A volte anche qua sull’Angolo abbiamo parlato di sesso NEI videogiochi.
Ne vorremmo di più? di meno? è un po’ come il discorso sulla violenza. Ognuno ha un proprio punto di vista e la vede in modo diverso.
Ciò di cui abbiamo parlato raramente è il sesso dei videogiochi.
Come tutti noi sappiamo, al mondo non esistiamo solo noi videogiocatori.
Ebbene sì, esistono anche persone che non conoscono questo settore dell’intrattenimento.
Così come nel cinema vengono prodotti film destinati ad un pubblico ben specifico (bambini, romanticoni, nerd del cazzo), così pure anche i videogiochi in certi casi vengono settorializzati.
Attenzione però, con “settorializzati” non intendo diversificati in base al genere del videogioco stesso, ma secondo il target previsto, secondo ciò il “chi molto più probabilmente comprerà il mio videogioco”.
E qua entra in scena il discorso sesso.
Secondo voi, nel 2013, ha ancora senso parlare di giochi destinati ad un pubblico prettamente femminile?
Facciamo un salto con la memoria e torniamo indietro di qualche anno.
Fino ad una decina di anni fa, il videogaming era ancora un’attività principalmente indirizzata ad una clientela munita di testicoli. Col passare degli anni le diverse società (Nintendo in primis) si sono rese conto dell’esistenza della figa come potenziale fascia sociale da riempire di videogiochi ad essa dedicati. Perchè quindi non cominciare a riempirle da piccole? (non fate battute, maiali).
Ed ecco che nascono giochi o brand interi (Nintendogs, giusto per citare il primo che mi viene in mente).. PER FEMMINE.
Ora gli anni sono passati.
Credo che un buon 90% delle ragazze che magari si avvicinarono ai videogiochi proprio con Nintendogs, ormai ne abbiano piene le loro virtuali palle di ammaestrare cani lagnosi. Conosco infatti più ragazze che giocano a giochi come Gears, Hitman o Dishonored, rispetto a quelle che sono rimaste fossilizzate su farmville o stronzate simili.
Mi domando quindi se, partendo dal presupposto che più passa il tempo, più i gusti si avvicinano a quelli dei maschietti, ha ancora senso di esistere un gioco come Nintendogs o come Giulia Passione Estintore?
Probabilmente sì, perchè magari i genitori sono più propensi a pensare che una ragazzina voglia giocare (almeno all’inizio) a cose così pucciose.
Oppure sì, hanno ragione di esistere anche solo per il fatto che seppur in minima parte, in molti richiedono ancora queste tipologie di giochi.
Mi piacerebbe sentire un contributo in particolar modo dal popolo vagina-dotato, magari evitando argomentazioni tipo “io sono fica perchè gioco da quando avevo 2 anni a gears of war…..”
Che dimostrerebbe la tua età di 9 anni.
Pensavo che Nintendogs fosse mirato ai bambini, non alle ragazze D:
Comunque preferisco giochi bisex, cioè mirati sia al pubblico femminile che maschile, come i giochi Bioware, che danno più o meno eguale peso ad un punto di vista femminile ed uno maschile.
La questione é:
Non esistono semplicemente maschi e femmine. Esistono maschi, femmine e casualoni. Giochi come Nintendogs e Giulia Estintore sono fatti per casual, casual con la vagina. Ragazze pucciose che non hanno lo spirito da gamer, ma lo spirito da “il videogioco è un passatempo, non la mia vita”.
Poi chiaro, esistono anche i giochi casual per maschietti, non me ne vogliano, ma Guitar Hero, per quanto abbia fatto titoli su titoli è un gioco piuttosto casual mirato ai maschi che vogliono sentirsi Jimi Hendrix, non a quelli che “farmare è la mia vita”.
se uno vuole sentirsi jimi hendrix o un metallaro qualsiasi farebbe bene a prendere una chitarra vera come ho fatto io. guitar hero non ti insegna un cazzo, io nn l’ho mai digerito anche se la chitarra e la musica sono la mia passione piu grande. anche se tutti quelli che conosco che giocano a guitar hero suonano anche per davvero, in quel caso lo approvo, per il resto è un gioco inutile
Appunto, ma è creato come casual game (o con un target ben specifico i musicisti, ma di certo non può fare soldi solo vendendo ai musicisti)
mia ragazza gioca a giochi tipo super mario. mi ha detto che se do dentro la wiiU per play4 o xbox one ( qualunque sia delle due) me la butta dalla finestra.
