Stop alla violenza nei videogiochi

Stewiemalefico

Non se ne può più.
Spara.
Ammazza.
Motosega.
Decapita.
Sgozza.
Incula.

Nella grande maggioranza dei casi i videogiochi di oggi possono essere riassunti così.
Lo sappiamo tutti, tutti noi conosciamo i metodi per evitare ciò, ma sappiamo anche che purtroppo è così.

La violenza tira.
Forse non ai livelli della prugna, ma siamo lì.

Come detto poc’anzi, sappiamo però che si può (e secondo me ogni tanto, SI DEVE) anche scappare da ciò, magari inframezzando giochi di generi diversi dai soliti fps o action picchia picchia.

È la situazione che sto passando in questo momento.
Avendo ridotto la mia dose annuale di FPS, ora mi sto limitando parecchio anche sugli action.
Dopo aver giocato due volte di fila l’Infame, mi sembrava necessario “cambiare aria” e la maniera più naturale per far ciò è stata cogliere la palla al balzo, quando non più di 10 giorni fa un amico, Paolo, che mi avrete spesso sentito citare ultimamente nelle puntate del podcast, mi ha prestato un titolo che avrei sempre voluto giocare ma che per le solite ragioni di tempo/voglia, avevo accantonato.

Ni no kuni: la minaccia della Strega Cinerea.

In questo articolo non voglio parlare del gioco in sé:in migliaia l’hanno già elogiato, in altrettanti si sono già masturbati a sufficienza al solo nome dello Studio Ghibli, che atro aggiungere?
Complessivamente posso dirvi che mi ritrovo al 100% con ciò che disse Lodoss in una puntata di GameFathers alcuni mesi fa, quella in cui raccontò le sue esperienze col gioco.

Trama appassionante, sistema di combattimento zoppicante, allevamenti dei Pokém… dei famigli poco coinvolgente.
Tuttavia perché mi ritrovo a giocare ad un GDR? Principalmente per la trama, e quella di Ni no Kuni mi sta veramente piacendo.

Proprio la trama mi sta dando lo spunto per l’articolo.
Sia chiaro, in un GDR un minimo di violenza comunque c’è. Edulcorata, annichilita, pucciosata… ma c’è.
Prendere a bastonate o incendiare mostriciattoli incontrati casualmente lungo il nostro cammino non è certo qualcosa di simpaticissimo, specie per i suddetti mob.
Tuttavia Oliver, il protagonista, è un bravo minchione.
Rappresenta al 100% ciò che ognuno di noi è o vorrebbe essere: bravo ragazzo, gentile, cordiale, via via sempre più scaltro e  coraggioso… un tripudio di buoni sentimenti.

E vi dico la verità… ne avevo bisogno.
Ogni tanto sento la necessità di staccare dal godimento nello splattare nemici demoniaci in favore di un altro tipo di giovamento, stavolta derivante magari dal ritrovare semplicemente un diario di un uomo che l’ha perso all’ombra di un albero alle pendici di un vulcano.

Sì, a volte ho bisogno di provare ciò.
Ho bisogno di rallentare.

Ho bisogno di tranquillità.

A voi capita mai?
Come vi approcciate a queste vostre necessità pantofolari?

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Prova a cercare ancora!

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Beh? Mi sembra di aver scritto l’altro ieri l’ultimo articolo ed invece… Mi è nata ...

58 Più commentati

  1. Dopo aver giocato e finito Hotline Miami in un giorno anch’io ho dovuto staccare XD.
    Cmq per quanto riguarda Ni No Kuni, se sei arrivato al punto che menzioni nell’articolo, sappi che anche il sistema di combattimento comincia a farsi interessante di lì a poco. Le prime ore servono a introdurti le meccaniche di gioco, e non si fa altro che attaccare continuamente.
    Gli scontri più impegnativi e tattici non mancheranno, te l’assicuro. Ah, e imparerai a odiare l’uomo che perde il diario :D

  2. Se devo giocare al mattino o al pomeriggio allora solitamente gioco a roba viulenta.
    Se gioco nel dopocena allora preferisco giochi più rilassanti, adesso con molto ritardo sto giocando ad eternal sonata e lo inframezzo con platform tipo rayman o sessioni a zelda sul 3ds.
    Raramente ci scappa una giocata a civilization 5 che se ti prende diventa una fottutissima droga.
    Cmq non mi è mai capitato di allontanarmi troppo da giochi con ammazzamenti assortiti, dopo un pò la pucciosità stanca.

  3. Mah, sarà la desensibilizzazione, ma a me me ne sbatte abbastanza della cosa. Si, è anche vero che raramente mi è capitato di giocare un cocktail di molti giochi stra-viulenti in un breve lasso di tempo, ma tendenzialmente l’overdose di viulenza non la sento, mentre sento molto di più quella da “zucchero” (ora non succede più, ma dovessi giocarmi due o tre giochi blandi Nintendo di fila, pur apprezzandoli mi verrebbe un po’ di voltastomaco). Aggiungo una cosa: quello “Stop alla violenza nei videogiochi”… Onestamente non lo condivido. Si, fa piacere tornare a titoli più pucciosi ogni tanto, questo si, ma onestamente non trovo che la violenza nei videogiochi dilaghi all’impazzata. Si, c’è, e si, in alcuni casi ce n’è tanta, ma se levi quei due o tre titoli che sullo splatter ingigantito ci giocano proprio anche per creare un po’ di demenzialità (vedi Carmageddon, Borderlands, o non plus ultra Mortal Kombat), a me non viene in mente nemmeno UN titolo che ho giocato negli ultimi anni in cui c’è della violenza ingiustificata. Stragi inutili non ne ho viste. FPS? Il sangue c’è, ma in quantità minima. RPG di sorta? Ci può essere del macabro, ma dell’inutilmente violento…Naah. Giochi rockstariani? Dai, anche il gamer più scalmanato non penso riuscirà a trovare un’immagine davvero disturbante in un GTA… E se c’è, è stata messa per rendere la storia raccontata più vera (vedi episodio tortura con Trevor). Poi certo, se non ci fosse un ben visibile PEGI +18 sopra sarebbe un altro discorso, ma c’è e quindi… Meh.

