Durante le tue meritatissime ed agognatissime ferie natalizie, approfitti dei momenti di puro relax per aggiornare il tuo file Excel con i giochi di Dicembre.
Ormai il grosso delle uscite si è già visto e, come sempre, a parte qualche colpo di reni qui e là, dicembre risulta un mese glabro di uscite.
Si, glabro!!
Ma porca puttana, ogni volta a stare a spiegare che scelgo un termine per come mi ficca piuttosto che per pura correttezza formale dell’accademia della crusca All-Bran di stò coppo?
Poiché non voglio mettermi a censire quanti di voi avessero veramente inteso che a dicembre spuntano pochi peli, torno a focalizzarmi sul punto del discorso.
Mentre sfoglio articoli su articoli, noto come una sempre maggiore attenzione si focalizza su di un titolo semi-sconosciuto ai più, come sempre accade quando di mezzo c’è una edizione non boxata, quindi distribuita solo mediante digital-delivery: si tratta di Max & The Curse Of Brotherhood.
Capita ben di rado che un gioco che esce in tale formato catturi l’interesse dei media, al punto da avere una recensione su ogni singolo sito, a meno che non si tratti di un gioco in omaggio per una nuova console appena uscita sul mercato (qualcuno ha detto Resogun? o Contrast?).
Beh in questo caso in effetti, sebbene il gioco non sia in omaggio, si tratta pur sempre di un titolo che rimpolpa la scarsa line-up di una nuova console appena uscita, in questo caso di sponda Microsoft.
Quindi qualche motivo per riuscire a intercettare i riflettori della ribalta ce l’ha.
Che sia per questo motivo o per l’abilità dei PR che si occupano dello spammaggio del gioco, non è solo il fatto che sia presente ovunque a stupirmi, ma che riceva un tale carico di elogi, qua e là a dir poco presuntuosi:
“uno dei migliori titoli attualmente disponibili su Xbox One“
“secondo me Max: The Curse of Brotherhood, considerando anche la poca fanfara e il prezzo budget, è il miglior gioco per Xbox One. Come rapporto qualità/prezzo quantomeno”
“Una delle migliori esclusive Xbox dell’anno”
Eeeeeh! Addirittura!
Ecco, quando scatta questo neurone nel completista bipolare, la prova per attestare o confutare affermazioni di tale calibro diventa un must essenziale, un obbligo di cui farsi carico per dovere istituzionale.
Appena il tempo di tornare a casa dalle ferie e rialacciarsi ad una connessione internet, ed ecco che ero immerso nel mondo di Max.
Cercherò di inquadrarvelo senza tanti giri di parole: si tratta di un Platform con enigmi ambientali. Un “Trine”, ma senza combattimenti, magie o multi-personaggi. Solamente Max con il suo pennello.
Beh…in effetti, un multi-pennello, vista la sua triplice configurazione.
Grazie ad esso potremo sollevare piattaforme di terra su cui saltare, disegnare liane a cui aggrapparci o flutti d’acqua su cui scivolare.
Ora è giunto il momento di piazzare la premessa soggettiva: non sono un amante dei Platform, a meno che non presentino una cura del salto al centimetro quasi religiosa, come un Super Mario, e forse ancora meno adoro l’enigmistica da videogioco, a meno che non ci sia una struttura ed un setting alla Portal.
Ovviamente quest’ultima potete qui scordarvela. A dir la verità la difficoltà degli enigmi si sposa abbastanza bene con la natura veloce e semplice di Max TCOB.
Tuttavia il fatto che ogni utilizzo delle abilità speciali del pennarello sia condizionato da specifici suggerimenti, almeno sul dove e su quali poteri vadano utilizzati, limita la creatività e, per gli amanti della sfida, la difficoltà.
Per chi mastica quotidianamente platform ed ha il fegato allenato al trial & error, quindi, giungere alla fine di MAX TCOB sarà uno scherzo. Roba da 3-4 ore.
Un lasso di tempo giustificato dalla formula easy del gioco, a partire dal prezzo, per poi spalmarsi sul resto delle componenti.
Come ad esempio la grafica: c’è da dire che l’alta definizione giova sicuramente. Giocare Max sulla nuova One è un tripudio di colori e ambientazioni quasi da film Pixar (Up! ??), sebbene lo scenario non presenti una ricchezza di dettagli opulenta.
Ben altro discorso va fatto sul character design…ok, l’angioletto buono alla mia destra mi dice di non sciorinare il mio solito cinismo, e di comprendere che un personaggio paffuttoso con una storia paffuttosa, in un prodotto simile ci stanno.
