La fine dei videogiochi

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Dopo la crisi del mondo videoludico dei primi anni ’80, grazie all’arrivo del NES di Nintendo e con l’entrata in campo della rivale SEGA, i videogiochi conobbero una seconda giovinezza, o forse sarebbe più opportuno dire che risorsero dalle ceneri.

Sicuramente l’era degli 8 e 16 bit ci ha regalato videogiochi memorabili e perle uniche e senza tempo, ma il mondo dell’intrattenimento digitale era ancora acerbo, giovane e riservato ad una ristrettissima nicchia.

E’ stato grazie a Sony e Playstation che questo medium è stato a poco a poco sdoganato e fruito anche da chi prima riteneva questa passione/hobby/passatempo un qualcosa da bambini.

Ricordo con chiarezza che il mio entusiasmo iniziale per la Playstation venne negli anni corrotto dall’amaro retrogusto della sensazione di aver perso un qualcosa di esclusivamente mio, poiché vedevo i miei amici e le persone in generale “non-nerd” fossilizzarsi sui titoli sportivi e su titoli prevalentemente casual e temevo che l’industria videoludica, per accontentare questa sempre più grande massa, avrebbe tolto risorse ed attenzioni a ciò che piaceva a me.

Per fortuna mi sbagliavo. Ocarina of Time, Final Fantasy VII, Mario 64, Metal Gear Solid, Demon Souls, etc… ne furono la prova.

Le cose andarono meglio del previsto: non solo i videogiochi di qualità continuarono ad uscire, ma il numero di giocatori nel mondo continuava ad aumentare, al punto da rendere il mercato dei videogiochi più redditizio di quello del cinema. Uno scenario impensabile, quand’ero piccolo.

E proprio quando ormai sembrava avessimo raggiunto il Niravana con la generazione PS3/360, ecco i primi segni di cedimento, ecco le prime crepe che preannunciano un disastroso crollo, ecco l’inizio della fine: gli Indie.

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Lo so cosa state pensando: io non capisco l’Arte.

Vi siete mai chiesti perché questa nuova generazione di console fatichi ad ingranare? Perchè questo  E3 2015 l’abbiamo idolatrato per un remake di un gioco di 25 anni fa ed il terzo capitolo di un brand decrepito?

Vi dico la mia idea. La colpa è dei giochi Indie. Ormai lo stesso termine “indie”  ha perso il suo significato. La distribuzione digitale, iniziata con la generazione passata di console è divenuta uno standard ed ha permesso alle piccole e medie produzioni di tornare a calcare la scena. E mentre l’estate scorsa giocavamo a Watch Dogs, quest’anno è stata la volta di Rocket League. Non sto dicendo che il primo sia un gioco necessariamente bello ed il secondo sia necessariamente brutto, ma voglio farvi notare che il secondo è un Indie ed ha avuto il “peso” di una produzione AAA. E mentre i tripla A escono col contagocce a causa dei costi di sviluppo, i giochi indipendenti escono a raffica. Viene da sé che, se iniziano ad uscire 20 o 30 Indie al mese, è molto probabile che tra questi vi siano giochi di merda. Anzi, spesso purtroppo è la prassi.

Tralasciando poi i giochi ad accesso anticipato (porcherie piene di bug che rimarranno incompiute dato che comunque fanno guadagnare), dobbiamo renderci conto che anche i più merdosi tra gli Indie in commercio portano guadagni a chi li produce (col minimo sforzo). E la gente li compra.

Le piattaforme digitali continuano a guadagnare sul numero e non sulla qualità.

Sembra quasi che il mercato Indie stia pian piano iniziando a fagocitare tutto il resto. Sembra che i giochi di qualità, quelli che realmente piacciono a “noi”, stiano tornando a diventare una nicchia riservata a pochi.

Stiamo tornando al passato?

O forse un’evoluzione non c’è mai stata? Se ci pensate in effetti anche tra i tripla A abbiamo avuto ben pochi passi avanti, negli ultimi 5 anni (e forse più).

I rischi commerciali sono troppo alti ormai per buttarsi in qualcosa che potrebbe rivelarsi un flop. Meglio bombardarci di Indie a basso costo e di tanto in tanto un bel remake o una remastered in HD.

omegashin

 

 

 

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Beh? Mi sembra di aver scritto l’altro ieri l’ultimo articolo ed invece… Mi è nata ...

66 Più commentati

  1. Fortuna che ci sono gli indie, altrimenti sai che schifo di industria videoludica sarebbe, con i grandi publisher che fanno a gara a chi lo mette più in cu*o ai giocatori…

  2. Sarei più felice di vedere meno indie (magari fatti come si deve e degni di essere videogiochi apprezzati ai livelli di un tripla A o simile) e più titoli tripla A come ai vecchi tempi fatti bene, senza bug. Il problema secondo me dipende anche dal fatto che ormai le software house fanno uscire giochi pieni di bug come se volessero semplicemente accontentarci e si annoiano di far uscire giochi senza problemi

  3. Scusa ma se anche tu dici che i grandi publisher hanno sempre più paura di osare, di cambiare. E dunque chi ce l’ha il coraggio di cambiare? Chi non ha milioni i $ e dipendenti alle spalle: gli indie publisher.

    Ovvio, se chiunque (anche mia nonna) ha la possibilità di pubblicare un gioco è logico che il gioco di mia nonna non sarà bello. E nemmeno quello di mio cugino.

    Ma più e più volte giochi sviluppati da piccole case/piccoli gruppi di developer (quindi non persone a caso) si sono rivelati ottimi giochi e aria fresca per il mercato videoludico.

    Ovvio, molti indie poi hanno poche pretese (vedi il da te citato Rocket League) e sono semplicemente giochi da cazzeggio con gli amici.

    Ma da qui a dire che gli indie fagocitano i tripla A? Naaaa.

    Chi vuole comprare gli indie brutti e gli accessi anticipati faccia pure, ma è sempre meno gente a farlo. Gente che comunque quando vuole un gioco bello compra un tripla A.

    • Scusa ma se anche tu dici che i grandi publisher hanno sempre più paura di osare, di cambiare. E dunque chi ce l’ha il coraggio di cambiare? Chi non ha milioni i $ e dipendenti alle spalle: gli indie publisher.

      Secondo me sì da troppo credito agli indie per meriti che non hanno.

      Anche i tripla A osano e cambiano, solo che ovviamente escono molti meno giochi tripla A che Indie, quindi natualmente ci sono più giochi indie che osano, ma la percentuale rimane la stessa.

      Riguardo al provare e far uscire qualcosa di nuovo, bisogna anche rendersi conto che un gioco che costa molto poco come un indie ovviamente può permettersi di fare cose che un tripla A non farà mai. Nessuno pagherebbe mai 60 € per un simulatore di passeggiate come Dear Esther, ma un paio di euro magari anche sì. Il fatto di venderlo a poco apre molte porte riguardo ai contenuti di cui uno può trattare, però questa non è la stessa cosa di osare.

      Con questo vediamo però che sotto la definizione “indie” stiamo mettendo troppe cose diverse fra di loro: distribuzione digitale, basso costo, gioco a basso budget etc. Quindi fare un discorso concreto diventa quasi impossibile.

      • Gran parte delle compagnie che sfornano tripla A non hanno la vaga idea del perchè un titolo abbia successo (Final Fantasy è un ottimo esempio), tanto che la norma per il capitolo successivo è provare a copia incollare, agggiungendo pochissimo per paura di sbagliare, sempre incrociando le dita che vada bene anche il successivo.

        Nessuno pagherebbe 80€ per unn simulatore di fetta di pane, vero, d’altra parte col budget che hai, sei in condizione di permetterti scrittori, programmatori di ai etc. al posto di spendere tutto in pubblicità ed avere lo stesso prodotto mediocre di altri.

        Per il resto anche se son d’accordo sulla (solita) confusione sui termini, il discorso si applica bene sul significato canonico di indie.

