Sembra banale, ma la prima difficoltà che si incontra nel raccontare una storia è data dalla sua potenziale lunghezza. Quando si racconta una storia, ci si pone dinanzi ad altre persone, che ameranno o odieranno le vicende e gli eventi che vorrete loro narrare.
Io non so raccontare una storia, ma ci voglio provare.
Quando parlo di una storia da raccontare, rimanendo nell’ambito del mondo videoludico, non voglio necessariamente parlare della trama di un videogioco piuttosto che di un altro.
Esistono infatti videogiochi che raccontano una storia particolare ed unica, che appartiene solo a voi: i mmorpg.
I mmorpg sono giochi di ruolo aventi una loro lore, ma che allo stesso tempo lasciano a voi tessere la trama di una vera e propria vita alternativa, che mai e poi mai potreste vivere nel mondo reale o in una qualsiasi altra tipologia di videogioco.
Era il lontano 2006, avevo appena compiuto 25 anni e con uno dei miei primi stipendi mi comprai un PC. Prima di allora, non avevo mai avuto internet in casa. Giocavo con Gamecube e Playstation 2. Ero un grande appassionato di Final Fantasy (contate che fino ad allora erano usciti solo titoli per lo più meritevoli, con qualche rara eccezione), e l’arrivo di un personal computer e di internet in casa Omegashin rappresentarono la manna dal cielo: potevo finalmente comprare e giocarmi Final Fantasy XI, il primo mmorpg di Square Enix (non ricordo se sera ancora Squaresoft).
Le cose andarono diversamente: il mio amico Ale mi segnalò un mmorpg che, almeno esteticamente, pareva essere più accattivante, e stava facendo parlare molto di sé in quegli anni (tralasciando WoW): Lineage 2.
Ciò che ha reso questo particolare titolo unico rispetto molti altri appartenenti allo stesso genere, non è stato solo il sistema di combattimento, il mass pvp, il forse a volte eccessivo farming o la puntività e conseguente crudeltà intrinseca del modo di “livellare”, ma piuttosto direi che abbiano fatto la differenza il mondo di gioco, la capacità di esso di immergerti completamente al suo interno, le ispirate melodie che sembravano davvero voler narrare la storia del giocatore, di segnarne il cammino.
Chiunque abbia giocato a Lineage II infatti, non può che non pensare ai suoi primi passi sentendo le melodie di città come Gludio e Dion.
Esse infatti rappresentano i primi luoghi che i neo giocatori incontrano durante il loro cammino in questo vasto mondo tutto da esplorare; i primi luoghi dove si iniziano ad incontrare altri giocatori, si inizia a parlare con loro, a commerciare e a volte persino a combattere. Non v’erano infatti alcun tipo di limitazioni in Lineage II: ognuno poteva fare qualunque cosa in ogni momento, a patto di averne la forza.
Si, perché Lineage II, come già detto, sapeva essere crudele. Certo, si poteva giocare esplorando il mondo di gioco, visitando città, antichi templi come la la Tower of Insolence, Cruma Tower, Giant Tomb, antri oscuri come il Lair of Antharas e “far scorribande di mostri”, ma il gioco prevedeva anche altro: la guerra, ovvero la possibilità di fare un pvp sfrenato in ogni momento, ovunque e contro chiunque. Non si era mai al sicuro e un agguato o un’uccisione, potevano vanificare ore di gioco, o quasi. Un gicoo terribilmente hardcore, che richiedeva ore e ore di dedizione.
Ovviamente la libertà che Lineage II offriva permetteva anche un approccio più rilassato e più orientato al PVE (benché si trattasse di grinding e basta; le quest infatti non sono mai state veramente utili).
Un gioco quasi assurdo per poter essere apprezzato (specie considerando gli standard attuali); almeno da come ve l’ho descritto.
Eppure a me e al gruppo che conobbi negli anni in game, “Elle Due” piacque molto. Ci segnò sicuramente e caratterizzò un momento della nostra vita che ricordo con molto piacere.
Credo che questa sia la forza intrinseca ed il fascino che caratterizzano i MMORPG, specie i primi che giochiamo. In questo caso, Lineage II fu il mio primo titolo appartenente a questa categoria, e l’unico che mi porto nel cuore al pari di Zelda, Street Fighter, Sonic e davvero pochi altri.
Scrivo queste righe poco dopo l’apertura del server Europeo ufficiale Lineage II Classic; una versione del gioco richiesta a gran voce dalla community di 10 anni fa. Ieri ci ho fatto un salto ed è stato davvero emozionante “rivivere” sensazioni ed emozioni che credevo dimenticate. Sicuramente non potrò giocare come facevo a 25 anni, ma un tuffo nel passato non voglio negarmelo.
Vi lascio qui i miei primi 45 minuti di gioco. Scusate il turpiloquio di alcuni miei amici xD.
E voi ragazzi? Avete mai “vissuto” un mmorpg?
Raccontatemi le vostre esperienze.
Colgo l’occasione per salutarvi tutti ed augurarvi buon anno!
