I’m going down

I’m going down.. down, down, down, down, down..

Era il 1989 e le due divinità della chitarra Stevie Ray Vaughan e Jeff Beck si esibivano calcando lo stesso palco al Sam Houston Coliseum, dando vita ad un concerto fra i più fiammeggianti che la storia ricordi.

E la canzone in oggetto, un autentico classico ante litteram, è oggi con tutta probabilità il motivetto che accompagna le giornate di John Riccitiello, un certo CEO di una certa Electronic Arts.

Naturalmente, nel nostro piccolo grande Angolo di web, non abbiamo la pretesa di disquisire di economia, di finanza e di marketing come se non avessimo fatto altro dalla nascita, tuttavia il caso del quarto Reich videoludico ha dei connotati talmente esemplari che non è possibile non darci un’occhiata.

Detto in parole povere, EA sta andando in malora.

I dati, signore e signori, dicono che dal novembre 2011 l’azienda ha perso più del 50% del proprio valore, arrivando alla “misera” somma di 12.02 $ per azione. E se magari per qualche società di calibro inferiore oscillazioni del genere sono all’ordine del giorno, immaginate cosa può voler dire per un peso massimo del mercato, con movimentazioni di denaro direttamente proporzionali all’importanza della compagnia.

Cosa può aver contribuito a creare una situazione del genere?

In molti puntano il dito ad uno dei più consistenti investimenti di EA negli ultimi anni, il MMORPG Star Wars: The Old Republic. Costato una cifra spaventosa in fase di sviluppo, il gioco di ruolo online (che nella mia breve indagine ho trovato decisamente molto valido ed interessante) perde palate di 440.000 utenti alla volta e si profila come la prossima probabile vittima del passaggio alla formula Free to Play, Pay to Win. Ciò naturalmente può far passare la voglia anche agli investitori più affezionati, ma c’è un altro fattore da considerare: al timone dell’azienda c’è il signore che dicevamo prima, il buon John Riccitiello.

Salito al potere nel 2007, il nostro presidente in carica si prefiggeva di prendere per manina la compagnia e guidarla verso il nuovo decennio, con le precise intenzioni di:

  1. Incentrare gli sforzi dell’azienda unicamente sull’assoluta attenzione alla qualità del prodotto
  2. Passaggio al digital delivery come principale mezzo di distribuzione dei prodotti
  3. Migliorare la reputazione della compagnia

John diceva che ce l’avrebbe fatta entro il 2010, invece cinque lunghi anni dopo i tre punti fondamentali della sua presidenza sono ancora un miraggio.

Come la vedo io?

EA ha questa brutta abitudine di trasformare in sterco tutto ciò che tocca. Senza dover andare a scomodare vecchi rancori con i Westwood Studios di Command & Conquer o ciò che è accaduto alla saga di Ultima, possiamo comodamente dare uno sguardo dietro le spalle e ripensare con mestizia alle autentiche devastazioni perpetrate a Dragon Age e Mass Effect, ciò che di pari passo pare aspettarci in Dead Space 3 e tutte le volte che ci siamo sentiti presi per il culo per qualche questione DLC. Tra le altre cose mi sentirei di segnalarvi che lo scorso aprile EA ha vinto il premio a giuria popolare come “Peggiore Azienda d’America“, vincendo l’ambita Cacca d’Oro con una valanga di voti in più rispetto alla seconda finalista, la Bank of America. Direi che quindi, con tutta probabilità, non siamo solo noi ad avercela con “il malvagio Impero” (cit. John Carmack).

La reputazione della compagnia, di conseguenza, segue di pari passo la picchiata della “qualità del prodotto”, e per quanto mi riguarda assolutamente non a torto.

Il passaggio al digital delivery? Se con questo il nostro Riccitiello intendeva piazzare su internet una piattaforma con un client pesante quanto l’inferno e con prezzi più alti della Norvegia, allora la missione è compiuta. Detto fra noi, devo ancora conoscere UNA persona che si sia detta entusiasta della piattaforma Origin, a contrario di quanto quotidianamente sento dire del buon vecchio Steam di Valve. E lasciate che vi dica che Steam è tutt’altro che un programma che non si fa sentire, in termini di impiego di risorse di sistema.

Quindi, se la matematica non è un’opinione, sarei sul punto di dire che il signor Riccitiello è salito al potere del Malvagio Impero EA promettendo 3 cose e facendo 3 sostanziosi buchi nell’acqua. E per una volta, sembra che il mercato sembra stia dando ragione a noi, nonostante la nostra posizione così fottutamente in fondo alla catena alimentare.

Prova a cercare ancora!

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111 Più commentati

  1. Non è un buon segno vedere che una casa canadese famosa stia rischiando di fallire.
    Se si continua così, le case produttrici di videogiochi chiuderebbero.

  2. per me la compra e se la magna tutta microsoft.

  3. non posso dire che mi dispiaccia. lo stupro videoludico di dragon age è stato vendicato.