  4. Dare la colpa agli indie è sbagliato sotto talmente tanti punti di vista che non so da dove cominciare.

    1. In quale modo studi indipendenti sottrarrebbero risorse ai grossi studi per i tripla A?
    2. Se i giocatori preferiscono Rocket League a WatchDogs magari è perché è più divertente no? Quindi ti stai lamentando che un gioco più divertente venda meglio di un polpettone visto e rivisto?
    3. Escono vagonate di indie di merda. Vero. Gli AAA di merda invece non si sono mai visti.
    4. Gli indie costano poco da produrre e quindi possono rischiare di più. Ecco perché tra le tonnellate che escono un decina ogni anno fanno “il botto” più dei AAA, che non possono rischiare. Non significa che milioni di persone li comprino perché li considerano “arte”.
    5. Gli indie danno più possibilità di scelta. Mi sapresti indicare una avventura punta&clicca AAA recente? O uno shmup AAA recente? Non ci sono. Quindi se io voglio giocare a questi generi secondo te dovrei comprarmi WatchDogs perché almeno è AAA.

    Sono stupito davvero di questo articolo. E’ come se ti stessi lamentando che i gruppi rock indie tolgano fan agli One Direction che invece sono tripla A. Ma ti rendi conto?

    Anzi ti dirò di più. Gli indie vanno a eliminare PROPRIO gli AAA di merda. Quelli che una volta sarebbero stati prodotti perché tanto “lagggente li compra lo stesso”. Oggi si guardano bene dal farlo perché sanno che con tale offerta se produci merda sei condannato.

    • Hai centrato il segno, se la gente utilizzatrice della medesima piattaforma, trova più divertimento in un gioco sviluppato con 3€ invece che con millemila milioni, vuol dire che qualcosa è andato storto, ma il problema non sta nè nella gente, nè nel gioco da 3€, ma molto probabilmente in quello ubercostoso, quindi semmai le domande bisognerebbe porsele nei confronti di Watchdogs e non nei confronti di Rocket League, che ha avuto il merito di riuscire con molte meno risorse, laddove altre produzioni ben pi costose hanno fallito.

    • Quoto Uakiki in tutto e per tutto.

    • Secondo me non avete colto il punto… SE L’INDI tira e rende PIU’ di un titolo AAA la grande compagnia produrrà 1000 “INDI” anziché un AAA… e voi direte BELLO NIENTE COD QUEST’ANNO!!!!11!!!… ok ma poi The Witcher 4, GTA VI, il nuovo Zelda chi li fa?

      • Cazzata. Quello che a quanto pare molti si ostinano a capire è che Indie e AAA sono produzioni PARALLELE. Le grandi SH NON producono Indie, male male finanziano i team indipendenti che li producono (fra l’altro con fondi molto contenuti).
        E in ogni caso, nonostante vari capolavori, gli Indie che si avvicinano anche lontanamente a “tirare e rendere di più del titolo AAA” penso si possano contare sulle dita di una mano…

      • Tra l’altro non potevi prendere esempi peggiori… the witcher è un tripla A perchè ha una qualità eccezionale, ma è costato 15 mln (considerando che ora i costi medi vanno dai 200 di gta ai 500 di destiny) capisci che proprio hai preso l’esempio sbagliato.
        Zelda stesso discorso, nintendo è un mercato a parte quindi è proprio fuori dai giochi (nel senso che ragiona come mercato a se non viene influenzato da indie non indie)
        Per il resto a parte che, chi cazzo se ne frega di gta personalmente eh, hai mai visto la rockstar presentare un indie? O l’activision? O la ubisoft (forse un paio all’e3 ma a dir tanto). Gli indie non li producono quasi mai le grosse compagnie, quindi si hai detto un po una cazzata…
        Preoccupiamoci invece di square che all’e3 presenta 2 giochi per cellulare roba che neanche microsoft con l”angry bird per kinect.

      • @giobuster
        Secondo me sei tu che non hai colto il punto. “Indie” non indica un genere videloudico, tant’è che esistono platform indie, FPS indie, gestionali indie e cosi via. “Indie” indica il fatto che la compagnia che produce un gioco lo fa con capitali suoi, e non tramite un publisher. E’ pertanto indipendente.

        Chiarito questo “Grande compagnia che investe in indie piuttosto che in AAA” è un controsenso, visto che se ci investe una grande compagnia di sicuro NON è un indie.

        Se ti riferisci agli indie che arrivano su console, essi ci arrivano DOPO avere avuto successo su PC, per cui non è che si stanno sottraendo risorse agli AAA. ANZI, visto che l’indie su console ha già avuto successo, è già stato sviluppato e sarà un SICURO guadagno una volta pubblicato, l’indie su console FINANZIA la presenza di altri titoli AAA con i suoi profitti.

        Quindi Alvise (che credo sia svenuto) dovrebbe essere solo contento di avere indie che sostengono i polpettoni tripla A.

    • Autostoppista galattico

      quoto, quoto e riquoto

  5. Boh sinceramente mi sembra una visione un tantino catastrofista della situazione. E’ indubbio che il mercato degli indie stia crescendo e assumendo un ruolo sempre più importante, ma ciò non lo vedo come un aspetto negativo. Se non fosse per i piccoli sviluppatori indipendenti, visti i costi di produzione esorbitanti, avremmo davvero titoli tutti uguali, con zero innovazione e originalità. Invece vedo tutto ciò come un ampliamento delle possibilità e delle offerte, e non dimentichiamo che uno dei progetti più interessanti di prossima uscita, quale No Man’s Sky, si deve proprio ad un piccolo studio, messo in luce poi da un grande publisher come Sony. Cos’ha un gioco del genere in meno rispetto ad AAA? Nulla probabilmente (lo scopriremo una volta uscito), ma se il prezzo per godere di progetti così interessanti è quello di dover sopportare (che poi oh non è che ci obbliga nessuno a comprarli) un marasma di piccoli titoli dalla non sempre conclamata qualità, sinceramente a me sta bene. I giochi mediocri sono sempre esistiti. Il tempo ed il modo per godere delle megaproduzioni ci sarà sempre, e sono i numeri dei vari Call of Duty, FIFA, GTA ecc. a smuovere l’economia de settore, e per come la vedo io gli indie sono il lasciapassare per i piccoli sviluppatori meritevoli di crescere ed arrivare alle grandi produzioni.

  6. Sinceramente gli indie li ho sempre snobbati (l’unico a cui ho giocato è stato To the moon e mi è piaciuto veramente tanto) però la situazione di mercato attuale non me la sento per forza di attribuirla solo e solamente agli indie ma per lo più alle grandi software house che ormai investono sempre meno in giochi tripla A e ci propongono remaster su remaster e sia ai consumatori… il bello è che questa strategia funziona, mi viene in mente God of war 3 remaster su ps4 che è balzato in cima alla classifica di vendita dopo il lancio… evidentemente la gente apprezza questa tipologia di marketing e giustamente cercano di ottenere il massimo dei guadagni spendendo il minimo indispensabile per portare un gioco della scorsa generazione o anche più vecchio a 1080p e 60fps…
    Il problema è che davvero non c’è più volontà di rischiare di produrre nulla di nuovo… tanto le tipologie di giochi che vendono di più sono sempre le stesse, Fps in testa, non ha più senso rischiare investimenti di svariati milioni per un gioco originale ma che difficilmente potrà avere buone vendite… tanto vale buttarsi sulle stesse cose dato che almeno quelle fanno guadagnare…
    Gli indie, per come la vedo, sono ormai l’ultima scelta per chi cerca davvero qualcosa di originale… tanto gli investimenti sono bassi e quindi possono permettersi di introdurre meccaniche di gioco che possono non piacere alla maggioranza delle masse di giocatori… per come la vedo io la colpa è un qualcosa di generale che colpisce un po’ tutti, ovvero software house che pensano solo al massimo guadagno col minimo sforzo e non rischiano più sull’investire in qualcosa di nuovo, consumatori ormai abituati a tali scelte e se non vedono un gioco in cui non si spara o non si tira un calcio ad una palla neanche lo considerano e naturalmente indie che ormai sono l’ultima spiaggia per quelli che vogliono giocare ad un qualcosa di diverso dal solito…

  7. Bell’articolo di omegashin come al solito.
    Mha io su questo argomento sono stato sempre un pò bipolare, ma sono giunto a una conclusione molto molto semplice.
    Paragonare il mercato dei videogiochi di oggi, con quello di 20-25 anni fà, è una cosa che non ha senso, chi lo fà, secondo me soffre di un pò nostalgia, è come se uno pensa.
    Oggi sono uno sfigato, 2 anni avevo la vita dei miei sogni.
    Il mercato si evolve, noi possiamo fare una e unica sola cosa, ADEGUARCI.
    Io non sono un pessimista al 100%, è vero che l’avvento della playstation praticamente ha stravolto il mercato, ma con i se e con i ma non si fà la storia.
    Io sono convinto che i giochi, quelli di valore escono e usciranno sempre, questo E3, secondo me è stato uno dei migliori della storia, sopratutto da parte di MS, molto meno da parte di Sony.
    Adesso i giochi sono “open world”: batman, the witcher 3, metal gear 5 (che mi arriva tra 2-3 ore, corriere bartolini permettendo), sono comunque segni che l’industria comunque và avanti, ma anche until dawn sto leggendo molti commenti positivi.
    Gli indie, permettete la franchezza, ma sono giochi spezza-fame, ne ho scaricati a decine perchè gratis sul psn, a parte 2-3, il resto davvero rasentavano la mediocrità assoluta.

