Il mio corpo che cambia

Non so perchè, ma ogni tanto capita a tutti di dire o fare qualcosa in evidente contrapposizione con il proprio modo di fare o pensare.

Non mi sono mai definito un retrogamer, perchè nonostante in media abbia ricordi più piacevoli coi giochi del passato rispetto a quelli degli ultimi anni, purtroppo (o per fortuna) non ho il tempo materiale per potermi dedicare alla riscoperta di vecchi classici o per rigiocarmi avventure che all’epoca mi fecero innamorare.

Con una piccola eccezione avvenuta qualche giorno fa. Ascoltavo una puntata di un podcast in cui si parlava di avventure grafiche anni ’90 ed in particolar modo di Monkey Island….

…. Non so come, non so perché, ma una volta giunto a casa dei miei, dove conservo buona parte dei miei giochi più datati, non ho resistito alla voglia di cercare il disco di “The secret of Monkey Island” (il mitico n.5 della collana nera) e di ricominciare il titolo.

Cristo…

Partiamo da una premessa: i detrattori delle avventure grafiche in cui devi “prendere,tirare, spingere, dare” ci sono ora, c’erano all’epoca e sempre ci saranno. Ci sta. E’ un genere che non puoi obbligare te stesso ad amare, un po’ come me e i giochi di guida.

Ma a che scopo scrivere oggi, a distanza di quasi 20 anni, un articolo sul temibile pirata Threepwood?
Stare qui a raccontarvi quanto sia figo quel titolo anche dopo 2 decenni e quanto sia decisamente al di sopra del livello medio di un gioco di oggi credo sia francamente inutile, tuttavia questo mio ritorno a Monkey Island mi ha colpito per due motivi.
In primo luogo, se escludo i due episodi di Portal (ma non sono tanto sicuro nemmeno di quelli), non riesco a farmi tornare in mente un gioco degli ultimi anni che mi abbia permesso di fare una cosa che adoro.

Ridere.

Ci sono “opere” come Eat Lead in cui la parodia è il cardine dell’intero gioco, ma un conto è scimmiottare un altro titolo, un altro è uno humor pungente, aggressivo e in certi punti geniale.
Perchè non esistono più giochi di questo tipo?

Il secondo aspetto che mi ha lasciato stupito invece è una mia stranezza personale.
Come ripeto, Monkey Island lo giocai circa 20 anni fa. All’epoca non credo di averlo giocato più di due volte dall’inizio alla fine e da allora non l’ho mai più toccato.
Come cazzo è possibile che io mi ricordi perfettamente la soluzione (a volte piuttosto strampalata) di alcuni enigmi di un’avventura grafica di 20 anni fa, mentre se Avo mi parla di un videogioco che io ho giocato magari 2 mesi fa, faccio sempre la figura di quello con carenze di fosforo?

E’ una cosa che mi fa incazzare. Forse all’epoca giocavo con più attenzione ed oggi un po’ meno, ma mi chiedo se sia un problema mio (troppi cazzi per la testa, lavoro, famiglia) o se parallelamente anche i videogiochi siano diventati meno incisivi.

Prova a cercare ancora!

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Beh? Mi sembra di aver scritto l’altro ieri l’ultimo articolo ed invece… Mi è nata ...

114 Più commentati

  1. La mitica “Chiave inglese” rimmarrà nella storia, chia ha giocato al 2 capirà

  2. Beh, io a distanza di 10 anni potrei battere mr. dark di Rayman a occhi chiusi e riprendere in mano il controller ritrovandomi subito coi comandi.
    Bayonetta, che l’ho giocato solo pochi mesi fa mi sono sia dimenticato la trama che come si gioca. Eppure come gioco mi prese tantissimo.

    Credo dipenda dal fatto che quando si è piccoli le cose si memorizzano meglio le cose. Infatti ricordo a memoria i giochi che vedevo giocare a mio fratello maggiore, anche se poi non li ho mai toccati XD

  3. Videogiochi meno incisivi. Ricordo perfettamente come prendere ogni punto abilità di Spyro 2 senza guardare delle guide. Prova a chiedermi invece, non so, qualcosa che ha a che fare con dei videogames odierni…davvero non ricordo quello che ho giocato qualche mese fa e probabilmente mi bloccherei sugli stessi punti.

