Il giusto compromesso

Avrei piacere, quest’oggi, di rispolverare una tematica già affrontata in passato, quando facevo una fatica bestia per tenere gli articoli entro le 200 parole.

L’occasione nasce dalla lettura di una recensione di un gioco per PC che apparentemente si chiama Red Orchestra 2: Heroes of Stalingrad.

Non possedendo un PC non ho idea di che gioco sia, se non che è un shooter in prima persona, si interpreta un soldato tedesco (WOW?!) e un soldato russo durante il terrificante assedio di Stalingrado e che, a quanto pare, ha una particolarità che lo rende assolutamente terribile.

Se ho letto bene, graficamente è abbastanza brutto, non ha tanti bug, la campagna si svolge in luoghi ben differenziati e non soffre di problemi particolari, tuttavia possiede una caratteristica ben precisa che apparentemente lo relega a gioco di nicchia destinato a scomparire entro tempi alquanto brevi.

Quale sarebbe?

Sembra che, come il suo predecessore, sia votato all’ultrarealismo.

Si, lo so che non è Armed Assault, che è il gioco più vvvero che esiste al mondo, che è il più realistico di numerosissimi altri giochi, bla bla bla bla.. ma posso dirvi che, nel panorama di giochi contemporanei, un titolo dove non si ha né hud né mirino né puntamento assistito, dove si deve ricaricare manualmente ogni colpo, dove ogni pallottola ben piazzata è uno spintone sulla Stairway to Heaven mi intriga, e se potessi mi piacerebbe giocarci.

Tuttavia il recensore di cui leggevo considerava l’impostazione estremamente realistica più un difetto che un pregio: niente assalti ad arma spianata in stile Rambo, per sopravvivere è necessario star nascosti belli rannicchiati in ogni buco possibile, esporsi il meno possibile e avere l’occhio allenato a riconoscere i nemici che, secondo lui, hanno uniformi IDENTICHE e non si capisce chi sia sovietico e chi sia imperialista.. sarà.

Infine costui si sbilanciava piuttosto facilmente in alcune affermazioni in cui sosteneva “Se siete giocatori nella media, odierete questo gioco per la montagna di odio che esso vi rovescerà addosso”.

Ora, trovandomi nel bel mezzo dell’esperienza di Dead Island, dove si perde la vita con una facilità che a volte sembra uno scherzo di pessimo gusto da parte degli sviluppatori (“Non ti ho mai sentito imprecare tanto con un gioco!” cit. Mio fratello), posso capire una posizione come la precedente, ma solo fino ad un certo punto.

Morire ripetutamente nello stesso punto con lo stesso proiettile ripetutamente piazzatoci in mezzo agli occhi non è peculiarità unica dei giochi “realisti”, basti pensare a Modern Warfare 2 e alle tragiche sequenze ripetute anche 40 volte dopo un checkpoint partito al momento sbagliato. La guerra non è una cosa divertente, e quindi è giusto che il divertimento nasca dalla soddisfazione di essere usciti vivi da una situazione incasinata, più che dall’aver inanellato 15 headshot di fila. O no?

Cos’è quindi che rende verosimile, coerente, realista un gioco? Se su codesto Red Orchestra 2 (come in ogni altro gioco) il concetto viene trasmesso attraverso la mancanza di elementi arcade, fra cui la caducità a cui è soggetto il nostro personaggio, ben venga dico io. Ma cosa deve secondo voi mancare ad un gioco perché si elevi dall’arcade al simulativo? Quanto è giusto che sia realistico un gioco, prima di diventare inutilmente frustrante e odioso?

Fatemi sapere!

Prova a cercare ancora!

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Il Game Pass è il cancro dei videogiochi?

Beh? Mi sembra di aver scritto l’altro ieri l’ultimo articolo ed invece… Mi è nata ...

56 Più commentati

  1. bah secondo me bisogna sempre restare nel concetto di “gioco” il troppo si sa stroppia!

