In un tempo in cui il rock’n’roll era veramente rock’n’roll, un procace artista rispondente al nome di Harry Nilsson scriveva una pregevolissima opera canzoncinistica il cui incipit recitava “Everybody’s talking at me, I don’t hear a word they’re saying, only the echoes of my mind“.
Fatta questa premessa, vi voglio fare una domanda.
Avete presente quando in un match online, nel pre e post partita, si vedono quei simbolini a forma di speaker audio accanto ai vari nickname della gente con cui giochiamo?
Trattasi di gente che, senza un’apparente spiegazione, sembra apprezzare largamente una pratica che a me e penso molti di noi è invece sconosciuta, quelli che giocano e parlano.
Quante volte non vi sarà capitato?
In una partita deathmatch qualsiasi, con scontri senza quartiere e combattimenti all’ultimo sangue che ci imperlano la fronte di sudore, ad un certo punto scopriamo che alcuni degli avversari se la stanno raccontando con calma serafica e serenità impensabile, neanche stessero spingendo il carrello al supermercato.
Altre volte, invece, associamo le voci rabbiose ululanti le peggio imprecazioni a tutt’altro, salvo poi renderci conto solo troppo tardi che i destinatari eravamo noi, e che a detta di tutti gli altri compagni di squadra abbiamo causato l’ineluttabile bruciante sconfitta.
Sarà forse un caso, ma sembra proprio che il mettersi a parlare con perfetti sconosciuti sia una prerogativa più dei cugini a stelle e strisce d’oltre oceano (e pure d’oltre Manica, in verità) che di noi rossobiancoverdi.
Vuoi per l’imbarazzo di parlare un inglese talvolta incespicante, vuoi per l’abitudine a fraggare spietatamente senza verbo ferire, è alquanto raro sentire imprecare o dialogare nostri compatrioti nelle nostre sessioni online. Au contràire, non è affatto raro sentire in sequenza tutte le peggio parole del vocabolario anglosassone, cui senza accorgercene siamo spesso inconsapevolmente bersaglio.
Sarà che non siamo così portati al tipico “lavoro di squadra” e pertanto siamo abituati ad agire e pensare come giocatori autonomi, che siamo semplicemente più riservati rispetto a pubblici di altre nazioni?
Sentiamo le vostre esperienze!
Io uso costantemente il microfono anche per persone straniere o che non conosco.
Intendersi al volo è fondamentale sia per non morire sia per vincere.
Con gli italiani molte volte mi dilungo in burle (anche se sconosciuti), con stranieri mi attengo al gioco.
Ormai mi sono abituato ad un punto tale che da solo mi rompo le balle e cerco di stare su skype o su TS con qualcuno sempre XD
Quanti videogiocatori italiani sono capaci di sostenere anche solo una minima conversazione con un anglofono senza star li a pensare ai termini più adatti per due ore? Siamo ancora troppo ignoranti.
Inutile dire che, quando si gioca online seriamente, la comunicazione con la squadra sia imprescindibile.
durante una ricerca dei giocatori su ac brotherhood online, c’erano due italiani che hanno prima parlato dei loro affari e poi bestemmiato per la troppa lunghezza dei caricamenti
A dir la verità, se gioco con amici, durante il match qualche parola la spiccico anche io, come penso tutti gli altri facciano. Se gioco da solo invece no mai, disattivo tutte le voci e mi faccio allegramente i cazzi miei, che mi bestemmino pure dietro, gioco per divertirmi, non per vincere a tutti i costi, anche perchè con l’inglese non vado molto d’accordo. Se devo giocare invece a MH online lì è un’altra storia, sono costretto a parlare, che se c’è la chat scritta perciò faccio molta meno fatica.