  4. I Serpenti Non Vivono In Alaska

    Tutta la parte da “Aggiungo una cosa..” in poi te la potevi risparmiare. Non hai colto il messaggio dell’articolo, con “Stop alla violenza nei videogiochi” Farenz intendeva semplicemente indicare la sua necessità periodica di prendere una pausa dai videogiochi violenti per dedicarsi a qualcosa di più tranquillo e meno violento, non di certo tutto quello che hai scritto da quel punto in poi. Mi corregga il Farenz se sbaglio.

    • Capire avevo capito, ho solo messo le mani avanti. Effettivamente uno “Stop alla violenza nei videogiochi” mi è parsa una frase un po’ forte… Mettiamola così: se nell’articolo c’era un velato “ogni tanto sento il bisogno di passare al puccioso perchè c’è troppa viulenza videoludica”, ho espresso la mia contrarietà a questo pensiero. Se non c’era, ho semplicemente espresso un’opinione sull’argomento, anche se a livelli più generali. Ho messo le mani avanti in quel senso. Forse era un po’ random, ma vabbè.

  5. é giusto variare generi di videogiochi. ad esempio ora sto giocando a prototype 2 (piuttosto violento) e a castle crashers (gioco stile cartoon) in coop con mil fratello

  6. e poi a me ha sempre dato fastidio uccidere nei videogiochi gente comune, passanti e via dicendo. io evito sempre di farlo. é una roba che odio

  7. A me capita sempre dopo aver giocato 3 o 4 giochi diciamo adulti di sentire il bisogno di intermezzare con titoli più colorati e spensierati. E per quei momenti riservo il piacere di giocare i vari Ratchet

  8. Io ogni tanto vado in overflow di genere, e cerco di cambiare.
    Adesso sono molto nel periodo cerca qualcosa di veramente alternativo ai soliti generi, qualcosa che magari è poco noto.

    E dai cercando qualcosa si trova

  9. Dipende. Mi spiego: se gioco in serie a titoli che basano il proprio gameplay sulla violenza, ma sono di generi diversi, allora di solito non ne risento. Invece se gioco di fila titoli dello stesso genere, comincio a notare la pesantezza. Difatti in questo periodo ho giocato Splinter cell Blacklist e ora sto giocando Dishonored, e, sebbene siano fattibilissimi in modo non letale, ho voluto provare anche un approccio letale, giusto per vedere come cambia il gioco. E mi sto stancando, per cui, appena finito Dishonored, passerò ad altro genere. Credo comincierò finalmente Enslaved…

  10. Farenz se vuoi una bella trama prova tales of xillia.
    Ni no kuni come trama e personaggi l’ho trovato abbastanza scarso. Per il tipo di gioco questo stile più leggero ci sta pure, però sinceramente puoi trovare di meglio.

  11. Quando quell’uomo però perde il diario ogni volta che lo vedi dopo la terza volta vorresti fare un po’ di ammazza-ammazza uccidi-uccidi

  12. Mha io sinceramente come accennato da qualcuno in precedenza nn ho problemi a giocare a giochi violenti bensì soffro un pò nel giocare giochi simili ravvicinati (come 2 fps di seguito etc.). Per il resto nn disdegno qualche plAtform ben fatto di tanto in tanto…

  13. Siii, infatti ho giocato a The Walking Dead. Aspetta… è considerabile un gioco violento?

    Bé, non è violenza fine a sé stessa…

  14. Io a volte sento proprio il contrario, dopo tanti Platform, strategici, RPG, ogni tanto mi viene quella voglia di andare online con qualche FPS e sparare un po’.
    Comunque gioco a Super Street Fighter IV Arcade Edition periodicamente, quello è da considerarsi violento come altri? Ci si danno mazzate incedibili ma non c’è una sola goccia di sangue o seni dei danni sul corpo dei nemici.

  15. Dipende dal periodo ma capita anche a me, ad esempio per ora mi sto godendo Port Royale 3, titolo non proprio adatto ad una consolle ma che mi sta lasciando soddisfatto.

  16. Se ricordi bene, ti scrissi una mail sull’acquisto di Wii U.. Io l’ho comprata proprio per questo. Vuoi che ho meno tempo per giocare, ma sinceramente venendo da 360, ne ho pieni i cosiddetti degli spara/spara ammazza/ammazza.

  17. Veramente, ora che ci penso, non ho giocato poi a così tanti spara spara in questa generazione. Sembrerà incredibile, ma facendo mente locale, ho veramente giocato a tutt’altro. Poi, comunque, io sono un amante dei giochi di guida e, a patto non si consideri violenza anche urtare le barriere, diciamo che me ne sono tenuto alla larga. A proposito Farenz, ma visto che ultimamente stai riscoprendo te stesso esplorando generi che non ti appartengono, o riscoprendone altri tralasciati da tempo, non hai mai pensato di approfondire i giochi di guida? O proprio non riesci a farteli piacere?

  18. diciamo piuttosto che io vado SOLO di giochi in cui non si ammazza… non c’è niente da fare, ammazzare mi annoia, nel 99% dei casi!

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