Sensazione sgradevole, prima o poi provata sicuramente anche dalla maggior parte di voi.
Mi rendo conto che se anche gli anni passano, certe sfaccettature del mio carattere non cambiano e non cambieranno mai.
Una cosa quasi ironica a pensarci, per non dire grottesca, ma se gli anni passano per me, passano anche per chiunque mi circondi, anche per chiunque stia leggendo queste parole.
Tuttavia certe situazioni, certi ambienti possono cambiare forma, possono sembrare diversi, ma nella sostanza sono la solita minestra riscaldata.
Anche a distanza di anni ed anni.
Il tutto nasce venerdì sera.
Classica ed intoccabile serata mascula, senza mogli, morose, amanti… “Serata gay” come piace definirla a noi.
Non sono mai stato un animale da compagnia enorme.
In genere si è sempre usciti in 3-4 persone. Già 5 erano troppe.
“Pochi ma buoni” credo possa essere un concetto che racchiude perfettamente ciò che penso delle mie amicizie.
Si va ad un pub un po’ fuori città, si fanno due chiacchiere, si beve una birretta.
Poi però (per fortuna) raramente, si decide di cambiare aria… e di andare in centro a Cremona.
Non so come sia la situazione venerdì/sabato sera nelle vostre città, ma Cremona è piccola, il centro lo è ancora di più e, quasi per esasperare maggiormente il concetto di provincia-microscopica, i locali “di tendenza” si contano sulle dita di una mano e si concentrano in due piazze a pochi metri di distanza l’una dall’altra.
Che ci faccio in un locale di tendenza non lo so nemmeno io.
A differenza dei miei amici, che ogni tanto non disdegnano questo tipo di ambienti, personalmente li trovo irritanti sotto qualsiasi punto di vista.
Musica assordante, impossibilità comunicativa, ragazze vestite come se dovessero partecipare ad una sfilata di moda, ragazzi che si depilano le sopracciglia e che si giocano ogni asso nella manica nella speranza di scopare le appena citate pulzelle, persone che si dimenticano di vivere a Cremona, ma si autoilludono di abitare in una succursale di Beverly Hills. Ma Cremona non è così.
Che c’entra ciò con i videogiochi? Ora ci arrivo.
Ebbene, non vi nascondo che in mezzo a queste situazioni mi sono sempre trovato a disagio.
“Disagio” è un termine perfetto, perchè rappresenta in maniera ottimale il mio stato d’animo. Non è che stia male, non mi metto a piangere e a cercare la mamma, ma sono quei tipici contesti in cui non vorresti finire neanche dipinto.
Sono un vecchio di merda? Può essere. Il problema è che ero un vecchio di merda anche a 16 anni.
Attenzione però.
Perchè giunti a questa condizione di inadeguatezza, si compie un errore. Automaticamente si crede di essere migliori di chi passa la serata seguendo i classici rituali pre-utopico-accoppiamento. E’ un errore che in gioventù spesso ho commesso.
Ora, utilizzando un francesismo, mi scialacquo le balle di ciò che gli altri fanno, tuttavia certi atteggiamenti mi lasciano tuttora…. a disagio.
Ecco che quindi una persona di 31 anni suonati, in un contesto assolutamente fuori dal proprio habitat naturale, cosa fa?
Non si può parlare.
Posso guardare quattro fighe che passano… ascolto i commenti degli amici.
Poi?
Automaticamente la mente si dirige a pensieri più consoni alla mia persona, costretta ad ingannare il tempo pensando all’ultimo savepoint di Tomb Raider raggiunto nel pomeriggio, ad un passo dal boss finale, nella speranza di poter riprendere il titolo al più presto.
Patetico? Sì abbastanza, soprattutto se penso a quanti anni ho.
Ma, come disse quel guru spirituale che ben conoscete anche voi “Siamo fatti così, siamo proprio fatti così”.
Vi siete mai sentiti così in situazioni similari?
Scommetto di sì, ma mi piacerebbe leggere le vostre storie.
Per una volta, sono in disaccordo sia con Farenz che con Matyas!
Personalmente, sono nato ed ho vissuto per molti anni “a disagio”, analogamente alla condizione spiegata da Farenz in questo articolo… Ma la ragione era l’assenza della morosa.
