Riprendo lo spunto lanciato dall’articolo di Farenz, sull’evolversi con i videogiochi, per guardare all’altra faccia dell'”evoluzione“: l’invecchiamento.
Eh lo so, tocca a me, il decano della cricca, affrontare questo discorso.
Nonostante la caducità degli altri componenti della squadra sia manifesta, attraverso lo sciabattante deambulamento del Farenzio, le intorpidite sessioni videoludiche del Gatto e l’attitudine al pre-pensionamento del Dr. Avo, in contrapposizione alla tracimante iperattività del sottoscritto, sono proprio io che, a causa del mero dato anagrafico, vengo saltuariamente perculato per il numero di candeline sopra la torta.
Ma a suggerire il perculamento in ambito videoludico, questi lestofanti non sono stati i primi.
Eh no!
Quella che ora risulta essere mia moglie, da anni si diverte a prendermi in giro proiettando la mia immagine di videogiocatore all’età anziana, quella più tipicamente costellata da acciacchi e ornata dal rallentamento dei riflessi.
Ora, è palese che quando venite perculati in questo modo da una controparte femminile, il messaggio tra le righe è ben altro.
La femmina in questo caso sta inviando un input ben preciso: vuole essere castigata.
Desidera insomma che le dimostriate tutto il virgulto delle vostre forze, sfatando così la perculata ricevuta.
E, naturalmente, ho sempre soddisfatto l’esigenza.
Tuttavia dalla perculata è scaturita quest’immagine di questo gruppo di anziani che si ritrova al bar a videogiocare, al posto di giocare a Briscola.
Ed ho sempre pensato a quest’immagine con un sorriso.
Tuttavia, so che questa è un’immagine illusoria: già dalle nostre attuali abitudini vediamo come in realtà il videogiocare, assieme a diverse altre attività sociali, sia diventata un’attività in singolo, quanto meno fisicamente, non condivisa in un luogo pubblico.
Anni fa, quando Sky ancora si chiamava Tele+, per vedere le partite di calcio andavo assieme a qualche amico in un bar, dove appunto ci mescolavamo in questo habitat popolato da arzilli anziani, dediti al gioco di carte, al commento focoso delle notizie dei quotidiani ed ovviamente al brindisi reiterato con quel goccetto che fluidifica l’anima.
Pensando a me a quella età mi sono ritrovato segretamente ad invidiare questa loro convivialità, spesso quotidiana. Il loro avere un luogo in cui sgravare assieme il peso della noia della pensione.
Ma forse in fondo li invidiavo anche perchè so già che probabilmente la nostra generazione una pensione non la vedrà mai…
Sospirando con afflato malinconico, passavo col pensiero ad immaginare quali “evoluzioni” mi avrebbero visto partecipe nel mio progredire da videogiocatore verso l’età piena di rughe.
Così si pensa ad esempio a quando si possiederà una prole: pensi a quando insegnerai a tuo figlio a giocare, sapendo di aspettarti un sorpasso in tempi brevissimi.
Quando potrai aspettarti da tuo figlio la tipica frase: “babbo, sto livello era proprio facile. Come facevi a non passarlo?”.
A 15 anni? a 10?
Forse, succederà già a 6 anni, quando tuo figlio pretenderà la piena proprietà del tuo iPad.
E quando le rughe si inspessiranno, a quali giochi ci ritroveremo a dedicarci?
Dovremo abbandonare quelli che richiedono riflessi fulminei e coordinazione da record?
Io che adoro i racing game, dovrò rinnovare la patente per giocarci ogni tot anni?
O forse ci dedicheremo solo a giochi più di riflessione…magari solo avventure grafiche e….enigmistica?
Voi, come vi vedete da giocatori anziani?
Già ti vedo coi simulatori di sedie a rotelle per i corridoi delle case di riposo
“Questo commento… è bellissimo.”
Penso che sia sensato pensare ad un calo delle prestazioni in certi generi di giochi; certamente mi auguro che con l’età non si perda comunque un briciolo di quella passione che ti teneva incollato allo schermo da giovane.
Un po’ come i 40enni che con gli amici giocano a calcetto: è la stessa passione di quando si tirava calci al pallone nel campetto fuori casa, anche se magari ora lo scatto non è più quello di una volta.
Io personalmente mi vedo con la Playstation 7 a giocare a Final Fantasy XX :D
Bhè io non ho bisogno di immaginarmi con la PS7 per arrivare ai 40… quest’anno son 36 quindi spero di arrivare ai 40 con ps4 ;)
Per il resto che dire, in molti giochi sono migliorato con la pratica… per altri invece mi rendo conto che i riflessi cominciano a vacillare, soprattutto a confronto con fringuilli sbarazzini che online dettano legge…
Magari giocheremo a giochi, ad hoc, strudiati appositamente per noi giacatori da sempre .Quindi forse avremo giochi che compensino i “nostri riflessi con ping alto” con modalità di giuoco a cui bisogna affidarsi all’esperienza accumulata nei decenni.
