I videogiochi (veri) hanno perso?

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I’m back.
Sono tornato.
Dopo due settimane di ferie necessarie come mai prima d’ora, mi sento più ricaricato di prima.
Grazie alla coccole che solo la terra romagnola (ed in particolare Cervia) è in grado di fornirmi durante ogni sacrosanto Agosto, torno sull’Angolo… lo ammetto… con un po’ di tristezza nel cuore.

Tristezza videoludica, si intende.

Ricordo come se fosse ieri quando scrissi sul blog alcuni anni fa un articolo in cui, prendendo proprio Cervia come situazione esemplare, narravo di come nel corso di pochi anni siano cambiate le sale giochi.
Mia moglie mi trascinò a Cervia per la prima volta nella lontana estate del 2006 e rimasi piacevolmente colpito da come (per lo meno nel periodo estivo) le sale giochi fossero ancora fiorenti, a differenza di Cremona in cui erano morte da un pezzo.

Certo, ovviamente si trattava (e si tratta tuttora) semplicemente di luoghi in cui cercare di attirare i più piccoli, caratterizzate quindi da “giostrine”, lucine e volemosebbene tutti insieme. Non erano di certo i locali tipici degli anni ’80 in cui entravi bambino ingenuo ed uscivi con la barba e la Marlboro 100’s in bocca, ma si trattava comunque di locali ormai inimmaginabili per un cremonese: a parte il luna park itinerante, ormai a Cremona era impossibile ritrovare un locale con all’interno una trentina di cabinati.

Dal 2006 ad oggi però, le sale giochi di Cervia sono cambiate parecchio. Alcune da un anno con l’altro sono scomparse per far posto alle fottute video-slot-lottery o come cazzo si chiamano, altre semplicemente hanno chiuso, altre invece sono ancora aperte ma da 30 cabinati sono passati a non più di 5… il resto sono quelle merdose “attrazioni mangiasoldi” che vomitano ticket ad ogni tua prestazione.
Vai a spendere 20 euro per poter guadagnare (forse) ticket sufficienti per portarti a casa una biro da 2 euro. It’s logical.

Quest’anno però mi sono reso conto che non sono cambiate solo le sale giochi.
Così come non sono nemmeno cambiati i giochi in sé.
Quello che è cambiato è il modo di giocare. Le piattaforme con cui giocare.

Quante volte qua nell’Angolo abbiamo parlato da uomini vissuti, proclamandoci assolutamente decisi nel momento in cui, in un futuro più o meno lontano, avremo figli e vieteremo loro di passare la serata al ristorante incollati al display di un 3DS o di una PS Vita?

Facile a dirsi, ovvio. Ma a farsi forse un po’ meno.
Quante volte infatti vi è capitato di vedere bambini che non interagiscono coi genitori proprio perché catatonici di fronte all’ultimo livello di Super Mario 3D Land?

Per carità, anche io da bambino facevo lo stesso, ma se anche avessi voluto portarmi il GameBoy in pizzeria, mentre i genitori parlavano di cose “da grandi”, la risposta sarebbe stata semplicemente “no, non pensarci nemmeno”. E se avessi osato dire “Ma…”, sicuramente i miei mi avrebbero fatto saltare gli incisivi.

Grazie mamma, ti voglio bene.

Quest’estate però, mi è capitato di vedere con una frequenza a dir poco allarmante una proliferazione di bambini molto… MOLTO piccoli non più incollati a Super Mario, non più incollati a Sonic o a Nathan Drake.

Ma incollati all’iPhone, al tablet, a Facebook di mamma e papà.
Mi chiedo quindi se ciò sia normale (o semplicemente moralmente accettato da tutti) e se anche voi avete notato un progressivo abbandono delle console portatili in favore di ciò che possono ormai.

Quale/i possono essere i motivi di tale spostamento di interesse?
Costo dei giochi?
Qualità dei giochi mobile via via sempre maggiore?
Maggiore semplicità d’uso di un touchscreen rispetto ad una console?
Oppure ritorniamo sempre al discorso “Il cellulare ce l’ho sempre in tasca, un 3ds no”.

E detto ciò, non siete preoccupati anche voi?
Non solo per il fatto che i più piccoli ormai vivano (come noi grandi) la loro vita osservando un display, ma soprattutto per la loro concezione di videogioco. Chi se ne frega ormai delle trame di uno Skyrim o del fotorealismo di Uncharted 4.

I videogiocatori del futuro saranno coloro che attenderanno con la bava alla bocca il nuovo seguito di Candy Crush?

farenz2

 

 

Prova a cercare ancora!

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52 Più commentati

  1. Se la faccia tatuare in fronte. La vostra rivoluzione è finita, signor Lebowski! Condoglianze! Gli sbandati hanno perso! Faccia come i suoi genitori, accetti il mio consiglio: si trovi un lavoro! Gli sbandati perderanno sempre! Mi ha sentito, Lebowski? Gli sbandati perderanno sempre!

  2. Secondo me ormai le sale giochi non vanno nemmeno più prese in considerazione.
    Non fraintendetemi, hanno fatto la loro parte nella storia videoludica e nei cabinati abbiamo, chi più chi meno, potuto apprezzare delle perle come Metal Slug, ma… il media non avrebbe mai potuto maturare senza la trasformazione che ha subito poi passando su console e PC.
    Sui cabinati non ho mai visto roba di un certo spessore tematico come un qualsiasi MGS, nè tanto meno la profondità di uno strategico a turni ben congegnato per lunghe sessioni di gioco.
    Comunque a mio parere Candy Crush e simili non vanno nemmeno citati…
    Anche noi siamo cresciuti con i classici giochini a cristalli liquidi, ma non mi pare nessuno se li caghi mai di striscio.
    Succederà esattamente la stessa cosa per le nuove generazioni: appena passeranno da cellulare a console/PC, capiranno che i giochi su smartphone sono solo degli scacciapensieri e a quel punto se vorranno “dedicarsi” seriamente a questo media faranno il grande salto, altrimenti continueranno ad usare i giochi su smartphone come scacciapensieri, consapevoli del fatto che quelli non sono i veri videogiochi.
    Semplicemente questo, niente segoni mentali a 4 mani.

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