Sull’onda emotiva salita dopo aver strofinato vecchie cicatrici, quando l’altro giorno si è parlato di MMORPG come The Elders’ Scrolls Online, nell’ultima settimana ho deciso di investire parte del mio prezioso tempo libero nella prima cosa squisitamente Non-Battlefield 4 da ottobre ad oggi.
Ho provato a riscaricare il client di World of Warcraft.
Quante emozioni ho vissuto con il mio adorato Undead Rogue Sublety, Marcyas. Quanti amici, quante avventure, quante bestemmie..
Numerosi anni fa, un giovane ed ingenuo me stesso pesantemente sotto l’influenza di Warcraft III e The Frozen Throne decideva di lasciarsi agglomerare alla già terribilmente celebre online sensation e, abbandonato ciò che rimaneva di Dark Age of Camelot, installava per la prima volta il client di gioco seguito poco dopo da The Burning Crusade.
Di me posso dire che ho sempre amato il role playing, pertanto non è un segreto che di WoW amassi più di gran lunga il PVE collettivo, preferendo snobbare quanto possibile il PVP organizzato in modo da evitare le puntuali incazzature derivanti da incontri con altri giocatori poco sportivi. Quanto mi piaceva fare le centinaia di quest tutte uguali, esplorare ogni angolo degli sconfinati Estern Kingdoms e Kalimdor, girovagare per le immense capitali scrutando ogni anfratto, rimirando ogni NPC, ognuno col suo scopo e con la propria futile identità..
Nel mio essere giocatore atipico e schivo trovavo conforto e rifugio immedesimandomi nel personaggio, cercando di diventare un tutt’uno con l’epica di Warcraft, con i suoi luoghi emblematici e i suoi protagonisti iconici. Il resto del mondo, intanto, si prendeva a sberle cercando di guadagnarsi l’ultimo Tier di equipaggiamento.
Quando nel 2007 è stato il momento di lasciare il pianeta per attraversare il Dark Portal e andare a rompere le corna agli infernali dell’altro piano materiale, ero piuttosto scettico. Chiaro, a livello di coerenza storica c’eravamo, ma non ero certo di riuscire a provare le stesse emozioni ottenute sui primi due continenti. Ciò nonostante, la buona varietà di ambienti e sottotrame non mi ha lasciato deluso, e col tempo ho accettato l’idea di accamparmi a Shattrath piuttosto che ad Undercity.
Poi c’è stato Wrath Of the Lich King, con l’equivalente Blizzard di Skyrim, quindi Cataclysm, a stravolgere brutalmente gli ambienti che tanto avevo ammirato ed amato col pretesto di far ricomparire il cattivissimo drago/Aspetto malvagio. Infine, il colpo di grazia: dedicare la successiva espansione all’assolutamente idiota personaggio bonus di The Frozen Throne, il pandaren. Mi sembra giusto, da otto anni si porta avanti coerentemente la stessa trama, poi una volta esaurite le idee brillanti si dedica il nuovo endgame a giganteschi panda antropomorfi che praticano il kung fu in un continente MISTERIOSAMENTE SPUNTATO FUORI soltanto ora.
È stato a questo punto che ho detto basta.
Poi, qualche giorno fa, la visione galeotta di un trailer dedicato all’ulteriore futura espansione, stavolta riguardante il mondo di origine degli altrettanto piuttosto inutili Dranei, mi ha fatto venire un conato di nostalgia. E quindi via: riscarica il client, fruisci dei 10 giorni di prova gratuita, torna nel collettivo. Resistance is futile.