  8. ps: se stiamo tornando ai vecchi tempi dell’era SEGA VS NINTENDO? con pochi gioconi di nicchia disponibili ogni anno?
    Questo potrebbe essere.

  9. Capisco la tua paura Alvise e mi sa che sei uno dei pochi , se non l’unico, che abbia il coraggio di sparare addosso agli Indie. Ormai sono diventati una categoria intoccabile grazie alle perle saltate fuori negli ultimi anni e chiunque ne parli male deve essere messo alla gogna. Molti si dimenticano però che la percentuale dei capolavori Indie è irrisoria in confronto all’esorbitante quantità di giochi scabrosi di questo tipo che vengono vomitati sul mercato ogni anno.
    Speriamo che questo andazzo preoccupante non continui altrimenti torneremo a un nuovo collasso dell’industria videoludica, sempre che Nintendo non ci salvi ancora…
    Il mio vecchio Atari 2600 trema di già.

    • Ma veramente addosso agli indie sparano merda tutti, specie ii “”””giornalisti”””” del settore che non hanno niente da guadagnarci e che non pestano piedi ai soliti potenti che poi non mandano loro le copie gratuite.
      Quanto al resto del discorso, beh che dire, è sempre esilarante vedere i ragionamenti fatti per assoluti sul tutto buono o tutto cattivo. E’ probabilmente il motivo per cui c’è molta utenza videoludica che non ci capirà mai un tubo.

  10. io invece credo che gli indie stiano spopolando perchè i giochi tripla A ultimamente tendono a essere tutti uguali, in più costano 70 euro… in più rischi che sia un gioco di merda…
    un indie ha un costo molto più basso (per chi lo compra) e il più delle volte si può osare di più, proprio perchè ci si è investito di meno (questo nel caso della grande produzione, le piccole produzioni osano perchè avendo pochi mezzi a disposizione devono puntare sull’originalità e sul gameplay).
    Va da sè che nel momento in cui una cosa esplode (come la moda indie degli ultimi anni), iniziano spuntare come funghi tonnellate di cloni, giochi mal fatti, etc (vedi tutta la serie di simulator)

    Però non credo che sia dovuto a loro il declino videoludico…
    la parabola discendente per me è data dal fatto che il mondo dei videogiochi è in piena crisi creativa, ma al tempo stesso è in pieno boom economico. I brand vengono sfruttati fino all’osso come mai era successo prima.
    E’ inevitabile che questo porti ad una saturazione da parte dell’utente.
    Io stesso non posso più nemmeno avvicinarmi a certi brand perchè ormai mi hanno nauseato e non perchè siano di scarsa qualità, semplicemente perchè il troppo stroppia.

  11. Io personalmente sono a favore degli indie, come ho detto più volte il discorso è di una semplicità disarmante. E’ esattamente come il cinema di genere, escono 200 titoli l’anno, due tre saranno ottimi una decina buoni e una trentina discreti, il resto spazzatura della peggior specie. Sinceramente dato che come consumatore ancora nessuno mi ha obbligato a comprare un indie spazzatura vivendo ancora in una condizione di libera scelta, mi gioco solo i migliori. Da questo punto di vista il movimento indie è solo che un vantaggio. Che poi ci siano fan teste di cazzo degli indie, che “eh ma no sono arte a prescindere, eh ma no son tutti capolavori, eh ma no a morte le produzioni tripla a” mi ricordano gli spocchiosi con la puzza sotto al naso che guardano solo i film del sundance, ma di nuovo i titoli indie non hanno colpa di questi lesionati.
    Ripeto, il movimento indie ci porta bei titoli, spesso anche originali, ce ne porta pochi rispetto alla mole di titoli complessivi categorizzabili come indie, ma di nuovo nessuno ci obbliga a non sfruttare solo il meglio di quest’ondata, quindi come giocatori non possiamo che averne vantaggi.

    Per il resto se la produzione blockbuster è in crisi (ed è opinabile) la colpa non è certo degli indie, ma di sicuro questi titoli sono i primi a beneficiarne. Insomma se nelle esclusive di peso che può vantare la one, insieme all’ennesimo capitolo di halo e gears si cita spesso e volentieri un titolo come cuphead, vorrà dire che forse, si inizia a valutare di più (a mio parere giustamente) un idea originale, fatta come cristo comanda, anche se indie, rispetto al classico titolo tripla a, probabilmente anche ben fatto, ma idea trita e ritrita di saghe al 5/4 capitolo.

    Detto questo, per questo ho sottolineato è opinabile, io non credo che la produzione tripla a sia in crisi. Credo che sia solo cambiata.
    Basta guardare un e3 come questo, che comunque tutti applaudono e hanno ritenuto uno dei migliori degli ultimi anni per vedere; l’ennesimo capitolo di halo, l’ennesimo di gears, cod 10x, ac 10x, altre 4 saghe di sparatutto da ubisoft, un remake di un titolo vecchio di 20 anni, l’ennesimo capitolo di hitman, il 5 capitolo di metal gear, l’ennesimo capitolo di uncharted.
    E non metto in dubbio che la maggior parte di questi seguiti saranno bei titoli, ma anche l’idea dietro un bel titolo regge per 1-2 capitoli, poi inizia, seppur sempre bella a essere trita e ritrita, a essere già vista. E seppure comprerò comunque quel titolo perchè tripla A, perchè con una qualità confermata l’occhio mi cade sempre di più su quell’indie originale che ho visto a due spicci su uno store.

  12. A me sembra che col 2015 questa generazione sta spaccando di brutto e lo dico da non amante di batman, della serie soul, di metal gear ecc ma questi titoli spaccano. Incluso ovviamente the witcher 3 che ho superato le 250 ore e lo amo sempre di più. Non sono tanti titoli per ora ma pochi di altissima qualità

  13. Il mercato indie non di regge da solo , sono come un contorno di verdure se ti pigli un secondo al ristorante.
    Bisogna considerare che gli indie non hanno budget enormi e di incassi fanno comunque pochino (hanno i soldi per sviluppare ma gli mancano i soldi per pubblicizzare) , guardate i casi recenti di Divinty che a detta di molti è un vero gioiello( uscirà su console godo!) che necessita di una campagna kickstarter per avviare il sequel , Avevo letto che gli sviluppatori sono rimasti con le pezze al culo durante lo sviluppo perché non gli bastavano i soldi e hanno sfiorato il fallimento.
    Trine 3 sta ottenendo una pioggia di critiche insensate riguardo la longevità -.- e Sembra che probabilmente il brand si fermerà con questo capitolo.
    Ci sono giochi tripla A fatti bene e ci sono schifezze tremende , lo stesso si applica con gli indie solo che se fallisce un tripla A ad alto budget chiudono sviluppatori come Thq e centinaia di migliaia di persone rimangono a casa , se invece fallisce un indie non se ne accorge nessuno , magari solo quella decina di ragazzi che lo stavano sviluppando.
    Come detto da altri discepoli vedo negli indie una speranza per il futuro , un laboratorio dove si sperimentano nuove dinamiche di gioco che se amate dal pubblico potranno venire applicate nei giochi ad alto budget.
    Guardate Il fenomeno dei moba! Tutto è nato da un utilissima mod di warcraft 3 , ora guardate che cazzo sono diventati….

