La vicenda nasce qualche giorno fa.
Sono a Lucca, do una controllata a Twitter e mi balza subito all’occhio una news.
“Nintendo blocca il servizio di messaggistica interna al 3DS“.
Una prematura morte del giovane Postbox.
Leggo la notizia, ma almeno inizialmente il sito non fornisce motivazioni concrete in merito a questa decisione.
Personalmente penso che la questione non mi riguardi. Penso solo al MIO orto.
Postbox è un servizio carino, per carità, divertente da utilizzare per mandare messaggi e disegni minkiosi a mano libera ai miei amici cazzoni tanto quanto me.
Bello una.
Bello due.
Bello tre volte… alla fine rompe il cazzo.
Dopo 2 giorni dal suo rilascio, credo di non averlo più utilizzato.
Passano poche ore dalla diffusione di questa notizia e mi arriva una mail da un ragazzo, che invece pensa AL SUO orto.
Si dichiara imbufalito da questa presa di posizione di Nintendo, perché Postbox era un servizio che utilizzava parecchio coi propri amici, in particolar modo per mettersi d’accordo riguardo lo scambio a distanza dei propri Pokémon.
È un servizio che aveva pagato acquistando la console e di cui ora veniva privato. Questo era l’aspetto che più lo faceva incazzare.
Ci può stare.
Cerco di rispondergli mitigando la situazione, facendogli capire che purtroppo questo è una delle tante dimostrazioni di come in genere non leggiamo mai le varie condizioni d’uso di console, videogiochi, servizi online, e che sicuramente da qualche parte Nintendo avrà specificato che i propri servizi possono essere erogati o eliminati senza nessun preavviso.
Come appunto è successo con Postbox.
Come appunto successe anni fa su PS3, quando dal nulla venne tolta la possibilità di installare Linux sull’ammiraglia Sony (ricordo anche di aver scritto un articolo in merito).
Chi ha ragione?
Io che me ne fotto perché non me ne frega nulla di Postbox oppure il ragazzo che si è visto privare di un servizio che aveva pagato?
Probabilmente nessuno dei due.
Specialmente quando poi, a distanza di pochissimi giorni, vengo a sapere che la motivazione ufficiale che ha spinto Nintendo a prendere questa drastica decisione è stata la pedofilia.
A quanto pare adulti utilizzavano Postbox per adescare giovani ragazzini/e per ottenere foto o peggio ancora incontri di persona.
Un tizio di 44 anni è stato arrestato dopo aver stalkerato due bambine di 11 e 12 anni utilizzando proprio il 3DS.
La situazione quindi si fa seria e personalmente comprendo la decisione di Nintendo di estirpare Postbox dai nostri 3DS.
Essendo una console che viene spacciata in tutto il mondo come se fosse ideata apposta per un pubblico molto giovane, far vedere bambini in TV col 3DS ed essere poi citati sui giornali per colpa di malati che utilizzano la console per cercare di scoparsi minorenni…
Beh, diciamo che non ci fai un figurone.
Attenzione però.
Ho scritto volutamente che comprendo la mossa di Nintendo… ma non ho detto che la condivido.
Perché qua torniamo ad uno dei classici argomenti vecchi come il mondo.
Non sto qua a piangere per la morte di un servizio che non utilizzo, ma è giusto “penalizzare” chiunque?
È normale che tutti debbano pagare per colpa di squilibrati?
Semplice, no.
Mi volete far credere che i pedofili agiscano solo tramite 3DS, il cui utilizzo tra l’altro è anche molto più macchinoso di un semplice messaggio via PSN o Live?
E i social network?
E i cellulari?
Bruciamo tutti i cellulari del mondo perché qualcuno li utilizza in modo illegale e riprovevole?
Siamo arrivati al punto in cui bisogna censurare a scopo preventivo?
Forse in casa Nintendo sì.
Ma personalmente, e forse utopisticamente, preferirei vivere in un mondo in cui non siano la censura e la penalizzazione di chiunque ad agire a scopo preventivo, ma in una società in cui siano i genitori a sapere quali possono essere i pericoli della rete per i propri figli e soprattutto mi piacerebbe che sapessero quali cazzo siano le potenzialità di ciò che danno in mano ai propri figli di 11 anni.
Anche io penso che ci siano andati giù troppo pesanti. Ma mettere dei filtri costava tanto? Su Netlog ricordo che ad un certo punto inserirono un blocco: se la persona ha meno di 18 anni e tu ne hai di più non potevi contattarla e anche in caso di fake ci possono comunque essere controlli di altro tipo o impedisci di mandare foto o altre cose, ma il servizio di messaggistica che bisogno c’è di eliminarlo? Poi è anche compito dei genitori controllare i figli!