  4. Prenditi il pacchetto di Ben There, Dan That e Time Gentlemen Please; sempre avventure grafiche e decisamente esilaranti oltre ad essere estremamente economiche, sui 4 euro circa. Non so se il loro umorismo possa funzionare su tutti ma lo trovai decisamente di mio gusto quando le provai, specialmente per quel che riguarda la seconda.

  5. Sam&Max. E’ la mia risposta alla implicita domanda che permea l’articolo.

    Il fatto che siano comunque avventure grafiche è una pura coincidenza :sìsì:

  6. è molto, molto probabile che i giochi di oggi siano molto meno incisivi di una volta.
    Personalmente ricordo con molto più piacere proprio i giochi vecchi mentre i nuovi molto spesso li vedo quasi come l’uno la fotocopia dell’altro oppure li trovo incredibilmente più semplici da fare rispetto a quelli vecchi, impegnano di meno e quindi ti entrano meno in testa.

  7. Un gioco recentissimo che non solo mi ha appassionato ma mi ha anche fatto sganasciare è kid icarus: uprising. Un miscuglio di ironia, sarcasmo autocitazione nintendosa e trollate, tante trollate ( e sopratutto un gioco appassionante e con la longevità altissima, ma questo non è inerente all’articolo)

  8. Farenz, la differenza è che all’epoca l’unico pensiero era procedere il più possibile avanti nel gioco del momento. Oggi, abbiamo il lavoro, la donna e tutte le responsabilità che non avevamo da piccoli.

    Il tempo passa.

    Ho provato una sensazione simile giocando Megaman X5, un gioco facilissimo fino all’ultimo livello, stage con una difficoltà assurda, improponibile. Suddetto livello lo avrei fatto a occhi chiusi fino a qualche anno fa, oggi mi sono bloccato li.

    Ed è in casi come questi che ti accorgi del tempo che passa, quando trovi difficoltà nel fare cose che un tempo facevi con estrema facilità.

    E’ la mia modesta opinione.

    Ciao Farenz ti vogliamo bene! By un quasi 25 enne ;)

  9. io ricordo quasi tutti i livelli di doom :)

  10. Sicuramente piu piccoli si e’ ,meno cazzi per la testa si ha..fra lavoro e impegni vari logicamente ,anche quando si e’ in fase rilassamento con il pad in mano,o a svolgere qualsiasi altra passione,non si e’ mai al 100% con la mente su quello che si sta facendo ..anche a me succede spesso di giocare e finire qualche titolo ,che magari non mi a esaltato ,ma nel complesso mi e’ piaciuto,come puo’ essere Bayonetta ,e poco tempo dopo mi ricordo poco o niente..per esempio FinalFantasy X ,finito 10 anni fa ormai(o quasi),me lo ricordo per filo e per segno ,e dura alle 5/6 volte di un action ..che inculata crescere xD

  11. io, vedendo giocare mio fratello più di 10 anni fa,mi ricordo ancora (quasi)tutto halo:ce e monkey island(che ho rigiocato anche recentemente).
    credo di ricordarli solo perchè sono i giochi che ho preferito da bambino(e che continuo ad amare)

  12. OMIODIO.. adoro il primo monkey island, e sono davvero indeciso quale tra i primi due sia il mio preferito +.+ E’ stato sicuramente il primo gioco che m’ha fatto avvicinare ad un atmosfera unica ed incantata come quella dell’era dei pirati, seppur con le difficoltà che ne conseguivano… era la mia prima, primissima avventura grafica. Concetti come il “se non fai determinati eventi la trama non procede” mi erano sconosciuti, abituato com’ero solo a titoli action… agli inizi mi capitva, dunque, di aspettare fisicamente che il tempo passasse, scoprendo però come nulla accadeva se non ero io a far qualcosa XD