    • Ci sono miei amici pcisti master race incalliti che ancora si passano i coltelli alla gola perchè divinity passa anche su console, io personalmente non potrei essere più contento. E’ uno dei migliori rpg degli ultimi anni, è uno dei titoli più belli degli ultimi anni, spero (anche se dubito venderà granche su console, e anzi temo avrà un effetto boomerang) davvero per gli sviluppatori che ricevano il giusto compenso economico per quel gioco, e comunque ogni persona in più che compra quel gioco ha la possibilità di giocarsi un capolavoro, quindi su più piattaforme è, meglio è.
      Il fatto che anche il prossimo parta da kickstarter da una parte mi rende esaltato da una parte parecchio deluso: esaltato perchè kickstarter vuol dire libertà assoluta, vuol dire faccio il cazzo che voglio e non dover infilare a forza che so, gameplay action perchè il produttore pensa venderò di più.
      Deluso perchè porca puttana, bioware ogni anno riceverà i miliardi per stare a scaldare le sedie all’ea, come se valesse anche l’1% di quanto valeva quando lavorava ai baldur’s gate (son pur sempre bravissimi, ma sono prorpio livelli differenti) e porca puttana ci sono studi come l’obsidian e i larian studios che ne valgono 200 di bioware, e non arriva un cazzo di publisher a dirgli “eccovi i soldi fate quello che volete”. Speravo sinceramente che la paradox li prendesse a se, fino ad ora aveva dimostrato di sapersi muovere bene dentro le produzioni a basso budget, finanziando progetti interessantissimi, e riportando in auge un modo di fare giochi che si era proprio perso. Anche se pure loro hanno mostrato il volto cattivo quindi non so davvero più che pensare.

      • Beh EA guarda solo al cash, evidentemente i Larian lavorano per una nicchia di nostalgici degli RPG duri e puri (che io adoro) che purtroppo non hanno ora il mercato dei vecchi Bladur’s Gate soppiantati dagli Elder Scrolls da una parte (mai lo avrei pensato possibile ricordando Arena e Daggerfall) e dai Souls dall’altra.
        Ma secondo te l’interfaccia di Divinity su console sarà ottimizzata bene oppure sarà un casino infernale? Perchè ci sto facendo più di un pensierino.

    • Se Divinity II “necessiti” kickstarter non lo so, onestamente non conosco la loro situazione finanziaria attuale, però ultimamente è molto comodo usare kickstarter… Ti pari il culo da un lato e dici di “voler collaborare coi giocatori” dall’altro… Win-Win insomma! Oppure intendi che per sviluppare il II sono rimasti con le pezze al culo e quindi hanno avviato kickstarter?
      E le critiche a Trine 3 non sono insensate così tanto, loro stessi hanno fatto il mea culpa, hanno calcolato male i costi e si sono trovati con la pezze al culo, a quel punto o facevano uscire 1/3 del gioco che volevano davvero fare, o chiudevano tutto e tanti saluti… Inoltre rispetto agli altri due mi sembra meno interessante ed evidentemente anche altri la pensano così… Non è solo una questione di durata :-)
      D’accordissimo con il resto comunque! Gli indie sono un po’ una fucina di idee, molte del cazzo (mica tutti possono avere buone idee) e alcune brillanti e se solo i tripla A la smettessero coi TPS e FPS e facessero caso ai successi, magari non enormi, ma presenti, di alcuni indie, mettendoci più soldi e, perché no, anche la loro esperienza, avremmo delle chicche… E invece abbiamo Watch Dogs e il quindicesimo COD e Assassin’s Creed e “inserire nome di TPS”… Che possono piacere eh, non uccidetemi :-P Ma le idee scarseggiano…

    • @atorac Per quanto riguarda il discorso publisher; ma la cosa bella è che cè la possibilità di guadagno, e divinity o pillars of eternity lo dimostrano. Non critico ai big publisher di non voler supportare questi studi per pura arte, di dargli 1 milione di dollari per fare il gioco e poi non vederlo più. Li critico perchè anche commercialmente ci sarebbe da guadagnare; solo perchè non si parla di guadagni milionari non vuol dire che non siano guadagni. Da un lato potrei avere il classico tripla A che mi fa gli incassoni da 100 mln, dall’altro potrei avere i miei begli rpg, che mi costano una miseria e guadagnano 10 volte tanto. Paradox ha praticamente campato su questo, ha comprato/prodotto giochi indie chiaramente di nicchia (magicka, gauntlet) gli ha pubblicati e ci ha incassato. Non avrà incassato quanto l’activision, ma sempre soldi sono io non ci sputerei sopra
      Per quanto riguarda il porting di divinity, non so è quello che temo. Divinity non è un rpg alla skyrim, che si è ritrovato casualmente su pc per necessità di produzione e ora che ha venduto bene lo vogliono trasportare su console.
      E’ un rpg chiaramente old school, a turni, si gestisce al 99,999% col mouse, ed è questa la cosa che più mi impensierisce del passaggio su console, al di la che sia un genere proprio al di fuori delle corde del consolaro medio ma quella è questione di gusti.
      A memoria (forse ci sono ma ora non mi vengono in mente) non ricordo felici passaggi di giochi che usano il mouse, convertiti su console, penso agli strategici tipo battle for middle earth 2 (xbox360 ingiocabile), penso ai punta e clicca su console. Se riescono, in qualche modo a superare la differenza tra queste due periferiche non ci sono altri problemi ma è una cosa veramente veramente difficile da fare, a me personalmente come Drake non viene in mente un solo modo in cui ciò possa essere fatto ma non sono un programmatore e ho abbastanza fiducia nei Larian. Anche magicka mi sembrava una cosa inconcepibile per console eppure (più o meno) è stato portato decentemente.
      Detto questo a chi ha proprio voglia di comprarselo (non so se il tuo caso) consiglio comunque il pc se si vuole andare sul sicuro, tanto ha il peso di un gioco di 10 anni fa divinity, un tostapane dovrebbe farlo girare senza problemi.

      @dockrama: divinity è su kickstarter perchè nessuno da i soldi a quei poveracci dei larian, non perchè vogliano farsi belli o farsi pubblicità. Non so io kickstarter lo vedo come un mezzo, ne buono ne cattivo alla base, tutto dipende da chi e da come lo si usa. Cioè se uno studio che non c’ha una lira, che nessun publisher finanzia chiede soldi su kickstarter e mi tira fuori un capolavoro come divinity che mangia in testa al 99% degli rpg tripla A milionari degli ultimi 10 anni ben mi sta.
      Se sony si presenta dicendo finanziate shenmue 3 su kickstarter, o metti un domani lo facesse ubisoft per ac o activision per cod, sinceramente gli sputerei in faccia perchè sarebbe una presa in giro. IMHO ovviamente.

      • @D.Drake Grazie della risposta, Divinity l’ho preso per pc (al pari di Pillars dove sono stato un backer) ma devo ancora iniziarlo. Più che altro mi intriga il fatto di giocarmelo in soggiorno sul megaschermo, che poi sia un pistola a ricomprarmelo sono il primo ad ammetterlo ma ad uno studio come i Larian i soldi li regalo volentieri.

      • Non fraintendermi, Divinity è una figata anche per me :-P
        Solo che da ignorante mi chiedo: con tutto quello che hanno guadagnato dal primo avevano bisogno di kickstarter per il secondo? O di un publisher? Non avevano abbastanza per svilupparlo e pubblicarlo da soli? Magari la risposta è no eh, per quello sono partito con “non conosco la loro situazione finanziaria attuale”…
        Non so, capisco la bontà di kickstarter, perché sono finanziate anche delle piccole perle, che nessun altro finanzierebbe (e come ho detto i publisher dovrebbero invece farsi furbi), ma resterò sempre un po’ scettico perché temo che molto spesso sia solo l’esasperazione della logica del “farti pagare il prima possibile”: pre order (paga un gioco che non sai bene come sarà), season pass (paga espansioni che non sai come saranno di un gioco che non sai bene come sarà), Early Access (paga un gioco di cui hai una vaga idea ma potrebbe rimanere una vaga idea, il 90% delle volte così rimane, oppure esce dall’Early Access ma è ancora una vaga idea lo stesso), Kickstarter (paga un sogno sperando che si avveri). Sono cinico, lo so…

    • Non capisco l’astio che gira per il modello kickstarter. Molte volte i gruppi non si sanno gestire i soldi, vero ed è un problema, ma di per sè il fatto di supportare direttamente quello che ti interessa, snobbando quello di cui non ti frega, dovrebbe essere qualcosa da sperare per il futuro, non temere.