    • penso che quando il troppo è fatto bene non dia fastidio

    • Il concetto che hai espresso lo considero il cancro dei videogiochi, bisogna andare avanti cazzo, differenziare/migliorare l’offerta anche se quello che già esiste vende un fottio. This is why we can’t have nice things.

      • Io non capisco , c’è chi dice che i giochi vecchi sono i migliori e chi dice che i giochi si devono innovare , mah non vi capisco .
        A me piacciono i giochi belli ._.

        • Io dico che mario va bene, come tutto il resto, ma voglio che, prima o poi, si possa videogiocare come se si fosse realmente dentro il gioco, e lo ritengo anche il fine ultimo dell’intrattenimento (in questo caso videogiocare). E non ci siamo neanche lontanamente vicini, ancora.

          • intendiamoci, ritengo che il realismo in un gioco gli dia il valore aggiunto… ma se in gta devo pensare ad, andare in palestra, vestirmi, cagare e pagare le bollette, ecchepalle! Se in COD appena tiro fuori il naso da dietro l’angolo me lo cecchinano, beh mi rompe le palle… vorrei che il gioco fosse difficile, si ma non impossibile! è pur sempre un gioco…

          • Io parlavo di altro, non hai capito, intendevo l’approccio di uno sviluppatore al videogioco, la filosofia del videogioco. Ovvio che sono d’accordo con te, GTA, poi, dovrebbe rimanere “arcade” il piu possibile, mi fa ridere pensare che qualcuno VOGLIA immedesimarsi in Nico Bellic, anche se è proprio quello che Rockstar vorrebbe. Strada sbagliata quella che hanno intrapreso, non è GTA, GTA è Vice City, e non perchè lo dico io ma perchè lo dice la storia stessa della serie, se capisci quello che intendo. Per quanto riguarda gli FPS su console non saprei dirti, mi da fastidio la sola idea di doverci giocare su console (queste, con il pad).

  2. L’unico vero simulativo è un gioco in cui,oltre agli elementi da te citati (HUD,Ricariche automatiche,mire assistite e cazzate varie) siano del tutto assenti pure i checkpoint (le bestemmie su OP Flashpoint: DR a Estremo) ma è un utopia proporre questo tipo di giochi a un casual gamer… I casual van bene su COD (parlando di single) e forse anche su Battlefield. Comunque mi sembra che un simulativo vero e proprio non esiste… Ci son giochi che si avvicinano moltissimo (Operation Flashpoint e ARMA,per dirne 2). Poi è anche questione di gusti.

    PS: Primo!

  3. secondo me bastano poche cose come la vulnerabilità del personaggio (parlo da possessore e amatore di red orchestra 2 dove muori con lo sputo unito ad una gomma da masticare usata) e gli elementi sopra citati…comunque è una questione di gusti a mio parere non è mai troppa la realisticità nei vdeo-games,ma ripeto a me piace come alti possono odiare il fattore realisticità

    PS:Ann1b4l non sei primo lol!

  4. Anche il Mac è un PC *trollface*

    Per me un gioco per essere divertente, deve essere poco realistico, sono uno da fps arcade io. Un po’ poco da Counter Strike, ma solo perché mi ci facevano un culo bestia, mentre ad Unreal sono sempre stato “bravino”, anche se devo dire che mi voto ai recenti fps, Halo mi da molta soddisfazione.
    Beh, per i tps, Gears tutta la vita.

    Come capirete, non amo il realismo in nessun genere, solo perché un tempo facevo anche io parte della cricca che puntava ad un’esperienza più simulativa possibile.

    Poi mi sono accorto che, un bel giorno, ArmA non mi divertiva più e ho provato qualcos’altro, e ho scoperto quanto per me sia più divertente tirare la fila da 15 headshot che morire 15 volte di fila per proiettile nel dito di una mano.