Mah lo scopriremo solo vivendo(cit.)
come deve andare .. io non abbandonerò mai la mia passione per i videogiochi; anche se sarò un vecchietto decrepito fra 70 anni :D
a proposito di giocare in vecchiaia, è venuta a mancare -anche se dubito che in molti la conoscessero- keiko awaji.
R.I.P.
Mmmm tempo fa ho letto o sentito, se non sbaglio, che hai giocato Bioschock al livello facile, per fruire meglio di tutta l’esperienza narrativa che questo poteva darti, presumo io forse anche per eliminare frustrazione e accellerare il gameplay, considerata la mancanza di tempo che ci accomuna. Ecco, già questi aspetti sono parte di un “albore” di “anzianità videoludica”. Come posso immaginare la mia esperienza videoludica in età moltoooo avanzata ? Bè, direi in primis che la stessa “convivialità” di cui parli, tra un pò di anni, sarà facilitata dalle nuove tecnologie, immaginati di poter guardare quella stessa partita in un bar completamente virtuale, di per se già quella sarebbe una sorte di “videogioco”. In secondo luogo presumo che, pur avendo i reumatismi alle mani e una vista da talpa, potrò giocare ugualmente lo sparatutto o il gioco “masculo” di turno, semplicemente a difficoltà easy, considerato che il livello hard di molti giochi di oggi coincide con il livello normal di alcuni di ieri. Non è da escludere, infine, nemmeno le periferiche future, che attualmente si possono facilmente immaginare, e che renderanno semplice giocare persino in condizione estreme (ad esempio coloro privi arti o con altro handicap).
Ora come ora non ne ho idea perché ho 18 anni e quando sarò vecchio non ho idea di come la tecnologia si svilupperà, se saranno i sensori di movimento a far da padrone penso che da vecchio i videogiochi non li vedrò neanche per sbaglio
Ahah….Perfettamente d’accordo.
Conosco gente che a 50 anni gioca ancora a Battlefield e ottiene buonissimi risultati quindi non credo ci siano di questi problemi.
Beh, per anzianità io intendo maggiormente delle età che circolano dai 70/80 in su…
Ah beh in questo caso non ho esempi pratici però penso che videogiocare non sia così proibitivo, almeno per chi ci è già abituato, sino ai 70 anni mentre 80 anni incominciano a essere tanti e tutto dipende da come ci si arriva.
La vera domanda che io mi faccio sempre è : per quanto ancora mi piacerà videogiocare ?
che domande… sarò su una comoda poltrona con un gamepad in mano a giocare ai titoli che più ho amato da ragazzo…
come mi vedo….mi vedo che magari allora sarà ora di comprare wiiu
Magari ci sarà anche un decente parco titoli x allora
Probabilmente giocherò ancora a Mario, Zelda e Pokemon. E rigiocherò 300.000 volte ancora Final Fantasy IX
Salve a tutti , ho 41 anni e gioco dai tempi dove l’unico modo per giocare era quello di andare nel bar vicino a casa ,che aveva appena messo il gioco nuovo ,e nella gettoniera c’era scritto “100 lire una partita”. A mio parere ci sono i pro e i contro di invecchiare giocando ,sicuramente tra i pro c’e’ che la scelta dei giochi da fare e’ più chiara conoscendo ormai molto bene i propri gusti e quindi il poco tempo che si ha lo si dedica tutto a ciò che veramente ci interessa ,godendo in pieno di quei titoli che veramente ci piacciono, tra i contro però c’è che è già abbastanza scocciante dover spiegare a chi ti sta intorno che giocare è una passione senza età ,che quando devi chiedere per esempio alla moglie ,dove ha imbucato gli occhiali da vista che ti servono per giocare alla psvita diventa complicato ! Comunque la mia vera paura è che mio figlio quando sarò un allegro e rintronato vecchietto si vendicherà limitandomi il tempo di gioco dicendo frasi che oggi dico io a lui, tipo oggi hai giocato troppo, ti fa male , adesso spegni tutto , per oggi basta !
Solo ed esclusivamente giochi Hentai e JRPG (rigorosamente a turni per vigorose riflessioni).
come mi vedo da videogiocatore anziano? sicuramente VIDEOGIOCATORE, questo è poco ma sicuro
non è possibile fare un paragone con gli anziani attuali, perchè quando loro erano bambini/ragazzi non esisteva questo tipo di intrattenimento
Secondo me noi giocatori continueremo a giocare in eterno, probabilmente però, come fanno gli anziani, faremo spesso a frasi del tipo…. “Ai miei tempi quando c’era Sonic (eh si io preferisco il riccio blu all’idraulico ciccione) era tutta un’altra storia, non ci sono più i videogiochi di una volta”.