  14. Il mercato si è allargato ed è diventato profittevole produrre giochi a basso budget, quindi tanti programmatori in erba ci provano e questo spiega la massa di titoli spazzatura presi in giro sul tubo.
    Se crei un prodotto che vende hai sempre ragione ma poi devi dimostrare di saperti evolvere per riuscire a sopravvivere in un mercato ultracompetitivo. Penso ad esempio al crollo di THQ dovuto a folli investimenti come uDraw e su progetti mai decollati oppure alle difficoltà di Rovio (e qui godo) che basa tutto il suo business su una clientela inaffidabile e “nomade” di casual.
    Credo che i grossi publisher potrebbero anche produrre giochi in modo più intelligente senza seguire sempre e solo la grafica (che richiede ingenti somme di denaro e tanto tempo di sviluppo) come Rise e The Order 1886. Perchè non usare gli stessi asset per produrre giochi che siano una continuazione della trama, ad esempio usare gli stessi asset per Mass Effect 4,5 e 6 che escano uno all’anno e senza grossi stravolgimenti sulla grafica e sulle meccaniche. Li acquisterei senza problemi.

  15. Fermo Omega, non sono sarcastico ma sinceramente non ho capito…
    Escono valanghe di giochi indie di merda e accessi anticipati di merda, questo è indubbio, la quantità supera indubbiamente la qualità negli indie… E tanta gente scema, come un pesce all’amo, abbocca, soprattutto dopo che il Pewdiepie di turno se lo gioca… Ma cosa c’entra con “la crisi del mercato videoludico”? I grandi publisher fanno altrettanti giochi di merda, o comunque tutti uguali tra loro, spesso proprio per arrivare a più gente possibile… Con tutti i dlc e le microtransazioni del caso… E “più gente possibile” significa “pesci”… La colpa mica è degli indie, la colpa è che l’umanità è scema al massimo e gioca a molte porcate! E lo è da sempre, ahimè, forse sempre di più, ma tant’è…
    Vuoi dirmi che la gran parte dei giochi tripla A che escono sono “di nicchia”? Non mi pare… Io gioco ad alcuni giochi di nicchia, credo, tipo gli Shadowrun che non credo se li caghi molta gente, o Invisible Inc e Mark of the Ninja, e grazie al cielo che esistono questi giochi! Invece, parlando di AAA, ho giocato anche a Ryse di recente ad esempio, gioco per cui ci hanno speso una madonna come soldi (credo) e tempo ed è di un banale e noioso che fa pena, come trama, come gameplay, senza contare il “ridicolo storico” che c’è in mezzo (ok non mi aspettavo una ricostruzione fedele, ma cazzo il colosseo con scenografie che vanno su e giù e ruotano che manco i moderni teatri e i barili esplosivi! Eccheccazz!)… Divertente almeno, le prime due ore però…
    Spero risponderai più che altro perché non ho capito che intendi, sul serio… Insomma i giochi che piacciono a “me” (non so se a “noi”) per me sono di nicchia più o meno da sempre :-P A parte certe eccezioni, che ci sono! E comunque per me la colpa della diffusione su larga scala dei videogiochi è di Wii, nonostante ami Nintendo, e dei dispositivi mobile!

  16. No, Omegashin, non è che non è che non capisci l’arte… è che non hai colto il problema.
    Se anche le SH più importanti si buttano sugli indie non è solo una questione di soldi – perché se non servono investimenti giganteschi non servono neanche i grandi publisher e questo non può piacergli – ma è una questione di idee.
    Qual è stato l’ultimo titolo AAA con un gameplay non visto miliardi di volte prima? O, addirittura, quando è stata l’ultima volta che un titolone rispettava le aspettative, superandole?
    Negli ultimi anni ho giocato con vera soddisfazione a DUE titoli AAA, Dishonored e GTA V, nessuno dei due si può dire nuovo… molto meglio gli indie, senza dubbio.

  17. Si ma ti sei risposto da solo.
    I rischi commerciali sono troppo alti per buttarsi in qualcosa che potrebbe rivelarsi un flop.
    Meglio bombardarci di Indie a basso costo e di tanto in tanto un bel remake o una remastered in HD.

    mettiamoci dentro anche il discorso di Far Cry 4
    (squadra che vince non si cambia)
    mettiamoci dentro anche il discorso di Call of Duty BO3
    (meccaniche di Destiny e di TitanFall)
    mettiamoci dentro i giochi della WB che hanno lo stesso sistema di combattimento di Batman
    (Mordor, Mad Max)

    Oggi però con il discorso degl’Indie.. non mi sento più di criticarli.
    perche capita sempre più spesso che le AAA siano quasi tutte “simili, MOLTO simili” e di qualità inferiore in termine di finitura e di pulitura, grazie al fatto che sono i Publisher che comandano e fanno pressioni sulle SH, e quindi determinano il destino del gioco in se, mentre un Indie non ha queste pressioni e questa forzature nel far uscire il gioco.

    Sarebbe figo vivere in un mondo di AAA senza Publisher…
    ma non si può avere la donna ubriaca e la botte piena.

    Un’evoluzione non c’è mai stata?
    l’evoluzione c’è stata, l’utenza è di più…
    ergo ci sono più critiche, ergo ci sono più rischi per il gioco in se..

    tra videogiocatori di vecchia data che vogliono cose nuove, ci sono anche nuovi videogiocatori che vogliono giocare a giochi “vecchi” che non hanno mai giocato o per via della loro età o per via d’aver scelto la console della concorrenza. Quindi oggi è molto più difficile evolversi e creare qualcosa di NEW entry…
    è meglio “passatemi il termine”:
    dedicarsi allo scheletro di qualcosa che funziona e poi rimpolparlo sopratutto se AAA.

    se le AAA non si fanno concorrenza tra di loro.. perche vengono rimandate “magicamente”
    (perche coff coff per qualità di pulitura e coff coff finitura) ben vengano gl’Indie pronti a darci quel divertimento extra.. e chi ha giocato a Rocket League sa benissimo cosa intendo.
    non so difendendo gl’Indie ma purtroppo in questo periodo non riesco a difendere le AAA.

  18. Lo so cosa state pensando: io non capisco l’Arte.

    Non è che non capisci l’arte, è che come molti stai guardando il tuo giardinetto senza provare ad avere una visione di insieme o renderti conto di quali siano i giocatori in campo.
    Perchè un mercato fiorisca deve esserci concorrenza, ma non la concorrenza fuffa da fanboy che si veste di un colore e critica l’altro o la “concorrenza” XboX vs Playstation, ma una concorrenza reale che ti faccia vedere che sia possibile creare un ottimo prodotto (e che venda) tramite donazioni senza che sia tripla A (che sono il cancro del mondo videoludico, non i titoli in sè, ma l’idea marcia alla base).
    Dimostrare che sia fattibile produrre qualcosa che piaccia al pubblico con pochi soldi, può dare la giusta dimensione a chi voglia creare un tripla A (= ti ci sbatti, basta col copia incolla selvaggio) ed è qualcosa da augurarci, non da temere.
    Così come c’è da augurarsi piattaformee digitali, perchè si abbattono i costi e gli stessi possono cambiare con frequenza come avviene per i molti market in ambitto pc.

    Quanto all’evoluzione, mi spiace, ma ce n’è stata davvero poca (non stiamo parlando di grafica, ma di ai più responsivi, nuovi generi viideoludici etc….vero? ) e ihmo non c’è terreno fertile per avere dei prodotti che siano maggiormente evoluti allo stato attuale…che evoluzione vuoi che ci sia se sai che Cod lo vendi ogni anno e quindi fare qualcosa di diverso è rischioso? Non è un caso che negli ultimi anni ci sia stata l’invasione a vomito a tema zombie e prima ancora fps come piovesse.
    Il mercato preferisce combattersi le briciole del sicuro piuttosto che innovare, che richiede fatica ed intelligenza ed è qualcosa anche se stai facendo con cognizione di causa ti può rendeere più difficile il guadagno, se sei una grande casa avida.