Esattamente, il problema più grande è proprio quello dei genitori che non si preoccupano dei potenziali pericoli a cui i proprio figli sono esposti. E’ la stessa cosa del genitore che compra al figlio di otto anni GTAV e di quello che lo lascia liberamente scorazzare su internet senza alcun tipo di controllo. I pedofili ci sono ovunque non certo solo su 3ds, quindi sono d’accordo con te che non sia giusto penalizzare tutti per colpa di gente squilibrata e di genitori poco attenti. Comprendo però anche la posizione di nintendo che ha sempre fatto della propria immagine pulita e fanciullesca uno dei suoi punti di forza, e quindi una situazione del genere sarebbe alquanto controproducente.
Esatto. Mi chiedo se però non sia ancora giunto il momento, a fine 2013, di modificare leggermente l’immagine dell’azienda giapponese. Con ciò non intendo ovviamente dire che Mario debba essere muscoloso, assetato di sangue e che a fine gioco riesca a mettere a pecora Peach, ma forse l’immagine fantasiosa ed innocente del mondo nintendo stride un po’ con il mondo di oggi. Da una parte meglio così, meglio cioè che esista ancora “un’isola felice”, ma quest’isola si rivela sempre più anacronistica.
Beh che nintendo sia anacronistica lo rivelano alcune scelte fatte ultimamente, come ad esempio una console con la memoria di una pennetta usb da 10€, hw indietro di una generazione e online praticamente inesistente. Ma sono uno di quelli che però considera questo anacronismo come un punto di forza. anche questo fa parte della sbandierata nintendo difference, ovvero sviluppare modi di giocare innovativi in un contesto che più tradizionale non si può. Di giochi da cowboy col pisello duro che ammazzano locustole giganti ne abbiamo una infinità su tutte le console, ma so che se ho voglia di un determinato tipo di titoli lo sguardo devo rivolgerlo a nintendo, e l’immagine bambinesca ed anacronistica fa parte del pacchetto. Lo sappiamo tutti che ad esempio xbox 360 ha titoli di tutti i tipi, ma viene catalogata come quella degli fps, il che in parte è vero, oppure la ps3 è quella della potenza superiore ecc, ogni azienda fa leva sull’immagine che più la rappresenta perciò per quanto possa essere ingiusto e discriminante per chi utilizzava l’applicazione, ritengo la scelta di nintendo condivisibile e e anche importante per il suo marketing.
intendevo locuste XD
Caro farenz, mi permetto di dissentire ho un figlio di 2 anni e appena sará in grado di giocare è proprio verso il 3ds (o il terribile 2ds) che mi orienterei, proprio perché so che rispetto ai più piccoli Nintendo pone molta attenzione, questo non significa rinunciare al mio ruolo di genitore che deve spiegare al figlio gli eventuali pericoli del mondo ma più prosaicamente orientare i miei acquisti verso prodotti che considero almeno relativamente più sicuri.
Tutto questo discorso per dire che essere baby friendly per nintendo è un asset non da poco a cui credo non rinuncerà mai, io che ho scoperto relativamente da poco (grazie a te ed ai nintendari dell’angolo) questo mondo un pò fuori dall’oggi, ho trovato che si sposa magnificamente con l’esperienza di avere un figlio e del contatto con il suo mondo fantastico.
Quindi alcune scelte effettivamente piuttosto draconiane ed improvvise di nintendo cercano di preservare una delle poche caratteristiche che ancora contribuisce al successo ( grande o piccolo) dei suoi prodotti.
Da neofita nintendaro più che una nintendo più adulta mi piacerebbe una nintendo che riesce ad applicare lo stesso spirito in nuove cose.
questa tua apologia a Nintendo mi starebbe bene se la stessi difendendo per la scelta di proteggere i più piccoli NON inserendo un servizio di messaggistica. Ma qua stiamo parlando di un servizio studiato (anche bello graficamente) e voluto da nintendo, che poi è stato annullato per colpa di pedofili. Non era presumibile un qualsiasi uso scorretto di questo servizio?
È come se un domani la Beretta ritirasse dal mercato tutti i suoi prodotti “perché qualcuno li usa per uccidere dei civili”.
Certo quello che dici è vero, ma penso che per nintendo trovare una sorta di equilibrio tra quello che vogliono i bambini e quello che vogliono i genitori diventi sempre più difficile, ed ogni passo verso una maggiore modernitá amplifica questo paradosso portando a risultati come questo, chiaramente frutto del desiderio di bloccare l’effetto a valanga di queste notizie sui giornali.
I pedofili utilizzano sopratutto facebook a quanto si legge sui giornali…
Perchè facebook non chiude?
Eppure gli\le Undicenni son pure lì…
@ Farenz : trovato uomo ucciso da salame cacciatorino alla milanese!!!
@ uber to: infatti le clausole di fb impedirebbero account ai minori…poi che nessuno controlli è un’ altra cosa
Farenz, tu che hai vissuto il periodo d’oro di Nintendo (NES e SNES) la loro politica è sempre stata così?
