Lo scorrere del tempo

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Ironico come l’articolo che state per leggere nasca quasi come conseguenza dilatata di quello scritto da Gatto qualche giorno fa.

Il protagonista è lo stesso: il tempo.

Marco vi chiedeva quali fossero i titoli che maggiormente vi avessero coinvolto al punto tale da non farvi rendere conto delle ore che passavano mentre stavate giocando.
“Credevo di giocare da 10 minuti ed erano passate 3 ore”. Situazione non frequente ma che capita a tutti prima o poi.

Il mio discorso devia leggermente e vi chiedo di apportare il vostro contributo narrando le vostre esperienze su tempistiche di gran lunga maggiori, ma credo sia necessario rendervi partecipi di ciò che mi ha portato a questo ragionamento.
A questo triste ragionamento.

Lunedì scorso stavo tornando a casa dopo due settimane al mare, col classico “magone” di chi abbandona il periodo fancazzista per eccellenza e sente già l’odore delle future 50 settimane lavorative.
Quella sensazione di pesantezza, di poca voglia di fare, di routine che inesorabilmente verrà a romperti le palle per la stragrande maggioranza del prossimo anno solare. Allegria portami via.

Giusto per darvi un’idea del fattore routine, mentre sto solcando l’A1 chi mi telefona?
“Ciao… ehm… Marco? Qui è il Gamestop dell’Iper. Volevo dirti che se vuoi puoi già venire a ritirare Splinter Cell Blacklist, perchè è stato anticipato il D1 di 3 giorni”.

Solita vita. Si rientra anche nel tornado dei videogames, che ti colpisce in faccia facendoti dimenticare le due settimane in cui hai voluto staccare la spina anche da ciò. Sì, mi capita.

Vado a ritirare Splinter Cell Blacklist, ma avendo mille cazzi da fare (disfare valigie, salutare il parentado, pianificare le prossime giornate lavorative, ecc.) non posso cominciare subito a giocare.
Lo comincio venerdì sera, ben felice di testare il nuovo capitolo di Sam Fisher.
Nonostante infatti la prima presentazione all’E3 2012 mi avesse colpito negativamente, più passavano i mesi più i video che Ubisoft rilasciava in rete mi facevano sperare bene.
Sperare soprattutto in un effettivo ritorno (se non totale, almeno parziale) ai vecchi meccanismi stealth della saga, quasi del tutto annullati in quell’ibrido del cazzo che tutti noi chiamiamo Conviction.

Prendo il pad in mano, comincio la prima missione, il tutorial.
Mi vengono descritti i comandi. Mi muovo al buio. Le sentinelle mi vedono, scatta l’allarme….
Faccio scattare un allarme addirittura nel tutorial???? Mi faccio uccidere apposta.
Fantastico. È un cazzo di stealth.

Sono commosso.

Ma… ora che ci penso. Le mie guance non sono rigate da lacrime di felicità, ma di amarezza.
Mi rendo conto che ho di nuovo il pad in mano, ho di nuovo Sam Fisher ai miei comandi.
Ma mi accorgo anche che mi sembra ieri di aver giocato a Conviction e di aver girato un video per smerdarlo.

E invece sono passati ben tre anni.
Tre anni cazzo.
Tre.

Quando da bimbo “gli adulti” mi dicevano che più diventi grande più il tempo sembra accelerare, non credevo fosse vero.
Ora che sono un bimbo adulto maledico me stesso per dar loro ragione.

Tre anni.

Probabilmente a causa della routine che man mano ti condiziona la vita, probabilmente a causa di attività che bene o male ti ripropongono dinamiche molto simili fra loro, il tempo è un fottuto treno che mi passa dentro senza stazione.

Sono già passati tre anni da Conviction.

In mezzo tra l’altro sono successo cose di poco conto, tipo un trasloco coi miei genitori.
Un secondo trasloco con la mia ragazza.
Un matrimonio.
Un viaggio di nozze.

Merda. Tre anni.

Va beh, lascio inconcluso questo articolo.
Chiedo se anche a voi succeda mai di rendervi conto che GLI ANNI (non le ore su Fallout 3) vi passino via senza manco accorgervene.

Ecco, giusto per la cronaca.
Ho giocato veramente troppo poco a Blacklist per darne un giudizio completo, ma ho come il sentore che possa diventare uno fra i miei capitoli preferiti della saga. Voi compratelo e provatelo.
Se non vi piace il gioco, magari potrà avere comunque effetti lisergici che vi porteranno a fare ragionamenti sullo scorrere del tempo come è capitato a me.

farenz

 

 

 

Prova a cercare ancora!

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63 Più commentati

  1. Il problema non è il tempo che passa, è come passa il tempo.
    Io ho 23 anni ed è quasi da un anno che lavoro e mi sono lentamente reso conto di come il mio modo di impiegare il tempo è mutato.
    Prima mi godevo ogni singolo spostamento in macchina (o bicicletta), ora è diventata quasi una corsa contro il tempo.
    Anche il lavoro in se è cambiato rispetto all’inizio, ormai è come se fosse sempre la solita storia e assieme al lavoro il tempo libero l’ho dovuto adeguare di conseguenza, prima cercavo di fare tutto quello che facevo quando ne avevo la possibilità, ora mi sono “ridotto” a fare quello che tengo maggiormente a fare.
    A volte penso che sia meglio cercare di vedere ogni giorno, non come l’ennesimo giorno o come un numero che ci porti verso il fine settimana (parlo per me), ma come una nuova esperienza, come un vero giorno nuovo.
    D’altronde, ogni giorno nella sua “routine” è in grado di regalare qualche piacere, anche nuovo… che non siamo più abituati a percepire.