  19. Dissento fortemente.
    A mio parere è proprio con la generazione PS360 che le cose hanno cominciato a farsi stantie, con giochi fotocopia, mentre grazie agli indie si è dimostrato che non servono budget milionari: basta avere buone idee e crederci.
    Mi riferisco a giochi come Guacamelee, i due Stealth inc., Hotline Miami, Fez, Ori, e tanti altri. Giochi BELLI, punto, che poi è quello che conta. Rocket League sta spopolando perché è divertentissimo, non capisco quale sia il problema: toglie spazio ad altri? Si chiama concorrenza, vince chi fa meglio, che non è sempre necessariamente chi ce l’ha più grosso. O vogliamo il nuovo gioco Ubisoft copia-incolla solo perché è AAA?
    Naturalmente se generalizziamo troviamo capolavori e schifezze da una parte e dall’altra, ma dire che è “colpa degli indie” mi sembra invertire causa ed effetto: se le software house avessero saputo far progredire certi generi non avremmo avuto bisogno di piccoli team a mostrare “come si fa”.

  20. @thebugisbug-credo andremmo in quella direzione li, ditemi quello che volete ma gli indie per me sono giochi da 5-10 minuti, poi ditemi un indie che sia davvero innovativo, sfido chiunque a farmi un nome, sono giochi che possono riesumare vecchi ricordi in alcuni casi, ma chi parla di innovazione con questi giochi…bho faccio fatica a seguirli.

    @D.Drake- il fatto che questo E3 abbia fatto vedere seguiti non è necessariamente un male, prendiamo 3 nomi:
    The witcher 3 (gioco che mi pento di aver mollato, dato il mio passaggio da play 4 a xbox one) a detta di molti è un capolavoro assoluto.
    Batman Arkham Knight, mi ha fatto GODERE come un riccio, ho terminato la campagna e questo gioco è un pugno nello stomaco a chi dice che sono sempre e comunque meglio i giochi di 20 anni fà.
    Metal Gear Solid V, l’ho iniziato ieri, da non amante della saga, è un gioco che davvero mi sta piacendo un casino, l’unico Metal Gear da me giocato e finito e che mi ha fatto davvero Godere è stato il primo per Playstation, gli altri li ho “giochicchiati” solamente.

    Per quanto riguarda infine il discorso dei giochi tripla A, sempre uguali, è il rovescio della medaglia, ma vi rendete conto che, con tutto il ben di Dio che uscirà da qua a fine anno, per un pò tutte le console, c’è un sacco di gente che fà a mazzate sui forum per avere il codice della beta (che tra l’altro pare anche funzionare male) dell’ultimo call of duty (che era il miglior sparatutto tattico 10 anni fà e ora è una via di mezzo tra titanfall e destiny) ??
    Tuttavia ripeto io sono ottimista, i videogames di qualità ci sono e ci saranno sempre, la componente open world che sta andando tanto di modo pare aver dato nuova linfa vitale a molti generi, come per esempio ai 3 giochi che ho citato, diversissimi ma sempre collegati alle dinamiche di giochi appunto, open world.

  21. Qui si sta facendo un’enorme confusione su cosa siano i giochi indie, parlandone come se fossero i social game su facebook o i giochini scemi per smartphone.

    Manco per niente.

    No, Paolo Amoresano, i giochi indie non sono i giochini da 5 minuti, quelli sono i giochi che ho appena menzionato. Gli indie sono giochi veri e propri che vengono sviluppati in maniera INDIPENDENTE, senza un editore o publisher che ci mette i dindini. Punto. Non ha nulla a che vedere con i giochetti social (che possono ANCHE essere indie, ma ciò non vuol dire che QUELLI siano gli indie). Pure Divinity Original Sin è un indie, ma guarda un po’. E dimmi che quello è un gioco da 5 minuti… E anche Ori, e dimmi che quello dura 5 minuti…

    Come già detto da altri utenti, se un gioco a basso budget piace molto di più di un Watch Dogs, un motivo ci sarà. E forse forse bisognerà ragionare seriamente sul perché un gioco con un budget milionario da una SH quotatissima ha perso contro un gioco fatto con RPG maker da dieci appassionati (esempio ad minachiam). E forse il perché sta nel fatto che il titolo milionario non ha per niente incontrato i gusti del pubblico, per motivi “artistci” (storia, ambientazione, longevità) o tecnici (Final Fantasy 13 che è un picchiaduro a scorrimento e non un RPG, ad esempio, o in generale bug, gameplay sbilanciato, noioso, ecc…). Semplicemente non è divertente. E dare la colpa di questo agli indie che invece han fatto il loro lavoro, ed anche egregiamente, è un po’ la storia della volpe e l’uva.

    Giochi di merda ci sono dappertutto, ma non è perché alcuni giochi son di merda allora TUTTI i giochi appartenenti a quella categoria devon essere di merda. Questo si chiama pregiudizio ed è questa la prima, vera merda da estirpare.

  22. Nota: Rocket League ha avuto successo, in primo piano, non perchè tutti quelli che hanno giocato al capitolo precedente lo avrebbero preso in massa al lancio, non perchè è un buon gioco ed è divertente, ma perchè è stato gratis.
    Se non fosse stato gratis per un intero mese, NESSUNO se lo sarebbe filato (se non quelli in cerca delle feature descritte sopra).

  23. Ormai va di moda dire che i giochi di oggi fanno schifo o non si sono evoluti… vabè.
    Omegashin, porca troia, hai 30 anni e passa, ma hai il cervello di un BBK handicappato.
    Cazzo, ma secondo te perchè non si sono evoluti più di tanto?
    Piccolo suggerimento: come fai a migliorare una penna?
    Non puoi, esatto, o puoi solo marginalmente.
    Stessa cosa con i videogiochi: ormai tutte le meccaniche e i vari stili di gameplay sono consolidati, c’è poco o nulla da cambiare.
    Qualsiasi cosa con il passare del tempo diventa difficilmente migliorabile.

    Poi ancora a dire: “eh, ma questo gioco di 100000 anni fa era bellissimo, oggi fanno schifo”.
    Vatteli a rigiocare oggi e vedrai che stai dicendo una cazzata enorme.
    I giochi di oggi sono spanne sopra a moltissimi giochi del passato, escluse le bestie sacre come ff4 per dire (tral’altro i ff prima del 4 avevano una storia pessima, ma nessuno lo dice mai, chissà perchè… forse perchè va di moda dire che erano bellissimi dato che sono titoli datati).

    Sei solo un bbk che parla per sentito dire e và dietro all’opinione della massa.
    Scommetto che se CoD non fosse preso di mira com’è ai giorni nostri, probabilmente diresti che è bellissimo.
    Cresci, nemmeno nel campo videoludico sei capace di dare una tua propria opinione o avere un tuo personale punto di vista.
    Cazzo, che pena…

  24. Omega quand’è che vieni a belluno?

  25. Autostoppista galattico

    figa alvise, ma che articolo è? sembri quasi il dellimellow dell’angolo…

  26. Requiescat_In_Raviolo

    Mi viene da pensare, a proposito delle dinamiche che possolo legare giochi indie di successo ai titoli pubblicati dai grandi publisher, all’ultima IP di Ubisoft presentata all’E3, ovvero For Honor.
    Ovvio che il concept del gioco sia ispirato a Chivalry: Medieval Warfare dato il successo di quest’ultimo sui server di Steam da un paio d’anni; avremo quindi un gioco di “cappa e spada” in multiplayer tripla AAA next gen supportata da una grande software House.
    Insomma sembra che i grandi del mercato vogliano anche monetizzare anche i piccoli successi altrui, o magari si impegnino a “cavalcare l’onda” di certi titoli proponedo la propria versione certamente più “avanzata” nella grafica, nella dinamica, nella tecnologia, ecc..
    Ora non è che abbia propio interesse per questi titoli, chi è appassionato di vichinghi e robe medievali come un mio amico è già pronto a prendersi la collector’s con statuina, ma mi chiedo se questa situazione avrà un qualche successo, se magari verrà replicata da altri su questo genero o su un altro, se questo sia un prossimo futuro videoludico.

    • Primo; il gioco è più ispirato alla saga mount&blade, a cui lo stesso chivarly è ispirato.
      Secondo ne mount&blade, ne chivarly sono indie, non sono tripla A ma questo non li rende certo produzioni indipendenti automaticamente.
      Terzo; for honor si sbriga in due parole, nel trailer si vede un crociato impugnare la spada DALLA LAMA, al contrario, e fare la garrota a uno (più di una volta). Continuando nella squisita tradizione ubisoft già perpetuata nella saga di assassin’s creed, di prendere la realtà storica e usarla come carta igenica nel modo più ridicolo possibile.
      Se questo è il passaggio dagli indie (che poi ne chivarly ne mount&blade sono indie) alle produzioni tripla A poveri noi.