Beh essendo anch’io dell’epoca di Farenz, posso dire che 15 – 20 anni fa era un’altra storia.
Al di la del fatto che Internet non c’era o meglio, c’era, ma non era per il grande pubblico, molte delle problematiche che riscontriamo oggi erano meno evidenti.
I pedofili c’erano anche all’epoca, ma forse avevano meno metodi per addescare il prossimo.
Onestamente quando ero piccolo andavo e venivo da scuola con mia mamma, per cui ero sempre “coperto” da certa gentaglia.
Oggi con la diffusione di Internet il fatto che siamo tutti connessi, permette ai “depravati skillati” molte più occasioni per addescare la preda.
Il problema di fondo che siamo noi ragazzi della fine anni ’70 e anni ’80 in su ad avere le basi e le conoscenze per capire realmente che pericoli può trovare il ragazzino di 10 – 11 anni che inizia a smacchinare su internet.
Questo perchè abbiamo vissuto un pò l’alba della diffusione di Internet nel quotidiano e ne conosciamo bene i pericoli.
Forse molti dei genitori nati prima dei nostri anni, si conoscono Internet, ma non ne conoscono molte sfacettature.
grazie per la risposta (che approvo), ma intendevo chiedere se la nintendo veniva vista come una succursale della chicco oppure come adesso un sony o microsoft
io le prime console che ho avuto sono state solo le nintendo… anche all’arrivo della play non mi sono mai tirato indietro nel portare avanti e favorire proprio giochi che già uscivano per snes o gameboy. forse perchè da bambino la nintendo mi metteva a disposizione giochi con cui affrontarmi in sfide vere (non “simulazioni” tipo cooking mama o nintendogs) ma allo stesso tempo mi dava quell’ambientazione fantastica che stimolava la mia fantasia fanciullesca. Probabilmente escono ancora adesso titoli simili, ma essendo cresciuto io non li reputo più accattivanti; la mia paura e che non lo siano nemmeno per quelli che sono bambini al giorno d’oggi.
La motivazione ufficiale rilasciata e’ che siccome postbox permetteva di condividere foto, alcuni utenti lo hanno usato in modo non corretto, e che questi episodi hanno avuto anche come protagonisti minorenni, per cui Nintendo ha momentaneamente sospeso il servizio online, valutando di riattivarlo in caso trovassero il sistema di risolvere (in pratica toglieranno la possibilita’ di sharare foto).
Sony invece rimuovendo OtherOS ha tolto una feature pubblicizzata e questo va contro il codice del consumatore,
tant’ é che in europa era possibile richiedere il rimborso al venditore per non conformità.
In effetti , dovrebbero essere i genitori a controllare o perlomeno a prestare attenzione a cio’ che comprano ai propri figli.
Solo recentemente sta avvenendo quello stacco generazionale, per cui i neo-genitori di oggi (trentenni con bimbi appena nati) cresciuti con la tecnologia , sapranno bene o male quali servizi (e diametralmente rischi) offrono determinati prodotti.
Prima di essi pero’ abbiamo persone che generalmente sono stati un po’ sempre fuori dal mondo dei videogiochi, dei computer etc, per cui credo (ma potrei sbagliarmi) che per loro un 3DS sia solo un giocattolino elettronico e mai penserebbero che possa essere usato per comunicare con malintenzionati.
Come già scritto, non esiste solo il postbox dove possono agire pedofili, infatti scandali simili sono uscite anche per ogni piattaforma social. A differenza di Nintendo,però, nessun Facebook ha mai cassato in toto la possibilità dei messaggi, ma anzi penso che attraverso team di avvocati si sia semplicemente limitata ad aggiungere una postilla del tipo “potresti essere contattato da pedofili, io te l’ho detto, ora stai all’occhio e cazzi tuoi”. Una domanda che mi faccio quindi è: quanto ha influito in questa decisione la cultura giapponese? Una microsoft che è fortemente occidentale avrebbe preso la stessa decisione(vedi msn)?
Non puoi paragonare Facebook al Postbox,i messaggi sono una delle parti principali di Facebook mentre Postbox è solo un servizio aggiuntivo che non aggiunge molto al 3ds.
allora prendi in esempio HOME di playstation… anche lì c’erano pedofili. La sony non mi sembra lo abbia eliminato
“preferirei vivere […] in una società in cui siano i genitori a sapere quali possono essere i pericoli della rete per i propri figli e soprattutto mi piacerebbe che sapessero quali cazzo siano le potenzialità di ciò che danno in mano ai propri figli di 11 anni.”
Sarei anche d’accordo, ma una multinazionale come Nintendo non può permettersi di rispondere a una polemica sulla pedofilia con una frase del genere, né nel mondo di oggi, né in nessun altro.
Nintendo pubblicizza il 3DS come una console per tutte le età, ed ha anche tirato fuori il 2DS (più economico e resistente e primo del “cattivo” 3D) per poter estendere ancora di più l’utenza verso i più giovani.
