Il vero significato di collezione

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Mi è capitato già in svariate occasioni di ricevere mail che iniziano più o meno così:
“Farenz, ma tra la tutta la tua collezione di videogiochi accumulata negli anni….”

ALT!

Perché è questo il caso in cui sento necessario fare alcune precisazioni su cui sono ansioso di confrontarmi con voi.
La domanda da porsi è “Cosa significa per voi il termine collezione?”
Quando mi è capitato di leggerlo in riferimento al mio caso specifico, mi si sono lacerate le budella pensando ai VERI collezionisti.

Partiamo dalla premessa secondo cui una collezione, almeno per me, deve avere alcune prerogative:

1. Dev’essere riconoscibile, nel senso che chiunque possa comprendere facilmente quale sia l’insieme di oggetti a cui ci stiamo riferendo.
Esempio di collezione riconoscibile: possedere tutti i giochi appartenenti al brand di Uncharted.
Esempio di collezione poco riconoscibile: possedere tutti i platform usciti su PS3. La collection di Sly Cooper fa parte dei platform? I vari Sly Cooper sono solo platform? Ed essendo giochi originariamente per PS2, fan parte di una collezione di giochi per PS3?

2. Dev’essere finita: il numero di oggetti che la compongono cioè deve essere finito.
E deve essere finita a livello globale: il numero di “pezzi” che ne fanno parte deve essere lo stesso per me e per un altro collezionista dall’altra parte del mondo.
Esempio: la collezione degli Happypotami delle Uova Kinder di molti anni fa.
Esempio di collezione non finita: possedere tutti i giochi usciti su Nintendo DS. (Usciti in Europa? In Giappone? In tutto il mondo? Ne escono ancora?)

3. Deve avere dei limiti specifici, riconosciuti anche in questo caso a livello globale.
Non ha senso per me dire “Colleziono videogiochi”. Avrebbe più senso cercare di collezionare TUTTI i giochi usciti per NES, per esempio, ma collezionare videogiochi in senso lato, oltre a ritenerla una cosa veramente poco praticabile, la trovo poco plausibile.

Infine, anche se non si tratta di una prerogativa inderogabile, una collezione dovrebbe avere pezzi quantomeno rari.
E sappiamo tutti che il termine “rari” va a braccetto con “costosi”.
Il piacere della ricerca, il fascino del trovare il pezzo che ti mancava, l’essere disposti a tutto – anche pagare cifre considerevoli -pur di averlo, sono tutti elementi che a parer mio concorrono nella definizione stessa e nell’obiettivo finale di “completare una collezione“.

Io quindi non mi reputo un collezionista.
Non lo sono mai stato, mai lo sarò.

Io semplicemente mi reputo uno che non vende/non dà dentro i propri giochi perché mi piace conservare i titoli che per un quantitativo X di ore han saputo intrattenermi. Sì, anche Lost Via Domus.
Più che di collezione, parlerei di raccolta personale, di libreria farenziana.

Dire che “colleziono i titoli che gioco” mi sembrerebbe un po’ un utilizzo estremo del termine collezionare.

Ma per voi, che significa tale verbo?
Aggiungereste altre prerogative per arginarne il troppo ampio utilizzo?

farenz

 

 

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79 Più commentati

  1. bisogna partire da un presupposto: a tutti piace parlare di collezione perché fa figo.
    a molte persone piace credere che i propri soldi non siano stati buttati in troiate ma in qualcosa di più importante, in un qualcosa di più giusto, in un qualcosa “da collezione”.
    come te anche io non colleziono videogiochi, semplicemente li compro e poi mi rimangono in quanto da soli non se ne vanno… mica è una collezione.
    detto questo è importante anche non estremizzare un po’ come hai fatto tu, una collezione non deve avere per forza elementi costosi o poco reperibili. il costo e la rarità danno solo più valore alla collezione ma non sono loro a renderla tale.
    esempi:
    avere i 3 Uncharted non platinum è una collezione? certo cazzo che è una collezione… una collezione di merda! ed è tale in quanto i 3 Uncharted sono giochi straordinariamente nuovi, reperibili ed economici per essere una collezione di quelle buone.
    avere i 3 Super Mario per il Nintendo 8bit è una collezione? SI… anche se si avvicina molto a quella di Uncharted, troppo reperibili ed economici per essere una collezione di prestigio.