    E sì, su Red Orchestra se ti sparavano ad una mano l’arma ti cadeva, e se ti sparavano a un ginocchio, potevi fare ciao ciao alla corsa, andavi mezzo zoppo.

    • Come osi paragonere il sistema operativo perfetto MAC con gli sfigati che hanno un comunissimo merdoso PC pagato di meno perché i componenti fanno cagare
      IL MAC è MAC
      LOL

      Tornando IT:
      Onestamente questo gioco mi sta ispiradndo, e non poco :D

      • Hai ragione, il MAC è il MAC.
        Anche conosciuto come COSTOSISSIMA MERDA!
        lol

        tornando seri, l’arcade è più divertente (e sono il primissimo a dirlo), ma non vedo nulla di male a fare un gioco realmente simulativo.

        Ci vuole un cazzo a fare il pro a CoD.
        Mi piacerebbe vedere uno che fa il pro in uno sparatutto dove muori al primo/secondo colpo, e i nemici hanno pure una bella mira.
        Allora si che puoi dire di essere hardcore.

          • Intendo che il Mac è un Pc perché la sigla Pc significa Personal Computer, e il Mac è sicuramente anzitutto un pc, e successivamente personale asd

            Ritornando IT
            Sicuramente i giochi simulativi hanno un loro pubblico, ma parlavo, nel mio commento, di gusti puramente personali.
            Si può certamente divertirsi nei giochi simulativi, ma trovo più gusto nel killare fin da subito, piuttosto che andare a farmi una curva d’apprendimento molto spesso in salita ardua, per arrivare a un livello comunque mediocre.

            Ovviamente c’è un IMHO gigantesco sopra eh.

          • “…e il Mac è sicuramente anzitutto un computer*, e ovviamente* personale asd”

            L’essere a stomaco vuoto preclude la mia piena funzionalità nello scrivere @-@

  5. io cel’ho, e ti devo dire che a me è piaciuto parecchio, il single è molto bello con ambientazioni molto diverse ecc
    Poi il multy è davvero bello e particolare. Tatticissimo, bisogna fare gioco di squadra senno si va poco lontano, a me piace a molti farà cagare, cm io te lo consiglierei, se ti è piaciuto bbc2 online potrebbe piacerti anche questo, alla fine è simile solo che in red orchestra è molto piu realistico.

  6. La differenza la fa il metodo di interazione col gioco in questione. Una tastiera è accettabile ma è comunque limitante. Un pad sarebbe improponibile. Una riproduzione di un arma da usare col kineckt sarebbe un passo avanti. Solo uno, però.

  7. A me un gioco deve divertire, se il realismo inizia a togliermi il divertimento il gioco prende polvere

  8. i videogiochi,secondo me,più sono realistici più mi fanno dormire

  9. io lo proverei e andrei avanti anke 2 mesi a giocarci ma se dopo 2 mesi sono inchiodato in un punto(come mi è successo su cod waw) il gioco sono propenso ad abbandonarlo…..capisco che un gioco debba essere competitivo e una difficoltà elevata ci sta , ma nn che i nemici abbiano i poteri di dio!! tu muori con un colpo al ditone del piede e loro sono peggio di terminetor,dopo loro hanno i proiettili che fanno le curve e cosi via.Se la difficoltà e troppo elevata anche un nerd si arrende, fguriamoci poi un casualone del cazzo,che non sa nemmeno cosa serva l’ analogico destro

  10. Secondo me DIPENDE DAL TIPO DI GENERE DI VIDEOGAME.

    Un gioco di auto, piuttosto che un simulatore di volo…possono ambire a significati di “realismo” molto vicini al concetto di realtà, perchè ripropongono uno schema di interazione che simula i comandi reali “in scala”.

    Ovvero alla sterzata a destra corrisponde una levetta a destra (se non appunto un volante tale e quale).

