Come ormai sapete tutti da anni, i miei video e i miei articoli non sono farina del mio sacco.
Il primo che fa battute lo inculo.
Sia i copioni dei filmati che carico sul tubo che le parole che state leggendo in questo momento per il 99% dei casi provengono dalla mente brillante che risponde al nome di Marco Farina.
Ma esiste sempre un 1%.
Già diverse volte in passato è capitato di scrivere articoli che riportassero “paro paro” una mail che un ragazzo mi inviava per sapere il mio parere riguardo un particolare argomento, che poi ho voluto condividere con voi perchè ritenevo piuttosto interessante. Stavolta la situazione è leggermente diversa.
Innanzitutto perchè chi mi ha scritto è stata una ragazza, che dir assidua dell’Angolo è un eufemismo.
Yunalina Shepard, ma che io ho sempre chiamato semplicemente Chiara.
Secondariamente perchè non si tratta di un copia-incolla della sua mail, ma di un ragionamento che Chiara mi ha fatto nascere in testa e che vorrei discutere con voi.
Oggi parliamo di evoluzione.
Ho voluto cercare sul dizionario il significato corretto.
“Sviluppo lento e graduale; svolgimento da una forma a un’altra, generalmente più completa e perfetta.”
Un percorso quindi migliorativo della forma.
Chiara mi parlò della sua esperienza con un videogioco amato durante l’adolescenza e ripreso in mano recentemente.
Ciò che le sembrava ostico all’epoca, ora (in età da marito) le pare decisamente più semplice.
Certo, non bisogna tralasciare il discorso del “so già che strada prendere” o “so già come affrontare quel boss”, ma tuttavia ciò che vi vorrei chiedere (e che Chiara chiedeva a me) è:
Col tempo si diventa più bravi a videogiocare?
La domanda è ambivalente, perchè ciò può riferirsi sia al recupero di retrogames, sia ad un contesto più generale.
Giocando a mille FPS col tempo si migliora oppure ad ogni nuovo capitolo si ritorna vergini pronti a farsi deflorare da bimbiminkia americani?
Io sinceramente non saprei rispondere con certezza, perchè già con la definizione di “evoluzione” non mi trovo particolarmente d’accordo se parliamo in riferimento al mondo videoludico.
In poche parole, non sono d’accordo col titolista dell’articolo.
Marco Farina verrà segato.
Mi spiego meglio.
Per me l’evoluzione in ambito videoludico non significa necessariamente MIGLIORARSI.
Non sono un cazzo di Pokémon.
Evolversi per me significa passare da un modo di videogiocare ad un altro.
Un esempio d’evoluzione per me è avvenuta per esempio dopo 2 anni dall’inizio della generazione PS3/360, quando in piena epoca FPS mi ritenevo piuttosto capace, anche in ambito multiplayer online, ad asfaltare culi nemici.
Col passare del tempo però e con l’aumento progressivo di FPS su FPS mi sono stancato del genere e non ho quasi più acquistato titoli con un cazzo di fucile in primo piano, con un inevitabile decremento delle mie prestazioni.
In questo caso si deve parlare di involuzione? Di peggioramento?
No.
Anche in questo caso per me SI DEVE parlare di evoluzione, perchè sono passato ad altri generi videoludici.
Sono evoluto in un altro tipo di videogiocatore.
Sia chiaro, l’esempio degli FPS è strettamente personale e non era ciò su cui volevo focalizzare la vostra attenzione, quanto piuttosto sull’aspetto più generale del termine “evoluzione del videogiocatore”.
Voi vi sentite più “evoluti”? Più bravi rispetto al videogiocatore che eravate anni fa?
Ma soprattutto… cosa significa per voi “evolversi”?
In campo videoludico, evolversi è esperienziare altri generi, arricchire il nostro bagaglio culturale, esplorare nuovi orizzonti.
Migliorarsi col passare del tempo è, invece, capire quali sono i generi che più si avvicinano ai nostri gusti e trovare il modo migliore di spendere il tempo libero da dedicare ai giochi. E’ imparare a “scegliere”.
