Nintendo Labo: un ponte tra giocatori

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Giovedì pomeriggio ricevo a sorpresa una mail da Nintendo Italia che mi invita a partecipare all’evento milanese di presentazione di Nintendo Labo.

Vi dico la verità, nel corso degli anni mi è capitato di ricevere inviti simili, ma rarissimamente ho presenziato, in quanto nella stragrande maggioranza dei casi si trattava di giochi di punta in uscita di lì a poco e che mi interessavano a tal punto da averli già prenotati.
Che cazzo mi interessa di provare in anteprima un gioco che comprerò al dayone dopo pochi giorni?

Non è questo il caso di Nintendo Labo.

Il 18 gennaio abbiamo assistito al primo video di annuncio da parte di Nintendo.
Fin dalle prime immagini mi è parsa chiara, anzi cristallina… adamantina oserei dire, l’intenzione di Nintendo.

Nintendo si è inventata questa trovata per far avvicinare persone diverse.
Persone che non hanno la stessa età, persone con interessi diversi, persone che amano i videogiochi, persone che non li hanno mai amati più di tanto.

Cosa sia Nintendo Labo è stato chiaro fin dal primo video del mese scorso.
Quali siano invece le sue potenzialità future è un intrigante mistero, anche per me che ho avuto modo di testarlo con mano.
Vi racconto in breve il pomeriggio di ieri.


L’evento si è aperto con una rapida presentazione del progetto Labo  con un’interessante argomentazione da parte di una psicologa riguardo il ruolo di Labo che, come da titolo, fungerebbe appunto da ponte, come un collegamento tra coloro che si vogliono approcciare a Labo stesso.

Poche chiacchiere e si comincia a giocare.IMG_5330
Anzi…

Si comincia a montare.

A tutti è stata data un scheda di cartone, uno Switch con il software-guida sulla realizzazione della nostra prima Macchinina RC.

Partiamo col cartone.
Anzi, partiamo con un bel dito medio a coloro che il mese scorso dopo il video annuncio sentenziarono già sulla fragilità di questo materiale. Non è così.
Il cartone utilizzato è spesso circa 2 mm ed è resistente.
Vi ricordo che i vostri completi sexy che acquistate su Amazon per le serate piccanti in compagnia del vostro partner vi vengono imballati e spediti dall’altra parte del globo utilizzando, per l’appunto, il cartone. Tanto fragile non dev’essere .

Personalmente dando in mano Nintendo Labo a mia figlia/o avrei molta più paura che mi rompa lo Switch, non il Toy-con.
– i Toy-con sono gli oggetti che riusciremo a creare in Nintendo Labo, in cui poi inseriremo i Joy-con. Grande fantasiacon da parte di Nintendocon. –

IMG_5336Nel giro di mezzoretta scarsa la Macchinina RC è pronta per funzionare. Ma vogliamo lasciarla così spoglia? E dopo circa 20 anni mi sono ritrovato un Uni Posca in mano. Magari qua qualcuno nemmeno sa cosa sia. Vergognatevi.

Joycon connessi, Switch in mano. La macchina si muove. Ed è uno spettacolo.
Non tanto per la cosa in sé, ma ciò che colpisce è vedere una macchina di cartone con un controller incastrato ed azionata da me che ho la console in mano.

Una situazione completamente opposta rispetto a ciò che ho fatto negli ultimi 36 anni. Nintedomination.

C’è la possibilità di far lottare due macchine cercando reciprocamente di buttarsi fuori dal ring, oppure si può correre lungo una pista.
Da vero hipster, skippo questa fase (l’ho sempre detto di non amare il gioco competitivo o no?) e decido di farmi un giro per l’evento e provare tutti gli altri Toy-con disponibili.

