I like to move it, move it!

Come sapete giovedì ho incontrato il creatore del Playstation Move e ho potuto vedere dal vivo le sue capacità. Stavo aspettando a scrivere un articolo perchè so che quelli del Playstation Blog ci hanno ripreso e volevo incorporare anche il video ma, visto che ad oggi ancora non hanno messo nulla, comincio a scrivere tutte le mie impressioni. Eventualmente poi vi linkerò il video quando verrà messo online.

Partiamo dalla location: sono stato infatti invitato in questo hotel strafigo, presumo per congressi e simili, e per il nostro incontro con Richard Marks era stata adibita una salettina privata apposta. Era piccolina perchè, oltre a noi 3 ragazzi del Playstatio Blog, ci saranno stati non più di 5-6 giornalisti invitati. Ognuno avrebbe poi avuto un po’ di tempo per sedersi al tavolo con Richard Marks e parlare con lui del Move. Devo dire che è stata davvero una bella esperienza perchè è molto diverso sedersi in una platea a farsi mostrare qualcosa rispetto che fare due chiacchiere a tu per tu con chi produce qualcosa e apprezzo molto che Sony abbia offerto a qualche utente questa possibilità.

Detto ciò, ovviamente, noi 3 fancazzisti del Blog eravamo gli ultimi della “fila” quindi ho potuto ascoltare domande e risposte delle altre interviste mentre attendevo e sbocconcellavo dal buffet. Ho colto così varie altre informazioni che, probabilmente, non vedrete nel video che verrà postato dal Blog e, mi scuserete per questo, non ricordo esattamente cosa sia stato ripreso, quindi ora vi darò informazioni che ho appreso in ordine sparso.

Prima cosa, senza dubbio la più importante: lag e precisione. Il Playstation Move è di una precisione millimetrica e l’input lag semplicemente non esiste. C’erano varie tech demo che Richard usava per mostrarci il Move, una consisteva semplicemente nel motrare ciò che la PS Eye riprendeva realmente (quindi noi) sostituendo al Move un qualche oggetto come una spada, una mazza o anche un Move renderizzato (lol). Se questa tech demo in sè non sembra nulla di che, in effetti non lo è, è servita, però, a mostrarmi chiaramente come la lag non esistesse nemmeno un pochino. Nella tv, infatti, il Move non si muoveva MAI dalla nostra mano, nemmeno coi movimenti più improvvisi e bruschi, era sempre al suo posto e non ritardava mai. Per quel che riguarda la precisione, sempre in questa tech demo, Richard ha usato il Move come un pennello, cambiando lo spessore del tratto premendo il grilletto posteriore che è analogico, e prima ha scritto “Sony Move” dentro la tv col tratto spesso, poi, velocissimamente, ha disegnato uno smile dentro la “o” di Sony col tratto sottile, senza la minima sbavatura o incertezza, detto così magari sembra una cosa da poco ma vi assicuro che a me ha fatto impressione la facilità, la velocità e la precisione del risultato.

Prendendo in prestito poi la citazione di Tony Hawk: “This thing is full of technology”. Dico così perchè ho scoperto anche nuove cose che non sapevo riguardo il contenuto del Move. Se infatti risulta ovvio a tutti che il Move contenga un accelerometro e un giroscopio, io non sapevo proprio che contenesse anche un magnetometro. Questo sensore serve ad analizzare i campi magnetici, dicendo al controller dove si trova il nord. La presenza di questo sensore risponde a una domanda che fin dai primi video personalmente mi ponevo: come è possibile che la telecamera si accorga che il Move sta ruotando sul proprio asse visto che la pallina nn si muove nello spazio ma ruota solo su se stessa? Ecco quindi la risposta, sa sempre dove sia il nord quindi sa dove sia voltato. Anche questa può sembrare una cosa da nulla ma non è affatto così. Il primo esempio di utilizzo di questa tecnologia è il tennis o il ping pong. Se il controller riconosce la rotazione dell’asse vuol dire che si può colpire la palla con tutte le diverse inclinazioni che potremmo dare alla racchetta nella realtà, e i conseguenti effetti. Apre quindi ulteriori possibilità di gioco. Richard Marks poi ha mostrato a un giornalista che poteva usare il controller anche come metal detector: se avvicinava il Move a un grosso oggetto metallico, infatti, la palletta cambiava colore, lol.