    Vabbè, scemate a parte, i titoli di oggi sono anche più complessi rispetto a quelli di una volta. E, forse, anche meno originali, d’accordo.
    Monkey Island… credo che chiunque ci abbia giocato ricordi a memoria almeno 3/4 dei puzzle al proprio interno. Ma credo, appunto, dipenda dalla struttura del gioco e dall’originalità delle cose da fare… Insomma, dopo che resti 10 minuti sott’acqua con un idolo attaccato ad un piede, in cerca di spade e forbici irraggiungibili, ricorderai poi A VITA come reagire ad una simile situazione. Su monkey island hanno applicato un concetto semplicissimo… cose semplici, ma decisamente ben fatte. Non ci sono livelli di progressione, trame intricatissime, magie da lanciare e similari… non hai null’altro che t’impedisce di goderti la trama, le battute e l’ambientazione piena di lordume e grog.
    Credo sia per questo che sia così semplice ricordare ad occhi chiusi, ed a distanza di 20 anni, come progredire ad un simile gioco. E credo sia anche questo il motivo per cui LOOM (pubblicizzato persino all’inizio del primo monkey island) sia stato un flop, se paragonato ad altre avventure della lucasarts.

    Cacchio… mi è tornata voglia di giocare a day of the tentacles°°

    • Io ho giocato a tutti i Monkey e devo dire che insieme a Sam e Max Day of Tentacles ed indiana jones sono state le pietre miliari della mia “fanciullezza”…concordo con Elsman; eri bloccato davani allo schermo col cervello fumante ed iniziavi a cliccare a caso per tutto lo schermo perchè non potevi arrenderti ora; poi di colpo qualcosa si combinava o trovavi la soluzione per puro caso..momenti indelebili!!!Questi giochi erano spensierati ed assurdi..era quasi una droga perchè DOVEVI ANDARE AVANTI. Ora siamo cresciuti ed anche se sono aumentate le responsabilità nella vita reale quando Ho giocato a Sam e Max Season 1 su Xbox mi è sembrato di tornare bambina…

  13. Il Cigno Scarlatto

    L’insita tendenza umana a rimpiangere i bei vecchi andati.
    Io personalmente preferisco di gran lunga i videogiochi di questo periodo. C’è molta più scelta e il numero di videogiochi più che accettabili è enorme, mescolando i titoli delle 3 console, le portatili e il proliferare di giochi per cel e tablet.
    Personalmente ho inserito tutti i giochi della mia infanzia (soprattutto Nes, Snes e Megadrive) nella mia straordinaria Yinlips (ringrazio Dottor Game-Cloro per avermela fatta scoprire) e quando ho un attimo di rimpianti videoludici mi regalo una partita a Demon’s Crest o Sonic 2!

    Un tempo i giochi fatti dignitosamente erano pochissimi e si dedicavano ore ed ore allo stesso titolo! Ora ogni anno escono almeno 20 titoli decenti… ok il proliferare di Fps, ma quest’anno sono usciti capolavori per ogni genere (per fare un esempio, i fans dei jrpg in 300 giorni hanno potuto ammirare Xenoblade e The Last Story, due fottuti capolavori)

    • Se non fosse che i giochi di oggi fossero quasi tutti commercialate ti darei anche ragione.

      • Il Cigno Scarlatto

        Guarda è vero che escono moltissime commercialate, ma in mezzo a tanti prodotti per la massa escono anche delle chicche…per esempio un Rayman Origins per me è un platform meraviglioso, perfettamente in linea con i vecchi classici 2d! Poi sto notando con piacere anche l’uscita di buone avventure in stile punta e clicca. Io personalmente sono parecchio soddisfatto da questa generazione, ho evitato accuratamente il multiplayer, i dlc e titoli beceramente commerciali… e pur togliendo questi inutili titoli ho potuto giocare a decine di videogiochi davvero ottimi!

  14. Quanti bei ricordi. Personalmente il primo monkey era, dal punto di vista umoristico, qualche spanna avanti a tutti quelli della serie. Insieme a maniac mansion e zak mc kracken formano il trittico di avventure grafiche che hanno segnatola mia infanzia. Tutt’oggi potrei giocarle ricordando, come te, passo passo, tutta la soluzione. Questo perché il cervello umano ricorda più facilmente le associazioni a sensazioni e stati d’animo. Un metodo assai conosciuto per memorizzare qualcosa è associarlo alla sensazione che ci crea. Perciò provare a rigiocare un vecchio gioco ci fa associare immediatamente la sensazione che ci procurava e ne sblocca il ricordo stesso.