    Più difficile definire il realismo in giochi in cui non giudichi una fisica di movimento semplice, meccanica, ma un’interazione più vasta, es: il movimento dell’uomo non lo si può ricondurre ad una levetta e 2 pulsanti.
    Girare a destra con la levetta è estremamente semplificativo di quello che è invece tutto il movimento dell’uomo nel suo girare a destra.

    Allora si va a valutare il realismo “situazionale”.
    Ed il realismo situazionale si può diramare in 2 sezioni: quella del REALISMO PRATICO e quella del REALISMO DI CONCETTO.

    Faccio un ESEMPIO per banalizzare.
    La sezione di realismo “pratico” è quella che dice che in una situazione simulativa se ti becchi un proiettile in pancia sei praticamente morto, in una situazione arcade ne possono invece servire 6-7.
    La sezione “concettuale” è quella che ti dice che in un gioco simulativo (all’estremo) se ti becchi un proiettile in pancia e muori, devi ricominciare il gioco da capo. Un gioco più permissivo ti dà i checkpoint o ti fa salvare quando vuoi.

    Ecco quindi che un gioco può essere giudicato “realista” sotto più punti di vista.
    In base a quali parametri si prendono come riferimento.

      • idem na se sono conto il bos finale e mi ammazza e mi tocca ri iniziare da capo tt il gioco faccio un ripasso di tt il vangelo e cominciano a piovere santi !

        • Infatti secondo me il gioco che poi si rivela migliore, e di successo, è quello che sa variare per accontentare tutti.
          Una simulazione di auto estremamente realistica, per il vero appassionato, ma che ha mille aiuti alla guida per far guidare anche chi guida le auto come astronavi.

          Oppure un FPS con balistica ultra-precisa, ambienti distruttibili, ma con diverse modalità: dalla reale “un colpo, muoio, e faccio da capo missione” al niubbo “crivellatemi di colpi che alla mattina mangio pane e medikit”.

          Purtroppo per fare questo ci vogliono risorse, spesso molto alte, e gli sviluppatori vanno invece al risparmio, perchè sanno che certi dettagli, certa attenzione al “realismo” sanno coglierlo in pochi.

          • su gente che magia pane e medikit alla mattina ne è pieno il mondo…tipo uno che girava in compagnia con me guai mettere uda difficoltà superiore alla più bassa del gioco perchè se no non riusciva ad andare avanti…dopo si vantava ke lui i giochi li finiva prima di me…ovvio se metti facile puoi fare rambo tanto non muori mai

    • Sono completamente d’accordo con te,inoltre se si volesse fare un gioco VERAMENTE REALISTICO si dovrebbe tener con conto della reazione psicologica di ogni soldato che s’impersona ad un colpo subito,all’andamento della guerra(es.un soldato tedesco all’inizio della Seconda Guerra mondiale erano ottimisti e ciò gli faceva avere un diverso approccio alla guerra;mentre verso la fine della seconda Guerra Mondiale era abbastanza depresso poichè capiva che stavano perdendo,se ra intelligente visto che non glielo dicevano,perciò era più probabile che morisse),e di molte variabili della psiche umana,già complicate all’uomo figuriamoci nella loro implementazione in un videogioco.
      Per non parlare del modo in cui giocare,è decisamente irrealistico controllare un tizio tramite 12 tasti e due analogici o un mousa (ma è già meglio)per cui,ad ogni singolo passo dovremmo muovere in maniera realistica i nostri arti inferiori.
      Personalmente confido che in un futuro potremmo entrare nei giochi e muoverci fisicamente al loro interno ma è una tecnologia ancora lontana.