Crescendo ho invece imparato ad apprezzare anche le uscite in discoteca, mettendosi in tiro al massimo, facendo i piegamenti mezz’ora prima di uscire per avere i pettorali il più gonfi possibile e… Ballando con la camicia aperta perché fa più figo! ;-) Peraltro – preciserei – andare in questo tipo di locali di sicuro non impone di bere. Io sono totalmente analcoolico e mi diverto come un matto lo stesso a ballare come un pazzo…
Questo per dire che è tutto squisitamente in funzione del carattere e del volerlo mostrare al mondo.
Anche oggi, una serata ogni tanto con i miei vecchi amici di nerdaggio mi rende molto felice e mi fa tornare a casa allegro e senza seghe mentali in testa.
Secondo me, le passioni sono qualcosa di totalmente libero… Quando una persona vive le sue per davvero e senza negarsele/vergognarsene per timore di apparire “sfigato” (la parola che più eliminerei dal vocabolario giovanile di oggi) o cazzate simili, la donna arriva anche senza andare a “caccia” ogni sera. E così tutti sono felici, chi aspetta il sabato sera per andare in disco a sciallarsela a tuono in mezzo al sudore ed all’alcool, e chi sta a casa con pochi amici a giocare sul Gamecube a Mario Tennis (ma sempre in mezzo al sudore ed all’alcool, e qui anche agli insulti peggiori per chi gioca in doppio con te)!
Chiedo scusa, P. S….
Sono in Vietnam per lavoro, in questo periodo, e sapete qui qual è un tipico modo di trascorrere la domenica pomeriggio?
La… SALA GIOCHI!!! OMMIODDIO! Back to the 90’s!
Grandi, relativamente economiche, affollate da uomini e donne e con un sacco di adorabili cabinati provenienti direttamente dalla mia preadolescenza (adesso ho 26 anni).
Nostalgia, portami via..! ;-)
Davvero riesci a divertirti ballando in discoteca senza bere un goccio? Beato te: quando mi capita di partecipare ad eventi simili, o bevo alcol o non mi diverto per niente. PER NIENTE. Nel senso che in quei casi mi è essenziale per potermi liberare, e questa cosa mi va poco a genio. Mi fa pensare che si tratti di una cosa così idiota che sia necessario abbassare di molto la mia ragione e il mio buon senso per potermi divertire. Parallelamente, una serata passata a giocare a Tekken con amici, tra una bestemmia e l’altra, mi diverte a prescindere.
Probabilmente la cosa dipende dalle persone. Ripeto: Beato te se riesci a divertirti senza bere; assolutamente non te ne faccio una colpa.
piegamenti prima di uscire per avere i pettorali gonfi? cioè, davvero? sei serio? è la cosa più ridicola che io abbia mai sentito, senza offesa eh, ma, davvero, non me ne capacito… cioè, i piegamenti prima… bo, non riesco a realizzare… senza contare che il muscolo “gonfio” rimane per pochissimo tempo dopo l’allenamento, ma tant’è…
Io invece mi sto facendo domande sull’analcolico.
Esiste un essere umano alcolico?
Caso mai astemio!
Conosco gente a cui non piace proprio bere alcool.
Sciocchi! Non sanno cosa si perdono ;)
“Esiste un essere umano alcolico?”
Be, io ho visto un mio amico farsi fuori 4 litri di birra (non squassa birra, ma una weiss, una rossa e 2 belle scure che facevano 7 gradi mi pare) in una serata (circa un litro all’ora dunque) e non fare una piega… considerato che un essere umano adulto ha in media 5-6 litri di sangue, sento il diritto di definire questo mio amico “essere umano alcolico” :D
Sei analcolico?
@Evangel95: sì! Mi fa sempre ammazzare dalle risate chiedere al barista: “Un succo d’arancia non corretto, per favore!”
@Stray89: LOL! Da pazzi, vero? ;-) Ma è tutta una questione di autoconvincersene!
@Dib: Dici? Dici che “astemio”, nel mio post, dovrebe sostituire “analcoolico”? Ti ringrazio per il suggerimento di brillante finezza lessicale, ma… Non ci conosciamo: cosa ti fa supporre che io non sia una bevanda, ma un essere umano?