    è nella collezione con la C maiuscola che il valore economico dei singoli elementi, e quindi la rarità, diventa importante: troppe volte si vedono oggetti comprati a un prezzo inferiore rispetto a quello che avevano alla loro uscita… questi prezzi non sono da collezionismo, sono prezzi da usato.

    per finire: fa figo illudersi di collezionare qualcosa quando semplicemente stai solo spendendo soldi :D

  2. Mimo Esistenzialista Francese

    Chissà quale commento formulerebbe il Sig. Michael Thomasson, 43 anni da New York, balzato agli onori della cronaca videoludica giusto una quindicina di giorni fa.
    Cmq dal mio punto di vista posso fornire questa definizione di “collezione”.
    Io ho grande affetto per le storie di Max Payne (grazie a Sam Lake per averlo inventato) o la serie di Bioshock (grazie a Ken Levine) e quindi li “colleziono” non certo per fare numero dell’oggetto scatolato ma preferisco dimostrare il mio omaggio a quel titolo, e lo stesso dicasi per i dischi dei Pumpkins o ai film di Hayao Miyazaki nel mio caso.
    Non è che mi interessa molto avere un qualche pezzo pregiato o la super edizione definitiva e pagarla una grossa cifra perché credo sia più importante fruire di quell’opera piuttosto che farne sfoggio manco fosse una reliquia.

  3. il valore e le regole ferree di collezione date dal Farenz mi paiono eccessive….
    collezionare vuol dire raccogliere elementi con un nesso in comune e stop,
    se ho 2 francobolli posso dire che “colleziono francobolli”, certamente non ho una “collezione completa” e neanche una “bella collezione” anzi , mi si può dire che “la mia collezione è ridicola” ma sempre di collezione si tratta.

    se pensate che il mio esempio sia ridicolo, considerate che le persone che giocano solo a Fifa e Cod e si classificano come videogiocatori.

    • bhe oddio se hai 2 francobolli non si puo’ parlare di collezione,se ho 2 accendini a casa non posso dire che colleziono accendini.

      per me il collezionismo e’ una cosa oggettiva,se nel caso farenz si reputa un collezionista e’ perche’ magari si ritrovera’ con molti videogame,pero’ all’occhio di chi ha tutti i giochi ps3 usciti sara’ un “barbone”

      anche a me piace considerarmi collezionista della saga di mgs che ho 6 dischi in croce,mentre un utente di un forum che frequento ha tutti i giochi,console e chi piu’ ne ha piu’ ne metta di questa saga.

      ci sara’ sempre qualcuno piu’ potente di te xD alla fine per essere collezionisti secondo me,bisogna essere soddisfatti della propria collezione.

  4. Qua ci sarebbe stato bene l inflazionato imho.
    Il punto 2 è una delle cazzate più grandi mai scritte:ergo..non esistono collezionisti di francobolli xkė è impossibile averli tutti, e che quindi sia finita.
    Manco a parlare delle collezioni di monete…e di esempi ce ne sono a migliaia.
    Se non vuoi chiamarla collezione chiamala raccolta, ma evita di scrivere ‘ imprecisioni’.

  5. persone malate che negli anni 80/90 hanno creato mode e gusti che ora seguono e conoscono tutti,persone che hanno vinto premi oscar e cambiato narrativa,grafica e cultura.
    non confondiamo otaku e hikikomori ; )

  6. Non mi reputo un collezionista, ho un certo rispetto e cura per le mie cose che non percepisco necessariamente come “usa e getta”, mi capita tranquillamente di usare il tappetino del mouse o simili gadget, per cui non mi metto ad aprire la confezione di una collector col cutter per poi buttare la scatola, come ad esempio sembrano avere nello statuto del Gamestop (cosa che spesso mi fa chiedere se stanno aprendo 100carte di scatola oppure se stan giocando all’Allegro Chirurgo – ubriaco version), ma non ho nessun legame feticista (fosse anche solo mentale) proprio del collezionatore.