    Cmq erano giochi concepiti in maniera assai diversa dalla concezione attuale. Basta solo pensare che nelle avventure grafiche non solo non era penalizzante sbagliare, ma addirittura consigliato visto che spesso capitavano simpatici siparietti

    La battuta più divertente di Monkey Island secondo me?
    Limon head e i suoi feticci tutti identici (chi ha giocato sa a cosa mi riferisco)o l’evoluzione della porta della capanna degli aborigeni XD

  15. Il problema principale dei giochi (e più ampiamente delle case che li producono) è che incentrano il loro lavoro sul guadagno! Pochissimi si incentrano su altro che non sia il guadagno della società e secondo me è per questo che nei videogiochi non si trova più l’incisività che cerchiamo tutti Farenz! Se non vi basta come esempio Call Of Duty Modern Warfare 3… credo non abbiate capito cosa intendo dire… U.U Anche io come Farenz e altri mi ricordo completamente le soluzioni di giochi di una decina/quindicina di anni fa mentre alcuni giochi di ora li dimentico appena averli finiti… Pochissimi programmatori e sceneggiatori mettono ancora il cuore nei loro lavori e purtroppo noi videogiocatori più che lamentarci non possiamo far altro che sperare in un futuro con gente con più cuore e meno soldi in testa…

  16. in effetti, un gioco che promette bene negli sfottimenti ci sarebbe, si tratta di quel maledettissimo TimeSplitters 4 che aspetto da una vita…qualcuno ne sa qualcosa?

  17. Ci ho giocato su Amiga! Mitico! Il primo episodio su 4 dischi, il secondo su 11! L’ho amato alla follia. Ci ho passsato giorni interi a giocarci mettendo in pausa solo per espletare i minimi bisogni fisiologici. Non ho resistito a comprare la versione HD. Quando ho visto i nuovi disegni e apprezzato la volontà di dar nuova vita ad un classico di questa portata non è esistato ad esultare.
    L’ho asquistato al volo, ho coinvolto mia moglie: “guarda le ho detto” questo è il gioco che da ragazzo mi ha tenuto incollato alla tv e che finalmente potrò e potremo rivivere sulla nostra Ps3!

    eppure…

    eppure devo dire che dopo provato il brivido della la meravigliosa sigla… dopo 10 minuti di “prova”… il gioco non è mai pù rientrato nella mia Ps3.

    Sarà perchè non ho perchè non ho più quella fantastica età, sarà perchè il mio incoscio non ha voluto intaccare il ricordo di quei tempi…

    …sta di fatto che lo sbrilluccicoso Blue-ray, nello splendore dell’HD non mi ha catturato come queti mitici, fantastici 15 floppy degli anni 90!

    Certe cose ritornano, altre non torneranno mai… :(

  18. Veramente è una cosa normalissima questo fatto.Mi pare logico che un’enigma di Monkey Island che ha catturato la tua attenzione per un motivo o per l’altro,che sia la genialità o la strampalatezza della soluzione o l’impegno che ti è costato per risolverla,è qualcosa che rimane impresso per sempre.Ovvio che invece giochi,giocati da poco,ma che magari sono stati superati anche facendoli superficialmente o distrattamente vengono completamente rimossi..e giocare a genere ripetitivi non aiuta certo la cosa..

  19. Monkey Island! A mio parere un capolavoro, o forse di più. L’unico capitolo che mi è piaciuto un po’ meno è stato il 4°, ma ragazzi il 5° capitolo, ovvero Tales of Monkey Island è stato semplicemente qualcosa di eccezionale e che mi ha fatto ricordare molto Monkey Island 2. Senza ombra di dubbio uno dei migliori MI usciti. Ecco una classifica fra i miei Monkey Island preferiti:

    Monkey Island LeChuck’s Revenge
    Tales of Monkey Island
    The Secret of Monkey Island
    The Curse of Monkey Island
    Escape to Monkey Island

    Non ho intenzione di spoilerare il finale del 5° capitolo, ma mi limito solamente a dire che dal finale (per chi l’ha visto) Monkey Island deve continuare assolutamente, MI 6, ti sto aspettando…

  20. La risposta e’ semplice, quando devi fare cose del tipo usa pollo con carrucola o le gare di sputo di grog non te le scordi piu.