*verdebiancorossi
Comunque, le volte che ho usato il microfono sono state esilarantissime
In MGO, scontro uno contro uno, urlare tante volte “WHERE ARE YOU!?!” e sentire l’altro che mi diceva di stare zitto mi ha fatto scompisciare
Oppure, quando ho fatto credere a un tizio che la parola dialettale “uallera” significasse “buono”. Ogni volta che mi uccideva “you’re very uallera”, e lui tutto che se la tirava “Thx, man :)”
io gioco spesso in rete ma di solito preferisco la mia cricca di amici in lista.
devo dire che ci si trova molte volte a parlare del più e del meno mentre si fanno massacri di massa (su gear di solito anche perchè in COD o Halo sono solo carne morta!)
Sono un tipo piuttosto socevole e mi piace chiaccherare mentre gioco e fare nuove conoscenze…
al contrario la mia signora si vergogna molto a parlare in cuffia:lei è molto timida e ha paura di sembrare goffa o fare brutte figure.
Personalmente sento tutti i videogiocatori come “compagni” o comunque amici o rivali che non ho ancora conosciuto, quindi perchè non buttarsi?
Mi sembra di sentire un discorso del prof. Pokémon di turno :D
io con i pokemon non ho nulla a che spartire…….
Io faccio presto ammutolisco tutti in Black Ops, e parlo via Skype solo con la persona che mi ha invitato al multiplayer (se proprio devo parlare con qualcuno).
hahahahaha maty qui m’hai fatto quasi morire dalle risate
*Au contràire, non è affatto raro sentire in sequenza tutte le peggio parole del vocabolario anglosassone*
Io a CoD muto tutti,anche chi non ha un microfono attivo o chi non cè l’ha proprio,però se vedo un italiano vedo di chattare,sperando che non mi capisca quando bestemmio in napoletano strettissimo
Io faccio parte di un gruppetto di persone ([RpG]) che ha messo insieme la sigla dalle due categorie principali di giochi frequentati: i RolePlay Games, ed il Rocket Propelled Grenade (per indicare gli FPS).
Abitualmente siamo in audio assieme, un ritrovo stile bar, dove chiacchieriamo anche quando non si gioca. Se poi si gioca, l’audio diventa il mezzo per coordinarci e passarci informazioni.
Per quel che concerne gli FPS lo facevamo su ETQW, dove il concetto di ‘team’ non esisteva, e lo facevamo su Bad Company 2, dove in caso cambiavamo anche classe a seconda della mappa e del bilanciamento del team. Non era raro avere la squadra dispersa in due con un gruppo di fuoco cecchino/soldato/medico a coprire l’avanzata del quarto, che veniva usato come punto di respawn, od essere in due sui carri armati, dove chi stava in torretta passava i dati di tiro a chi guidava.
Certo, all’inizio fa un po’ strano ad essere al PC a parlare da soli (specie quando i genitori ti guardano come se fossi posseduto, magari perché è appena andata male una partita e stai sbroccando), ma dopo anni di quest’abitudine non riusciamo più a farne a meno. Quando ci si mette al PC si logga nel canale audio, è quasi un automatismo.
Alla fin fine è come telefonare… solo più economico, più comodo e più pratico ^_^
Matyas la bandiera ITALIANA è VERDEbiancoROSSA, non rossabiancoverde -.-”
comunque dopo questo, io sono un rosikone, ma raramente insulto i compagni di squadra che parlano altre lingue, al massimo dico LAMER o CAMPER, termini internazionali nel campo videoludico, però, a volte, insulto (non pesantemente) altri italiani per la voglia di competizione e fare meglio di loro per insultarli posto partita..
Mi pare già allucinante che sia permesso interloquire con il proprio avversario.
Cioè, coi compagni di squadra è utile, spesso necessario, e non c’è bisogno di chissà quali competenze linguistiche per scambiarsi, ad esempio, dei rapidi ordini a vicenda.
Anche chi non mastica bene l’inglese, dopo un pò impara la terminologia specifica, e dovrebbe potersela cavare (ci vuol tanto a dire, giocando ad esempio a monster hunter, “set a trap” o “cut its tail”, “aim for the legs/head/wings”, e via andando? Secondo me no, basta un pò di abitudine e un dizionario italiano-inglese).