  2. Se sono passati così in fretta vuol dire anche che son stati anni pieni ma piacevoli. Quando capitano i periodi no il tempo non passa mai :D

  3. Bel tema…che dire…
    Potrei dirvi la situazione che ancora oggi stò vivendo
    11marzo 2011
    dopo anni,tanti anni,di mobbing sul posto di lavoro(e conseguente crollo psicologico:CAZZO NON GIOCAVO PIù ALLA PLAY :d ) in questo giorno ho reagito:ho mandato a fanculo lui e la sua azienza di merda(scusatemi ma quando ce vò,ce vò)
    Troverò un’altra cosa dissi
    e intanto mi stonavo con i games presi al day1 e dopo anni ancora incartati
    Sono passatipiù di 2anni e lavoro non ne trovo…CAZZZO son 2anni che son disoccupato
    il bello è che molti mi dicono”eh se avevi 2anni meno,sai x i contributi”
    Ho 32anni mica 60 cribbio
    ODDIO CRIBBIO?!?!?!?
    MI CUNSENTAAAAAAA XD
    finale di merrrrd
    bye

  4. Quando esce un nuovo cod mi dico: “cazzo! di già?”. Oramai scandisco il tempo con l’uscita di cod un po come fa farenz su Outsiders.
    P.S. Outsiders è davvero un’ottima idea, aspetto il volume due come un pcista aspetta half-life 3, scusate se sono off topic.

  5. A me ultimamente capita spesso, soprattutto ascoltando “Gli anni” degli 883.

  6. Questi ultimi 4 anni sono sembrati durare la metà del 2008.
    Si, so come ci si sente.

  7. ah il tempo, nel articolo del Gatto avevo descritto alcune scene rilevanti del mio videogaming quotidiano,ma con questo articolo mi viene i mente, di come io e il mio migliore amico di oggi 5 anni fa,per una festa di compleanno mi invita, a casa sua, io e lui, andiamo prima al cinema, io gli compro FF12 per ps2, e cavolo le prime volte che ci vedevamo giocavamo in coop su Splinter Cell avessimo finito 1 missione, passavamo il tempo ad ammazarci e a trollare, ora sono passati 5 anni, e cavolo quante ne abbiamo passate, mi ricordo quando mi feci il wii, veniva a casa mia e fino alle 4 chiusoni sul wii facendo il peggio casino, o a casa fino a mattinata sul multi di zelda phantom hourglass(o come si scrive), mi ricordo una scena epica, ammetto che ai tempo diciamo 3 anni fa mi spaventavo come niente, allora 3 di notte facciamo una partita multi, chi ci ha giocato sa che nel multi o prendi le gemme o diendi, lui difendeva io prendevo le gemme, corsi tutto d’un fiato per prendere le gemme mi trovo lui davanti lancio un urlo, di finta paura, paura fatta sul momento per ridere come malati, poi dopo 10 minuti suonano alla porta i carabinieri per urla notturne, ho le partite a the calling, o al mare ci chiudevamo su psp, ed ora al giorno d’oggi 2 pcisti malati, o ci becchiamo sui moba o mmo, perche su pc non ce lo split screen, ma comunque sono volati 5 anni di grandi gioie videoludiche, quella dei carabinieri rimarrai nella storia,passiamo le giornata oggi a parlare di videogiochi come quelli che parlano di calcio h24, quindi anche a me e capitato di dire “cavolo 5 anni ?” adesso quasi 6

  8. La verità è che proprio guardando indietro anche di un solo anno te ne accorgi e dici “Cazzo,sono già passati 1-2-5 anni o che sia”…la cosa interessante è che ti può capitare questo ragionamento in qualsiasi momento,prendiamo me come esempio sarò pazzo ma guardando la mia gatta mi rendo conto che sono già passati 5 anni,cinque anni passati via…concatenando poi appunto 6 anni dal trasloco e giusto per arrontondare al terzo esempio sono già al quarto anno di superiori,io che mi ricordo ancora il primo giorno di prima superiore…in effetti per le persone riflessive arrivare a certe conclusioni il più delle volte risulta scioccante…per concludere posso capire,si.
    P.S.: La cosa che mi fa impazzire del buon Farenz è che riesce a fare riflessioni così profonde postando cose che centrano relativamente niente con i giochi ma non importa!Complimenti sul serio

  9. Vero Farenz, anche io ricordo adulti che mi dicevano che quando sei grande il tempo vol…un momento me lo disse per la prima volta una persona facendomi gli auguri per i 18 anni! Decadi e decadi fa (decenni fa, di già? ok forse ho esagerato un po’ ma mi sento “vecchio” ugualmente): “18 anni eh? Ma lo sai, da 18 anni in poi il tempo cominciò a volarmi via come niente…eheh.” E ride. RIDE, ghignobastardo. Non ero preparato. Da quel momento in poi fu, è tutt’ora difficile riuscire ad usare bene il proprio tempo, adoperarlo senza perderlo vanamente, in questa società assillante contemporanea.
    Non vorrei andare nel banale ma bisogna dare “qualità” al proprio tempo, non “quantità”. Dedicare il proprio tempo a sè stessi è importante, come dedicarlo alla propria famiglia, a fare del bene e a chi ci vuole bene, oltre che certamente a nerdare davanti ad uno schermo per il gusto di farlo.

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