10 a uno che finiremo così e le puntate di Gamefathers saranno fatte dal bar virtuale dove troveremo i padrini a giochare a briscola 5D su playstation 15 o su Xbox OneONE sempre più All in one.
Che bell’articolo :)
Non lo so come sarò da anziano e dubito fortemente di riuscire ad arrivare ai 70 ;)
Ma so come mi piacerebbe videogiocarmi la vecchiaia perchè ne ho avuto un esempio nel parroco del mio paese che teneva a casa meraviglie quali il Colecovision, Atari 2600, Commodore 16 e 64..
Porte di casa sempre aperte e libertà per qualsiasi ragazzo della parrocchia di entrare e giocare liberamente.
Mitico Don Vitale che assisteva alle partite per godersi i giochi senza giocarli ( lacrimuccia… )
Ecco, così mi piacerebbe invecchiare da gamer; godendomi i giochi mentre li giocano i miei nipoti
Spero di avere ancora la curiosità e il senso di meraviglia per i mondi Virtuali. Le capacità pratiche decadenti verranno compensate con una giusta scelta di generi e livelli di difficoltà.
Intanto cerco di arrivare ai trenta e poi ti faccio sapere xD , meglio fare previsioni di anno in anno che almeno vediamo come si stanno evolvendo le cose che azzardare teorie di cose che difficilmente potremmo intuire , non per fare il pessimista ma non so manco se ci saranno 50 anni di pace nel mondo : (
A dire il vero sono più preoccupato dell’apertura del mercato cinese alle console occidentali , roba che quando sarò vecchio probabilmente dovrò imparare il mandarino per giocare visto come sta andando il mondo E visti gli enormi profitti che si potrebbero creare in quella zona XD
Che razza di domande… Tra 50 anni sarà sul divano a giocare a tutti quei giochi che l’età lavorativa di aveva impedito di giocare e che gli anni mi avevano fatto scordare.
Appena andrò in pensione (se mai ci andrò) probabilmente comprerò ratchet & clank che è stato il gioco della mia infanzia (come è stato zelda per farenz) e mi spaccherò usando millemila armi
Always outnumbered, never outgunned. (cit.)
Ai giorni nostri abbiamo le classificazioni PEGI riportate sul fronte e sul retro delle confezioni (fanno riferimento alle seguenti età: 3, 7, 12, 16 e 18). L’obiettivo è quello d proteggere i minori e nel fare la classificazione non tengono conto del livello di difficoltà del gioco o la necessità di possedere determinate abilità. I Videogiocatori anziani per adesso non esistono, quando inizierà ad essere un segmento di mercato attraente per i produttori non escludo che vengano realizzate giochi ad hoc con una nuova classificazione in stile PEGI.
Attenzione che bisogna considerare però l’età cerebrale, un po’ come ha fatto il primo videogioco che si è occupato di determinarla: brain training. Sulla base di test simili si potrebbero raccogliere dati e creare un media delle età cerebrali per fasce di età e creare videogiochi idonei alle capacità dei videogiocatori dei tempi che furono, andando incontro ai loro gusti che saranno sicuramente differenti da quelli dei più giovani.
Penso che la nicchia di mercato “giocatori decrepiti” col tempo si espanderà sempre di più, e che i “videogiochi per anziani” non siano una mera utopia; se metà della pensione la spenderemo in videogame (adottando una visione particolarmente ottimistica dove si prevede che l’Italia esista ancora e che lo Stato ci dia quello che ci spetta) qualcuno si interesserà a noi :)
Bell’articolo nostalgico (un po’ in anticipo)! Credo che, da vecchi, la volonta’ di divertirsi non cambi poi molto – in effetti, mio nonno avrebbe volentieri giocato a pallone con i nipoti, se ne avesse avuto la possibilita’.
Ed in effetti penso sia inevitabile, a meno di tenersi parecchio allenati, cosa difficile in eta’ adulta, un decadimento dei nostri poveri riflessi! Ma tutto sommato non e’ un problema, io gioco poco online e, a meno di futuri(ssimi) figli accanitamente coddari, non mi posso aspettare di cambiare le mie abitudini in futuro.
Concludo dicendo che, tutto sommato, il legame piu’ profondo con i videogiochi penso sia associato al legame con i singoli personaggi da interpretare (ad esempio, per me, Alex Kidd, Sonic, Mario, Link, Guybrush Threepwood…), quindi non mi stupirebbe una poderosa dose di retrogaming di ogni genere, fatto su console che permettano l’acquisto di giochi antichi in digital delivery, indipendentemente dal fatto che si debba ripetere ogni livello di un platform dieci volte quando, da giovani, lo si faceva senza un danno!
se si guarda il costo dei videogiochi specie al day one essere giocatori un po’ negli anni aiuta, gli studenti hanno pochi soldi e quindi possono giocare pochi titoli invece chi ha un lavoro può permettersi molto di più, anche 2 o 3 console in casa.