Con un marketing così È OVVIO che un servizio che è stato utilizzato da pedofili non può esistere!
Nintendo semplicemente non poteva far finta di niente, né poteva rimandare a una ipotetica futura patch per limitare l’uso del postbox, ma doveva dare una risposta immediata, e non poteva che essere la chiusura, almeno momentanea, del servizio.
Poi, in futuro, potranno decidere di riaprirlo limitandone l’uso ai minorenni o comunque rendendolo “più sicuro” quando avranno trovato il modo di farlo, o anche potranno cambiare le pubblicità per “indirizzarlo” ad un pubblico più adulto, ma quello è un altro discorso, secondo me.
Così come è un altro discorso la responsabilità dei genitori: a parte il fatto che un genitore non può controllare TUTTO quello che fa il proprio figlio, la responsabilità ci deve essere, ma il marketing di un’azienda non può basarsi sulla fiducia che chi compra il proprio prodotto lo usi legalmente!
Credo che vada anche considerata la prima parte del tuo articolo: ad oggi, il servizio Postbox, è utilizzato largamente? Hai portato l’esempio tuo e di un altro ragazzo, ma forse per esprimere un giudizio bisognerebbe sapere se Postbox non fosse già ‘sulla via del tramonto’; in quel caso, esagerando, poteva passare il messaggio di un servizio poco utilizzato, e quel poco era per fini poco nobili. Sai che bella pubblicità per Nintendo.
Per dire, ci sono millemila casi di adescamenti su FB, credo il social network più diffuso, dubito che a qualcuno sia mai venuto in mente di chiuderlo per lo stesso motivo.
pure io l’ho usato poco o niente, se voglio mandare un messaggio trovo piu’ comodo un sistema di messaggistica piu’ immediato e reattivo…
detto questo a memoria non ricordo di aver visto un sistema di protezione famigliare, non basterebbe questo? non basterebbe poter mettere un blocco che impedisce al proprio figlio minorenne di poter scambiare messaggi con maggiorenni?
Il problema, secondo me, è che questa “generazione” di genitori si trova un pochino inconsapevole. Cioè per esperienza personale vedo che i genitori che hanno dai 40 anni in su non sanno usare molto internet n’è tantomeno le console dei figli e quindi dubito che conoscano il parental control o il blocco di connessione internet tramite password. Noi che siamo cresciuti con internet o che lo usufruiamo spesso sappiamo di queste cose e presumo che quando noi avremo dei figli li sapremo tutelare con le coseno pena dette. In sintesi questa è la generazione sia di figli che di genitori che lo prende più nel culo i primi perché sono “abbandonati” a loro stessi e i secondi perché non sono consapevoli di come preventivare la cosa.
comunque il filtro faiglia nel 3ds c’è (ce l’ho in mano in questo momento)… copio qui sotto:
“il filtro famiglia permette a un genitore o a chi ne fa le veci di limitare l’uso di determinati software, l’uso di funzioni che permettono lo scambio di dati personali e l’accesso a internet”
forse con postbox non è attivabile, non so
Prima fanno il 2DS perché è troppo difficile per un genitore disattivare l’opzione 3D al 3DS del figlio per salvargli la vista (ammesso che faccia poi così male o che non si possa impedirgli di giocarci troppo). Ora quest’altra mossa che sarebbe risolvibile anche mettendo un parental control che impedisca di ricevere o inviare immagini. Il tutto ovviamente per mantenere i suoi prodotti a misura di bambinello innocente senza gravare troppo sulle responsabilità dei genitori.
Morale della favola? Già vedo il prossimo slogan che useranno:
“NINTENDO”, LA SOFTWARE HOUSE PREFERITA DEI GENITORI IRRESPONSABILI!
Io mi trovo completamente d’accordo con Nintendo.
Mettiamoci nei loro panni. I pedofili non sono stupidi, e sanno che il 3ds è una console indirizzata prettamente ad un pubblico infantile. Io Nintendo mi rendo conto che un servizio della mia console viene utilizzato per “attaccare” i miei piccoli clienti…che fare, se non interrompere il servizio? Non vedo altre soluzioni. Se ci fosse il modo di limitare il servizio solo agli utilizzatori innocui lo avrebbero già utilizzato tutti quanti ma purtroppo non esiste, e quindi o ci sorbiamo i pedofili, o togliamo i servizi, c’è poco da fare.
Ok che per questi soggetti una ragazzina di 16 anni è da considerarsi ormai una granny, ma seguendo il tuo ragionamento le altre console sarebbero destinate ad un pubblico più adulto. Se domani si scoprissero atti di pedofilia su dei 16enni tramite PSN, Sony secondo te chiuderebbe il servizio di messaggistica privata?