Ricambio gli auguri Alvise :). Allora il mio unico infogno con un mmorpg è stato Nostale. Sento già i commenti “che mmoprpg da sfigati”, ora lo so. Ormai saranno passati 4/5 anni dall’ultima partita, ma ancora ricordo bene come tutto quel mondo colorato popolato dalla gente più disparata/disperata e comunque tutta puccettosa mi attirò nel vortice. Ci passavo davvero le giornate e non mi perdevo uno degli eventi giornalieri. E il libretto scolastico lo poteva dimostrare. Ancora mi capita di canticchiare le musichette che si sentivano, ma ho solo un problema: la trama. Non riuscirei a raccontarla mai in quanto non me ne è mai fregato fondamentalmente nulla. Puzzava di trama di merda dall’intro. Ma nonostante tutto rimaneva quel fascino del “faccio quello che mi pare” e via a colpi di barra spaziatrice a fare i grandi culi a pecore, semi e talpe. Mio cugino giusto la settimana scorsa ha tentato come Satana tentò cristo di farmi rientrare nel vortice, ma dopo dieci minuti di gioco ho disinstallato tutto. Ma ora ho un sono proibito: Final Fantasy XIV…chissà! Ancora auguri Alvise, a tutto l’Angolo e ai discepoli sempre sul pezzo.
quoto tutto quello che hai detto su nostale. Ci giocai per i 3 anni delle scuole medie praticamente ogni giorno, era come una droga
Sinceramente non mi è mai scoccata la scintilla per questo genere di giochi.
Primo motivo, sono stato sempre della filosofia, console per videogiocare, pc per fare altro.
Secondo motivo, non ho mai approfondito molto il genere, l’unico MMORPG che ho giocato è stato FINAL FANTASY XI, da te stesso menzionato, ma su xbox 360, quando veniva offerto in modo gratuito per un tot di tempo, all’epoca giocavo molto online, 50 e 50 si potrebbe dire, lo giocai con alcuni amici che avevano il LIVE come me, ma la scintilla non mi è scoccata e poi dover pagare un altro abbonamento su un gioco che già ho comprato la trovo un pò una ladrata. Okey che sono cmq giochi dove la software house deve aggiornare i server, correggere bug ecc ecc, ma non posso pagare abbonamenti su abbonamenti, vale per FFXI per il titolo da te menzionato come anche per gli altri giochi appartenenti a questo genere.
ah auguri ovviamente anche a te!! ;) :)
io non ho mai giocato ad un mmorpg, conoscendomi ho paura che mi piacciano.
L’unico gioco mmorpg che mi ha stregato è stato il mitico Dark Age of Camelot, ricordo ancora alcuni epici scontri fra i tre reami per il predominio del mondo (o server). MIDGARD!!!
Sarà che all’epoca si usavano connessioni a pagamento non flat ma ricordo con piacere l’assenza di troll, bk e gentaglia varia cui piace solo rovinare il divertimento altrui.
Prima dell’oscurità, prima della rovina, prima di WOW.
quoto sopra , Daoc è stato il padre di tutto!
il pve di daoc era terribile ma il pvp e la qualità dei combattimenti era qualcosa che al momento non è stato ancora raggiunto in nessun altro morpg , terribilmente punitivo e appagante ! i caster ad esempio se venivano picchati non potevano fare una cippa se non sukare avidamente mentre le classi da combattimento puro consumavano endurance per ogni attacco che facevano o se si mettevano a correre.
al tutto aggiungete il fatto che i giocatori di daoc avevano una comunity fottutamente coesa rispetto ai morpg odierni , si giocava per divertirsi ma sopratutto per il reame! che bisognava difendere a tutti i costi , pena un sistema di bonus /malus per tutto la fazione di appartenenza se venivano perse/conquistate le reliquie del regno.
Perché WoW sarebbe una rovina scusa? Ci hanno giocato e ci giocano ancora milioni di giocatori, un motivo ci sarà. Io ho provato alcuni mmorpg, ma alla fine sono sempre tornato a WoW perché è il più completo ed è tra quelli che ti da più possibilità. Avrà i suoi difetti, ma si è meritato tutto il successo che ha avuto.
davvero nessuno ha ancora parlato di metin2? il mmorpg più infognoso e sborone per antonomasia. ci ho passato 4 anni della mia esistenza e ricordo con piacere tali momenti. ma mai e poi mai riuscirei a rigiocarci a 3 anni dall’ultimo accesso.
auguri Alvise e a tutti i padrini angolari!
In quello stesso periodo io giocavo a Dungeons&Dragons Online, era appena diventato f2p e mi piaceva da impazzire. A quei tempi giocavo a D&D 3.5 e DDO ne riprendeva in parte le meccaniche, perciò mi trovavo a mio agio, unito al fatto che era un po’ più action e anche leggermente platform rispetto ai mmorpg che spuntavano come funghi ed erano tutto un punta e clicca.
Era anche l’unico che mi costringeva a cercare un party, io ho sempre preferito giocare da solo ma lì era diverso e certe missioni non erano normali quest, erano avventure vere e proprie.
Sicuramente vorrei rigiocarci, ma non lo faccio perché non solo sembra sia peggiorato nel corso degli anni, ma anche fisicamente non posso: ora uso ubuntu e non basta aprirlo con Wine, contiene dentro di sé un programma esterno dell’Akamai e questo complica le cose.
Saluti da un ex Stormscreamer/Treasure Hunter! Ho adorato (e ancora adoro) questo gioco, ogni tanto mi assale la nostalgia. ..