A proposito del colore della palletta: ho delle curiosità anche su questa. Come molti di voi sapranno la palletta in cima al Move è effettivamente ciò che la PS Eye rileva e si illumina di tutti i colori dello spettro. Uno dei problemi che questo tipo di rilevazione potrebbe avere è che il colore della palletta sia troppo simile a quello dello sfondo della camera in cui ci troviamo, “mimetizzandola”, se mi passate il termine. La PS Eye e il Move, quindi, analizzano lo sfondo e impediscono alla palletta di assumere colori troppo simili allo sfondo, per mantenere sempre alto il contrasto e ottimizzare il tracking. Tra l’altro mi hanno confermato che, essendo la palletta illuminata, si può tranquillamente giocare usando il Move al buio.

Ho chiesto, poi, che cosa fosse necessario per giocare a tutti i giochi che usano il Move. Richard mi ha detto che esisteranno giochi che usano un solo Move, due Move oppure un Move e un navigation controller. Ha sottolineato, inoltre, tre cose: la prima è che molti giochi che possono essere giocati con 2 Move si possono usare lo stesso anche con uno solo (ovviamente diventa un po piu macchinoso), la seconda è che all’uscita di giochi che necessitano 2 Move ce ne saranno pochi e la terza è che il navigation controller non è mai “necessario” perchè può essere sempre sostituito da un Dualshock. I tasti che sono presenti sul navigation controller sono, infatti, solo quelli che troviamo sul lato sinistro del Dualshock, rendendoli perfettamente intercambiabili. Lui stesso usava spesso il Dualshock anzichè il navigation controller. Ovviamente il navigation è più comodo ed ergonomico, ma se non avete voglia di spendere 30 euro il Dualshock è una soluzione in più.

Già che ci siamo parliamo di prezzi: Move 39 euro, navigation controller 29, bundle Move+Ps Eye+starter disk 59. Assolutamente abbordabile direi, un Move costa meno di un Dualshock.

Chiudo con la cosa che mi ha impressionato di più, in tutte le tech demo. Sarà difficile trasmettervi la sensazione che ho avuto perchè, ovviamente, vedere dal vivo un motion controller rispetto che leggerne o vederne dei video è molto diverso. Quel che fa impressione è la tridimensionalità del Move. Essendo rilevato da una videocamera, anzichè mandare un segnale lui stesso, vengono riprodotti tutti i movimenti nello spazio, compresa la profondità. A me ha stupito molto una tech demo in cui si poteva prendere a spadate il solito manichino. Prima di tutto Richard ci ha mostrato come poteva essere delicato e spostare minimamente ogni arto del manichino usando la spada virtuale grazie alla precisione del controller, poi ha fatto una cosa che non mi aspettavo: facendo un movimento “a gancio” col braccio, come per aggirare appunto il manichino, è andato con la spada dietro l’omino. Non può esserci una dimostrazione sulla profondità di campo migliore di questa. Inutile dire che, anche questo elemento, può offrire un’infinità di applicazioni di gameplay in più.

Penso sia evidente da questo articolo che io ho avuto un’impressione estremamente positiva del Move, purtroppo non ho potuto chiedere quasi nulla dei giochi in cui verrà usato perchè Sony gli avrà detto di non rivelare nulla e a ogni domanda a riguardo svicolava. Avevo talmente tante cose in testa che non sono certo di averle scritte tutte, spero comunque di avervi tolto magari qualche dubbio, eventualmente chiedetemi pure quel che volete sapere nei commenti, magari sono domande di cui conosco la risposta ma ho dimenticato di includere in questo articolo.

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