Non so se Sony si comporterebbe allo stesso modo di Nintendo. A prescindere da Sony e Nintendo credo che gli atteggiamenti siano 2:
1) Mi preoccupo più per la mia clientela piuttosto che di eventuali malcontenti che scaturirebbero dalla sospensione di un servizio (dato anche che non credo che questa sospensione causi chissà quali danni finanziari, stiamo pur sempre parlando di un servizio più che secondario, a mio parere).
2) Me ne frego e continuo il mio servizio a prescindere, il mondo va così, se la sbrigassero i genitori, ammesso che sappiano come fare.
Personalmente trovo più condivisibile il primo punto.
Onestamente non sono d’accordo, va bene il fatto di preoccuparsi della propria clientela, e ci stà tutto, però di sicuro non è tagliare servizi potenzialmente pericolosi.
Bisogna educare la clientela ad eventuali pericoli ai quali si può incorrere, e far capire come evitarli. Llasciarli nella tua “campana di vetro” non serve a niente, specialmente oggi giorno.
Specialmente perchè sei una ditta che ha dei competitor forti, o evolvi o muori.
Fidati che per quanto Nintendo continuerà a fare bei giochi, se non inizia a svecchiare il suo modo di ragionare, prima o poi parteciperemo al funerale di Mario e Link.
E dare dei servizi un minimo ragionati, se posso aggiungere.
Come dicevo poco sotto pare che ogni volta che vogliano aggiungere qualcosa (social, mediaplayer, chat…) debbano riscoprire la ruota da zero, quando invece ci sono standard ben precisi quantomeno da raggiungere ed eguagliare.
“Bisogna educare la clientela ad eventuali pericoli ai quali si può incorrere, e far capire come evitarli”.
Ma infatti sono perfettamente d’accordo con te RicHunter, l’idea è giusta e la condivido. Ma la domanda è proprio questa: nella sostanza come si fa ad educare la clientela ad evitare questi problemi? Ricordiamo che la clientela non è formata solo da noi smanettoni, ma anche da chi non ne capisce nulla di parental control e robe simili. Bisogna pensare anche a loro.
Andreufio, lo si fa dando in mano un prodotto che non sia sviluppato alla cazzo, semplice.
Hai migliaia di modelli di social/chat che tra l’uso di cerchie, una divisione tra friendlist e board pubbliche, il tutto con avvisi necessari che riescono tranquillamente ad offrirti il prodotto finale agognato. Ed è un qualcosa che ad un azienda come N non costa in modo differente da quello che generalmente dà, semplicemente a queste aziende interessa avere un +1 nella colonnina feature per spingere la vendita, non frega che siano funzionali o funzionanti.
Di sicuro Nintendo (che non lavora per la gloria ma per l’utile) ha chiuso il servizio per evitare danni di immagine e azioni legali; all’atto pratico però questo ha comportato due conseguenze (volute o meno da Nintendo) diametralmente opposte: da un lato ha segato la possibilità a tutti gli utenti di usare un servizio, dall’altro ha protetto i soggetti più deboli, e cioè i bambini.
Da questo punto di vista voto 10 per Nintendo.
Sono d’accordo anche a condannare i genitori che mollano i figli in balia di console / della rete / della tv / del cellulare. Sono il peggio del peggio e dovrebbero solo vergognarsi.
Non credo che il gap generazionale possa giustificare un tale menefreghismo.
Sei un genitore? Tuo figlio vuole giocare / comprare / usare qualcosa?
Bene, ti informi perchè è un TUO dovere e poi decidi se e come gestire la cosa con tuo figlio.
Credo però che il punto sia un’altro e, se non ho interpretatao male, toccato proprio da Farenz.
Siamo nel 2013.
C’è una rete globale che rispecchia al 100% quella che è la globalità della popolazione mondiale, nel bene e nel male. Ogni anno migliai di casi di abusi su minori e addescamenti tramite rete vengono denunciati e altrettanti migliai di casi rimangono nell’ombra.
Tu, Nintendo, azienda conosciuta a livello mondiale, che fai del divertimento e della giocosità il tuo punto di forza NON pensi ad un sistema integrato per proteggere i minori?
No cazzo. Sveglia.
ma l’azione legale contro Nintendo non la vedo così reale come possibilità. Mi torna in mente il retro della confezione di skyward sword in cui 3/4 della scatola era occupata da disclaimer, quindi non penso che nelle condizioni di utilizzo di un determinato prodotto non ci sia già una qualche di avvertimento che solleva N da responsabilità.
Per l’immagine, aver tolto il servizio è stato come puntargli addosso un faro su questo fatto, come se ammettessero “Non siamo in grado di gestire una chat”. sarebbe da scoprire se ci sono già stati casi simili per sony o microsoft e vedere come hanno agito loro. In un ottica di guadagno e di immagine l’aver fatto finta di niente fino al rilascio di una patch sarebbe stato lk’approccio più “stealth” nel gestire la cosa. Nel modo in cui hanno agito mi sorge il dubbio che nintendo tenga ancora ai propri clienti non solo in un’ottica di mero guadagno. Al di là dell’incazzatura per averti chiuso un servizio, un applauso a una mano se lo merita.