:(
Io Farenz direi che ora il gruppo di videogiocatrici donne si è spostato verso giochi tipo Just Dance e compagnia briscola…tuttavia, riallacciandomi al discorso che hai fatto su Sing nel video della Flop Ten E3 2012, dubito che questa fetta di pubblico sarà disposta all’uscita di ogni nuovo gioco a sborsare dei soldi. Per questo direi che prima o poi, non dico adesso, diventeranno pressochè titoli inutili…
Mia moglie gioca ai vari Forza e ai vari Need For Speed.
Bisogna ricordare che comunque i gusti sono gusti,che poi alcuni titoli sono da gogna…….
Forse continueranno ad essere prodotti videogiochi concepiti per un pubblico prettamente femminile, così come determinate categorie di giochi continueranno ad essere pensate per utenti appartenenti a una delimitata fascia d’età, ma si tratta di previsioni che non tengono conto della soggettività del consumatore finale.
Per rispondere alla domanda di Farenz, a mio parere non ha senso parlare di giochi “settorializzati” secondo il target previsto, data la forte varietà dei gusti personali.
Io, per esempio, mi sono avvicinata al mondo dei VG con Super Mario Bros, Contra, Pinball e il Tetris. Successivamente, crescendo, ho avuto il piacere di giocare a titoli diversi su console e PC (GDR, platform, gestionali, picchiaduro, …) e ultimamente anche a giochi per smartphone e Tablet. Io non ho mai trovato attraenti Nintendogs o Giulia Passione ma nemmeno i videogiochi sportivi; c’è anche, però, chi non ha apprezzato i Final Fantasy, c’è chi non sopporta gli FPS, chi non regge alcuni VG di simulazione, e così via dicendo.
Quindi per te un capitolo qualsiasi di Giulia o Cooking Mama sarebbero da considerarsi asessuati?
Non si può affermare che un gioco come Cooking Mama sia stato concepito per un pubblico indifferenziato …
Chiedo venia, ho esposto male il mio pensiero: non è che non abbia senso parlare di videogiochi destinati prettamente a un pubblico maschile o femminile, di adulti o di piccini, perché ci sono, esistono, sono differenziati, vengono prodotti e probabilmente continueranno ad esserlo per svariate ragioni.
Il mio pensiero voleva essere: data la forte soggettività dei gusti, un brand pensato, a monte, per il pubblico femminile magari conquisterà, in maniera imprevista, una fetta di pubblico maschile, oppure un gioco destinato a una determinata fascia di età potrebbe raggiungere un’utenza di età più elevata o inferiore, e ciò a prescindere dal target potenziale di riferimento.
Pienamente d’accordo con te
A parziale sostegno di Cooking Mama e Nintendogs porto un argomento.
Sono titoli per i quali non spenderei 1 euro.
Però li ho provati da una mia amica, e devo ammettere che quell’oretta divertente me l’hanno fatta passare.
I Giulia passione no.
Ne ho provato uno ed è stato un martellamento di coglioni anche i primi 5 minuti.
Ritengo siano giochi poveri per chi non conosce quanto c’è di meglio in giro
es sulla fascia di età: Inazuma Eleven
Nintendogs ha venduto milioni e le cose che vendono milioni le fanno o_O
so che non c’entra un cazzo con l’articolo ma… devo annunciare il decesso della mia ps3 fat alle ore 17.50 dopo 5 anni di onorato servizio :((( .
si è spenta di colpo e mentre la riaccendevo ho visto un lampo giallo che non volevo vedere, mi sono illuso che stesse per diventare un super sayan ma nulla T.T
ora il problema è come cazzo tolgo il cd nuovo di the last of us dalla ps3? (Dio solo sa quanto sto rosicando) martello e scalpello?la cosa frustrante è che avevo appena spostato la 360 vicino alla ps3 per fare una prova spazio alla futura new entry next gen console e mi sono tirato la gufata del Dio delle console war -.-
condoglianze, che modello è?
