Prendete un catino di medie dimensioni.
Inserite a bagnomaria e lasciate cuocere per 50 minuti a fuoco lento i seguenti ingredienti: carta, carboncino, acquerello, figure umane sproporzionate tendenti al deforme, inquadrature semi-cinematografiche, battutine inutilmente volgari, immagini di nudo, una trama pressoché insulsa e un personaggio randomico di un videogioco. Cosa si ottiene?
Un manga amatoriale, ovviamente!
I giapponesi, ahimé, una ne pensano e cento ne fanno. Nella fiorente economia del paese dei ninja, il manga amatoriale è l’equivalente asiatico delle storielle romantiche imbecilli da tag di Facebook e Netlog di casa nostra: ognuno può realizzarne uno, metterci quello che gli pare, coi personaggi che gli pare e far fare pessima figura alle figure celebri del caso.
Recentemente sotto i riflettori è finito un artista che nel rivolgersi a se stesso usa il nickname “Amirite”.
Egli infatti ha probabilmente voluto sfruttare la scia dell’hype che il futuro titolonzo Nintendo, Metroid Other M, sta lasciando dietro di se, creando ad hoc una simpatica storiella con protagonista la beniamina di ogni nintendaro che si rispetti: Samus, la biondona spaziale.
Il manga si intitola “Pirates”, non è chiaro se esso sia il primo di una lunga serie o il primo ed ultimo exploit dell’ormai richiestissimo mangaka. Una cosa è certa: è gratis, si vedono le tette a Samus e si trova all’indirizzo http://metroid-database.com/manga/index.php?vid=21&cid=72#manga_top . Che state aspettando?
Una volta che avete terminato di visonare l’opera, perché non condividere le vostre impressioni con il resto dei discepoli? E soprattutto, che ne pensate di questi manga/anime dedicati ai videogiochi?
Rispondete numerosi!