Madonna Farenz quanto ti capisco. Ho sedici anni, ho tre amici, in tutto siamo quattro persone che qui a Portici vengono definite sfigate. Nella mia città non ci sono persone come noi. Siamo diversi, emarginati e fuoriluogo. Sembra siamo gli unici giocatori ”sinceri”, il resto è composto da casualoni e cafoni cuozzi pronti a vestirsi con sciarpe lunghe venti metri in piena estate per splendere sabato sera, tra masse di gente tutta uguale. Noi quattro non usciamo spesso, se lo facciamo è per farci un giro e cazzeggiare un pò prendendoci per il culo o è per andare al Game Stop.
So che da quanto ci ho descritto sembriamo proprio sfigati, ma non c’è altra via d’uscita: o mi vesto tutto di rosa con pantaloni stretti e la sciarpa sopracitata e mi butto fra le masse di gente urlanti e perse nel sistema monotono a caste chiuse o resto me stesso. Ho riflettuto molto sulla mia inutile esistenza, sul fatto che ho pochi amici e… cazzo sì, pochi amici, ecco la risposta: invece di guardarmi in giro cercando di cambiare e fare nuove amicizie, mi ricordo di avere degli amici praticamente perfetti e non me ne sono accorto in tutto questo tempo pensando che il nostro gruppo è sfigato e fuori luogo. Credo dovremmo considerarci fortunati e con questo vado a quotare Farenz su quel ”pochi ma buoni”. Non m’importa dell’ambiente che mi circonda, amo passare giornate intere a scannarci davanti a quella console, quindi? E’ uno stile di vita ormai. Fanculo al resto.
bella Kory, fanculo al resto sì.
Che bello leggere dei drammi adolescenziali di oggi! non fraintendere, non ti prendo in giro, ma come ho scritto più sopra, siete in un’eta splendida, vivetela fino in fondo, quando arriverete agli “enta” vi mancherà, fregatevene degli sguardi esterni, perché ognuno di noi è speciale, quelli che giudicano, che etichettano, sono solo invidiosi, lasciateli fare, la vita è stata dura con loro e devono buttare addosso agli altri il loro odio per se stessi.
Non cambiate mai, siate voi stessi, rispettate l’altro e sarete rispettati, rispondete agli insulti con il sorriso, amate le piccole cose della (ps)vita ;)… scusate lo sfogo, ma a 34 anni suonati mi sento un po’ “zio”…
E anche vero che c’è chi ha una vita normalissima ma rompe il cazzo lo stesso per cercare di umiliarti, ho di sentirsi migliore, per il semplice gusto di farlo praticamente gli stronzi
fratello Farenz! Ben venuto nelle confraternita degli “adulti”… anche se la ns comunicazione funziona come in Dark Souls, attraverso segnali lasciati ogni dove, nel complesso mondo della quotidianità.
Abraham Joshua Heschel (rabbino e filosofo ebraico) scriveva nel suo libro “Chi è l’uomo”, che temeva gli uomini che non avvertivano mai disagio (come se li considerasse dei mostri inumani).
Ed io aggiungo che quando uno prova disagio in un contesto come quello che hai descritto, significa che è un soggetto pensante e quindi libero.
E concludo (scherzandoci un pò) con questo slogan: I videogiochi ci rendono liberi!! :D
Ciao.
“Patetico? Sì abbastanza, soprattutto se penso a quanti anni ho.”
Farenz perdonami, ma perchè sarebbe patetico? Perchè la massa dice/pensa che sia normale passare il sabato sera a rincojonirsi in discoteca? Si vive una volta sola ed è giusto fare quello che ci piace, se te andavi con la testa all’ultimo savepoint di un gioco non vedo cosa ci sia di male, è quello che ti piace.
Ti quoto in pieno.
La maggior parte delle volte che mi trovo in una discoteca o con un gruppo di persone con cui ho poche cose in comune, o inizio a pensare ai miei amici nerdoni e i nostri discorsi intellettuali, o come proseguire nel gioco x che sto facendo in quel momento.
Purtroppo ” siamo fatti così ” è l’affermazione più corretta.