      • For Honor proprio non riesco a mandarlo giù con quel mischiotto assurdo di cavalieri, vichinghi e samurai. O fai una cosa storicamente plausibile o buttati sul fantasy imho.

      • Davvero Chivalry non è un indie? Mah, buono a sapersi.
        Comunque, ‘sto For Honor non mi ispira per nulla. Avendo molto apprezzato Chivalry a inizio anno, le mie speranze erano che FH si ponesse come la versione ad alto budget di Chivalry (che di difettucci tirati via ne ha parecchi). E invece hanno presentato una sorta di TPS di duellanti con i bot attorno con pseudo-obbiettivi e con un miscuglio di civiltà confusionario e basta (e lì poteva essere anche interessante). Mah.

        • E invece a me stuzzica! Se fanno una modalità in cui si scontrano i tre reami insieme spruzzo a fiotti!perché entra in atto un alta dose di strategia in cui non vince il primo che si butta nel muzzo ma chi cala meglio le sue carte a seconda di come si muovono gli avversari sul campo di battaglia.
          Tra l’altro da quello che mi è sembrato di capire ci sono classi per ogni fazione con una meccanica di carta sasso forbice.
          L’importante in questa tipologia di giochi è il gameplay e al momento è troppo presto per giudicarlo negativamente ; vi rendete conto che l’hanno annunciato un paio di mesi fa e vi siete già fatti un cono gelato con due palline al gusto shitstorm?

          • Non davo giudizi sul gioco che sembra interessante e pieno di prospettive, anche se non rientra nei miei gusti ma questo è un mio problema.
            Dicevo solo che non mi piace l’approccio estetico, non riesco proprio a farmi prendere dallo strampalato minestrone storico di quelle fazioni.
            Poi se interessa solo la meccanica senza preoccuparsi del background allora probabilmente sarà un giocone.

          • Basil se il trailer è una merda, non posso dire che è bello o dire, “ma no ancora non è uscito sarà un capolavoro” io non giudico il gioco, giudico quello che si è visto fin ora, e quello che si è visto fin ora IMHO fa cagare.
            Considerando che all’e3 lo hanno fatto precedere dalla cougar di colore che dice “qui alla ubisoft amiamo prenderci rischi” che per me è stato il momento più basso di tutto l’e3, e poi presentano questo clone tripla A di mount&blade e chivarly, e dover sentire la gente durante la maratona angolare, anche alcuni dello staff dire “ubisoft fa una cosa mai vista” “finalmente un’idea nuova” solo perchè non sanno dell’esistenza di quei due giochi già quello mi fa sanguinare gli occhi.
            Se poi ci aggiungiamo che chivarly e mount&blade cercano di fare del realismo storico il loro punto forte, seppur con le limitazioni di budget che hanno, e poi arriva il michael bay dell’industria videoludica e tira fuori questo trailer pieno di testosterone che punta tutto su “bum pum pow samurai, vichinghi, crociati, pom , bum, give us your money, pew” mi spiace basil è semplicemente orrendo.
            Se a te è piaciuto e ti interessa solo il gameplay e fine, buon per te, personalmente i presupposti per me sono pessimi.
            Per me vale il discorso assassin’s creed 2, probabilmente al restante 90% del mondo videoludico che l’ha giocato, vedere che la congiura dei pazzi in realtà è uno scontro tra l’ordine dei templari, e quello degli assassini, sopravvissuti dal medioevo e operanti in italia piacerà un sacco (anche perchè di quel 90% la realtà storica la saprà l’1%), a me fa vomitare. E vedere un cavaliere che impugna la spada dalla lama e si mette in posa epica tenendola dalla lama, fa vomitare

            h ttp://images.cdn.stuff.tv/sites/stuff.tv/files/styles/big-image/public/brands/Other/for-honor.jpg?itok=kMHBq2dg

            Per questo for honor si sbriga in due parole, nel trailer di punta fai vedere una cosa del genere. Mi spiace ma io non ce la faccio a dire come te”è un capolavoro fino a prova contraria” (e si potrebbe argomentare che tu hai un cono da nutellabuisoft fag XD), per me dopo un trailer del genere vale il principio opposto “è una merda fino a prova contraria”

          • Un attimo! Dove sta scritto che negli assasin’s creed c’è realismo storico?! La prima schermata di gioco annuncia SEMPRE che il gioco è fatto da un team multiculturale di differente credo e che l’opera è frutto di fantasia! Le ambientazioni sono realistiche ma la storia assolutamente no!il tuo discorso rientra come solito nel filone puristi ad ogni costo ma stiamo parlando di prodotti per un pubblico di massa che non gliene fotte un fava del realismo ma vuole intrattenimento.
            For Honor per quanto tu possa giudicarlo male ( e ne hai pieno diritto) è un perfetto gioco di massa , sembra semplice nei comandi , ci sono le tre tipologie di combattenti più amate e conosciute dal grande pubblico ed è un gioco caciarone.
            Mancano però troppi elementi per avere un idea chiara sul gioco: il sistema di progressione , le dimensioni della mappa , la presenza di una campagna , le abilità dei combattenti ecc
            Per quanto riguarda il discorso della black cougar , che sembrava un po’troppo su di giri , ho odiato il modo in cui l’ha detto ma ha perfettamente ragione , Ubisoft è veramente una compagnia che si prende dei rischi! Ogni fottuto anno tra le miriadi di sequel lancia almeno uno o due titoli ad alto budget con dei fottuti marchi nuovi.
            È l’unica compagnia che da un ventaglio di scelte di giochi assolutamente variegato! Vuoi un platform ? ti danno rayman , vuoi uno sparatutto competitivo? Beccati rainbow six! Vuoi un jrpg? Ti fanno uscire child of light!macchine? The crew
            che poi facciano degli errori nella realizzazione di alcuni titoli è innegabile ma OSANO!cosa che compagnie come Sqare Enix o Bethesda , ma anche 2k non fanno più!
            Ubisoft Sa esattamente cosa vuole la gente ed è la miglior compagnia in commercio nel saper vendere i suoi prodotti basta guardare i fatturati che fa.
            In sintesi come ho detto nel mio primo commento Ubisoft ha visto delle ottime idee nei giochi come Mount and blade e chivalry e ci metto anche il filone musou dei dinasty warriors le ha rese per un pubblico di massa ad alto budget.
            per la cronaca non ho scritto da nessuna parte che For Honor è un capolavoro , ma ci vedo delle grosse potenzialità :P

          • Rispondo a pezzi:

            Non mi stancherò mai di dirlo (ed è per questo che è il mio preferito) ma il primo era realistico. Fino ai 5 minuti finali con la cazzata della mela e tutto ciò ad esso collegato, non ha solo un ambientazione realistica, è tutto realistico. Era possibile e credibile che i fatti mostrati (con qualche ovvia esasperazione) fossero davvero accaduti da qualche parte in medio oriente durante le crociate. Un po come titanic di cameron. Per questo i seguiti mi fanno incazzare perchè il primo aveva dato dei presupposti (che a me piacevano molto) che poi sono stati mandati a puttane. Nonostante il leggero miglioramento di gameplay.

            Per quanto riguarda for honor, ripeto, ho visto il trailer, ho visto i gameplay, giudico quelli ovviamente non avendolo provato. E no, imho non promettono bene.

            Per quanto riguarda il discorso della black cougar , che sembrava un po’troppo su di giri , ho odiato il modo in cui l’ha detto ma ha perfettamente ragione , Ubisoft è veramente una compagnia che si prende dei rischi!

