Ormai da qualche tempo i rumors sulle nuove console sembrano concentrarsi sempre più spesso sui nuovi controller.
Pad innovativi, pad con schermo, pad con sensori….Complice la piega presa da Nintendo, le speculazioni che si sono succedute in merito sono state le più svariate.
Tuttavia oggi un utente mi ha scritto chiedendomi un’opinione su di un oggetto che poi io ho immediatamente riposizionato in questo scenario competitivo.
E la domanda che mi è sorta spontanea è: forse tutti puntano sul Pad dimenticando che non è l’unico strumento che ci “collega” al videogioco? Forse tutti si sono persi a guardare il dito, invece di osservare dove questo indica?
Smettiamola con i vaporscript. L’oggetto di cui voglio parlarvi nel concreto si chiama Oculus Rift, e promette di essere il vero nuovo Big Step nell’industria videoludica.
Per ora a prometterlo non è solo lui, ma anche diversi giornalisti e personaggi autorevoli del settore (del calibro di Gabe Newell e Carmack…mica pizza e fichi) che hanno potuto provarlo in prima persona.
Lo descrivono come un’esperienza immersiva emozionante, coinvolgente, a tratti esaltante.
Ma cos’è questo attrezzo in poche parole? Altri non è che un visore in 3d con aggiunto un giroscopio.
Questo giroscopio attualmente è la vera componente che può far cambiar faccia al progetto, da semplice ennesimo visore blastapupille, a vero nuovo controller “Hardcore” di ultima generazione.
Come?
Semplice!
Pensate alla precisione ed alla versatilità di un mouse come controller. Ora cacciate via il filo. Cacciate via il mouse, e riprendete in mano il pad.
Allora?
Allora il mouse d’ora in poi sarete voi!
Il giroscopio contenuto all’interno di questo visore permette infatti di sostituire il controller di movimento per la visione (tipicamente appunto il mouse, o la levetta destra del pad): dove girerete voi lo sguardo, sarà dove punterà lo sguardo il protagonista all’interno dello scenario 3D.
Il tutto con una precisione che a quanto pare sembra ottima, in grado di soddisfare i palati hardcore appunto.
Altro che Kinect, altro che Move o WiiU…
Insomma un qualcosa in grado veramente di cambiare approccio al gioco ed all’interazione per come oggi la conosciamo, oltre ad aggiungere comunque tutti i plus di una visione effettivamente emozionante, con effetto vertigini sensazionale se ci si trova su di un grattacielo o con un’immersività nel contesto di gioco unica.
Che quindi questo piccolo progetto, finanziato tramite kickstarter sia davvero quella novità che il mondo videoludico attendeva, e che veniva ricercata nelle simulazioni di pad più astruse?
Mh…non so…forse è troppo presto per dirlo.
Le perplessità principali sono 3:
1) Posto che nessuno di noi ha un Owl-Neck, un collo capace di girare a 360° il proprio sguardo, viene da chiedersi come si possa sfruttare questa periferica al 100% rimanendo seduti….escludendo le sedie girevoli che richiederebbero un cestello per il vomito in ogni gamer-cameretta.
2) La scomodità di un simil-casco è ancora lontana dallo sdoganarsi, specialmente in un contesto non-geek. Quindi devono ancora dimostrarci quale peso piuma possano raggiungere e quali accorgimenti per una correzione oculistica apporteranno, per fare in modo di eliminare gli occhiali per chi ne ha bisogno.
Solo a quel punto il prezzo, che non potrà comunque essere “spalato”, potrà essere messo in secondo piano.
3) Devono dimostrare come integrare l’interazione del pad con questo tipo di visione. Immaginate un contesto in cui la visione si muove costantemente ad un vostro minimo movimento del capo: non è così semplice ad esempio posizionare un ipotetico mirino con precisione. Un conto è guardarsi attorno per scenari blefaroscopizzanti, altra cosa è dover interagire e farlo con coordinazione e precisione. Sebbene sia dei tre lo scoglio che sembra più facilmente sormontabile, non lo darei nemmeno troppo per scontato.
Insomma, sembra che qualcosa di concreto ci sia, e ad aiutare ad essere un pò più ottimisti del solito nei confronti di queste perplessità è l’opinione a tratti persino entusiastica di alcuni nomi di un certo peso dell’industria videoludica.
Tuttavia la strada è ancora lunga.
Voi nel frattempo dove mettereste la vostra puntata?
Top o Flop?
Sta’ è imperativo! La terza persona singolare si scrive rigorosamente SENZA apostrofo.
caro viperfritz per rispondertidirei che per me va rinnovato tutto…
la console, il pad e il videogioco che deve adattarsi bene alla nuova generazione
e per ultimo ma sono quelli piu’ iportanti sono i videogiocatori che si devono adattare al nuovo modo di giocare senza dover bestemmiare troppo…
ma partiamo con alcuni esempi
la nintendo sia nel mondo della console che quella sui portatili e’ sempre un passo in avanti confronto alle altre console sul mondo del gameplay la wii fu l’unica console a puntare in tale senso se ve lo ricordate, eppure purtroppo ci son stati pochi giochi di successo a far smuovere i videogiocatori su questa strada…
1) perche’ la console non poteva competere con le altre
2) le solite poche esclusive della nintendo e sempre comunque fotutamente ripetitive
ma nonstante tutto non si puo’ negare che la nintendo fosse sempre un passo in avanti confronto alle altre console propio per l’innovazione del pad
infatti la microsoft non e’ riuscita per niente a smuovere i giocatori ed ad usare il kinect non riuscendo ad adattare i giochi stessi ed a smuovere il giocatore ad alzarsi in piedi ed a farlo giocare diversamente senza appunto bestemmiare…
ora e’ uscita la wii u e ancora una volta la nintendo sorprende appunto, ma dove sulla console?
no appunto sul pad mettendo a disposizione la tecnologia di adesso e trovando un altro modo divertente nell’interagire tra pad e schermo…
sia sony che microsoft tentano di copiare sempre di piu’ la nintendo
ma la nintendo sul campo dell’inovazione del gameplay e’ da anni che ci lavora e’ sono molto piu’ professionali ed innovativi…
ma purtroppo non avendo le esclusive piu’ importanti dei videogiochi e non potendo potenziare troppo la console, continua ad avere un discreto successo…
percio’ se non si rinnova tutto console, giochi e pad… tutto sara’ sempre inutile nel campo dell’innovazione