Ho dato sfogo al mio dolore per qualche ora, affrontando un paio di quest in una nuova regione subacquea (si, subacquea), poi ho cavalcato i ricordi e sono tornato nei miei tanto cari ermi colli, trovando solo desolazione. Tirisfal Glades.. Undercity.. Booty Bay.. deserti. Fondamentalmente nei luoghi storici della prima release (e tanto quanto per le tre successive) di World of Warcraft non c’è più neanche un cane, poiché logicamente ad ogni add-on rilasciato il 99,8% della marmaglia giocante si riversa incontrollabilmente nei nuovi posti. Ci sono nuove razze e nuove classi da giocare, nuovi mostri che lasciano cadere pezzi di armatura di pezza con valori che sono il triplo del precedente set da arena T5, nuove quest da skippare e nuovi dungeon da esplorare con lo stesso amore di una baldracca per i suoi clienti occasionali. Niente incentiva a tornare nelle location storiche, ci si passa soltanto il tempo stretto necessario quando si ha da fare un nuovo personaggio. E i vecchi boss, i dungeon una volta insuperabili, le città ferventi non sono altro che li a far bella presenza.
Se l’amarezza a questo punto già raggiunge livelli sbalorditivi, va menzionato il fatto che il gioco è stato reso ancora più facile. No, non facile, la difficoltà è stata settata a livello Playskool, porca puttana. Per esempio, ora non serve più neanche mettere i propri punti talento: si sceglie la spec che si vuole per il proprio PG e con i livelli si sbloccano le abilità automaticamente. Poi volendo si può addirittura switchare liberamente tra un ramo talenti e l’altro, quindi non c’è più neanche da preoccuparsi di scegliere. Non serve più comprare i veleni, le inscription si possono togliere e mettere come si vuole, la mappa di gioco reca tutte le informazioni per fare le quest.. tutto ciò che faceva da contorno all’esperienza è stato valutato “di troppo”, ogni piccolo dettaglio che rischiava di rallentare un pelino il passo di gioco è stata troncato per favorire un gameplay che fosse il più “core”, vuoto, rapido possibile. A cosa serve leggere due paroline di indizio, quando c’è la freccia a guidarti? E non poteva di certo mancare un menù in-game dove poter comprare piccoli pet vanity con costi fino a 34,00 euro..
Assolutamente patetico.
Ciò che mi domando, a fronte di questo, è: “come fa Blizzard dopo 10 anni a tirare avanti con questo scempio di gioco?”. Chi ha il coraggio di stare ancora pagando il canone mensile, dopo il modo in cui è stato deturpato il meccanismo di gioco ed è stato stravolto il mondo tanto caro? Chi ha lo stomaco di sopportare tanta tristezza, quando sul nostro pianeta ci sono giochi quasi gratis molto meno imputtanati di questo? WoW esiste ufficialmente dal 2004, dopo essere entrato in fase di produzione nel 1999. Significa che sono quasi 16 anni che questo gioco cresce, si evolve e riesce nonostante tutto a portare a casa il soldino ogni mese da milioni di utenti.. quanti altri videogame possono vantare numeri del genere?
Come è possibile, cari Discepoli? Chi fra voi non ce l’ha fatta e ha mollato il proprio caro alter ego? Chi ha ancora lo stomaco di giocarci, nonostante il grado di bimbominchiaggine che questo gioco è riuscito a raggiungere? Chi fra voi ha una spiegazione a tale costante dipendenza di massa? A voi la parola.
Io ho giocato qualche anno (da the Frozen Throne alla fine di Cataclysm) con molto gusto e piacere.
L’esplorazione era uno degli aspetti più divertenti di tutto il gioco. Così come le meccaniche di gilda e i raid (non chiamatele incursioni!!! Per favore…).
Poi dopo la morte del drago nero ho deciso di smettere perchè ero seriamente spaventato dai Panda e stanco delle quest sempre uguali.
Per puro caso, 1 anno dopo, ci sono ricaduto (è una droga, no?), così ho comprato Pandaria, pagato un mese e assaporato lo schifo che il gioco ORA incarna alla perfezione.
So cosa mi ha spinto: la nostalgia per il grande divertimento che il gioco ha saputo darmi in passato e l’hype generato dalla promessa di picchiare sul grugno Garrosh e assediare Orgrimmar.