Mha, credo che l’ufficio legale Nintendo abbia pensato “aspettiamo di beccarci una denincia e vincere (forse) la causa o tronchiamo il servizio prima?”.
Troncato il servizio.
Del resto non è una leggenda metropolitana che negli USA ogni anno le grandi compagnie vengano citate per NON AVER SCRITTO cosa NON FARE con i propri prodotti: non ingerire il sapone intimo, non mettere il cane nel forno per farlo asciugare o non lavarsi nella lavastovilgie (sulle istruzioni della mia c’è scritto!).
Il discorso che fai tu è corretto, e se fosse lo stesso fatto da N?
Mi ripeto: chiudendo il servizio hanno segato TUTTI ma hanno anche protetto i più indifesi.
Quindi dico: brava Nintendo, ma pensarci PRIMA di mettere un 3ds in mano ai bambini?
Io ho preso in mano il 3ds poche volte, ma mi è saltata subito all’occhio la possibilità di bloccare alcuni contenuti, molto di più di altre console. Oltre mettere in risalto maggiormente questa funzionalità cos’altro potrebbe fare? Obbligare il genitore che sia lui ad accendere la console al primo avvio? e come lo obblighi?
nella mia esperienza oltretutto il 3ds è di mia nipote e ho notato che il blocco è attivo, quindi ipotizzo lo abbia inserito mio fratello, che di pc ne sa poco e di console ancora meno.
Concordo pienamente. Purtroppo però sembra che i genitori siano sempre meno presenti nella vita dei figli visto che permettono a 13enni di caricare video su YouTube.
Anche io credo che il problema principale siano i genitori che comprando una console ai propri figli che si connette automaticamente dovrebbero come minimo sapere a quali rischi vanno in contro i loro figli e poi cavolo…alla prima installazione della console ti esce scritto bello grande “Vuoi attivare il filtro famiglia?” A meno chè non siano genitori ritardati mentalmente credo che non ci vuole molto a fare loro stessi una prima sbirciatina sulla console e mettendo le varie restrizioni in modo che la console non si connetta ad internet per esempio. Ricordo ai tempi del game boy ( anche se è un altro discorso) mia madre era la prima a provare la console e i giochi almeno per le prime 2 orette e se il gioco presentava materiale violento o altro col cazzo che ci potevo giocare. Un pò di intelligenza diamine ._.
bhèà, sinceramente mi ha sempre fatto cagare come servizio, spero che venga tolto in favore di un programma di chatting più agile e funzionale, per quanto riguarda la politica di nintendo…voglio dire, sì sà che nintendo è giapponese e sappiamo tutti come sono i giapponesi, oltretutto all’estero il 3ds deve essere commercializzato come qualcosa che piaccia ai bambini e che faccia star tranquille le mamme, è vero che esiste OVUNQUE questo problema ma landroid, apple, sony o microsoft non hanno il bollino “piace ai bambini e anche alle mamme”, per cui… Ma rimane una motivazione imbecille stupida, bigotta, ottusa ma soprattutto giapponese.
mmm… segano postbox e inseriscono un altro sistema di chat più agile e funzionale?
Allora a che pro segare postbox?
te lo spiego, il punto non è risolvere il problema, perché se avessero voluto risolverlo avrebbero SPESO soldi per maggiori controlli sui server o SPESO soldi per una campagna antipedofilia (che sarebbe stato ipocrita comunque ma ci avrebbe procurato meno fastidi oggettivamente), invece cosa fanno? coprono il problema finchè la cosa non si sgonfia e poi ritirano fuori questo boxletters dal cappello con un altra faccia, e tutto spendendo relativamente poco.
Sentivo l’altro giorno alla radio una madre che raccontava il suo “incidente” con il suo bambino di 7 anni (cazzo a sette anni malapena pensavo ai videogiochi) che inavvertitamente ha speso 400€ per comprare potenziamenti su di un gioco per ipad iphone o qualche altra piattaforma, con il classico meccanismo degli acquisti in app. Ciò che mi ha fatto riflettere è che raccontava che il gioco fosse strutturato appositamente per fuorviare l’utente all’acquisto del pacchetto a pagamento. Dopo qualche controllo la realtà è ben differente in quanto non è possibile che un app che richiede l’esborso aggiuntivo di soldi reali non passi attraverso un autenticazione della password dell’account al quale sono collegati e sul quale viene registrata una carta di credito. Dunque molto probabilmente la madre stessa aveva acconsentito all’acquisto di contenuti a pagamento senza la continua richiesta della password.
Dunque la domanda è questa? Perché ad un bambino di 7 anni dai in mano una cosa con la quale può interagire con il mondo senza un minimo controllo?
