La vita del Nerd, si sa, è un continuo e perpetuo andirivieni di controsensi.
Percorriamo il web confusi dalle luci della ribalta, dalle pubblicità, dal caos mediatico fomentato dalle società di produzione e distribuzione software, in un altalenante processo di gaussiano sali-scendi di emozioni.
Un giorno siamo indignati di fronte alla povertà di idee di alcuni sviluppatori, che da oramai dozzine di mesi ci propinano sempre lo stesso polpettone di giochi, con saghe oramai ridotte alla stregua dei cinepanettoni trash natalizi a cadenza annuale, mentre il giorno seguente terminiamo un gioco che ci è piaciuto e piuttosto platealmente ci accorgiamo di volerne avere ancora, ed ancora, ed ancora, ed ancora.. e la verità dove sta?
L’anno appena concluso ha visto l’ascesa al potere di alcuni titoli piuttosto particolari, in questo senso, e sembra che il trend per il prossimo futuro sia lungi dall’essere diverso da quanto già visto.
Cosa vi viene in mente pensando, ad esempio, a Fallout New Vegas? Bad Company 2? Assassin’s Creed Brotherhood? Uncharted 2? The Force Unleashed 2?
In primo luogo, probabilmente, che si tratta (con le dovute precauzioni) di giochi fighi, di titoli che hanno venduto un numero immondo di copie e che ogni buon giocatore che si rispetti dovrebbe possedere in duplice copia.
Passata l’ovvietà della prima considerazione, poi, potreste notare che i giochi menzionati sono (passatemi il termine) tutti identici ai rispettivi predecessori.
Quante volte oramai abbiamo sentito dire che NV è in pratica un Add-on di Fallout 3? Che Brotherhood è in pratica un Assassin’s Creed 2.5? E non è forse vero?
Infatti, è così discepoli cari. Ma in fondo, quanto ci dispiace questa situazione? A me, in tutta franchezza, non tanto. Non possiedo tutti i titoli di cui sopra, né in alcuni casi mi sono adoperato per possedere quello che possiamo definire “il titolo originario”, tuttavia per quanto ho potuto sperimentare non me la sento di lamentarmi per aver gustato ancora e nuovamente lo stesso piatto di videoludico assoluto ludibrio.
Nominate uno a caso dei giochi di cui sopra. Accipigna, è fottutamente identico al primo, si fanno le stesse identiche cose, non c’è nulla di veramente innovativo, qualche miglioramento qua e la, ma nel complesso è sempre la stessa cosa.. e con ciò? Non vi/ci è forse piaciuto l’episodio precedente? Avete provato piaceri sproporzionati durante i relativi prequel, desiderando ciecamente di poter continuare in eterno ed eterno? Voilà, il sequel è servito.
Il prossimo Battlefield forse continuerà a riproporre lo stesso tipo di contenuti, l’identico meraviglioso engine sviluppato da DICE, i medesimi fantastici momenti BATTLEFIELD.. e qualcuno avrebbe il coraggio di lamentarsi? Io no, poco ma sicuro!
Tuttavia un simile continuo rinfoltimento di sequel, pur di qualità, impedisce alle ventate di freschezza di penetrare nei nostri salotti, creando una situazione di mercato dove la novità è sempre vista dall’alto in basso con diffidenza, dubbio e con forse eccessiva cautela dagli acquirenti.
Tuttavia un simile continuo rinfoltimento di sequel, pur di qualità, impedisce alle ventate di freschezza di penetrare nei nostri salotti, creando una situazione di mercato dove la novità è sempre vista dall’alto in basso con diffidenza, dubbio e con forse eccessiva cautela dagli acquirenti.[Cit.]
Bhe penso che se i prezzi fossero più bassi in molti manderebbero a fanculo l’eccessiva cautela, comprando un gioco che magari è l’inizio di un nuovo brand che, in circostanze odierne, non avrebbe avuto successo. Diciamocelo, preferiamo comprare un sequel perchè conosciamo il precedente, ci è piaciuto e diamo per scontato che anche il sequel sarà bello, ma ciò che ci frena è la mancanza di liquidi che ci permetterebbe di fare acquisti, oserei dire, azzardati. Ergo, abbassate i prezzi i grandi colossi crolleranno sotto una valanga di innovazione.