  21. eeeeeh… Caro Farenz, hai rispolverato un titolo che non può che rimanere nella memoria di chi lo ha giocato e finito, dici bene, il ridere… Monkey island compensava ladificolta del gioco con momenti veramente esilaranti, l’autoironia delle situazioni, FANTASTICO! e ti diromson pure soddisfatto della versione rifatta per consolle ed ipad

    HEY GUARDA! UNA SCIMMIA A TRE TESTE!cit
    la sessione degli insulti, straordinaria, specialmente quando combatti il maestro di spada, è si un videogioco pensato secondo me con la prestesa di divertire chi lo ha creato e per divertire chi ci gioca, uno di quei titoli che non perderà mai fascino

  22. Farenz adoro la tua passione per MI e citerò il tuo articolo sul MI Forum per questo. Comunque ci sono ancora i giochi in cui rido. La Bioware mi fa ridere moltissimo in tanti aspetti ironici dei loro titoli. Ho riso su Dragon Age II Mark of the Assassin, ho riso su The Old Republic e sto ridendo un botto su Mass Effect 3. Inoltre le avventure grafiche spiritose le fanno ancora, fidati. Runaway che fa un po’ il verso a MI fa comunque tanto ridere.

  23. Soffro della medisima sindrome anch’io. Parlando con un amico, un ragazzo di 19anni, mi sono trovato a parlare di The Walking Dead e c’è stato questo dialogo:
    -Che genere è?
    -Un punta e clicca, anche se non segue la classica struttura del genere
    -Cos’è un punta e clicca?
    -Tipo Monkey Island
    -Cos’è Monkey Island???

    Vero, non stavo parlando con quello che si può definire un vero e proprio nerd, ma con quello che chiamerei utente medio, ma il concetto è che … non aveva idea di cosa fosse un punta e clicca!

    Non penso sia un genere morto, non penso nemmeno che non possa più essere attuale. Gli enigmi, le storie e le situazioni, riportate con una grafica moderna – come le riedizioni di Monkey Island – possono ancora divertire. Day of the tentacle, ancora oggi, strapperebbe qualche sorriso.

    La risposta è forse dietro il successo di molti brand. COD domina il mercato con un gameplay decisamente semplice, che possiamo dire invariato rispetto ai primi capitoli per pc, quando non si parlava di fanta-guerra ma di WWII. Non voglio prendere il discorso del multiplayer, Dio mi fulmini se mi permetto! Vorrei solo dire che non c’è la spinta per queste produzioni e i nuovi capitoli della saga del pirata zombie sono stati distribuiti a episodi e preferendo canali secondari, di nicchia se vogliamo.

    The Walking Dead stesso è in digital delivery XBLA, PSN\SEN, Steam. Oggi ci confrontiamo con un mercato che vuole COD, FIFA, PES, Assassin’s Creed a frotte e senza variazioni sostanzili, perchè anche se si lamentano, sono troppo pigri per passare a un portal, che offre un esperienza diversa, più profonda o stimolante.

    Conosco molti giocatori medi e meno nerd come me. Giochi come Bioshock, Fallout 3, Skyrim, vengono scartati a prescindere o riportati al gamestop in un battere di ciglia. Troppo difficili. Troppo lunghi. Conosco gente che ha giocato FAR CRY 2 – abominevole sotto il punto di vista dell’IA – in FACILE, altrimenti sarebbe stato troppo difficile.

    Oggi il mercato ha trovato lo spiraglio per un utenza che consegna agli sviluppatori guadagni garantiti con il minimo investimento di tempo e denaro. Ricitiamo COD e Assassin’s Creed.

    Investire su storie d’humor, su titoli intelligenti capaci di far ridere con espedienti stupidi, deviati o satireschi, richiede un’ingegno che lo sviluppatore non ha voglia di comprare. Forse perchè costa o forse perchè una scommessa rischiosa. Chi lo sa!

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