A Pandaria ho giocato 2 ore, mi bastano e avanzano.
sono stra d’accordo con te. Ho mollato wow col cataclisma (che era comunque una gran bella espansione), non tanto per l’espansione in sè, ma perchè il gioco è profondamente cambiato. Se prima far soldi, livellare, esplorare i mondi, capire dove erano gli obiettivi nella mappa FACEVA PARTE DEL DIVERTIMENTO, negli ultimi tempi han pensato che la gente si annoiasse, hanno messo i punti cardinali nella mappa (è vero che c’erano già con gli add on, ma almeno non erano di dafault), reso i livelli una cosa da fare il più in fretta possibile, perchè così puoi arrivare al massimo e raidare…
kung fu Pandarian non l’ho nemmeno toccato…
Appena vidi il panda un leggero conato di vomito prese il sopravvento. A parte questo, per fortuna, prima che fosse un espansione a farmi desistere, sono state proprio le quest ripetitive a farmi ritornare alla vita reale^^. In passato ne ho giocate diverse di classi, ma quando hai poco tempo, almeno personalmente, si perde interesse a eseguire il classico “uccidi 4 mostri alfa”. Riguardo le atmosfere invece, almeno quelle, continuano sempre a suggestionarmi molto, benchè ormai graficamente abbia fatto il suo tempo. Il maggiore fattore di decadimento di wow, tuttavia, è rappresentato proprio dalla mancanza di enfasi sulla narrazione, eventuali scelte morali e relativi filmati di intermezzo. Mi spiego meglio, attualmente pur avendo la nausea dei mmorpg, quelli classici alla wow, non disdegno di giocare uno swtor, semplicemente per seguire la storia, perchè ci sono scelte morali, ci sono colpi di scena ecc… tipiche del modo di narrare Bioware, a tal punto che delle “4 bestie” puoi anche infischiartene. Comunque Matyas se sei in cerca di suggestioni ti consiglio Swtor (che però mi sembra avevi già giocato), altrimenti potresti provare Neverwinter online, fresco fresco su Steam, tutto in italiano(anche l’audio), free to play, con filmanti di intermezzo nelle quest e, da quanto ho sentito in giro, sembra quello con il minor peso del pay.
Gioco a WoW da TBC e lo reputo il mio gioco preferito, al di là della nostalgia inevitabile cerco di rispondere ad alcune tue critiche:
-capisco che possano non piacerti i Pandaren, ma credo che Pandaria sia un gioiello graficamente, a livello di texture, di colori, di originalità. Il lore stesso è stato rispettato e hanno cercato di rendere la trama di MOP molto più coinvolgente, con serie di daily quest, scenari, world boss e raid tutti legati fra loro.
-E’ anacronistico pensare di ripopolare le zone iniziali di Azeroth, semplicemente troppo veloce il levelling 1-60; personalmente ho iniziato in TBC e nemmeno allora ricordo un Durotar o Trisfal Glades stracolmi. In Cataclysm hanno fatto un revival di tutta Azeroth, con l’aggiunta anche di nuove zone e recentemente stanno rifacendo vecchi dungeon (cosa che odio). Senza contare che puoi rifarti i vecchi raid quando vuoi.
-Francamente ne ho le palle di discorsi tipo: “Ah che bello quando c’era Molten Core, 40 persone, niente addon, niente recount, i treni arrivavano in orario!”. Se il gioco è così semplice oggi vi invito a provare a fare 9 gold nelle challenge mode o clearare in hc tutto il nuovo raid. La skill in pvp e in pve è sempre richiesta, anzi alcuni boss “nuovi” si magnano come difficoltà i tanti osannati Ragnaros del passato. Certo i dungeon sono troppo semplici, l’hanno ammesso anche loro e cercheranno di fixare la cosa nella nuova espansione.
-I talenti sono molto meglio ora: prima con qualsiasi classe, se volevi fare qualcosa di serio, tutti copiavano il set di talenti dalle varie guide online, oggi invece puoi switchare a seconda del fight: mi sembra molto più logico e dinamico.
-Le quest sono senza dubbio più facili ma hanno introdotto nuovi sistemi di chain quest e storie narrate tramite le daily che in passato non esistevano.