Per quanto riguarda abilità personali e difficoltà di un gioco, che non farei ricadere in questi due concetti, più vai avanti meno tempo hai, meno tempo hai più cerchi giochi poco frustranti (parlo per me), più cerchi di giocare a giochi differenti e generi differenti più le abilità in un gioco/genere specifico diminuiscono. Ma va bene così :)
Farenz alla tua domanda dell’articolo direi ni.
Nel senso che se prendo in mano un gioco con uno stile già giocato, quindi un nuovo JRPG ad esempio, ho già un’idea di dove andare a parare, quindi ho una base evoluta rispetto a chi i JRPG non ci ha mai giocato.
Se invece prendiamo la cosa nel corso del tempo, quindi valutando se sono più evoluto rispetto al passato, se riprendo in mano, come ho fatto giochi tipo Mortal Kombat (il primo in assoluto) o meglio ancora Parodius, vedo che ho perso la mano in maniera estrema.
Una volta spaccavo culi a chiunque, adesso fatico ad arrivare al mirror match (per MK ovviamente).
Secondo me dipende in parte che molti giochi o non esistono quasi più come genere, vedi gli shooter, e molti giochi di oggi sono più semplici rispetto al passato.
Sono d’accordo con te, Farenz, per il discorso che riguarda l’evoluzione intesa come ampliamento di orizzonti: questo comprende (almeno per me) apertura a nuovi generi, esperienzazione di giochi “sperimentali”, più curiosità, ricerca di gameplay e background più maturi o comunque diversi, sviluppare un giudizio critico più minuzioso e con cognizione di causa, e ci aggiungo anche il riconoscere l’importanza del gaming nella propria vita e l’accettazione di questo in quanto hobby e non come “perdita di tempo” (perchè almeno nel mio caso quasi tutti lo giudicano come tale e con le loro influenze ti fanno venire dubbi più o meno leciti)….. E mi riconosco anche nella definizione del “passare da un modo di videogiocare ad un altro”, se però questa NON implica necessariamente un cambio di gusti. Ad esempio tu hai (giustamente, a mio avviso) definito un’evoluzione il tuo distacco dagli FPS in favore di altri generi. Ma se a uno piacesse il genere degli FPS e giocasse solo a questi senza mai stufarsi? E se non cambiasse mai e giocasse solo FPS per tutta la vita, magari iniziando a giocarne di tipi sempre più disparati e con approcci diversi? Io penso che questo non si tradurrebbe in una NON evoluzione. E anche se ammetto che questo esempio è un po’ improbabile nel caso degli FPS, io stesso ho dei generi che gioco da sempre e di cui non mi stufo mai… Ma pur continuando io a cimentarmici non significa che in questi non mi sono evoluto (se poi col tuo esempio stavi dicendo che il cambio di genere è UN tipo di evoluzione, mea culpa, ho capito male).
Per quanto riguarda la bravura, beh, tendenzialmente direi che col tempo aumenta senza dubbio. Il processo è lento, te ne accorgi dopo un bel pezzo, quando inizi ad approcciarti a titoli nuovi con alcuni ragionamenti già in atto, quando capisci meglio i meccanismi “da gioco”, quando maturi cose come la coordinazione occhio-mano o la capacità di risolvere enigmi…. Lento, ma inesorabile. Senza contare che i videogiochi mi hanno insegnato un sacco di cose, quindi penso di essermi evoluto anche culturalmente. Cosa vuoi di più dalla vita? Un Lucano! (cit.)
capisco perfettamente cosa vuoi dire, ma io lo chiamo semplicemente :INVECCHIARE.
a suo tempo finii Ninja gaiden e ghost and goblins per Nes (di cui ricordo maggiormente il tempo per finirli che la difficoltà in se per se), poi picchiaduro sempre, jrpg, fps………
ora….. vabbè
me la cavo ancora a counter strike e qualche action game (mai alla massima difficoltà), molti strategici.
io personalmente come videogiocatore mi sento “deteriorato”
Figa farenz come sei poetico XD no comunque a parte gli scherzi, secondo me l’evoluzione di un videogiocatore avviene quando, passando da un genere ad un altro, il livello della qualità del giocatore rimane uguale, se non migliore.. per esempio, io ho sempre e solo giocato GDR o strategici e mi ritego anche piuttosto bravino ( anche se c’è sempre un coreano pronto a sventrarti l’ano). Con l’acquisto di ps4 mi son detto “perché no proviamo uno sparatutto” e comprando killzone shadow fall mi stò divertendo a giocare online… faccio schifo, ma piano piano vedo che i miei punteggi migliorano… Penso di essere in una fase di “evoluzione” secondo il mio pensiero, in quanto stò espandendo le miei esperienze videoludiche in diversi generi.