      • si tipo il film gamere e vedere il gioco in 1 persona…direttamente dai tuoi occhi senza pad o altri comandi remoti…cosi ogni giocatore avrebbe le sue abilita speciali personalizzate cosi nn si vedrà piu gente a cod a saltare e sparare con un barret senza volare via dal rinculo

  11. per me il giusto connubio tra realismo e arcade è killzone 3,pesantezza dei movimenti,pochi colpi e ammazzi un tipo,molta tattica,nessuna ricompensa uccisione….certo non è vera guerra ma gli somiglia molto

  12. Secondo me troppo realismo ammazza il divertimento. Apprezzo molto i piccoli dettagli che rendono un gioco il più vicino possibile alla realtà, ma se levano anche il mirino dal centro dello schermo come faccio a mirare in uno sparatutto!? XD Ci vuole una giusta via di mezzo, altrimenti il gioco diventa o troppo insopportabile o troppo facilotto

  13. Maty hai la scazzo facile se imprechi contro Dead Island.

    Prova Demons Souls, poi fammi sapere. *trollface*

  14. Ti dispiace non poterti giocare?
    Cazzi tua che ti compri il Mac.

  15. D’accordissimo con chi sostiene”realismo si,ma non impossibile “.il rischio è appunto perdere il divertimento.

  16. Il realismo non deve eccedere.
    Quoto i bestemmioni di dead island.

  17. se realismo deve essere … non solo nella “facile morte del protagonista”(in teoria uno sparo ben assestato puo’ uccidere una persona) … ma anche nella difficoltà di mirare ai nemici (non camminare o correre ed avere una mira che manco un tiratore scelto) … movimenti piu’ realistici (tipo salire le scale con fatica e non avere la senzazione di una invisibile scala mobile…idem per i salti)… niente oggetti curativi miracolosi o peggio ancora stai fermo per un minutino ben nascosto e guarisci)…infine niente 100 armi(tutte con te con relative munuzioni) fra cui scegliere o potenziare la migliore.

    e infine …le reazioni umane dove le mettiamo? …tipo paura o dolore per la perdita di un amico di battaglia ?

    boh … non so se tutto cio’renderebbe il gioco piu’ bello… se “gioco” deve essere … si deve giocare punto e basta (per me).

  18. in ArmA 2 OA tutto quello che hai elencato più o meno c’è infatti se ci si fa caso se si è sotto una pioggia di fuoco nemico il battito aumenterà dandoci dei grossi scossoni al fucile,
    l’unico problema è l’inteligenza dei nemici(cosa che mi fa incazzare in ogni FPS):
    cazzo se io ti tiro giù sventagliate di MAG possibile che non ti viene in mente di metterti al riparo?
    Almeno rendiamo utile il Fuoco di soppressione!

  19. Ma i giochi di guerra non potranno mai essere realistici, almeno non fino a quando non muori te quando muore il personaggio.

    Apparte gli scherzi da troll, io qui mi vedo costretto a dire che sono come Farenz nel campo degli FPS, ne gioco pochi perchè pochi sono belli davvero secondo me, però non cerco simulazione ma divertimento.

    Anche perchè io sono entrato nel mondo dei videogiochi proprio per la fantasia, perchè non è reale.

  20. Personalmente trovo il realismo esagerato non solo poco invogliante, ma anche frustrante. I piloti di formula uno ci mettono anni a imparare a guidare a quel modo, possiamo veramente proporre un sistema di guida di quel genere a una persona normale?
    Per quanto riguarda gli shooter, ugualmente , vogliamo veramente morire per dissanguamento, infezione o maschere anti gas mal funzionanti?

    Personalmente, passatemi la citazione un po troppo aulica, il videogioco per me è “la volontaria interruzione dell’incredulità”. Mi piace interpretare i panni dell’eroe e non del signor nessuno che muore come un pirla al primo errore. E come diceva farenz a proposito di ninja gaiden sigma “quando la curva dello scazzo supera quella del divertimento , lo mandi a cagare”.

  21. Innanzitutto i miei complimenti agli apple-hater, che si sono distinti in un articolo che non la menzionava nemmeno…

    Tornando all’articolo, io credo che la quantita’ di realismo sia proporzionale alla passione che noi abbiamo per quel genere di gioco.
    A me piacciono molto i giochi di guida e man mano che miglioravo, sentivo il bisogno di passare a qualcosa che mi trasmettesse meglio la situazione del gioco, per esempio comprando un volante, prima “base” e poi sempre piu’ “pro”, passando poi dai GT e FM a netkar pro su computer… e adesso penso a iracer.