Non dico che bisogna dare contro ai genitori ma credo ci vorrebbe più elasticità mentale da una parte e dall’altra.
Cavolo esistono migliori di modi per impedire che un bambino possa arrivare al contatto di determinati argomenti/o di compiere determinate azioni spinto dall’interesse del gioco. E come ultima cosa ma la reputo la più importante. Ai bambini, o comunque ai ragazzini che entrano nel mondo online, qualsiasi esso sia, bisognerebbe spiegar loro cosa fanno e cosa potrebbe succedere. Se non si è pronti come genitori ad affrontare un discorso simile con i propri figli allora credo che loro stessi non siano pronti ad affrontare il mondo nel quale li mandereste per tenerli impegnati. Poi è facile puntare il dito
Hai certamente ragione quando dici che alle volte manca il controllo da parte dei genitori ( o quel minimo di cultura informatica) per evitare ai propri figli contatti con elementi indesiderati ( per esempio io utilizzo una app con password che rende il mio tablet safe per l’utilizzo del mio piccolo) al tempo stesso è giusto evidenziare che tra spiegare una cosa ad un bimbo ed ancora di più ad un ragazzo e riuscire ad imedire un comportamento ci passa un mondo…
Aggiungo anche che per motivi di lavoro mi sono interessato della sicurezza informatica dei più piccoli ed il problema maggiore non è tanto la capacitá dei bambini di capire che esistono dei pericoli quanto che quei pericoli possono Effettivamente capitare anche a loro
Ma non vedo tutta questa “cultura informatica” che i genitori devono avere per bloccare i contenuti su 3ds. A differenza di impostare un account apple e associare a questa una carta di credito: se il bambino ha speso 400€ è perché tu genitore hai acconsentito che il tuo bambino facesse cose che non doveva fare sia dandogli la tua carta di credito che dicendogli la pass. A quel punto non possiamo stare qua a lamentarci che non ci sono misure di sicurezza, ci sono, ma se ne fottono. Ripeto che il 3ds di mia nipote di 7 anni è bloccato sia per gli acquisti che per qualsiasi funzione via internet e non sapendo la pass nemmeno io sono riuscito ad aggirare questi blocchi.
Non sará cultura la vogliamo chiamare alfabetizzazione informatica? Sottovaluti le migliaia di persone che non hanno minimamente idea delle impostazioni base dei device che utilizzano. Non mi stupirebbe che il caso a cui si riferisce svirgoloo sia di questo tipo….
Inoltre secondo me quando parlate di quello che dovrebbero fare i genitori vi dovreste ricordare di quello che avete fatto Voi nonostante i vostri genitori ;)
intendi che sopravvaluto?
Però il discorso “bisogna sapere cosa fare per attivare il parental control” te lo concedo su PC e su altre console, ma non su quelle nintendo che basta entrare in impostazioni e c’è lì che svetta il pulsante. non son sicuro se anche in fase di primo avvio. Poi se entriamo in un “controllo maggiorenni” basato su carte di credito tipo apple store, se dai il permesso a tuo figlio di 8 anni di usare la tua carta di credito come genitore non sei disinformato, sei stronzo proprio.
Dal mio punto di vista il ragionamento sul proprio orto viene sempre dopo un’attenta analisi di quello generale, perchè col paraocchi di quello che uno possa gradire personalmente si rischia di perdere la visione generale del prodotto.
Detto questo, mi sembra maggiormente rilevante vedere quanto big N creda del 3ds, preferendo chiudere un servizio, piuttosto che lavorarci sopra per ovviare dei problemi che avrebbe potuto prevedere e controllare già in fase di progettazione; personalmente l’avrò usato forse una volta e non ne sentirò la mancanza, tuttavia mi da in ogni caso fastidio vedere un servizio che qualcuno usava, buttato alle ortiche perchè gli pesa il culo metterci mano sopra (o frustare il giusto gli sviluppatori che han fatto un lavoro così povero).
Argomento delicato. Io personalmente concordo con Nintendo, questa volta: sarà ovvio, ma il reato in questione è eccessivamente sensibile, un’azienda il cui unico mercato è l’intrattenimento (diversamente da Sony e Microsoft) – nonchè “mamma” dei Pokémon – non può permettersi in nessun modo l’accostamento del suo nome con chi abusa dei minori. Tra l’altro, la funzione ammazzata probabilmente aveva un volume di utenti piuttosto limitato, se Nintendo ha deciso di punto in bianco di chiuderla, avranno certamente fatto i loro conti sulla perdita d’immagine. Dirò di più, la popolarità persa presso chi usava Postbox è stata probabilmente recuperata presso i genitori che assegnano i PEGI ai videogiochi.
P. S.: non sono del tutto convinto che Sony non prenderebbe misure drastiche, dovesse capitargli la stessa brutta cosa, anzi. Penso che farebbe lo stesso.