Non lo dico perchè voglio fare il grosso , il bravo , quello che si vanta , già all’età di 6 anni ero capace di completare giochi come Tomb Raider (I-II-III) , Crash Bandicoot (I) , verso i 7 anni invece mi arrivò in casa la Playstation 2 e completavo giochi stronzi come Pac-Man World 2 , Jak And Daxter , giocherelli facili insomma (comunque da totale flippato finivo la maggior parte dei giochi che avevo da giocare) . Ma adesso voglio parlare di oggi , ai giorni nostri : ho completato giochi come i vari Uncharted , The Last Of Us , Tomb Raider (2013) , tutti giochi Action/Adventure insomma , ma sto anche giocando a Dark Souls e sono sicuro di essere abbastanza avanti col gioco (cazzo 61 ore di gioco con 8 boss battuti) e sapete che non è un gioco facile ; poi gioco anche agli FPS online , precisamente COD e Battlefield (più Call Of Duty che Battlefield), e dopo aver giocato a 5 COD posso dire di avere una certa esperienza , dopo centinaia di partite voglio vedere se imparo a giocare . Comunque non lo so se mi sento migliorato a videogiocare , quando ero bambino ero un mostro , non ricordo come facevo a finire quei fottuti Tomb Raider , che se provo a rigiocarli ho un lento ritmo anche adesso che ho 16 anni , e per me evolversi significa “migliorare il modo di videogiocare”
Rispondo in modo semplice alla tua domanda : si, mi sento molto, molto, molto “evoluto” rispetto a 2 anni fa, dato che prima compravo i titoli classici ( Assassin’s creed, fifa, cod ) e per gli altri giochi che ho, li acquistavo se mi piaceva la copertina o il titolo. Adesso invece, sono molto cambiato : Mi informi continuamente sul mondo videoludico, prima di acquistare un titolo mi informo su di esso, e compro più giochi rispetto a prima.
E se mi sono “evoluto”, devo enormemente ringraziare te farenz per primo e tutta la redazione dell’angolo, dato che mi avete aperto gli occhi sul fantastico mondo dei videogiochi che, purtroppo, molte persone considerano infantile.
Quando ho letto che per te evolversi significa passare da un modo di videogiocare ad un altro pensavo ti riferissi a Kinect e PSmove. :P
Evolversi significa semplicemente cercare sempre il meglio per il nostro divertimento, e questo termine sta perdendo significato nel mondo videoludico (e non solo), perchè se per evolversi si intende giocare sempre collegati online e sempre in multiplayer, allora non esiste proprio l’evoluzione, ma la semplice e triste massificazione.
Tornando alla lettera che ti è arrivata, se si cerca evoluzione nei videogames, di certo non la troviamo nei titoli money making quali COD/FIFA/Battlelfied, ma si può trovare nei titoli che cercano di stimolare l’intelletto, che diano emozioni indimenticabili a livello personale, che non si mortificano al semplice ricevimento del trofeo/obiettivo/sharing on facebook
la mia evoluzione può essere definita anche come involuzione, nel senso che ormai superata di molto l’età adolescenziale sto riscoprendo vecchi titoli che magari ho giocato da bambino, che magari non ho terminato, o che ho terminato ma non capendo un cazzo della storia… oppure colleizonare vecchi titoli nati ancor prima di me, o collezionare console ormai vecchie…forse complice è il fatto che attualmente il mondo videoludico non fa altro che offrirci seguiti di giochi,( immagino un futuro con assassin’s creed 15 la resurrezione di desmond o call of duty 50 super liquidator version) o titoli che non pretendono una distinta reattività celebrale per essere portati a termine, quindi per me riscoprire o giocare a titoli usciti in un passato molto remoto è per me un evoluzione ( o involuzione?) nel vedere come in passato il videogioco richiedeva letteralmente anima e corpo per essere portato a termine, e non soltanto sparare al terrorista di turno o segnare il 1000 goal con Cristiano Ronaldo…
Ricordo bene i pomeriggi passati a giocare a Crash Bandicoot o Spyro quand’ero ancora un bimbetto, e ai tempi li reputavo giochi veramente ostici, tant’è che credo di non averne mai completato uno al 100%. Giocandoci oggi, a bella 20 anni, riesco a completarli in neanche 4 giorni, nonostante continui a reputarli giochi fantastici. In questo caso direi proprio che la bravura col tempo aumenta.