se è una 80 gb prova ad avviare il test delle ventole: spegni l’interruttore dietro, tieni premuto il tasto espelli disco per 3 secondi, continua a tenerlo premuto e riattacca la corrente. le ventole partiranno al massimo e la consolle dovrebbe riaccendersi il tempo necessario a recuperare il disco e a disattivare l’ancount dal sistema.
in caso contrario le possibilità sono 3:
– se sei pratico la apri e recuperi il disco
– la porti in qualche centro assistenza ad aprirla non sò però quanto ti convenga
– fai come ho fatto io e la distruggi
buona fortuna
Era una fat 80 , Recuperato il blu ray , ho pure chiamato l’assistenza e mi ha consigliato di darle fuoco che costa meno che ripararla -.- tra l’altro curiosamente il tizio mi ha detto che altre persone con il modello fat hanno avuto la fusione della console in questi giorni di caldo immane.
Vi consiglio di tenere la vecchia al fresco che fa un colpo!
Mi unisco al cordoglio fratello. So cosa vuol dire.
Se cerchi sul tubo ci sono dei video che ti spiegano passo passo non solo come aprirla ma come tornare a farla funzionare per un breve periodo. In questo modo non hai bisogno di distruggere o smontare il lettore bluray della console per recuperare il gioco.
Una PS3 da 160 giga la recuperi a circa 200 euro più o meno…
Personalmente penso che i giochi suddetti abbiano diritto di esistere per un pubblico femminile entry level, giusto come dicevi tu Farenz. E’ vero che il pubblico femminile è cresciuto di età, ma nell’ottica delle case produttrici ci sono ancora molte nuove leve da indottrinare e indirizzare verso il videogaming. Con il passare degli anni poi penso sia pressochè naturale un ampliamento dei gusti videoludici delle ragazze verso generi considerati a torto prettamente maschili.
A mio avviso può avere ancora senso parlare di giochi destinati ad un pubblico prettamente femminile e le motivazioni si possono rintracciare in questo articolo che ho trovato qualche tempo fa.
http://psicocafe.blogosfere.it/2008/02/perche-gli-uomini-si-appassionano-a-certi-videogame-piu-delle-donne.html
Il succo dell’articolo è che secondo uno studio i videogiochi legati in qualche modo alla conquista di un territorio, all’incremento di potere e all’impossessamento di qualche cosa sono molto più gratificanti per i maschi piuttosto che per le femmine. Dal momento che di giochi con queste caratteristiche ce ne sono a bizzeffe, per estendere maggiormente il mercato al pubblico femminile qualche SH potrebbe puntare su giochi creati appositamente per quel target. Che poi esistano comunque già molti giochi non basati sui fattori sopra elencati è un altro discorso
Si basano sul concetto psicologico del bisogno di sentirsi potenti e accrescere il proprio ego(in parole povere é la teoria:Io uomo,io potente,io spaccaculi)ma non tengono in considerazione i giochi che non collimano.con la loro teoria(heavy rain,la serie Agatha Cristie’s ecc’),facile dare pareri assoluti se ometto ciò.che non mi da ragione e basandomi solo su i soliti GTA,COD ecc’
E per le donne che giocano gli stessi giochi cosa dicono?Invidia del pene?
io vedo ancora le bambine (con genitori ampiamente sotto i 40 anni) “addestrate” con bambole e fornelli giocattolo in modo da forgiare le future casalinghe caganipoti.
in questo contesto di arretratezza socialsessista dove già una donna che gioca a calcio (uno sport) viene malvista (poverina non troverà marito) difficilmente si svilupperà davvero una corrente nerdonna………..
ma è davvero un male??
ps
videogioco dal primo NES, mia moglie non sa accendere l’xbox….e dire che al momento non deve ancora dire nulla
Secondo me un gioco ha motivo di esistere se vende. E se i giochi Giulia passione oppure Nintendogs esistono ancora vuol dire che qualcuno li compra finanziando la produzione di altri giochi della serie. Secondo me la falla in questo discorso sta nel fatto che questi giochi non sono solo giocati dalle ragazze, bambine in particolare, ma anche dai bambini (metto bambini e non ragazzi o uomini per motivi che metterebbero in dubbio l’eterosessualità di questi ultimi). Non faccio fatica ad ammettere che il mio primo gioco per Nintendo DS fu proprio Nintendogs e più in là mi fu regalato Giulia Passione veterinaria (mai usato eh); però Cristo avevo si e no 10 anni. Perciò ribadisco che secondo me è erroneo attribuire questi tipi di gioco ad un pubblico, infantile o particolarmente giovane sì, ma non esclusivamente femminile.