            -No e qui non ci sto, perchè se cè una cosa che ubisoft è, è l’epitome dell’incasso sicuro. Non dico che sia una strada sbagliata, ma se cè una cosa che ubisoft non fa, è prendersi rischi. Ogni sua mossa è calcolata al millimetro, quindi se cè una cosa che non amano è rischiare, e posso capire che piacciano i loro giochi, posso capire che piacciano le loro saghe, ma chi dice il contrario (sulla questione rischiare) dice cazzate. Oggettivamente parlando da questo punto di vista quella frase non è difendibile. Fare generi diversi non vuol dire rischiare. E’ come se activision dicesse, facciamo dell’innovazione il nostro punto forte.
            Mandare affanculo beyond perchè non ha venduto un cazzo nonostante sia stato elogiato dalla critica, mi spiace è l’opposto di prendersi dei rischi.
            Distruggere la saga di homm dal 5 in poi per cercare di venderla ai più, e ottenendo l’effetto contrario, mi spiace è l’opposto di prendersi dei rischi.
            Appena prince of persia non vende più abbastanza, stop smettiamo di farli, quello si che è stato un rischio, sono senza parole…
            Sul serio, ripeto sul serio stai definendo una compagnia che in 8 anni fa uscire, 9 capitoli di ac, 13 se contiamo gli spin off, 15 se consideriamo tutta la spazzatura che porta il nome del brand, come una compagnia che si prende dei rischi?
            Una compagnia che nell’ultimo e3 presenta 4, e ripeto 4 saghe di sparatutto? Il genere più inflazionato del mercato e allo stesso tempo più facile da vendere?
            Nessuno dei progetti che hai nominato è un rischio, rayman? Nel totale vuoto pneumatico di di platform 2d a parte nintendo di quando è uscito, e considerando lo stato di cult dei rayman non avrebbe mai floppato, e considerato i costi irrisori che ha rispetto a un titolo 3d tripla A, non è un rischio neanche a pagarlo. E’ un titolo diverso? Assolutamente. Ma non un rischio.
            The crew? Solo perchè non l’hanno mai fatto, non vuol dire che fare un gioco di auto sia prendersi un rischio, tanto hai una fetta di utenza che come i vari forza e gt lo comperà sicuramente.
            Child of light? Quel gioco sarà stato fatto con i soldi che hanno ricavato con le macchinette del caffe alla sede a montereal, sarebbe un rischio?
            Cosa ci rimane just dance? O watch dogs, un accozzaglia di altri giochi tirati insieme alla bene e meglio.
            Ne square enix ne bethesda si possono annoverare tra compagnie che si prendano i grandi rischi, questo è vero, ma hanno la decenza di non venire sul palco a dirti il contrario.
            I larian studios si prendono dei rischi, perchè come hanno detto se floppa divinity 2 falliscono come azienda, e fanno un genere di gioco vecchio di 20 anni, che il 90% dei giocatori non gioca, rimodernizzato per i nostri tempi. Paradox si prende dei rischi, perchè produce giochi di compagnie sconosciute in cui ha visto del potenziale e dell’innovazione. Anche i cd projekt si prendono dei rischi, perchè hanno una sola saga, e ogni capitolo è un “se floppo vado giù” (e fanno rpg, non giochi di calcio/fps/action da casual gamer).

            Ubisoft Sa esattamente cosa vuole la gente ed è la miglior compagnia in commercio nel saper vendere i suoi prodotti basta guardare i fatturati che fa.

            -assolutamente. Ma questo non equivale neanche lontanamente a prendersi dei rischi è questo che dico. Non dico che i suoi giochi facciano cagare (Nonostante la maggior parte a me non piaccia) non dico che non sappiano fare il loro lavoro (guadagnano il pil dell’italia ogni anno tra un po), dico che se cè una cosa che una compagnia del genere non fa (magari anche giustamente nel mondo delle grandi aziende) è prendersi dei rischi. Però se non lo fai, poi non venire con una faccia di bronzo all’e3 a vantartene perchè fai veramente una figura di merda.

        • @Basil Io ho detto solo l’impressione che mi ha passato il trailer: un po’ di confusione e una meccanica che non mi attizza per nulla. Per questo ho detto che non mi ispira. Poi per i giudizi è presto, d’accordo, ma dopo anni di gioco li vedi alla prima i titoli che ti stuzzicano, no? E a me non ispira per niente. A ME. Il discorso squadre limitate, bots e classi opposte con abilità mi sa tanto di MOBA-like, mentre in Chivalry il bello è che dipende tutto da esperienza, contesto e dalla tua bravura. Sono solo congetture, lo so, ma FH mi dà l’impressione di volersi porre come gioco dal gameplay ragionato… solo, ragionato nella maniera sbagliata per i miei gusti.

          @Drake In AC lo scrivono ovunque che è tutta una fiction… Però la penso come te in parte: da AC2/Brotherhood in poi questa storia del GOMBLODDO ha iniziato davvero a stufarmi, col fatto che ogni cristo di evento storico e di biografia di un certo personaggio importante era frutto della lotta Assassini-Templari. Che palle. Non è certo per questo che ho abbandonato il brand, però ha contribuito….

  27. Anche i giochi tripla A cambiano. La differenza è che se un Indie non ha successo poco importa ai giocatori, se un Tripla A cambia qualcosa in un sequel e non piace ad una fetta dei giocatori allora “ODDIO NO!! HANNO CAMBIATO TUTTO HANNO FATTO UNA CAZZATA DOVEVANO LASCIARE TUTTO COME 15 ANNI FA CAZZO BASTARDI STRONZI FANCULO”.

    FFXIII che tutti odiano è l’esempio lampante di tutto ciò. Molti ci pisciano sopra, ognuno per i propri motivi (a me è piaciuto e ci gioco ancora oggi ma sono opinioni personali queste) ma una cosa gli va riconosciuta: è un gioco che ha avuto il coraggio di rischiare. Prima di FFXIII già FFXII e FFX-2 avevano fatto la stessa cosa. Ma alla Square Enix non gli conveniva fare un copia e incolla di FFX? o di FFVII? O di un qualsiasi FF di grande successo? Certo che si.

    Conosco un detto che rispecchia bene questa situazione: “Chi non fa nulla non sbaglia mai”. FFXIII e i suoi sequel non saranno un capolavoro ma almeno hanno fatto qualcosa di completamente nuovo. Non hanno funzionato? Bene, ora lo sappiamo almeno e FFXV sarà migliore anche grazie agli errori dei precedenti titoli.

    Trovo giustissima la scelta di non aver voluto fare per anni un remake/remaster di FFVII nonostante i fan lo chiedessero a gran voce. Adesso che hanno deciso di farlo ovviamente sono felice perchè non l’ho mai giocato e ora avrò la possibilità di farlo ma non lo vedo come nulla di speciale visto che è un gioco che già è stato ampiamente approvato dai giocatori.

    • PS

      Rocket League è un gioco della madonna ma ricordiamoci anche che è stato messo in vendita il giorno X e reso gratis il Giorno X+1 perchè era tra i giochi del Plus. Non meravigliatevi se ci gioca anche il cane di vostro cugino.

  28. i giochi di tripla stanno diventando un po’ come le serie tv, dopo il successo del primo capitolo e’ ovvio che continuano le stagioni del gioco stesso, sopratutto se il titolo come ad esempio assasin’s creed fa fare soldi subito e anche facilmente.
    come biasimarli d’altronde, chi non l’ho farebbe?
    comunque i giochi indie hanno dato il merito di fare etrare nel mondo dei videogiochi oltre altri giovini, anche i nonni e anziani, che guarda caso un tempo questi videogiochi erano considerati solo per bambini e i stessi genitori
    ci guardavano male rimproverandoci di crescere e di diventare piu’ adulti.
    comunque se ci pensate bene i capolavori di una volta non erano cosi tanti come adesso, e molti giochi erano tanta spazzatura, anzi ora forse abbiamo molti piu’ capolavori
    se ci pensate bene anche se giochi erano storici ed forse gli unici giochi che si potevano giocare
    non erano capolavori
    pacman non era un capolavoro
    arkanoid non era un capolavoro
    galaga non era un capolavoro
    tetris be tetris si un po’ lo era ma non posso considerarlo capolavoro
    insomma se mai con i giochi indie stiamo tornando mooolto indietro, ma d’altronde da la possibilita’ di far nascere magari altri geni.
    un esempio e’ la naughty dog che e’ iniziata facendo dei giochi di poco conto e che man mano e’ cresciuta diventando quel che e’ ora

  29. Ragazzi posso lanciare una provocazione?
    Potrei rispondere ancora ai commenti, anche se ormai la mia in questa discussione l’ho detta….
    Ma in Metal Gear Solid V, a parte il prologo iniziale (bellissimo) e la parte iniziale sulla stazione militare, la trama….dove caxxo sta??
    Ho il gioco da venerdì, console planet lo consegna da venerdì a 50 euro (per chi fosse interessato), ma sto a 7 ore di gioco e non c’è un intermezzo, ne un filmato in computer grafica, stile the order 1886, batman o the witcher 3, per farmi capire…..

    ps: ma come si fà a dire che ubisoft rischia?? ha fatto 20 assasin creed in 8 anni……..

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