Essere Nerd ha i suoi contro :D
ma che centra l’essere nerd col sentirti a disagio in un locale come quello descritto da lui? non usiamo il termine nerd a vanvera pls
Siamo semplicemente dei Nerd, ne vado fiero, ho 32 anni ed sono esattamente come te Marco. Siamo sognatori, ma anche ribelli ed innovativi, sappiamo quel che vogliamo e con le dovute accortezze lo otteniamo. W i NERD.
Mmm…iniziamo.
Questo argomento mi tocca particolarmente. Il disagio.
Il disagio è stato il mio migliore amico fino a poco tempo fa. Dove andavo io veniva anche lui. Una bella coppia, io e il disagio.
Ma non era solo. Disagio era fidanzato con Ansia e continuava a portarla con se. Sempre.
Andavo ad una festa non proprio in luoghi a me consoni? Loro erano con me.
Serata a casa di compagne di classe? Loro erano con me.
Uscite con gente che non conoscevo? loro erano con me.
Ero diverso, me ne rendevo conto. Avevo interessi diversi, modi di fare diversi, pensieri diversi.
Io parlavo alle donne con il cuore in mano e con tutta la sincerità possibile ma apparivo strano. Preferivano quelli che ci provavano mentendo. Ma io non ero come gli altri.
Ero superiore. E di molto anche. Così credevo.
Mi chiusi in questa convinzione per 5 lunghissimi anni e ne ho pagato il prezzo.
Niente feste, niente ragazze, solo un amico…convinto come me di essere meglio degli altri.
Io e lui, da soli contro il mondo.
I videogames? Il nostro unico “scopo di vita”.
Delle volte, a sorpresa, mi invitavano a feste et similia e ci andavo. Ma Disagio e Ansia erano sempre lì. Nel frattempo però ebbero un figlio. Vomito.
Grazie a lui non riuscii più a fare nulla. Preferivo evitare piuttosto che stare male fisicamente.
Non ero come gli altri. Superiore? Non ne ero più tanto certo. Forse ero sbagliato.
Iniziai ad odiarmi. Profondamente. A chiedermi perché non potevo essere come gli altri, perché non riuscissi a divertirmi come gli altri, perché la gente mi pigliava per il culo e perché le ragazze non mi cagavano e…persi la speranza. Ero un involucro vuoto senza la minima briciola di voglia di vivere.
Niente università per me, troppa gente nuova da conoscere. E poi stavo bene da solo, mi dicevo, avevo i miei videogames.
Non era vero, soffrivo internamente. Come se un gigantesco insetto mi stesse divorando da dentro. Ormai ero in depressione.
Le persone che ti stanno attorno però si accorgono di tutto. Mia madre iniziò a parlarmi del fatto che sarei dovuto entrare in terapia poiché stavo male e stava male anche lei. Dopo qualche rifiuto andai e dopo un po’ di terapia riuscii ad accettare un lavoro. Qui conobbi una persona speciale, una ragazza a cui devo la maggior parte del mio cambiamento, della mia crescita. In maniera totalmente disinteressata e senza premere troppo mi ha aiutato a superare l’ansia per le situazioni nuove o non consone a me e dopo un po’ non vomitavo nemmeno più prima di qualche uscita.
E’ stato un percorso lungo e faticoso, pieno di sforzi ma sono riuscito ad evadere dalla prigione interiore che mi ero creato.
Vado alle feste? Se capita. Bevi? Mai piaciuto. Continui a sentirti a disagio in certe situazioni e ti capita di pensare al videogame che hai lasciato? Assolutamente sì. E’patetico? No.
Perché il più grande problema che avevo era accettare me stesso come DIVERSO dalla massa ma NON superiore, cosa che porta ad una chiusura in se stessi che rovina soltanto l’esistenza. Non esiste persona che ti possa dire “come vivi tu è giusto/sbagliato” ne bisogna commettere l’errore di pensare di poter dare lezioni di vita agli altri.
Vuoi metterti in tiro e andare a ballare in disco? Fallo, nessuno te lo vieta, divertiti!
Io il sabato sera preferisco guardare un bel film o spaccarmi di RisiKo! con i miei amici.
Mai rinnegare ciò che si è per cercare di adeguarsi alla massa. Ci si fa solo del male.
Un anziano 21enne :)
Non ho ben capito la parte sul vomito. Tu in certi posti o in presenza di certe persone stavi male fino a vomitare?