    Cambiando genere, sul discorso “sparatutto tattico” per me il primo Ghost Recon era un perfetto equilibrio tra realismo e divertimento, meno difficile di Rainbow six ma non sparatutto selvaggio.

    Il primo Deus, invece, era molto frustrante: il realismo era eccessivo ed era normale morire per una ferita non disinfettata e non bendata, oppure perche’ eravamo stati troppo al sole. Era un realismo “punitivo”.

    Inoltre credo che il realismo non sia adatto a tutti i generi di giochi; non riesco a immaginare il divertimento in un platform “alla Super Mario” in cui viene considerata l’inerzia del personaggio.

  22. Matyas ma cosa vuoi giocare a Red Orchestra 2 che non riesci neanche a finire Bad Company 2 alla difficoltà massima, non riesci a giocare a Operation Flashpoint: DR e Halo Reach a leggendario per te è stata un’utopia…questo è decisamente ma DECISAMENTE più difficile, fidati…

    vai avanti a giocare a Dead Island và che magari ti diverti 2 minuti tra una morte e l’altra…

    baci…

  23. Fantastico Red orchestra 2, può piacere a pochi, ma io lo amo. Sarà che sono un appassionato di WWII, boh.
    Comunque per quanto riguarda le uniformi IDENTICHE: Non lo sono, lol. Che si metta un paio di occhiali codesto recensore.
    Credo che ci debbano essere sia giochi ultrarealistici per gli appassionati (come RO2) ma anche giochi più immediati che possono coinvolgere un pubblico più ampio, come lo possono essere Team Fortress 2, Cod, Battlefield, Halo…
    Comunque. sì, RO2 non ha tutta questa grafica, ma è comunque accettabile (almeno per me che lo faccio girare al massimo), è davvero un bel giuoco, lo consiglio agli appassionati di ww2, riptroduce fedelmente TUTTO, dalla cinghia dell’elmetto ai lacci degli stivali.
    Maty, potresti postarmi o almeno dirmi il sito di codesta recensione? Vorrei leggerla!

  24. Mi piace il realismo e sono proprio contento di questo (nuovo)Red Orchestra.
    Ogni tanto bisogna abbandonare l’ arcade, le “rambate”, le mischie incasinate, i caricatori sempre pieni e lanciarsi in qualche sfida con la realtà e la sopravvivenza.
    ARMA e OP sono, per molti versi, “l’ esagerazione”, in senso buono ovviamente. (Amo entrambi i titoli).
    Vanno ben oltre il gioco pseudo-reale, sono veri e propri simulatori di guerra. Giochi per pochi “eletti”, in quanto riescono ad essere davvero frustranti in certe (la maggior parte) situazioni.

    Aggiungo che a casa ho anche un titolo molto interessante, uscito nel 2004 e disponibile per più piattaforme: Full Spectrum Warrior: Ten Hammer.
    Gioco di strategia che mischia il giusto realismo con il necessario arcade. Ambientato durante un conflitto alla MW.
    Da provare.

  25. penso che per rendere veramente realistico un gioco non debba essere per forza come red orchestra o arma 2 o quant’altro…quello che rende veramente realistico un gioco, secondo me, è la collaborazione…insomma quello che noi faremmo veramente se ci ritrovassimo in una situazione come quella di gears, o quella di resident evil, o quella di left 4 dead…

  26. C’è un limite a tutto se il gioco è impossibile diventa frustrante e non è più divertente.

    Io ho finito NINJA GAIDEN 1 e 2 e aspetto il tre, perciò penso di sapere cosa voglia dire gioco cancaro.

    Però finirlo mi ha provocato un orgasmo oltre che due braccia alla popeye

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