Bueno, dopo aver letto un mucchio di str0nzate (:P) credo di poter dire la mia.
La mia storia, come quella di altre colleghe e coetanee, il più delle volte inizia con l’approccio al NES o al gameboy e sicuramente in un periodo in cui il mercato videoludico era sicuramente maschile.
La scelta di determinate tipologie rispetto ad altre è dovuto alle diverse prove sul campo e ai consigli dei miei amici.
Oggi la situazione è diversa.
Pubblicizzando il gaming alla portata di tutti e per tutti, si pensa più che altro a cosa i genitori potrebbero trovare consono alla loro figlia dai 4 ai 9 anni in base anche ai vari stereotipi sociali, ma la ragazzina stessa preferirà un Cooking Mama ad un gioco dei pokémon a quell’età perché essendo ancora lontana dalla pubertà schifa i maschietti e ama tutto ciò che ha il colore rosa nella copertina e anche nella console stessa.
Superata questa fase sarà la guida di altri a spingere a provare roba su console/pc e abbandonare tutto ciò che di fb e tablet può avere.
La mossa vincente usata in questi ultimi anni per incrementare le vendite è unire la passione/hobby come la danza, lo sport etc. al mondo virtuale, ma spesso tutto resta fermo a questa stazione per il fatto che il videogioco è ancora visto come “cosa da maschio”.
Poi, non so per le altre, ma io ho dovuto molto spesso lottare per difendere questa mia passione a causa del pregiudizio di base.
Come sanno parecchi qui, io gioco di tutto ed evito gli fps più per “salute” che perché “cod fa schifo perché ne esce uno l’anno”.
Molti, infine, accennavano(Viper♥) al tipo di protagonista e sì questo affascina ma vi assicuro che nonostante tutti i miei tentativi di indirizzare mia cugina da altre parti(giocando anche la carta dello gnocco di turno) mia cugina di 16 anni continua a giocare solo a just dance.
Detto ciò, i giochi “al femminile” hanno motivo di esistere, anche solo per togliere quello stupido pregiudizio di videogioco=passatempo maschile, tuttavia sono fermamente convinta che nel caso abbia una figlia, non le darò in mano un giulia passione sta cippa o nintendogs o altri simili.
Cavolo, pensavo commentassi dicendo che giocavi a God of War da quando avevi 10 anni, vabbè tanto io non ho giocato di certo ad Half life ad un anno, pur non essendo una ragazza sia chiaro. scusa ma volevo trollarti. Finalmente un tuo commento serio! XD
Io mi chiedo, visto il tuo intervento, se tu li hai mai fatti 10 anni…cose strane o.o
Eh madò su con la vita yunetta, di sicuro hai letto che ti stavo trollando, mi caschi proprio sul rispondere ai miei troll. XD
Fermate questa donna é pericolosamente intelligente!
bhè, ma semplicemente, facciamo l’esempio dell’intrattenimento televisivo:
da piccolo,io maschietto, guardavo gli street shark, uomini-squalo tamarri che spaccano cose e mangiano hamburger.
le femminuccie per esempio guardavano…manco lo so, forse sailer moon? no ma sailor moon se lo guardava anche il più tosto della classe…ora mi viene in mente solo “la principessa sophy” ma solo perché skype melo spamma tutto il giorno sulle fiancate dei filobus.
Mentre adesso sia io che una mia amica ci guardiamo i soprano e siamo tutt’è due contenti.
È semplicemente una questione d’età, non tanto di target, nel fare un prodotto per bambini devi anche pensare che il pubblico da intrattenere vorrà determinate cose se femmina e determinate cose se è maschio, un pubblico aduto, se pur con sensibilità diverse, vorrà più o meno la stessa cosa indifferentemente dal sesso.
Concordo.
Un conto sono prodotti pensati per fasce specifiche, poi magari usati anche da altre categorie (cagnolini per i più piccini, principessine di qua, eroi di là, braincazzo per i vecchi), ma il resto è in linea di massima unisex.
Una delle discriminanti, semmai, è l’età a cui stai puntando, quindi con livelli differenti di violenza, profondità di trama, etc., niente in ogni caso che discrimini un sesso rispetto l’altro.