Comunque complimenti per esser riuscito a superare un problema di questo tipo, non ho assolutamente idea di quanto sia stato pesante ma il solo leggere le tue vicende aiuta a capire, almeno in parte, cosa tu abbia passato. Stima, davvero.
Qualsiasi situazione a me non consona, a dir il vero le situazioni “consone” erano diventate ben poche, mi creava un tale stato di disagio ed ansia da farmi stare male fino a vomitare. Il problema divenne enorme quando bastava anche solo immaginare di dover fare qualcosa che stavo male.
E non parliamo di quando ero “costretto” a fare qualcosa che mi avrebbe provocato quello stato.
Per sta storiella non so quanti chili ho perso.
E, beh, ti ringrazio per le parole di stima :)
Capisco come ti senti, anche io mi ritrovo spesso in situazioni analoga alla tua il venerdì\sabato sera.
Invece che “Serata Gay” noi la chiamiamo “Salsiccia Party”, ossia io e altri della mia compagnia giriamo per locali dove c’è magari la “bellagennte” ma la cosa anche più grave rispetto a te e che tra di noi nessuno (e sottolineo nessuno) sopporta quel genere di locali… ma il fattore Fi** gira solo li eheheh :)
Comunque personalmente ti consiglio un piccolo trucco, quando ti rendi conto che sei nella situazione che hai descritto focalizzati sulle persone che conosci, esci a fumare con loro, offri un giro, parla della prima stronzata che ti viene in mente, insomma mettiti in testa di fare quello che faresti se fossi a casa tua o in un altro posto e fregatene del posto e della gente che c’è.
PS: Come hai detto tu però non arrivare a farti stare sul cazzo chi frequenta quei posti, semplicemente vivi e lascia vivere..
nel mio caso non è tanto la situazione il problema, bensì gli amici stessi, che mi stimano tanto quanto mi prendono per il culo…comunque Cremona piccola?! io penso che Lodi e Crema siano “enormi”!!!
tutte le sere. a parte quelle in cui sono con i miei amici a giocare proprio a tomb raider………
Parto premettendo una cosa : la mia situazione familiare mi ha sempre portato per forza di cosa a maturare prima degli altri miei coetanei , spesso anche in maniera piuttosto evidente.
Detto questo , caro marco , vorrei dirti che io spessissimo mi sento esattamente come te; un pesce fuor d’acqua che si ritrova a pensare a tutt altro piuttosto che alla serata che sta passando… io sono di Napoli , la citta’ di italia piu’ casinista per eccellenza, un posto dove il termine “tamarro” è stato praticamente coniato. Ogni bar/bup/ anche il piu’ sperduto dei locali si rivela essere un covo di ragazzi dove la regola vigente è “Tira piu’ un pelo di figa che un carro di buoi”. Ho 21 anni e di questo genere di situazioni ne ho affrontate a bizzeffe, spesso parlandone con conoscenze varie o anche familiari mi son ritrovato a sentirmi dire cose del tipo “sei giovane , dovresti comportarti come fanno loro perche’ quando sarai adulto ed avrai una famiglia ti pentirai di esserti perso certi momenti”. Sono in totale disaccordo. Ognuno sulla faccia della terra ha il sacrosanto diritto di essere come meglio vuole , anzi , come PIU NATURALMENTE gli riesce di essere , che io abbia 20/30 o 40 anni non cambia assolutamente nulla. E’ giusto che ci siano ragazzi a cui piace far casino ed è giusto che ci siano persone come me o te che gradiscono una cerchia ristretta di persone seduti al tavolino di un chioschetto sperduto nel cuore di una notte estiva a sorseggiare una birra.
Ti senti a disagio ? bene , è giusto che sia cosi’. Se e’ la tua natura non deve essere soppressa ne messa in discussione , ognuno nasce con bisogni diversi ed è giusto che vengano rispettati tanto quanto quelli dei ragazzi che come scopo nella vita vogliono far casino il sabato sera.
Non sentirti nè patetico nè altro , nemmeno considerando l’età che hai , sii sempre fiero di quel che senti dentro anche se il mondo che ti sta attorno non la pensa come te.