In definitiva credo che per un gioco di dieci anni non sia facile mantersi vivo e rinnovarsi, se avessero lasciato tutto come in Vanilla sono certo che non ci sarebbe più nessuno a giocare oggi. La Blizzard invece è sempre stata brava a strizzare l’occhio a tutte le categorie di player: casual o hardcore e hanno introdotto davvero un sacco di cose nuove in MOP e la prossima espansione promette bene anche se con qualche forzatura di lore. Poi ovviamente la legge del de gustibus vince su tutto. Ciao e scusate per il wall text!
Perfettamente d’accordo.
Non sono mai stato amante dei MMORPG, mai.
Ma chi li gioca sa cosa vuole, e la Blizzard sa cosa vogliono i giocatori.
I giocatori di WoW sono affezionati al gioco, fino al fanatismo, ma ne hanno ben donde.
Per come la vedo io Warcraf è sempre stato un gioco da cui tenersi lontano.
Da prima in Vanilla e TBC dove si, era un ottimo MMO, ma ti portava via gran parte della giornata (almeno se volevi giocare seriamente), e dopo con le altre espansioni, nelle quali è diventato un gioco da casualoni senza niente da fare dalla mattina alla sera.
Anche io come penso tutti quelli che ci hanno giocato, ho avuto un periodo in cui ero “WoW dipendente” e sinceramente sono felice di essermene andato da quel gioco che mi ha fatto sprecare davvero molto tempo e che non mi ha portato a nulla.
L’unica cosa positiva di quegli anni che ho passato su WoW è che ho trovato un amico con cui ancora oggi esco nonostante che nessuno dei due ci giochi più da parecchio tempo.
Gioco a WoW da tbc
Nonostante alti e bassi in questi anni non ho mai smesso definitivamente.
Non mi infastidisce affatto pandaria, ma ciò che mi ha fatto letteralmente PIANGERE è stato il cataclisma, io quell’espansione l’ho saltata. PORCA TROIA AZEORTH È SOLO MIA DRAGO DI MERDA, tutte le ambientazioni, le case inutili sulle montagne di stormwind, imposti segreti inutili ma segreti, le zone in cui entravi e ti inculavano PERCHÉ A QUEI TEMPI NON C’ERA SCRITTO IL LIVELLO DELLE ZONE, i dungeon durante il leveling TRISTEZZA INFINITA PERCHÉ FACILISSIMI, il sistema dei talenti OMMIODDIO CHE MERDA
Nonostante io sia d’accordo con te sulla tristezza ci gioco ancora perché comunque è un grandissimo gioco
AH, E LE ISOLE DEI ZALANDARI NON CI SONO PIÙ, NOOOOOOOOOOO
Azz, quasi mi scappa la lacrimuccia a leggere l’articolo :) capisco benissimo lo sdegno con cui scrive Matyas.
E’ da fine Wotlk che mi pongo le stesse domande e mi sono dato una risposta “generica” che con il tempo ho trovato comodo prendere per buona in modo da non prendermela più di tanto.
Cerco di spiegare:
Il Wow degli inizi era abbastanza Hardcore : ti dovevi fare il culo, dovevi giocare tanto, dovevi avere una gilda organizzata, coordinata e concentrata… e a Camp Taurajo ci dovevi andare a piedi cazzo!
Era appassionante per chi giocava parecchio… Era il paradiso per chi giocava 24/7..
Ma questo, commercialmente parlando, era probabilmente anche il suo limite, perché non gli permetteva di fare breccia nel portafogli di alcune tipologie di giocatori;
Perché non ci sono solo i fanatici ( quale sono stato anche io ); ci sono anche i bimbi ed i casual gamers che non hanno o non sono disposti a giocare così tanto.
Bimbiminkia che venivano automaticamente esclusi dalle gilde serie oppure erano sistematicamente tenuti fuori dai raid in try; e quindi finivano in gilde arrabattate che arrivavano al massimo a fare UBRS per poi rompersi e smettere
Casual che subivano all’incirca la stessa sorte.