Ad ogni modo, per chi non la conoscesse, consiglio vivamente di cercare su youtube Damsel in Distress (tizia femminista attacca videogiochi perchè sono sessisti!!111), così tanto per vedere un po’ di abisso del genere umano (e ridere di cuore vedendo delle controrecensioni veramente ben fatte).
Sfrutto questo intervento per ->
Segnalazione bug della sezione commenti Se seleziono un commento tra gli ultimi, che non si trovi nell’ultima pagina di quel thread, il link non funziona e mi riporterà all’ultima pagina del thread.
Es.: sudomainchiappo ha commentato qualcuno a pagina 1 di 3, se clicco sul suo commento mi porta a pagina 3, non a pagina 1 sul suo commento.
*selezionando un commento dal pannello a dx, quello degli ultimi commenti. (so che era chiaro ma specifico a scanso di equivoci)
Non credo che risolveranno visto che è praticamente da quando hanno messo la nuova grafica che ci sta sto problema. Un po’ scassa minchia se devo dire, qualcuno mi perdonerà il mio linguaggio colorito, ma è palesemente così purtroppo.
Mi limitavo a segnalare la cosa visto che ho visto, ed apprezzato, che continuano a lavorarci su (vedi il link alla pagina precedente in fondo ad una pagina che è presente da relativamente poco).
Se poi è già stato segnalato, mi son perso la segnalazione ed è stato già detto che non sia risolvibile, chiedo evnia :)
Sono l’unico maschietto senza la ragazza gamer?D:
Vedi che per “l’addestramento” di una ragazza non gamer (e quindi spesso infarcita dei soliti luoghi comuni negativi e disparati sui videogame) devi sudare sette camicie.
Dopo 2 anni di fidanzamento sono vicino alla fine del contagio, ma mi manca ancora un annetto almeno
Io più che “giochi per femmine” suddividerei la macro categoria in fasce d’età.
Ormai, grazie all’iper mega pubblicità fatta ai videogames, anche i bambini più piccoli si portano in casa almeno un DS/3DS. E’ normale che anche delle bambine desiderino la console che hanno tutti e, non essendo ancora in un’età che sa distinguere in maniera cosciente, cercano i titoli più “femminili” che possano piacergli, come le magiche principesse (è la stessa storia di Big Jim contro Barbie quando ero giovine io). Poi, essendosi abituate al gioco e formandosi come persone, diventano anche maggiormente in grado di scegliere giochi di un maggiore spessore rispetto a quelli basilari, come il già citato nintendogs o giulia passione carote. Poi si vedrà se si accontenteranno dei più tranquilli Just Dance o se si appassioneranno a giochi più importanti (Cod, Gears, Heavy Rain, quello che volete)…ma questo secondo me dipenderà solo dal fatto che i videogiochi diventino o meno un loro interesse o se sarà solo una cosa passeggera. Per cui ben vengano i giochi “femminili” se possono offrire maggiore scelta ad un pubblico non ancora capace di decidere da solo o in maniera cosciente, dato che anche questo serve ad ampliare l’interesse nel mondo videoludico
Uhm,la mia ex giocava principalmente alla wii,Zelda era la sua serie preferita,dannata nintendara…
Comunque penso che la divisione debba sempre sussistere,uniformare e omologizzare tutto è errato e semplicemente assurdo,penso che una fascia di giochi debba essere dedicata alle ragazzine anche se ovviamente nulla vieta loro di addentrarsi nel restante panorama videoludico
La mia ex giocava ai survival-horror,ma di certo non era una giocatrice di quelle toste,solo una casualona col pallino dell’horror.Credo che di base sia una questione di gusti,c’é chi come Yunalina o altre girls che ho conosciuto in 30 anni che hanno iniziato con Tetris,Sonic,Mario,Mortal Kombat(e ancora adesso se ripenso al culo che mi son fatto fare sull’arcade di Street fighter 2 da una compagna di classe piango)che ha continuato a giocar qualsiasi gioco degno di essere giocato,spulciando recensioni commenti ecc. e ragazze che non sapevano neanche accendere un game boy.C’é da dire che forse é vero che si può parlare di fasce di età:giochi come quelli su Ken”StiCazzi”Shiro,Holly e Benji e Lupin(ps1 per chi non lo ricordasse)erano indirizzati ai nerdoni appassionati di queste serie,quindi i 30-40enni come il sommoFarenz o (in piccolo)me,mentre Inazuma Eleven(sempre per citare un gioco/serie per portatori di pene)é diretto alle nuove leve.Chiaro che ci sono giochi che piacciono trasversalmente a varie fasce d’età(mio padre quasi sessantenne si diverte a giocare simulatori di guida e di pesca come me e io gioco ai Pokémon come mio cuginetto di 11 anni)ma le software house producono in base ai dati di marketing e alle ricerche mirate.Poi contate anche che ci sono giochi che sono mirati anche solo ai paesi come Giappone o Usa,non penso che in Italiopoli compreremmo un gioco sul Pacinko(scusatemi ma non ricordo come cacchio si scriva)o ad un gestionale di football americano/baseball o ad un gioco sul cricket ma in altri mercati c`é chi piglierebbe la superultrasupermegacazzola edition al Day1 quindi per me rimane un discorso piú di mercato e di possibilità di vendità a determinate fasce di età e di regioni che di sesso.