P.s. Come un fulmine a cel sereno una domanda ha colpito il mio apparato celebrale senza trovare risposta, per cui la pongo a voi tutti.
Noi tutti sappiamo di essere eruditi gamer, chi più chi meno, abbiamo il nostro bagaglio di esperienza, e di molti di questi brand di cui ci lamentiamo dell’eccessiva lunghezza o della mancanza di innovazioni dei sequel noi ne abbiamo visto la nascita, come ad esempio penso che molti degli utenti conoscano, e probabilmente abbiano giocato ai vari crash bandicoot, a partire dal primo capitolo del lontano novembre ’96.
Ma in che situazione si trovano i neo-gamer, coloro che, come facemmo noi in tenera età, si avvicinano solo ora al mondo videoludico, ed affianco a molti nomi vedono sbucare un numero che ne indica l’appartenenza ad un brand ormai avviato, di cui è probabilmente difficile, se non impossibile in certi casi, recuperarne i capitoli precedenti?
Rispondetemi voi.
Una risposta semplice : a molti giovani non interessa più la storia dei videogiochi!
Per molti( ma per fortuna non per tutti) quelli che noi reputiamo classici del videogioco non hanno senso di esistere o di essere rigiocati con la scusa che sul mercato ad oggi si può comunque trovare di meglio!
sulla “coscenza passata” del videogioco da parte delle nuove generazioni io ormai ho perso la speranza, non vogliono ascoltare i “veterani”, è chiaro che loro ne sappiano di più! ed io non ho più interesse a perdere tempo!
se cosi non fosse avrei gia ieri cercato di correggere le inesattezze colossali scritte da w half life 97 sul suo commento sulla Square-Enix!
A me non dispiace che il seguito di un gioco che mi è piaciuto sia quasi uguale al predecessore (che poi nella maggior parte dei casi vengono aggiunte piccole cose per migliorare gameplay e grafica). Se voglio un gioco diverso cambio brand.
cosa dovresti fare?
semplice, mettere da parte battlefield e giocare a DK!
Da te me lo aspettavo xD
dici che era un po’ scontato, eh?
lo so, però non ne ha parlato nemmeno il gatto, comincio a preoccuparmi, c’è il rischio che questo Capolavoro qui sull’angolo come il povero bistrattatissimo Red Steel 2….. e poi dicono che la Wii prende polvere….
Ed è un problema ora questo?
Cioè, veramente è quella la domanda?
Io dico solo che quando gli FF erano sempre a turni piacevano a tutti e non ad una parte dei videogiocatori.
In una serie certe cose non devono cambiare, soprattutto per quello che riguarda l’ossatura del gameplay, se una serie vuole essere duratura.
Il punto è un altro, io non voglio che un gioco sia identico ovviamente, ma visto che la perfezione non esiste dovrebbero semplicemente migliorare quello che hanno di buono e mettersi ad innovare in altri aspetti.
Secondo così si fanno i gran titoli. Questo per quello che riguarda le serie.
Cioè Maty, tu non avevi pensato a questo.
a me girano non poco le palle questi sequel-non sequel che mi fanno spendere 2 volte per dei giochi mai completi o upgradati…a sto punto aspetto un anno e compro la versione “completa” con espansioni e patch di correzione comprese nel prezzo….
e se devo essere sincero dei giochi elencati non ce n’e’ uno indispensabile (sopratutto New Vegas) sono tutti buoni giochi che hanno creato inspiegabilmente un hype della madonna e allora tutti che li cercano…
Darci ai giochi indie come fa il sottoscritto, lì sì che si è al sicuro.
indie? ovvero? illuminami
Sinceramente un gioco scazza se ne fanno uno all’anno,se alternano,tipo un anno si e uno no, la voglia di giocare cresce,ma che se ne fregano le software house,tanto ci giochiamo lo stesso,solo che ci divertiamo di meno…dannato mercato.