E così, anche per il sottoscritto le ferie sono finite. 4 giorni a Monaco, a visitar quisquiglie per poi prostrarsi di fronte al distretto BMW, dopodichè giorni di ristorante sollazzo tra le dolomiti, con temperature rinfrescanti, panorami rilassanti e tanta, ma tanta xbox in santa pace! Finalmente un pò di tempo libero da dedicare al passatempo preferito.
E’ così che finalmente, tra i vari giochi da provare, ho avuto finalmente modo di testare a fondo due racing usciti di recente, poco prima delle vacanze appunto, e che non avevo ancora avuto modo di approfondire.
Si tratta di TEST DRIVE: FERRARI RACING LEGENDS e di DIRT SHOWDOWN.
Si tratta di due giochi piuttosto bistrattati da critica e pubblico, in particolare il primo, a causa evidentemente di una generazione di aspettative sbagliate. Dopo averli provati posso confermare che le aspettative erano sbagliate, ma non in quanto a qualità, bensì secondo la tipologia di gioco che i rispettivi nomi richiamavano. In pratica con TD Ferrari si erano generate delle aspettative di tipo semi-simulativo, mentre con Dirt, la serie di maggior successo sui giochi di Rally di questa generazione, evidentemente il pubblico si aspettava un gioco di rally. Il sottoscritto invece, già da tempo aveva abbandonato aspettative simili, sin dai primi filmati e dalle prime news perpetrate su questi titoli.
Ed è forse per questo, ovvero per averli approcciati con un diverso feeling, pronto ad accettare situazioni ben più arcadeggianti, leggère, da “guida che ti passa“, che sono riuscito a rimanere appagato e soddisfatto dall’esperienza. Ma andiamo a vedere nel dettaglio cosa di buono ci si può aspettare da questi due giochi.
Test Drive Ferrari Racing Legends è quello tra i due che senzaltro richiede più impegno. L’approccio è arcade solo per come sono strutturate le sfide, e per una fisica di certo non molto reale. Si guida sempre troppo in derapata. C’è un certo effetto scivolamento che riporta alla mente Shift di EA, accettabile finchè si utilizzano auto degli anni ’50/’60, decisamente fuori luogo quando si passa agli anni ’80 in poi. Tuttavia, una volta digerito questo comportamento delle vetture, ci si adegua e si impara a gestirle e farlo diventa molto appassionante, non solo per la concentrazione e l’impegno che richiede nel mantenere una guida precisa e pulita, ma anche per la varietà di mezzi e situazioni che ci si ritroverà ad affrontare. Riassumendo, ecco i principali buoni motivi per cui dar valore a TEST DRIVE FERRARI LEGENDS:
- guida non simulativa, ma che richiede impegno e precisione
- carriera ben strutturata molto varia ed originale per la tipologia di eventi che si deve affrontare. Faccio un esempio che rende bene l’idea: in una sfida si devono completare gli ultimi 3 giri di una gara endurance. Si è primi e con un abbondante vantaggio. Sembra facile no? Dove sta il bello? Il bello sta che a causa della lunga durata della gara, dopo 2 curve dall’inizio della sfida, vi verrà comunicato che il pilota ha i crampi, e che pertanto non riesce a cambiare marcia. Vi ritroverete pertanto a dover gestire l’auto sempre e solo in quarta marcia, nelle curve lente come nei rettilinei veloci, con gli avversari che presto si faranno sotto e vi metteranno sotto pressione. Si tratta a mio avviso di un modo per variegare la solita formula della gara con semaforo verde e bandiera a scacchi, da cui potrebbero imparare anche grandi serie come Forza 4 e GT, per migliorare l’esperienza delle loro infinite carriere.
- Nessun effetto elastico a rovinare e falsare l’esperienza, dipende tutto dalla vostra abilità
- Grande varietà di vetture. Anche se ci sono solo le Ferrari, si ripercorre l’intera storia della casa ed è possibile così guidare una serie di veicoli storici piuttosto rari, dalle Formula 1 degli anni ’50 e ’70, alle gran turismo più esotiche.
- Anche le piste qui presenti capita di rado di trovarle negli altri racing games. Non solo ci sono Monza, Spa, Monaco, Hockenheim…ma sono presenti anche nelle loro versioni storiche di un tempo.
Insomma si tratta di un gioco che, lasciate da parte le velleità simulative di realismo, presenta una sfida allettante e tanti buoni motivi per essere portato a termine. Soprattutto se siete stati in grado di digerire la guida di Shift, riuscirete a digerire anche questa.