Credo che il concetto di “evoluzione” legato al gaming sia quanto mai personale e soggettivo.
Per quanto riguarda la facilità di gioco, più che di evoluzione credo si possa parlare di ADDESTRAMENTO.
Con gli anni abbiamo preso le misure ai salti millimetrici di Mario o a scovare gli angoli un cui si nascondono oggetti e power-up o ancora a ragionare sul fianco migliore per fare un’imboscata.
Per quanto riguarda invece l’evoluzione come videogiocatore, mi lego all’articolo di qualche giorno fa sui soldi buttati nei videogiochi mia giocati.
Per me (videogiocatore con moglie e figlio) l’evoluzione mi ha portato a comprare pochi titoli, mai al deiuan e che sono quasi certo sapranno appagare la mia esigenza videoluica.
Quindi nessun titolo non giocato, pochi non finiti e molta attenzione al portafoglio.
Mi basta?
Il mio lato da 15enne non ne ha assolutamente abbastanza e comprerebbe titoli a pacchi; il lato 35enne si soddisfa sapendo che gli brucerebbe molti di più aver speso dei soldi per giochi mai aperti.
…per fortuna esistono gli amici Nerdoni con i quali ci passiamo i giochi…
Per me l’evoluzione (stessa etá, moglie e figlio) è stata aumentare l’acquisto di videogiochi nel tempo anche se il tempo a disposizione è sempre meno… Non ho particolari vizi quindi riesco a concedermelo però è vero che bruciano i soldi per i videogiochi mai giocati… Un altra evoluzione con la nascita di mio figlio è stata una maggiore attenzione a titoli più vicini alla sensibilitá infantile, non perchè gioco con lui che ha solo 2 anni, ma perchè trovandomi immerso nel suo mondo tutto il tempo che sto a casa vedo queste cose che prima evitavo con altri occhi…
più che evolvermi ho cambiato modo di pensare… in terza media ero solo io e MW2 con i dannati quickscope, ogni altro gioco faceva schifo. ora dopo qualche anno preferisco giocare in sigleplayer e godermi la storia rigiocandola più e più volte, ho cambiato anche la concezione della console, allora avevo, e ho ancora, una xbox 360 e come prossima console prenderei una ONE per il legame affettivo ad alcuni titoli, ora, (ai tempi di MW2 ogni console che non fosse una xbox 360 era una deiezione) in ogni caso, prenderei qualsiasi console sul mercato perchè per me non è importante la piattaforma sulla quale gioco, l’importante è il gioco.
quindi diciamo che questa è la mia “evoluzione”.
comunque non condivido ciò che alcuni dicono riguardo l’evoluzione(essere più bravo) di un videogiocatore in ambito Multiplayer… quello è migliorarsi.
– Xx Basi xX
Secondo me l’evoluzione sta anche nel come ci si rapporta la videogioco stesso. Se qualche anno fa non avrei mai potuto cogliere molte sfumature tematiche in giochi come The last of us et simili, cioè giochi con forte componente narrativa, ora faccio sicuramente meno fatica.
Indubbiamente la mia abilità pad alla mano è anche aumentata, anche grazie al fatto che ho ampliato i miei orizzonti e mi sono aperto ad un maggior numero di generi.
Però, per concludere questo post, già semplicemente il fatto di giocare implica una seppur piccola evoluzione. Più si gioca, più si prende coscienza del fatto che magari non piacciono certi generi, oppure che in altri non si è bravi, oppure che, semplicemente giocando, la propria abilità aumenti. Evoluzione significa anche, e con questo concludo davvero, saper anche gestire il proprio tempo da dedicare al gaming. Se anni fa, prima dell’università, non ho mai avuto problemi nel giocare, adesso non posso permettermi il lusso di giocare ad un gioco senza una motivazione dietro. Perchè altrimenti la mia pila di giochi aumenta invece di diminuire.