Io ad esempio sono uno di quei ragazzi che alle volte dice mentre mi trovo in un pub “ma io potevo stare a casa, e mi divertivo di più”, mi capita più e più volte di dire questo.
se quel posto non ti piace è ovvio che ti dissoci e pensi ad altro anzi sarebbe strano il contrario come a scuola durante storia uno non ascolta nulla e si perde nei suoi pensieri … la cosa insolita magari è il posto ma non è tutto sto dramma fai solo la solita birra al pub …
Quello che tu chiami disagio si chiama comfort zone ed è superandola che si cresce spiritualmente e non.
Farenz se non sbaglio eri una specie di venditore(?)… leggiti
“Pensa e arrichisci te stesso” Napoleon Hill
Spiega per filo e per segno le tue credenze limitanti e aiuta a superarle e a porre traguardi nella propria vita
è strano sapere che una persona sia simile a te anche quando meno te lo aspetti.
e lo stesso per me in una disco,ovviamente se si cambia locale,diverso dalla disco puo anche essere piacevole passare del tempo con dei buoni amici,personalmente anchio preferisco pochi amici ma buoni.(ma purtroppo ho solo un amico che nn considero proprio tale cmq…).
credo che sia normale, ansi è normale, pensare altre cose se intorno a te nn ce un interesse o un disagio per quanto si possa definirlo,a volte si sforza a restare e a trovare lati positivi in luogo o con una persona quando ci si sta a disagio,mi è successo molte volte.
succede a tutti ed è una cosa normalissima,l’uomo,l’essere umano a sempre cercato di fare ciò che piace fare e quindi perche nasconderlo.grande farenz.
Vedo che è un aspetto che accomuna la gran parte dei gamer.
Mi chiedo perchè mai.
Forse perchè abbiamo tutti attraversato i giudizi delle persone tipiche di quell’ambiente che ci additavano come “sfigati”, e quindi conserviamo un po’ di astio.
E se fosse così mi chiedo se continuerà con la prossima generazione di giocatori.
Il videogaming si sta sempre più sdoganando come cosa “normale”, e gli appellativi poco gratificanti vanno diminuendo.
Sarà interessante vedere se questo provocherà nelle prossime generazioni di gamer (e con gamer intendo quelli che dei videogiochi ne fanno l’hobby principale e preferito, la passione) una minor quantità di disagio
Beh spessissimo mi sono sentito a disagio e da poco ho superato un brutto periodo nel quale mi sentivo vuoto e mi domandavo perchè io esistessi non avendo nessuno scopo in questa vita. Si perchè è così, nessuno di noi ha uno scopo ben preciso in questa vita, non nasciamo con uno scopo preciso, quello scopo ce lo dobbiamo creare noi per “sopravvivere” e non ho scritto sopravvivere a caso. Tralasciando il paese di merda in cui viviamo, ditemi voi se dopo i 5 anni vissuti da bambino spensierato e 15/16 anni di scuola (contando l’università per chi l’ha fatta) dove il tuo unico pensiero è quello di studiare per non essere sgridati dal prof mestruato, dopo aver faticato per prendere una laurea, dopo aver faticato per avere un posto di lavoro (perchè BISOGNA lavorare), vai al lavoro per ricevere dei soldi da dover dare allo stato per le tasse, da dover dare al padrone di casa per l’affitto, da dover dare alle altre compagnie per avere elettricità ed acqua in casa, e per pagare la macchina che ci si è comprati per andare a lavorare, ditemi voi se è normale tutto ciò. Il mondo è solo una grande prigione dove la società ci ha oppresso e racchiusi e dove chi è a capo di tutto ciò può VIVERE LIBERAMENTE la propria vita sulle nostre spalle. Beh scusate se sono OT ma io mi sento a disagio in questo mondo. Non voglio fare il superiore o il complottista ma io mi sento così, imprigionato, con le ali tarpate.
amico l unica cosa che ti posso dire è “vivi alla giornata” io faccio cosi sia nelle giornate dimrda e sia nelle bellr giornate ormai il mondo è cosi bisogna farci il callo….