Secondo me anche giochi dedicati a target specifici (come il pubblico femminile) hanno motivo di esistere come tutti gli altri.
Ovviamente Giulia Passione ha un target ancora più specifico: non il pubblico femminile nel suo intero, ma il pubblico femminile infantile/adolescente, secondo me.
Anche se crescendo i gusti delle ragazze tendono, nella maggior parte dei casi, ad avvicinarsi a quelli maschili in fatto di giochi, è anche vero che bambine a cui piacciono i cuccioli e cose del genere esisteranno sempre.
Ovviamente gli introiti che hanno questi giochi non sono paragonabili a quelli ottenuti da giochi per un pubblico più misto e più elaborati, ma probabilmente si riesce comunque a guadagnarci una discreta somma visto che continuano a produrne.
Onestamente penso che ciò che fa davvero i guadagni per un gioco sia la sua originalità. Se si considera un target di utenti ristretto (es. i bambini sotto i 10 anni, le ragazzine o anche i fan di una qualche serie specifica come Harry Potter o Star Trek…) in genere i giochi dedicati solo a quel target non sono molti, quindi non servono grandi sforzi per risultare originali e si riesce a vendere abbastanza facilmente anche se i potenziali clienti sono di meno.
“Fino ad una decina di anni fa, il videogaming era ancora un’attività principalmente indirizzata ad una clientela munita di testicoli” … dieci anni fa avevo 11 anni e giocavo alla Play Station (ma avevo iniziato con lo snes a 5 anni) e l’anno dopo finalmente mi comprarono la ps2 ma versione slim e no non mi ritengo fica solo perchè ho avuto la possibilità di giocare presto con queste console XD
va be apparte il mio piccolo passato, dico si a nintendogs e giulia passione ma fino ad un certo limite. ovvio che sono stati creati per avvicinare le bimbette alle console, mia cugina ha 10 anni e il suo primo gioco per la nintendo ds mi sa che è stato proprio un nintendogs e in seguito le hanno comprato un giulia passione. dico, ne bastano un paio, fate una versione con più animali possibili o fatene due di versioni ma poi basta…per non parlare dei tremila giulia passione. okay fateli, l’idea è buona, ma non andate oltre rischiando di fare cavolate…o le fate apposta tanto per fare soldi?
comunque con o senza questi brand i gusti son gusti, di sicuro se ad una ragazza non piacciono questi giochi non li giocherà e mirerà ad altro.
ah lo ammetto ho giocato a nintendogs. dopo non molto ho mollato perchè l’ho trovato troppo noioso per i miei gusti, mi divertivo di più da piccola a fare andare Spyro sullo skateboard e a tentare di battere Oxide su CTR. mi chiedo: ma se delle bambine iniziano a videogiocare con giulia passione, in futuro a cosa giocheranno? temo l’influenza che possono fare questi giochi.
Nintendogs non lo davano pure in bundle con la console? O ricordo male io?
Hanno ragione di esistere, alle più piccole piacciono ancora.
Alle più grandi piace anche che il videogioco offra di più, magari una trama, magari personaggi ben caratterizzati, magari un gameplay vario e non ripetitivo.
