’esperienza che facciamo giocandone uno è visiva. E, diciamoci la verità, la grafica ben curata non dispiace se è accompagnata da un buon gameplay, una buona colonna sonora e da una trama solida. Più curato è il comparto grafico, più l’esperienza videoludica è positiva, poiché, e lo dico a costo di cadere nel più banale dei luoghi comuni, “anche l’occhio vuole la sua parte”.

Prendiamo come esempio, in modo da chiarire il concetto, Uncharted 2: Among Thieves.

Quanti di voi l’hanno giocato e sono rimasti a bocca aperta per la realizzazione grafica?                                        Quanti di voi sono rimasti talmente colpiti che l’hanno giocato evitando di far corre il protagonista, nelle fasi meno frenetiche, per la paura di perdere un qualche particolare o magari un paesaggio ben realizzato?

Credo che molti di voi stiano pensando:<<Io l’ho fatto!>>.

Domanda: La grafica allora è importante?

Certo che lo è! Se fosse stata messa in secondo piano, nel peggiore dei casi, saremmo ancora lì a muovere puntini luminosi bianchi su uno schermo nero.

Però la grafica non è tutto. E i fieri sostenitori di questa campagna sono moltissimi, me compreso.

Sembra che invece le software house, da 15 anni a questa parte, non siano dello stesso parere. Infatti, portano avanti il trend:”meglio la grafica che i contenuti”.

Lo sapevate che lo sviluppo grafico di un gioco richiede tempo? Tempo che gli sviluppatori “rubano” alle migliorie di elementi fondamentali come: La colonna sonora, la longevità (cioè la lunghezza e la rigiocabilità di un titolo) e il gameplay?

Oggi in particolare si assiste sempre di più alla diffusione di giochi in cui il comparto grafico è tutto, mentre:

– La colonna sonora è anonima o, peggio, non esiste (il che è un male poiché serve per coinvolgere maggiormente il videogiocatore all’interno delle situazioni che la trama di un gioco presenta)

– La longevità è ridotta al minimo sindacale.

– Le scelte di gameplay sono discutibili.

– Le trame sono banali.

E ci ritroviamo con giochi: mediocri, con delle trame insulse, quasi tutti uguali nel gameplay, con personaggi senza nome, privi di caratterizzazione e destinati al dimenticatoio ma che, in compenso, si muovono in ambienti di gioco graficamente impeccabili e hanno armi, armature e vesti curate nei minimi dettagli.

O peggio, ci si ritrova con capolavori annunciati che sono tali dal punto di vista grafico ma che hanno grandi carenze per quanto riguarda altre caratteristiche.

Un esempio? Casltevania: Lords of Shadows. Grafica stupenda, colonna sonora non malaccio, longevità tutto sommato buona ma con una gestione delle telecamere impossibile e dei controlli da rivedere. Mettiamo in conto anche il bug che affligge i salvataggi che, in alcuni casi, costringe l’utente a ricominciare tutto il gioco dall’inizio e abbiamo ottenuto un gioco che poteva benissimo essere un capolavoro e invece è soltanto “un buon gioco”. Bello, ma non un capolavoro. Cosa che, forse, non sarebbe successa se avessero dedicato un po’ più di tempo al miglioramento del gameplay e alla correzione dei bug invece che allo sviluppo eccessivo del comparto grafico.

La verità è che si è perso di vista l’obiettivo.

Bisognerebbe tornare indietro a quando “Videogioco” era uguale a “Divertimento”. Le software house dovrebbero riprendere questo concetto, farlo proprio nuovamente e tenerlo bene in mente, così da essere in grado di creare videogiochi di ottima qualità grafica, date le moderne tecnologie a disposizione, ma che siano soprattutto divertenti. Perché un videogioco deve prima di tutto divertire. Fortunatamente ci sono software house che non hanno mai perso di vista l’obiettivo e continuano a sfornare perfette unioni tra grafica e divertimento per la gioia di noi appassionati e non solo.

Peccato siano delle eccezioni.

E voi, co-discepoli, come vi ponete di fronte a questo trend? Pensate che la grafica sia di primaria importanza per un videogioco o preferireste che le software house si dedicassero maggiormente allo sviluppo delle altre caratteristiche?

Prova a cercare ancora!

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