  7. Meno pippe mentali e più giochi xD

  8. L’unica cosa necessaria in una collezione è tenere le cose “bene”..
    Quasi nessun videogiocatore colleziona, si limitano a tenere tutto quello che giocano perché gli è piaciuto e sono convinti che prima o poi ci rigiocheranno..
    Quindi non tengono i videogiochi per “collezione” ma per uso personale..
    In genere un oggetto da collezione non va toccato, va solo esposto.. (vedi i francobolli oppure i fumetti..)
    Se tu comprassi il numero 1 di Topolino lo faresti solo per leggerne il contenuto.. (stiamo parlando di 3000€ circa comunque..) però una volta aperto e sfogliato finirebbe con il valerne forse 3.. Un collezionista lo cerca in condizioni eccellenti lo imbusta e lo mette da parte..
    I videogiochi seguono la stessa regola, se sono usati, se hanno le scatole rovinate, se sono senza libretto di istruzioni difficilmente sono considerabili oggetti da collezione, specialmente se sono facili da trovare..
    Quelli che ti scrivono dicendo che hai una collezione ovviamente intendono che ne hai tanti, ma difficilmente avrai giochi di valore (forse quelli del GameCube se sono tenuti bene visto che c’è gente che li vende su ebay usati a 100€ al pezzo..) come difficilmente avrai titoli che non sono reperibili..
    Per me una collezione non è tale senza oggetti “rari”.. perché è come se uno dicesse di avere tutte le versioni della 360.. è una collezione? secondo me è più no che si visto che sono facili da reperire (tranne la prima ma in quel caso basta averla comprata al lancio senza mai usarla..) e non sono contate..
    In conclusione una collezione è un insieme di oggetti tenuti bene e relativamente rari (non essenzialmente ordinati per tipo e nemmeno appartenenti tutti alla stessa categoria..)
    In quanto anche se avessi tutti i videogiochi per qualsiasi console presenti nel mio negozio di fiducia e ci gioco NON è una collezione..
    Ma se ne avessi 1 ancora in ottime condizioni, se per sbaglio lo dovessi ancora aprire e fosse anche raro sarei un collezionista, anche solo con 1 singolo pezzo..

  9. Ahahahah mi ricordo la flop ten 2008 in cui farenz dice “come sapete sono un COLLEZIONISTA di giochi, ma di questo (riferendosi a Fear) me ne son voluto liberare”

    Comunque non sono molto d’accordo con te, io possiedo meno di 1/50 dei giochi che possiedi tu ma mi ritengo un collezionista per il solo fatto di amare i videogiochi e di non volermene liberare in nessun caso. Mi hanno fatto crescere e voglio tenerli esposti, come ricordo per me e come simbolo della mia nerdaggine per gli altri

  10. Per me “collezione” vuol dire “concetto applicabile esclusivamente alle mie possibilità” e non sul globale.Perchè dovrei essere privato del nome “collezione” se magari non riesco ad ottenere tutti i pezzi di una qualche cosa?magari ci sono davvero impossibilità economiche o di altra natura, da li forse esatto, si potrebbe definire come dici tu una collezione personale che soddisfa i propri criteri che secondo me non devono essere per forza globali.Faccio un esempio, io per un periodo collezionavo le serie dei robot di produzione lego, exo force, byonicle ecc, non ne ho moltissimi ma quel gruppo che ho per me rappresentano comunque una collezione, magari sono un collezionista di serie z in quel campo ma l’aver comunque raggruppato una serie di oggetti ha creato una mia collezione personale a cui voglio molto bene.

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