Il “problema” è che bimbi e casual sono la stragrande maggioranza delle persone,quindi la via era probabilmente obbligata: sacrificare pochi nerd per acquisire molti più utenti.
E così c’è stata la lenta evoluzione di Wow, che si è di fatto trasformato in un prodotto per cui praticamente NESSUNO dei propri utenti può più dire “pago il canone ma posso usufruire solo del 50% del gioco” che era quello che succedeva ai tempi dei raid da 40.
Ora penso che tutti possano usufruire almeno del 95% ( ipotizzo eh, perché ho smesso da cataclysm )
Per chiudere, emotivamente mi verrebbe da dar fuoco alla Blizzard.
ragionevolmente non posso far altro che capire la loro decisione e semplicemente non dargli più soldi, ben sapendo che non è altro che una goccia nel mare.
Ovviamente, IMHO
Guarda, non sto dicendo che ora WoW sia meglio, ma almeno non devi essere un ameba senza vita per giocarci.
Chiariamoci, a me fa schifo ora perchè è troppo da casual gamer, ma mi faceva schifo anche agli inizi perchè troppo da nerd.
Mi ricordo quando passavo le notti fino alle 5 del mattino a fare raid in vanilla e tbc… sinceramente ripensando al me stesso del passato mi faccio schifo da solo, e penso che qualsiasi gioco che crei una dipendenza come quella che ho avuto io e altre migliaia di persone in vanilla dovrebbe essere abolito.
Io fortunatamente mi sono riuscito a staccare da questo gioco parecchi anni fa e ritornandoci a giocare ora ho smesso subito per l’estrema semplicità, ma purtroppo c’è qualcuno che conosco che ci è rimasto attaccato e addirittura rinuncia alle uscite con gli amici per giocare a WoW… patetico oltre che triste.
Ti sono nel cuore, Matyas…. Non tanto perchè abbia passato tente ore di gioco su WoW, bada bene, in fondo ho iniziato a giocare da WoTLK e ci ho passato un 2-3 mesi pieni, già iniziando a stufarmi, poi mi è esploso il pc e beh…. l’ho lasciato lì dov’era.
Non è questo, è il fatto che i primi Warcraft, e sopratutto WC III e Frozen Throne, sono stati i giochi idolo della mia infanzia, di loro mi piaceva tutto, mi ispiravano le razze, la storia era davvero cazzuta, ed sono stati a mio avviso i re degli RTS per tutta la prima metà del primo decennio del 2000…. E ora che mi ritrovo? Una mondo incantevole stuprato già da TBC, personaggi morti in una trama fatta a cazzo e scoperta in dei raid in cui era solo un “piacevole contorno” in cui menare mostri e killare boss, un’intera fottuta epopea che si era costruita con Reign of Chaos completamente buttata alle ortiche… Ne fosse venuto fuori un buon risultato, mi sarei consolato. Ma se fino a TBC la cosa sembrava carina e se con WoTLK già sentivo puzzo di fregatura, a vedere i gameplay di Cataclysm mi sono completamente allontanato dal gioco, che si è trasformato in un’immane stronzata portando ad aggiunte palesemente fatte per essere vendute come DLC (a me i Pandaren stavano simpatici…Ma Cristo, c’è un limite a tutto!). Mi rincuoro col fatto che almeno nelle mie conoscenze tutti quelli che pagavano mesi su mesi hanno capito il degrado della serie e ora si sono buttati tutti su altri fronti come LoL e DOTA (a dire la verità penso di poter onestamente affermare che tutti i miei amici si sono “disintossicati”). E il bello è che ci sono dei rumor su un eventuale Warcraft 4! Ma quale Warcraft 4? Se fate un restart dalla fine di Frozen Throne o male male da alcune scene di TBC va bene, ma sennò che fate, mi violentate anche l’RTS con questa trama di mmmmerda?
No, l’Azeroth che conoscevo io è morta molto tempo fa. Requiescat in Pace.