Passiamo invece ora a DIRT SHOWDOWN. In questo caso, nonostante avessi abbassato le mie aspettative rallystiche, anche per via di un Dirt 3 che aveva già fatto intravedere molte tendenze verso lo spettacolo più caciarone delle discipline derapose come la gymkhana di Ken Block, il gioco mi ha spiazzato. Mi aspettavo infatti una sterzata verso questi numeri da circo, e non certo un gioco che per un buon 40%/50% ricorda invece un vecchio titolo della Psygnosis risalente al lontano 1995, ovvero DESTRUCTION DERBY. E’ stato uno dei miei primi giochi per la PSOne, e per molto tempo uno dei miei preferiti. Non fraintendetemi: a me i giochi di auto caciaroni, dove c’è tanta distruzione e poca guida di solito mi piacciono molto poco. Ed infatti del primo Destruction Derby mi innamorai proprio perchè la guida non era messa assolutamente in secondo piano rispetto agli incidenti ed allo spetasciamento. Per vincere bisognava sì avere riflessi per evitare gli avversari agli incroci, ma anche guidare bene, prendere le traiettorie giuste nelle curve. La qual cosa è andata invece sempre più sbilanciandosi nei seguiti e negli spin-off della serie, di cui eventualmente salverei il secondo e poco altro.
Ebbene questo Showdown mi ha ricordato il vecchio DD più di qualsiasi altro gioco avesse fatto sino ad oggi, con l’eccezzione dell’ultimo capitolo di Flatout. In tutti questi giochi l’approccio è sì arcade, ma la guida ha la sua importanza, la fisica è ben realizzata ed il comportamento delle vetture è “coerente”. Sia ben chiaro: in Dirt Showdon non affronteremo solo gare di distruzione, anzi. Anche qui è la varietà delle competizioni a rappresentare un bonus che dona al titolo una giocabilità di ampio respiro. Ci sono le sfide a tempo contro un avversario, i percorsi simil-gymkhana in cui derapare e fare i donuts dove prescritto, le gare ad incrocio in cui arrivare primi evitando gli incidenti nelle intersezioni…e poi ci sono appunto i destruction derby, dove fare a sportellate o dove tirar giù da un’arena sopraelevata gli avversari. Insomma tanta robba.
Riassumendo direi che i punti salienti a favore di questo Showdown sono:
- varietà degli eventi in cui ci si trova a gareggiare, senza mai sbilanciarsi verso generi troppo caciaroni o troppo seriosi
- guida arcade (non ci sono neppure le marce), ma coerente e non esente da impegno
- ottima grafica e realizzazione degli impatti soddisfacente
- sistema di avanzamento tipico dei racing Codemasters, cui però si aggiunge un sistema di potenziamento delle vetture che vanno scelte e potenziate individuando il tipo di competizioni cui meglio si adattano
Rally c’è n’è poco, in effetti. Accantonando però questa aspettativa, ci si ritrova di fronte ad un ottimo arcade, che può tornare utile per alternare le sessioni agli altri racing più seriosi ed impegnativi, con il rischio poi che la classica formula de “una gara tira l’altra” vi risucchi e vi ritroviate a spenderci i pomeriggi.
Per dare un riferimento “pratico” e “concreto” riguardo la mia valutazione di questi due giochi, come sono solito fare, direi che potremmo così riassumere:
TEST DRIVE FERRARI RACING LEGENDS = € 29,90 – Consigliato a tutti coloro che hanno trovato Shift soddisfacente e che vogliono qualcosa da aggiungere ai soliti Forza/GT.
DIRT SHOWDOWN = € 29,90 – Aggiungete pure 10 euro se prediligete le formule arcade a quelle simulative. Si tratta di un gioco che può risultare gradevole per un vasto pubblico. Dal giocatore casuale di racing, all’appassionato che cerca ogni tanto un pò di svago con qualcosa di leggero ma non approssimativo.
In coda aggiungo, visto che li abbiamo citati, i consigli di recupero.