Nell’ordine ho provato:

  • Il pianoforte: nonostante mi convincesse poco dal video, ammetto che mi ha saputo stupire in IMG_5342quanto a possibilità. Non abbiamo solo un’ottava con cui interagire ma 4, se non ricordo male, utilizzando delle impostazioni da selezionare sul display di Switch incastrato nel pianoforte stesso.
    Sono presenti anche dei 3 “affari” da inserire nella foro sulla destra del “coperchio”, che permettono opzioni sonore aggiuntive.
    Diverse modalità di gioco, sempre che di gioco si possa parlare, approvato.
    E vi parla un ex-pianista.
    E non scherzo.
  • la moto: uno dei Toy-con che consente sicuramente una maggiore vicinanza al termine “videogioco” vero e proprio, in quanto il titolo è ciò che più si avvicina ad un Mario Kart, con tanto di piste, livelli di difficoltà scalabili, cilindrate e addirittura derapate in pista.
    Ovviamente il tutto si basa sui controller di movimento incastrati nel manubrio, con tanto di effetto acceleratore che tanto mi fa rimpiangere gli anni passati a bordo del mio Phantom Malaguti.
    Quando ancora speravo che bastasse un Phantom per poter scopare. Bei tempi.
  • la canna da pesca: uno dei Toy-con più precisi nel riprodurre ciò che faremmo con una vera canna da pesca… Il gioco… beh… è un gioco di pesca. Non ho potuto provarlo di persona in quanto uno youtuber presente, non farò mai il nome, ha monopolizzato per più di mezzora una delle due postazioni dedicate. Potete immaginare quali maledizioni abbia scagliato contro la sua persona.
    I bambini che giocavano di fianco a lui però sembravano divertirsi parecchio.
  • la casa: sicuramente l’applicativo meno riuscito. Bella da vedere, ma forse meno azzeccata come idea. Mi viene naturale pensare a cosa possa fare con un manubrio di una moto, con una tastiera di un pianoforte o con una canna da pesca… ma con una casa???
    Infatti l’area ad essa dedicata era quasi sempre priva di ospiti in coda per provarla. Ho lurkato un ragazzo che giocava e le cose da fare
    all’interno di quella casetta erano relativamente poche e soprattutto IMG_5343poco entusiasmanti.
  • il robot: sicuramente il Toy-con più divertente e quello che mi ha più colpito dal punto di vista ingegneristico. Non solo. Si tratta del Toy-con che mi ha fatto pensare “ma se Labo è in grado di fare questo, chissà cosa potrà permettere in futuro con applicativi connessi un po’ più seri”.
    Divertente, reattivo, dalle immense potenzialità. Promosso a pieni voti.

Mi sono poi messo a provare a costruire la mia canna da pesca. Erano circa le 16:30.
Costruisco la parte telescopica e scopro che si tratta solamente della prima delle 5 fasi necessarie a completare il Toy-con. Guardo l’orologio. Le 17:15.
45 minuti volati via e manco me ne sono accorto.

Purtroppo avevo già previsto di dover lasciare Milano a più o meno per quell’ora e sono dovuto tornare in quel di Cremona, carico di cose da scrivervi in quest’articolo che posterò Domenica. Impressioni finali.


Nintendo Labo mi ha stupito e mi ha – in parte – convinto.IMG_5346
Ne parlavo con alcuni ragazzi all’evento.
Non ricordo gli anni di aver passato tempo a montare qualcosa.
Non ricordo il tempo di aver passato tempo a colorare qualcosa.

Non sono mai stato un fanatico dei Lego da bambino e con gli anni ho perso interesse nelle costruzioni.
Potrà quindi Nintendo Labo farmi tornare questa voglia?
Sì, ma non ora. Vi spiego subito il perché.

Sempre per voler rimarcare il suo ruolo di ponte, è chiaro che Labo venga proposto come attività da fare in compagnia di uno o più bambini. Meglio se legati a te geneticamente, se no vi denuncio.
Unire materiali poveri (cartone, spaghi, elastici) alla tecnologia di una console per videogiochi equivale a fIMG_5339are avvicinare due generazioni anagraficamente distanti, padri e figli, madri e pargole.
Ed è una cosa che solo Nintendo è in grado di inventare e realizzare.

Dico che per il momento non è tempo per me per Labo per il semplice motivo che Maia è ancora troppo
piccola per poter giocare con me con una piattaforma di questo tipo, ma sicuramente in futuro proveremo insieme a creare le nostre Macchinine RC personalizzate e a massacrarci a colpi di “Caspiterina” e “Pufferbacco”.