Possiedo una playstation 3 , e fortunatamente sono sempre riuscito a giocarci tutti i titoli che mi interessano o che mi interessavano , ma c’è un gioco che mi ha sempre attirato ma che non ho mai potuto comprare semplicemente perché non possiedo la console: alan wake
Per quanto mi riguarda, evolversi in campo videoludico significa saper “affrontare” sempre meglio i cambiamenti, mi spiego: anche io ammetto di essere stato un grande giocatore ( con grande intendo accanito) di fps , e mi ritenevo anche abbastanza bravino, ma di punto in bianco ho deciso di cambiare direzione, per esempio cambiando semplicemente genere.
Così mi sono evoluto ed ho aggiunto alle mie conoscenze altri titoli, generi, ecc.
evolversi non significa migliorare, ma sentirsi migliorati, ognuno evolve alla sua maniera.
Si, mi sono evoluto anche io. Nella generazione Nes/Snes, ero un vero drogato di platform e quindi di Super Mario. Oltre ai tre canonici Mario per Nes, avevo comprato, con l’altra console Nintendo, Super Mario All-Star, Super Mario World e Super Mario World 2 – Yoshi’s Island.
Era una vera droga. Adesso, con il passare degli anni, con l’allontanamento dalla Nintendo e l’acquisto delle tre PS, il mio genere videoludico si aggira sugli action/adventure.
Nonostante ami Mario all’inverosimile e lo reputi, assieme al Bowser le mie due icone videoludiche, non riesco a giocare per più di mezz’ora ad un Mario.
Non ho console Nintendo, sia chiaro, ma spesse volte mi son ritrovato da mio cugino, possessore di un Wii e da mio fratello, possessore di un 3DS, non son riuscito a giocare costantemente a Mario, nonostante i livelli coloratissimi e stupendi, mi facevano spruzzare davanti.
Idem con i giochi d’auto.
Addirittura completai al 100% Gran Turismo 2. Adesso la sola idea di piazzarmi davanti allo schermo e guidare, mi fa cascare le balle.
Oddio, devo smettere di bere.
*Facessero
/slap
Ci sono anche dei teneri virgulti che leggono, non dare il cattivo esempio incitando alla sobrietà xD
A differenza delle altre volte non farò poemi per la risposta, perché tutto quello che direi può riassumersi in : per me l’evolversi coi videogiochi significa maturare,crescere e ampliare le proprie conoscenze,i propri gusti ed interessi,e la propria capacità di approccio nei confronti di determinati videogiochi. Questo per me vuol dire evolversi.
Certo che si!L’evoluzione è dovuta alla capacità di apprendimento e miglioramento che ognuno di noi acquista nel tempo. E’ un bene migliorarsi e far tesoro delle proprie esperienze di gioco. Se penso alle mie capacità videoludiche quando presi in mano il mio primo pad ( 1994 NES) uff che schiappa!!!
Si mi sono decisamente evoluto,prima vedevo gli FPS come titoli con grande attrattiva perche’ mi piaceva sentire il rumore fantastico delle pistole che penetravano il nemico,giocavo a quelli e quasi esclusivamente a giochi sportivi,da partitella e via.
Ora invece preferisco gli action-adventure perche’ ora vedo il videogame come un ottima possibilita’ di vivere un avventura virtuale.
Personalmente ho ricevuto un involuzione in un periodo della mia vita dove avevo “abbandonato” quasi totalmente il mondo dei videogiochi salvo poi ritornare sui miei passi e proseguire ora in un evoluzione soprattutto per quanto riguarda la mia passione per questo mondo che mi sta piacendo sempre di piu’!
A mia volta anch’io mi sono evoluto in ambito videoludico. La grande svolta la ebbi con Xenoblade per Wii, un titolo che ha cambiato il mio concetto di videogioco. Dopo Xenoblade ho iniziato altri RPG e solo recentemente qualche action. L’evoluzione videoludica senz’altro è qualcosa di irreversibile, ma è anche bello a mio parere tornare a riprendere giochi finiti anni addietro e abbandonarsi a ricordi mielosi…