Pare che le cose stiano andando meglio , per la casa di Kyoto.
Il controverso WiiU ha sfornato negli ultimi tempi un capolavoro dietro l’altro e nemmeno prima direi di aver visto software scadente, anzi.
Il problema , semmai, era l’esiguo numero di titoli a disposizione, non di certo la qualità di essi.
Ora pare che comunque la questione “WiiU has no games” si sia risolta, e qualunque persona volesse OGGI acquistare la console casalinga di Nintendo, avrebbe di che giocare.
Senza voler tornare sul trito e ritrito discorso sulla totale mancanza di titoli third party , vorrei che ci soffermassimo per un momento sulle esclusive: di certo , se andassimo in cerca di un gioco “da 9” capace di rivaleggiare con e addirittura surclassare un tripla A delle major che sviluppano su Ps4 e ONE, avremmo l’imbarazzo della scelta: giochi come Mario 3D World, Smash Bross, Zelda (ok WW è un remake, ma non facciamo i puntigliosi), Donkey Kong e compagnia cantante , non lasciano dubbio alcuno: il talento di Nintendo è ancora integro ed immutato.
Quel feeling così unico e particolare che abbiamo assaporato in giochi come A Link to the Past, Mario World, Yoshi’s Island,Mario 64, Ocarina , etc… lo si puo’ ritrovare anche nei titoli più recenti di Nintendo.
Ma vi siete mai chiesti quale sia il segreto di questi giochi? Perché quando esce un nuovo titolo di queste saghe è sempre così bello? Capacità dei programmatori? Sicuramente, ma non solo.
Avete mai provato la sensazione di desiderare veemente di giocare ad un Mario o uno Zelda anche solo guardando le immagini in qualche anteprima? Avete mai sentito quella sensazione di immersione visiva e allo stesso tempo di pace e tranquillità solo guardando l’Hyrule Field di Ocarina, l’isola Taura di Wind Waker o le Donut Plains di S.Mario World? Io si. Perché?
La risposta me la sono data solo recentemente: è l’elemento bucolico.
Tutto nacque grazie a Shigeryu Miyamoto. Fu lui ad avere l’illuminazione: trasformare in videogioco le escursioni per campi e boschi della sua infanzia. Non c’è dubbio che in tenera età, vivere in campagna sia più che salutare e che andare a giocare immersi nel verde possa dare luogo, nella mente di un bambino, a molteplici scenari di gioco: ogni giorno c’è una scoperta, e tutto ciò che ci circonda è esteticamente bellissimo ed immersivo.
Io personalmente dai 0 ai 5 anni ho vissuto a Venezia, ma dai 6 ai 15 ho abitato in un piccolo paesino di campagna, e ricordo chiaramente queste sensazioni.
Miyamoto è riuscito a trasportare ciò in Zelda e anche tutte le sue più magnifiche e malsane fantasie hanno poi preso vita nei mondi di molte saghe Nintendo.
Il verde, la natura, il mistero e la scoperta…. avete notato che c’è tanto di tutto ciò nei giochi Nintendo?
Secondo voi anche questo elemento bucolico regala a certi giochi un fascino del tutto particolare?
Si, lo so: la mia mente è parzialmente malata.
Ciao!
Se non ti piacciono i platform non hai nulla da giocare non e’ un po’ un’affermazione esagerata?
Io da quando ho Wii U di platform ne ho giocato uno solo… DK… e di roba ne ho giocata e ne sto giocando parecchia.
La tua e’ un’affermazione che ha un suo senso, ma e’ estremamente esagerata.
Come quella su Smash e MK… cosa vuol dire che non stanno in piedi da soli e li giochi solo in compagnia… c’e’ l’online per la miseria come la stramaggioranza dei giochi di oggi che stanno in piedi grazie a quello (FPS in primis).
Precisami questo tuo “parecchia” perchè probabilmente abbiamo due concezioni diverse di quantità..
Ehm… giocare online, significa giocare in compagnia, e i giochi che si basano esclusivamente o soprattutto
su quello, non si reggono in piedi da soli, che siano di Nintento o meno.
Il mio non è un attacco alla grande N nè alla qualità dei suoi prodotti,
ciò che non soddisfa è la varietà.