Non si tratta di un’attività che per ora descriverei come “ideale” per un videogiocatore singolo, specialmente se si tratta di un gamer dentro al mondo dei videogiochi come lo siamo noi.IMG_5340
È sicuramente divertente montare tutti i vari Toy-con e già ora ci si può divertire, ma credo che i giochi
ad essi legati siano per ora ancora un po’ troppo acerbi. Ma da ciò che ho potuto toccare con mano, sono altresì sicuro che prima o poi vedremo applicativi decisamente più accattivanti e più “ludici” rispetto a ciò che ho visto all’evento.

Mi viene da fare un paragone con il Wii.
Pensate a come rivoluzionò il mondo dei videogiochi Wii Sports.
Da Wii Sports abbiamo poi potuto giocare titoli come Grand Slam Tennis, per rimanere in tema tennistico. Da un’idea è nata poi la sua versione migliore. Così sarà per Nintendo Labo.

Senza contare poi alla community che si creerà attorno a questo progetto e che proporrà nuove idee e nuovi Toy-con realizzati con sempre più fantasia.

In poche parole ragazzi, seppur non sia (ancora) un qualcosa fatto apposta per me, sono sicuro che in futuro lo sarà.
E francamente non vedo l’ora.

farenz2

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10 Più commentati

  1. peccato per un misero insignificante dettaglio . 80 euro per sta puttanata

  2. disse quello che la apre per far marketing da parte di nintendo , arrivato il bonifico ?

  3. Sarebbe interessante vedere se alcuni sviluppatori esterni a Nintendo si interessassero a Labo, sinceramente quella della moto mi pare quasi una dimostrazione di riuscire ad adattare il sistema anche a giochi un po’ più “impegnativi”.

    Un Labo che faccia da fucile tipo il l’aim controller di PS VR sarebbe così assurdo in giochi stile FPS? 🤔

    Sono curioso di vedere come reagirà il mercato a questa cosa, perché tanti sono sorpresi per la novità, ma c’è da vedere quanti ne venderanno effettivamente.

  4. Io gioco molto con mio nipote ai casual games di ps3 tramite il move e periferiche dedicate come il fucile e la pistola, da questa ottica avrei preferito una trasposizione del wii remote piuttosto che utilizzare periferiche di cartone ma secondo me nintendo punta anche sul divertimento nel costruirsi le cose e personalizzarle il più possibile, come te restiamo alla finestra per vedere se usciranno altri giochi magari più interessanti e punzecchio sony e microsoft che nelle attuali console a parte vr non c’è ancora nulla per i casual gamers.

  5. Ho avuto l’occasione anche io di presenziare all’evento ieri, dove finalmente ho conosciuto di persona Farenz 😁, e sottoscrivo tutto con la differenza che il mio pargolo é ampiamente in età per Labo.
    Riguardo al costo dei kit dopo aver visto il livello di ingegnerizzazione che c’è dietro a Labo , per me é completamente giustificato, perche vi assicuro che il lavoro di ricerca e sviluppo su quelle soluzioni é pazzesco. Non é assolutamente paragonabile a fare un meri calcolo di pezzi di cartone sfusi.

  6. Nintendo invita Farenz a provare Nintendo Labo, periferica che deve appunto fare da ponte per le generazioni e pensata sopratutto per i bambini.
    Farenz, bestemmiatore seriale, dotato di linguaggio volgare, di dubbia identità sessuale (vedi Antoine) e fumatore incallito.
    Insomma un grande esempio per i bambini ed è per questo che si ama.
    (si scherza, non credo ci sia bisogno di doverlo specificare ma lo faccio comunque)
    Comunque condivido il tuo pensiero, il potenziale è sicuramente interessante e da sfruttare con un bambino di 4/5 anni credo sia il massimo

  7. Resto ancora perplesso sul rapporto qualità/prezzo del prodotto, ma dopo averlo provato è indubbio che l’idea possa risultare davvero vincente.

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