@Farenz
sono d’accordo su ogni parola che hai scritto
Cazzo, mica si può dare la colpa al programma, parte della colpa è del ragazzino\a ingenuo, un’altra parte va ai genitori che lasciano chattare un bambino di 11\12 anni con chiunque come se niente fosse, ma il 70% della colpa va a quel pervertito del cazzo, che non è capace neanche di andare con donne della sua età, ma va a cagare!
Sono lontana dal 3ds, ma non ho ben chiaro una cosa: esiste(va) solo questo sistema di messaggistica sulla console o il 3ds ne ha un altro, anche se più scarno?
ce l’ho da due mesi e sì, mi risulta sia l’unico mezzo. E pure fatto de merda a mio avviso.
Se mettevano il blocco per alcune feature di DEFAULT nel firmware del 3DS, per poi, volendo, poter sbloccare quelle feature grazie ad un metodo macchinoso per un bambino e, quindi, eseguibile solo da un adulto, questo non sarebbe successo.
Ma ci voleva così tanto a mettere dei codici da inserire con metodi come, ad esempio, collegarsi all’account internet della console e inserire il codice, per sbloccare Postbox et similia?
Voi direte: eh, ma un bambino di 10 anni al giorno d’oggi sa usare anche il PC.
E io vi diro: eh, ma un bambino di 10 anni oggi NON DOVREBBE POTER USARE un PC.
Se i genitori sono dei coglioni che danno in mano internet e PC ad un bambino di 10 anni, allora i guai se li vanno a cercare da soli…
Caro farenz penso di essere io il ragazzo,a meno che non hai avuto altre mai sulla argomento,il problema serio e che non ci sono altri mezzi per comunicare quindi degli amici non te ne fai un benamato cazzo se non puoi organizzarti per fare le cose,e pokemon x e y basano almeno il 75% sul social quindi risulta molto sottosviluppato così.
la pedofilia è una malattia mentale ed esiste dall alba dei tempi quindi nintendo poteva creare filtri come fanno tutti,la verità e che non sa gestire una rete in modo serio,il codice amico è una vaccatta ed,non si può invitare nessun amico nelle sessioni,non cè la chat ne vocale ne testuale e nel 2013 mi aspetterei queste cose d’obbligo io VOGLIO poter comunicare con gli amici;per finire pure i mii sono inutili,l’unica cosa riuscita è lo street pass
“nel 2013 mi aspetterei queste cose d’obbligo”
Guarda, questo è il punto centrale di tutta la questione, non è possibile fornire dei servizi di questo livello scabroso nel 2013.
Poi ad uno può piacere/non piacere la feature in questione, come altre, ma quello che mi fa rabbia è che per ogni console sembrano ogni volta voler riscoprire la ruota partendo apparentemente da zero, creando sempre e comunque qualcosa di totalmente indegno, tra lettori multimediali fatti a cazzo di cane, servizi online medievali e così via, quando hai dei modelli opensource/closedsource che gli costerebbero quanto le cagate immani che implementano nel prodotto finale.
scriverò a nintendo(anche se non ho avuto ancora risposta sulla questione del pokegen),c’è da dire che a me(ma non solo a me) fa incazzare che debba pagare per errori di altri,e com se 2 rapinano le poste e allora lo stato chiude le poste ti pare sensato?
inoltre vorrei che non si facesse disinformazione sull’argomento,fare sesso con minorenni(anche sesso gay) di 14(o 16 anni dipende dal rapporto che sia a)anni NON e ripeto NON è reato,indipendentemente dall età del secondo soggetto basta che il rapporto sia consensuale e questo lo stabilisce il codice penale quindi non facciamo finiti moralismi.
caso diverso è detenere(quindi averle proprio su un dispositivo) pornografia minorile
qui non esiste limite d’età dai 0 a i 17 e sempre pornografia minorile,non importa se le ragazza o il ragazzo è d’accordo ed sarà questo che hanno fatto sti qua oltre all adescamento che è un altra cosa e che non è sesso consensuale con minori.
lo so è una legge del cazzo non puoi avere le foto nude della tua ragazza di 17 anni(quando magari te ne hai 30),ma puoi scoparti una 15 enne senza problemi,questa è l’Italia ragazzi.
vi lascio con una frase di pokemon radar pegi 3
“bisogna liberare il cervello da ogni freno e inibizione “
Niente più falli da inviare ai propri amici.
E’ una gran perdita.
Comunque, qui la colpa è solo di genitori poco attenti che, dando in mano una console che prima di tutto è un mezzo di comunicazione, perché ricordiamoci che il 3DS è una console che punta molto sul social, ignorano totalmente il fatto che possano comunicare con tutti e quindi anche con maniaci vecchi e bavosi. E al solito chi ci va di mezzo? E’ una storia vecchia come il mondo da cui probabilmente non se ne verrà mai a capo se non con forti restrizioni che possono rovinare un’esperienza.