(telefono del cazzo)
ragazzi/signori…. leggendo alcuni dei vs commenti non posso far altro che constatare una certa maturità, anche se a volte un pensiero nichilista prende il sopravvento sulla speranza, ma siete dannatamente saggi. Siamo d’esempio per i ns politici e molti dei ns educatori. Perchè? Perchè siamo gamers e i gamers hanno la fantasia e la fantasia è una virtù.
Non saprei… io, pur avendo 16 anni, diciamo che mi comporto esattamente come il nostro caro Farenz… Diciamo che odio con tutto il cuore queste situazioni, odio le discoteche etc… Probabilmente dovevo nascere 15 anni fa…
Caro Farenz , devo confessarti che ho 22 anni e non sono mai andato in una discoteca in vita mia ,questo perchè riesco a divertirmi in contesti molto più semplici e genuini , come i pub (rigorosamente stile irlandese , quindi musica non troppo alta , ottima birra e arredamento in legno che da a tutto un aspetto più familiare )oppure anche in strada,personalmente odio tutto ciò che è strettamente correlato alle discoteche (forse perchè amo il metal anche :) , odio i bimbiminkia che ci vanno credendo di essere superiori a coloro che non ci vanno. Mi basta solo un piccolo angolo con i miei amici oppure con la mia ragazza che sia adatto a fare un discorso sensato senza che nessun idiota testa di cazzo venga a romperti le palle perchè hai guardato la sua ragazza !!! Sotto questo aspetto sono esattamente come te , meglio pochi ma buoni !! :)
Mai andato in una discoteca metal?
non mi vengono in mente situazioni da raccontare ma comunque sono come te farenz, con in più il problema che qualsiasi fottuta bevanda fermentata mi fa cagare e perciò oltre a trovarmi a disagio non bevo nemmeno e rimango lì seduto come un pirla.
Su questo ci troviamo d’accordo, caro Farenz… mi sento sempre a disagio quando sono circondato da troppe persone o in certe situazioni come quella che hai descritto tu.
La cosa strana è che alle Elementari parlavamo SEMPRE di argomenti “nerd”, e non mi sentivo affatto a disagio… alle medie ho dovuto “crescere” per forza di cose dato che i miei compagni erano lo stereotipo di questa generazione (fumo,discoteca,perdita della verginità,pregiudizio e il resto)… ed eccomi qui, in seconda superiore con dei compagni nerd ma con cui sono costantemente in conflitto per non so quale cazzo di motivo!
E se aggiungiamo il fatto che sono balbuziente e quindi fare nuove amicizie è sempre più complicato… bellammerda.
Ora mi ritrovo a essere probabilmente l’unico quindicenne della mia città con una mentalità da uomo maturo, e questo crea uno strano contrasto… forse è proprio per questo che non mi sento a mio agio in certe situazioni.
La cosa che mi fa piacere è che ora nella mia città si sta un po’ sfatando il mito del “nerd sfigato senza vita sociale”, anzi, ne sto approfittando per espandere in un certo senso la famosa “Nerd cultura” di Dario Moccia… e sta funzionando!
Tranquillo FARENZ vuol dire solo che come mè e tanti altri sei una persona che pensa con la sua testa, e che non cerca di conformarsi a quello che fanno gli altri solo per essere apprezzati, essere anticonformisti non è mai stato facile, ma una cosa è certa: paga sempre.
Certo non è facile ma se essere uno della massa vuol dire essere come un manichino in un negozio senza anima e senza personalità, allora preferisco, essere me stesso.
A me l’unica cosa che dispiace e che stiamo diventando degli Highlander, e che la società voglia sempre più schiavi cerebrolesi a cui dare quello che vuole il mercato e che non siano in grado di protestare qualora sia giusto farlo.
Compleanno di un mio amico, pub in cui di lì a poco sarebbe arrivata una band a suonare pezzi rock’n’roll, all’inizio musica dance per fare ambiente, sono lì che cazzeggio e parlo del più e del meno, becco il ragazzo di una mia amica che per caso ha una console e non posso fare a meno di parlarci di Skyrim e di Dishonored. Successo a Gennaio di quest’anno XD
be farenz devo dirti che non mi aspettavo da te questo tipo di confessione, poiche’ vedendo i tuoi video sei stato piu’ di una volta tra una conferenza e l,altra circondato da i tuoi discepoli e trovandoti pienamente a tuo agio.