  4. So che da questo commento scaturirà una battaglia in pieno stile Call Of Duty ma devo dire che a me origin piace non tanto come piattaforma di acquisto di videogame ma per una sua funzione che sistema una delle più grandi merdate fatte dalla EA a mio parere. Ovvero il fatto di non poter installare un gioco pagato fior di quatrini per pc in più di computer con la possibilità di giocare contemporaneamente quel gioco su entrambi i pc senza installare crack cosa che registrando il gioco su origin posso fare grazie alla possibilità di installarlo completo senza bisogno di supporti su qualunque altro pc

  5. Mi spiegate il senso di tutta questa rabbia e di questo rancore nei confronti di EA? Anch’io ho preso giochi loro e qualcuno mi ha deluso (es. Dragon Age 2 sebbene lo abbia trovato un buon gioco in sè) ma non per questo li odio.
    COD non mi piace e nel mondo videogiocoso ne farei anche a meno ma non per questo auguro ai suoi creatori di fallire e di vivere per strada.
    Se EA non vi piace o vi ha deluso non comprate i suoi prodotti e amen.
    E’ pur sempre il mercato modellato dai consumatori a dettare le leggi; se alcune di loro non vi piacciono prendetevela con chi le permette, non con chi le sfrutta.

  6. non tanto activision, che ricordo aver fatto anche dei giochi carini (all’epoca della ps2) piuttosto ubisoft che ogni anno guadagna stramiliardi con quei giochi da 10 ore con dlc da 40 minuti a 10 euro l’uno, assassin’s creed per quanto sia un gioco BELLO, e per quanto sia nato da un’idea brillante, è solo un mezzo per arricchire quei fottuti estetisti della ubisoft…..

    • Pensa te che credevo avessero fatto voto di povertà XD. In realtà loro i veri soldoni li fanno con Just Dance (costo irrisorio rispetto ad assassin’s e vendite di poco inferiori).

      • Ma tipo quando la gente pensa a Ubisoft l’associa a AC.

        Io invece penso subito a quel capolavoro di Rayman Origins, al nuovo Watch Dogs, a tante altre IP del publisher. Hanno anche saghe “non-ciucciasoldi”, non sono completamente malvagi.

        • Beh,anch’io la penso come te,ma Rayman è diventato una saga “ciucciasoldi” già da Rayman Raving Rabbids,questo Origins è solo un assaggio di ciò che ci aspetta vedere,hai visto Rayman Legends? E’uguale al precedente anche se hanno fatto delle migliorie grafiche;secondo me i veri Rayman sono i primi 3 episodi e Rayman M,che era un buon spin-off.
          Poi per Assassin’s Creed vedremo a Ottobre ù_ù

          • Ho trovato una soluzione personali a questo tipo di problemi: ASPETTARE UN PAIO DI MESI
            Escono DLC merdoi ciucciasoldi scorporati dal disco di gioco? Non lo compro
            Il gioco fa cagare? Non lo compro
            Se invece è decente, scende di prezzo e/o esce una goty edition, meglio così e lo prendo.
            Così freghi le SH

          • Ma sopratutto…ciucciasoldi per quale motivo?
            La saga vende. Piace a molti. Dov’è il problema?
            Stesso discorso per cod.
            Loro non costringono nessuno a comprare il loro gioco a 60 euro oppure la limited ogni anno.
            C’è troppo accanimento inutile su questi brand famosi. Hanno avuto semplicemente più fortuna e visibilità di altri.
            Alla fine tutti creano giochi per il successo.

  7. http://www.youtube.com/watch?v=7T_LT8-uuX4

    trovato neanche a farlo apposta xd, comunque un pò mi dispiace per la povera EA :/

  8. vabbè cmq i dati di borsa sono il frutto di molteplici fattori, nel campo videoludico EA detiene molti buoni titoli e con i sequel di qualcuno di essi si è tirata la zappa sui piedi (dragon age 2, dead space 2 etc).
    La cosa peggiore è il marketing: basta guardare battlefield premium che in america costa 50 dollari e qui in europa 50 euro, loro mi sa che si giustificano con le tasse, ma chissà qual’è la verità e poi se si vede il marketing puro che ci hanno costretto a prendere la limited di battlefield 3 sotto il ricatto che all’interno compreso nel prezzo trovavamo back to karkand ed ora battlefield premium che lo ricontiene? chi l’ha preso al day one 70 euro+50 premium invece i più furbi 40+50 e si capisce il malumore.
    Origin non decolla perchè i prezzi sono troppo simili alle versioni classiche su disco.

  9. Ora sono curioso di vedere l’andamento di Activision e Ubisoft…

  10. beh x me è un haters gonna hate… se dovessimo guardare ogni vaccata di un gioco pensco che nessun colosso si salva. Mi girano gia che han trasformato dead space 3 in un tps, ma vabbè prima di giudicare provo. ME 3 nn mi ha deluso x niente, anzi, idem il finale(con aggiunta di dlc esplicativi x fortuna XD).

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