Tutte cose che nei giochi “per femmine” citati da te Farenz (come Nintendogs) sono puramente assenti.
La mia ragazza è il contrario esatto del maschiaccio, eppure impreca contro i Razziatori in Mass Effect.
Più che altro ci sono piccole cose nei videogame “per maschi” che sono indirizzate a strizzare l’occhio ai maschietti.
A volte si lamenta che da questo punto di vista il pubblico femminile non è cagato affatto.
Per esempio definisce Far Cry 3 “Gioco talmente trasudante di scemenze alla Rambo, che a lei non l’attirano affatto nonostante il Gameplay non le dispiaccia”
Ciao! È la prima volta che commento nonostante seguo l’angolo dalla nascita, ma visto la domanda volevo rispondere. La mia esperienza da videogiocatrice risale a quando ero piccola e giochi come Dino crisis, i primi residenti evil, i primi tomb raider, medievil, klonoa tutto per ps1 poi dal gameboy color per poi avere quasi tutte le console.
Personalmente parlando trovo un po una generalizzazione definire giochi come nintendogs da femmine, premettendo che io li ho tutti e ho giocato a qualsiasi cosa su ds come Giulia e cooking Mama e sinceramente non li vedo tanto da femmine quanto da bambini. Ho visto tanta gente giocarci di ambo i sessi anche se probabilmente la nintendo pensa ad un pubblico principalmente femminile. Detto questo secondo me questi giochi hanno senso di esistere dal momento che ti offrono esperienze che nella vita reale che in quella età non puoi avere ad esempio avere un cane che magari per mille motivi nella realtà non puoi avere. Poi ovviamente ognuno la pensa a modo suo =)
“Gaming in general is a male thing. It isn’t that gaming is designed to exclude women. Everybody who’s tried to design a game to interest a large female audience has failed. And I think that has to do with the different thinking processes of men and women.”
Gary Gygax
Ad uno studente di psicologia dire la balla degli uomini e delle donne che pensano in modo profondamente diverso?
Non è nessuna accusa contro di te, sia ben chiaro, comunque le differenze sono dettate in piccola parte da fattori interni, e molto più dalla società.
Uomini e donne vengono sottoposti fin da piccoli a rotaie distinte e separate.
Comunque il vero problema del vano tentativo di fare un gioco al femminile, è il sessismo con cui lo fanno.
Mi sono capitati sotto mano un mucchio di giochi che si spacciavano per femminili e li ho trovati sempre carenti dal punto di vista del gameplay, con trama stupida se non nella maggior parte dei casi assente, personaggi stereotipati fino al piattume più totale se non totalmente assenti.
Se domani trattassero il pubblico maschile, con la stessa noncuranza e a volte palese sessismo con i quali trattano il pubblico femminile, anch’io avrei la pessima idea che molte donne hanno del videogaming.
I videogiochi sono Sex-blind, figa o batacchio i videogiochi amano chiunque
Ma… ma…. Nintendogs è stato il mio primo gioco su DS!!! :(
ovviamente 8====D….
Ben vengano anche questi videogiochi. Se riescono ad avvicinare le giocatrici al mondo dei videogame (e quindi ad arricchirle in ambito… culturale? Logico-matematico? Nella sincronizzazione occhio-mano? Fate voi), non vedo cosa ci sia di male. Basta che non arrivino a 20 anni parlando di essi come i videogiochi più fighi mai creati.
a parte il fatto che sto smettendo di giocare ai picchiaduro perché la mia ragazza mi fa il culo xD, penso che appena una persona maschio o femmina che sia se si trova ad avvicinarsi al mondo videoludico presto o tardi smetta di dire “sono cose da bambini” e inizia ad apprezzarli, ho visto il cambiamento sotto i miei occhi proprio la mia ragazza aveva sto pensiero poi mentre giocavo a heavy rain si é appassionata della storia e ha cambiato idea sui videogiochi in generale, perché non pensava e non credeva che avessero una trama seria o che potessero emozionare o diverire nonostante l’età “adulta”
Pfft, Nintendogs e Farmville?
Io ho un’amica che ogni 3 giorni mi afferra per il colletto e mi costringe a giocare a Portal 2 con lei xD
E se gli dico di no mi costringe a prestargli per l’ennesima volta Dishonored perché vuole farci una partita D: