Microtransazioni e rompimento di coglioni

Oggi vado controcorrente, perchè è giusto lamentarsi per ciò che non ci va a genio, ma credo che a tutto ci sia un limite.
Tutto nasce da un rumor, confermato poi nel corso della giornata di ieri riguardo la presenza di microtransazioni all’interno dell’imminente Dead Space 3.

Cosa sono le microtransizioni?
All’interno di un videogioco, per definizione virtuale, sarà possibile fare acquisti spendendo soldi REALI.

Parliamo nello specifico di Dead Space 3.

Nel gioco troveremo dei componenti (o casse sparse per il gioco oppure potenziamenti lasciati dai nemici che andremo a massacrare) che serviranno per migliorare i nostri equipaggiamenti e il nostro armamentario.

Ebbene, se non riusciamo a resistere alla tentazione di avere tutto pompato nel più rapido tempo possibile, ci verrà data la possibilità di acquistare delle specie di DLC che altro non faranno che sbloccare le nostre armi già al livello di massima potenza.

Il mondo si è infuriato di fronte a ciò, come era facile aspettarsi.

“non è un giusto!”
“è un gioco di merda!”
“EA muori”
“non comprerò mai più un gioco EA”… (poi però tutti a comprare Fifa 12, 13, 14, 25).

E altri commenti che, a parer mio, lasciano un po’ il tempo che trovano.

Raffreddate i bollenti spiriti e ragioniamo insieme un secondo, perchè sinceramente stavolta mi sento di difendere (almeno in parte) questa scelta. O quantomeno non mi sento di condannarla a prescindere.

Punto primo.
Chi fra di voi ha già giocato il gioco finale? Suppongo nessuno, se non tramite demo da cui non è possibile carpire il dettaglio di cui sto per parlarvi.
Chi vi dice che questa tipologia di acquisto sarà obbligatoria?
O meglio, non sarà obbligatoria per nessuno ovviamente, ma chi vi assicura che il non-acquisto sarà fortemente penalizzante? Nessuno.

Stando a ciò che sappiamo, la scelta di acquistare il “tutto e subito pack” teoricamente dovrebbe interessare i lamer che non han voglia di mettersi alla prova o chi invece, per l’appunto, non vuole “perdere tempo” nella ricerca del componente migliorativo o nella crescita del potenziale del nostro personaggio.

La cosa che più mi fa imbestialire è che Dead Space 3 non è il primo gioco che propone una dinamica del genere.
Mi viene in mente Dante’s Inferno.
All’epoca, nessuno ruppe i coglioni. Ora sì. Perchè? Boh.

Osservando in maniera molto superficiale la situazione mi vien da pensare “Ti scazza spendere? Non vuoi spendere? non farlo e non rompere i coglioni.”

Se poi voglio rodermi il fegato ancora di più, perchè cazzo la gente si lancia in tragedie napoletane per queste strategie commerciali, quando invece con Assassin’s Creed 2 venne accettato tranquillamente il fatto di aver tolto due capitoli alla campagna single player?

Misteri della fede.

Punto secondo: altra domanda che vi pongo.

Le microtransazioni ormai vengono date per assodato nel mondo dei mobile-games.
Non se le è inventate la EA con Dead Space 3.
Indipendentemente che si tratti di parti di gioco da sbloccare, di esperienza da acquistare più rapidamente o di qualsiasi altro miglioramento disponibile, che tipo di “presa” hanno sul pubblico?

Le microtransazioni funzionano. Punto.

Allora perché non provare a portarle anche su console?
Credete che non venderanno?
Credete non ci saranno i pirla che, non contenti dei 70 euro spesi per il gioco, spenderanno altri soldi per potenziare subito il proprio fucile al plasma?

Sicuramente.

E allora mettetevi nei panni di EA. Perchè non provare a portare il mondo delle microtransazioni anche su console?
Non hanno nulla da perderci no? Si tratta di un investimento a zero rischi.

Qualcuno potrebbe dire “eh ma la differenza tra un gioco per console e uno per mobile è che il gioco lo pago già 70 euro, il gioco per mobile no.”
Giustissimo, ma ritorniamo sempre sui soliti punti

1. hai già speso 70 euro? Bene. A loro che gliene frega? Il loro target è quello (possibilmente) di farti spendere ancora di più, come qualsiasi altra società commerciale.
2. non vuoi spendere altri soldi? non sei obbligato a farlo.
3. stiamo parlando di un gioco che punta sul single player e sulla cooperativa online. Che vi frega se il vostro “partner” è più pompato di voi già dal D1?
Ricadiamo sempre sulla fobia delle dimensioni del proprio pene?

E infine vi lascio con una riflessione finale.
Dobbiamo aver più paura di chi propone questo tipo di mosse commerciali o di chi invece le incentiva mandando giù con gusto (quindi spendendo altri soldi) queste belle cucchiate, anzi… in questo caso cucchiaini di merda?

 

Prova a cercare ancora!

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153 Più commentati

  1. Io sinceramente non mi sento minimamente di muovere una parola di accusa verso questo tipo di politiche, e non capisco perchè la gente si arrabi così tanto.
    Le SH non sono tuoi amici, non ti vogliono bene, non tengono a te.
    Sei un loro cliente, vogliono che tu continui a spendere soldi e che loro continuino a guadagnarne.
    Chi si lamenterebbe se lo stato mettesse delle tasse aggiuntive OPZIONALI? Nessuno. Ma se metto una scelta a pagamento in un videogioco sono tutti a lamentarsi.
    Il vero motivo? Quello che nessuno vuole ammettere, nemmeno a se stesso?
    “Non è giusto che io gioco ore e ore a un gioco per guadagnare quell’arma, mentre quello stupido può prenderla subito solo perchè vuole\può spendere soldi veri”.
    Provate a contestare la scelta dell’ EA senza ricadere in una motivazione del genere, che a mio avviso, crocifiggetemi, me l’aspetto da un dodicenne…

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