Gli zombie, i morti viventi, i viventi morti: il nemico pubblico numero uno del Nerd di tutte le ere.
Non v’è cuore di videogiocatore al mondo che non abbia avuto almeno una volta nella vita un tuffo al cuore in seguito a qualche morsicamento di non morto, allo spuntare di un arto pronto a ghermirci dal sottosuolo, sentendo il ben conosciuto mugolio affamato provenire dall’oscurità..
E diciamoci la verità, adoriamo ognuno di questi momenti!
Che cos’è che ci trattiene dall’acquistare in blocco ogni giochino imbecille che esce su uno dei nostri store preferiti? Solitamente, il costo. Magari non sarebbe niente andare a spendere quei 10-12 euro per un arcade scaricabile, ma poi subentrano la scarsa voglia di andare a riempire la nostra carta ricaricabile e di concentrarsi abbastanza da elaborare i procedimenti che ci consentirebbero di ottenere il gioco.. e quindi lasciamo perdere.
Ma potevo forse rinunciare al fichissimo prologonzo dell’ormai prossimo Dead Rising 2, quando ho visto che il prezzo si aggirava sui poco più di cinque miseri euro? Hell no!
Cinque miseri euro dopo (raggranellati dai resti delle mie precedenti transazioni sulla carta, senza nemmeno aver dovuto ricaricare), eccomi alle prese con le battute iniziali del nuovo episodio del più celebre zombie slasher che la storia ci abbia regalato. Il protagonista è la stella del motocross free style Chuck Green, talmente sveglio da lasciare aperto il proprio pick-up ad una stazione di servizio con le chiavi nel quadro e le medicine antizombificamento indispensabili per la figlioletta sul sedile nel bel mezzo di un terrificante olocausto zombie. Durato 2 minuti.
Fottuto il furgone, il buon Chuck si trova quindi a dover gestire una situazione ben meno che confortevole: la bimba rischia di trasformarsi in non morta entro l’ora del sonnellino, è rimasto a piedi in mezzo al deserto e con la propria esistenza messa a repentaglio dall’armata delle tenebre da una parte e dall’esercito purgante degli Stati Uniti dall’altra.
Il gameplay mantiene invariate le vincenti meccaniche di gioco del primo Dead Rising, proponendo un tasso di tensione costantemente molto alta e un sacco di divertimento. Stranamente, la stessa Capcom che ha realizzato quella titanica merda di Resident Evil 5 è capace di sfoderare perle come i Morti Alzanti, dove FINALMENTE gli zombie attaccano/si comportano/muoiono come Dio comanda, dandoci FINALMENTE la possibilità di dimenticarci per sempre dei paradossali africanucci infettati a prova di proiettile.
E il succo del discorso è proprio questo: le sbavanti orde di fragilissimi non morti sono un nemico fantastico, capace di fare la gioia di qualunque videogiocatore, grazie anche alle infinite possibilità di spettacolari e folkloristiche uccisioni donateci dalla immensa vastità di oggetti utilizzabili come armi.
Tra l’altro, il prologo dura ben più della scarseggiante oretta che ci si potrebbe immaginare (visto il costo praticamente irrisorio): sbloccare tutti gli obbiettivi e riuscire a portare nel gioco finale tutto il portabile -esatto, tutto ciò che otterremo nel prologo ce lo troveremo tale e quale all’inizio di Dead Rising 2-, sbloccando tutte le armi McGyver e salvando tutti i sopravvissuti, può richiedere anche diversi giorni di appassionante dedizione.. che ricordate, trattandosi di un mini prequel da cinque euro, non è per niente male!
Pertanto, sebbene diversi di voi avranno da ridire sulla scelta di rilasciare il primo livello tramite DLC, questo gioco ha la mia completa benedizione. In nomine Farenz, et Maty, et Spiritus Gatti. Amen.