comunque io ho 35 anni e sara’ per carattere o per modo di fare(oppure sta nuova generazione non fa piu’ per me)non riesco a stare in questi posti affolati
uno perche’ non centro propio un cazzo, sara’ perche’ sono metallaro, sara’ che certi modi di parlare non fanno per me sara’ che per anadare in bagno debba strisciare per forza tra 100 persone, sara’ perche’ ogni volta che qualcuno mi guarda sembra che mi dica…
ecco un altro stronzo che non ha i vestiti firmati D&G o altre vaccate del genere.
l’unica cosa che ti rimane in un posto e guardare giusto un po’ di topa magari intravedi una 32 enne si avvicina ti fa un sorriso e pensa
ecco un altro stronzo che non porta i vestiti D&G e che ha una macchina di merda.
MAVAFFANCULO
Ti dirò, io ho 19 anni e sono andata pochissime volte in discoteca e locali tunz tunz… Non mi piacciono, li trovo inutili. Eppure a me piace conoscere gente nuova, sono molto estroversa… Però mi piace parlare, instaurare rapporti di amicizia, cazzo! Che senso ha conoscere gente nuova perché ti si sei strusciata/o addosso?
Sono totalmente d’accordo con quello che ha scritto Matyas, mi ritrovo molto nelle cose che ha detto… E giuro che faccio sempre fatica a capire quelle mie coetanee che adorano spaccarsi i timpani ballando a ritmo di una musica che non è musica… Non so, è una cosa che non concepisco proprio. Come avete detto voi, preferisco di gran lunga starmene a casa a giocare magari a World of Warcraft con qualche amico, parlando di qualsiasi cosa, ma comunque PARLANDO… Viviamo proprio in un’epoca di merda, e con il tempo sarà sempre peggio.
Dico solo una cosa, che in questa società se non ti omologhi e/o appartieni ad un gruppo, sei marchiato rispettivamente come sfigato o persona “strana”
Puoi dirlo forte kleever! a me succede spesso d pensare all ultimo savepoint del gioco d turno mentre sono fuori, soprattutto quando capisco che per l’ennesima serata non si riesce a cavare un ragno dal buco. . .
diciamo kleever che non e’ cosi, la verita’ e’ che se non segui la massa o la moda, truzzi zarri ecc. ecc. non segui la via di quello che il mondo tv ti vuole mettere in testa, usi un tuo pensiero e non vuoi seguire quello che ti vogliono costringere a pensare
esempio per me se compri un cell nuovo ogni mese per avere l’ultimo modello perche’ fa figo, per me e’ da stronzi eppure c’e’ gente cosi, secondo me questi sono i veri sfigati
poi ognuno la vede a modo suo
Ciao Farenz, io ho 16 anni e anche io quando vado nelle discoteche o in altri locali notturni mi sento molto a disagio. Per me è insopportabile quella sensazione di essere circondati da gente ubriaca marcia e che fuma per tutta la durata della festa (anche perchè io non bevo e non fumo). Io penso di avere degli amici davvero fantastici e sinceri, infatti dato che abbiamo tutti degli interessi simili preferiamo fare la classica “nerdata” da un amico che stare in mezzo a quella gentaglia… Ci facciamo una bella partitina alla play oppure cazzeggiamo su youtube, guardando i video dell’angolo.
Siamo tutti single e in cuor nostro vorremmo andare in giro a conoscere ragazze, però se per fare questo dobbiamo andare in locali in cui tutti (o quasi)pensano solo ad avere un rapporto veloce con una ragazza qualsiasi ubriaca, preferisco starmene buono a casa con i miei amici. Insomma Farenz non sei affatto un vecchio di merda, sei solo una persona che ama stare nella tranquillità stando soprattutto con gli amici.
P.S.
Quando troverò la ragazza dei miei sogni io continuerò sempre a giocare ai videogame e a seguire voi dell’angolo ;)
Bhe…meglio tardi che mai per un commento,ma ho potuto rispondere solo ora,però mi sento veramente in dovere di farlo anche solo per complimentarmi con Farenz che considero un’icona ancora di più proprio grazie a questo articolo dove secondo me ha dato prova di immensa umanità trattando temi così delicati ed effettivamente “umani” (e non lo dico per fare il ruffiano)