Va bene. Poi però compare il diavoletto alla mia sinistra che mi incalza con un’inforcata sulle chiappe: e allora sbotto, e dico no cazzo! Non mi va lo stesso.
non è solo questione di paffutoso, ma è proprio che il protagonista mi sta sui coglioni.
Antipatia a parte, direi che da questo punto di vista il gioco non può dirsi una perla. Al massimo la solita storiella accettabile “per famiglie”.
Il punto che mi ha invece maggiormente sorpreso in positivo è la fase platform. Per quanto non perfetta, specie se avete appena fatto tappa in un qualsiasi platform baffuto, si tratta di una componente inaspettatamente fresca, puntuale, precisa. Qui è là c’è qualche piccola sbavatura, ma il mix di precisione e fisica (liane, materiali scivolosi…) mi ha fatto rimpiangere che il gioco non fosse maggiormente concentrato su questa specialità, invece che di doverti ricordare quasi ad ogni nuova schermata che questo “è il gioco con il pennarello”, con il conseguente spezzettarsi dell’azione.
Quando poi il gioco cerca addirittura di mischiare le fasi concitate del platform con quelle del pennarello…ecco, viene a galla l’inconciliabilità delle due facce di questo gioco.
Inconciliabilità che, diciamocelo, per alcuni può anche rappresentare un mix perfetto.
Del resto se si prende Max & The Curse Of Brotherhood per un riempitivo tra una sessione a Forza Motorsport e Dead Rising, o tra una partita a Battlefield ed uno schema a Ryse, probabilmente se ne esaltano le peculiarità e se ne apprezzerà la natura.
Se al contrario si ripongono sul gioco aspettative da “un nuovo Trine ma con il Pennarello” o da “perla must-have” o, peggio, da “migliore esclusiva Xbox dell’anno“…allora la delusione è dietro l’angolo.
Il platform è uno dei miei generi preferiti ma leggendo l’articolo non ho capito cosa intendi per “salto al centimetro”, me lo puoi spiegare?
Intende che bisogna calcolare con precisione la potenza di ogni salto per atterrare nella piattaforma desiderata,se no cadi e non sei più swago swag swag
ora come ora il “salto al centimetro” e’ praticamente sparito salvo rari casi, anche Mario ha un sensibile margine di errore… una volta se facevi partire il salvo due millimetri prima di un bordo di un precipizio eri sicuro di non passare di la… forse non c’e’ il “salto al centimetro” ma piu’ un “atterraggio al centimetro” ma se vuoi provare gioca a super meatboy
Si effettivamente hai ragione che non c’è quasi più
Mi hai fatto venire in mente a quando giocavo a super mario land su gameboy,quello si che era hardcore
che poi facciamo l’esempio del platform ma basta anche pensare ai primi tomb raider in cui potevi riprovare un salto anche 20 volte prima di riuscirci…
Anche Rayman Origins in certi livelli richiede precisione assoluta, ed è un platform recente
paragonare rayman origins a tomb raider come precisione dei salti è futile…sono morto più volte di salti che di qualunque altra cosa nei primi 4 tomb raider
bhè di fatto tomb raider era un platform 3d
io l’ho sempre considerato un avventura, pero’ si, sotto quel profilo puo’ essere definito cosi
mai avute difficoltà con i salti in Tomb Raider, almeno su pc con mouse e tastiera. Alla fine si impara subito come affrontarli e sono uguali dal primo fino a Cronicle, naturalmente parliamo dei Tomb Rider dell’era Core design
Super mario land per game boy, a mio parere uno dei migliori mario di sempre
Vi ringrazio per il chiarimento, in effetti ultimamente un tale grado di precisione non è più richiesto quasi in nessun gioco…
Super meatboy non lo conoscevo, recentemente invece ho giocato a Cloudberry Kingdom in cui però i due livelli finali sono volutamente impossibili:
http://www.youtube.com/watch?v=XsQNFZJKpYs
http://www.youtube.com/watch?v=6MQjRxUcT0U
Tanto che a quanto pare nessuno ha ottenuto in modo lecito il trofeo di completamento della storia XP
P.S. lodoss poco tempo fa ti ho scritto un messaggio su youtube, non so se tu l’abbia letto (in effetti la posta in arrivo ora è assai difficile da trovare), in caso rispondimi lì.
fai una cosa, rimandamelo nella posta dell’angolo e ti rispondo da li
In questo topic vedo tanta stupidità completista bipolare.
QI di Viper=-120
Ostia!
Un troll così…da taverna…pane al pane, vino al vino, era un po’ che non spuntava fuori.
negli articoli di Matyas funziona sempre
mi intrigava per la libertà di azione, ma se in realtà come dici é tutto su binari guidati che senso ha ?