Ma parlare con l’avversario?
Io in SC2 gli unici commenti che ricevo dai miei avversari sono insulti, dopo che gli ho arato l’ano.
Uno una volta mi ha pure fatto sbellicare, perchè non so per quale motivo voleva darmi del “cheater” (quando l’ho pownato con un normalissimo rush di zergling, quindi non vedo il “cheating” dove dovrebbe stare), ed invece mi ha scritto:
-You fucking CHEESER
LOL Fottuto FORMAGGIATORE. (Che poi, il termine che designa chi produce prodotti caseari in inglese è un altro)
Insomma, veramente non capisco il motivo di permettere la chat col proprio avversario… MA al solito, si tratta di uno strumento.
Il fatto che sia troppo pieno di teste di cazzo il mondo la fuori, non ha nulla a che vedere con la bontà di questa feature, me ne rendo conto.
ma avete notato che il ragazzo della foto è uguale a Farenz ma + snello?
La più vera e reale esperienza “microfonata” mi ritrovo tutt’ora a farla in MAG per PS3… E’ vero, come ho letto da molti anche su queste pagine, che il gioco sostanzialmente è un casino e che ci sono tante problematiche soprattutto per l’aspetto delle mappature ma io in questa comunità online ho incontrato davvero tanti compatrioti (al punto tale da formare un clan esclusivamente italiano) e, vi posso assicurare, che comunicare posizioni dei nemici o chiamarsi i liberi di zona, se fatti bene, possono davvero agevolare la vittoria…
In un’occasione mi sono divertito parecchio:
Giocavo ad Uncharted in coppia con una mia amica parecchio guerrafondaia, e nella sala d’aspetto, nella squadra avversaria c’è un messicano che inizia a chiederci di dove siamo e se siamo o meno messicani; alla risposta negativa, pare disinteressarsi, e quindi pensai che forse avendoci sentito parlare in un linguaggio latino, cercasse dei compatrioti e si fosse quindi ritirato alla risposta negativa.
Iniziato il math però scopro che voleva solo sincerarsi se parlassimo o no la sua lingua, per poterci poi insultare in continuazione in maniera vigliacca, ovvero in spagnolo credendo non lo capissimo ( i bimbiminkia ci sono in tutte le nazioni). Dopo quindi un round di “Cabron, italiano pendecho” ed altri epiteti che proponevano una mia discendenza da padri ignoti e l’essere peripatetica della mia amica ogni volta che passavamo vicino a lui, ci vedeva o ci sparavamo a vicenda, aspetto di tornare in sala d’attesa e che il nuovo round stia per iniziare.
A questo punto, lo chiamo e gli dico in inglese che magari noi italiani non parliamo spagnolo, ma se lo sentiamo parlare lo capiamo benissimo. Lui capisce, balbetta un imbarazzato “Oh… oh! Ehh…” ed il nuovo round comincia.
A quel punto ho avertito la mia RANCOROSISSIMA amica degli epiteti che le erano stati rifilati, ed abbiamo passato i successivi 20 minuti impegnati in un pestaggio da bulli del liceo, facendogli passare tutto il round orizzontale e poco vivo con noi sopra che lo sfottevamo, o con uno che lo teneva e l’altra che lo smutandava XD
Ovviamente alla fine del round è fuggito ^_^
Non gioco molto online, però una volta ho beccato uno che ha tenuto questi comportamenti… un’altra volta un tipo non aveva l’headset, e nell’online di Midnight club LA per compensare tale mancanza mi investiva ogni 2 secondi…
In alcuni giochi, come mi è recentemente capitato nelle esperienze di Left 4 Dead 2, la comunicazione aiuta tantissimo, e fermarsi a scrivere non è fattibile.
Raramente è capitato di beccare tizi che stavano tranquillamente a parlare di cazzi propri, oppure di troll che sparano musica a tutto volume per disturbare la partita agli altri.