Se non li avete mai giocati, DESTRUCTION DERBY (scaricabile dal PSN) è forse il miglior modo per sfruttare oggi una PSP, mentre FLATOUT ULTIMATE CARNAGE(disponibile per 360) è ad oggi uno dei migliori arcade di nuova generazione, secondo forse solo alla serie PGR. Vale ben più dei € 29,90, quindi considerate le cifre misere cui lo si può trovare oggigiorno è decisamente un Must-Have.
domanda: in dirt esistono anche le combinazioni come esistevano in dd, tipo becchino, encefalogramma piatto etc etc? si prendono punti/soldi/esperienze/quel cavolo che è per le “evoluzioni”? perchè se così fosse potrei fiondarmici a capofitto… ad ogni modo proverò la demo da steam…
Durante gli eventi “destruction derby-style” cioè dove vince chi sfascia di più o chi butta fuori gli altri, si ricevono punti in base ai colpi che si danno ed alle eventuali combo. Ma non sono così “stilose” come quelle che hai citato tu.
aaaa peccato, ma lo proverò comunque… grazie delle dritte…
Scusa Viper ma il prezzo del Ferrari è 29?
io lo ho visto a 59??
possibile?
Nono…quello non è il prezzo di listino, è la mia valutazione espressa in euro, ovvero quanti ne può valere quel gioco.
Un metodo di valutazione alternativo al solito voto e decisamanete molto più “concreto”.
De-De—
DESTRUCTION DERBY!
FANTASTICO :Q_____
Quel gioco è l’unico gioco che gioco ancora oggi sulla mia vecchia PS1!
Insieme a Crash… e Siphon Filter….
e….
Io DD l’ho giocato su un PC rigorosamente Windows 95…bellissimo
Viper ti è scappato scritto un “ECCEZZIONE” XD
anche io gli ho tuti e due e sono daccordo con te, ma per me la saga di colin mc rae si ferma al 5 la si che era il VERO rally, adesso son fin troppo facili da fare come giochi, sono riuscito dopo tante ricerche ha ritrovare dirt 1 quello e difficile altro che adesso che hai replay e altro la quando si sbagliava si ricominciava
viper ma l’AI degli avversari in td ferrari com’è?
in shift 2 era realmente frustante, tale da avermi rovinato ogni cosa di positivo che c’era nel gioco e per dirti ero rimasto molto soddisfatto dal primo shift.
L’IA è scalabile (scegli il livello che ti si confà), e pare non Rispondere ad un’altra fisica diversa dalla tua come invece succedeva in Shift 2. Però va detto che può diventare molto odiosa nei contatti, dato che ce l’ha sempre vinta. Lo strusciarsi contro altre vetture è talmente dannoso e disincentivante che ci starete sempre alla larga. Per lo meno le piste sembrano ben più ampie, c’è più spazio per evitare di generare carambole.
Grazie dei consigli viper!
Notizie del podcast?? :)
Avremmo molta voglia di riprendere, ma è da 2 mesi che ho traslocato e fastweb non mi ha ancira fatto pervenire il suo maledetto modem. Con quello attuale internet è molto instabile, registrare una puntata in queste condizioni potrebbe rivelarsi debilitante.
viperfrizioooo!!
lo so che c’entra poco con l’articolo ma c’è un simulatore di treni per iphone in offerta a 79 centesimi,si chiama trainz driver…sembra bello,magari ci potresti dare un’occhiata xD
Grazie per la segnalazione. Non l’avevo ancora notata. È degli stessi che han fatto Trainz Simulator, un’ottima simulazione che sto adorando su PC e che avevo scaricato anche su iPad.
È ben fatto anche su iOs, ma il touch screen non è comodo come mouse e tastiera per questo genere. Inoltre è una simulazione abbatsanza profonda, un genere che si adatta poco a quello che è il mio concetto di esperienza portatile.
Diciamo che se non avessi avuto possibilità di giocarlo su PC lo avrei sicuramente consumato su iPad, ma cosi preferisco la scrivania.
Questo nuovo “Driverz” mi incuriosisce, magari potrebbe essere proprio un riadattamento più snello, concepito per una fruizione più immediata. In tal caso piatto ricco…mi ci ficco!
Domani appena arrivo in ufficio mi attacco al wi-fi e scarico!!
E io mi associo a VIPER nel dirvi che Flatout è un capolavoro, ci ho giocato talmente tanto a tutti e tre i capitoli che ho perso il conto delle ore…anzi chi ce l’ha mi dica se è disponibile a fare una partita online a Ultimate Carnage perchè io non riesco a trovare nessuno.
Mamma mia, un giocone, non sapete quante ore ci ho passato con i miei amici nei minigiochi!
Quello con cui ho giocato era Flatout 2, che sinceramente non vedo così distante da quell’Ultimate Carnage che sembra proprio uguale.