Voce del verbo ESPERIENZIARE: The Division

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Facciamo la doverosa premessa: prenderò un mio ipotetico figlio a bastonate ogni volta che proverà ad arricchire il proprio vocabolario con petaloso, senza aver prima disseminato i propri temi con la parola esperienziare.
Che per allora non solo sarà stata annoverata dalla crusca, ma diventerà sinonimo di All-Bran.

Detto questo, vado al nocciolo dell’articolo, ovvero del perchè sono a rimarcare ancora una volta l’importanza di questo verbo nella semantica videoludica.

Quante volte lo abbiamo ribadito?
Non ho “giocato” a Bioshock. L’ho esperienziato.
Non ho “giocato” a The Walking Dead. L’ho esperienziato.
Non ho “giocato” a Her Story. L’ho esperienziato.

Continuo?
Facciamo giusto l’ultimo.

Non sto’ “giocando” a The Division. Lo sto’ esperienziando.
Ed è così appunto.
In barba al terrorismo esercitato anche dai miei compari angolari ( Modalità eco montanara ON: “è un mmorrppggsthghgh!!! vedrai che da solo non si gioca!”…”ho provato la beta! Sarà ben più multiplaia persino di Destiny!!Col cazzo che da solo ci fai qualcosa!!” modalità eco montanara OFF) ho acquistato il gioco al day-one e l’ho approcciato, esattamente come con Destiny: PER I CAZZI MIEI.

Ben conscio di perdermi buona parte del fascino che il gioco, studiato per dare il massimo nell’essere affrontato in compagnia di una cumpa allegra, è in grado di emorragiare intorno a sè.

I motivi che mi spingono a non voler prendere in considerazione questa tipologia di esperienza sono triti e ritriti: non ho tempo per organizzarmi nelle serate con gli amici, essendo che non ho la possibilità di programmare granchè quando posso giocare oppure no. E più di tanto non ne ho nemmeno voglia.
Preferisco approcciarmi all’intrattenimento videoludico in base alla voglia della sera. Se una sera sono talmente cerebroleso che il massimo che posso dare è brasarmi su Peggle, il costringermi ad una sessione impegnata su un Mmorpg, così come ad una gara ad un simulatore impegnativo, vorrebbe dire non fare il mio interesse, non ricavare dal videogioco il piacere per cui mi rivolgo a quest’ultimo.

Aggiungo inoltre che recentemente, anche quando ho avuto la possibilità di prendere più impegni di questo tipo, per giocare on-line con altri a questa tipologia di giochi, ho preferito declinare.
Il perchè riguarda la gelosia nei confronti dell’esperienza stessa.

Mi spiego.
Quando si affrontano shooters cooperativi on-line, anche se si coopera e si cerca di coordinarsi, buona parte dell’esperienza è volta al piacere della compagnia, il che molto spesso implica un’esperienza “leggera” e lollosa.
Quindi succede spesso che c’è il tipo che va avanti, che non aspetta, che decide di agire un pò per i cazzi suoi.
Oppure che ti metti ad ascoltare le menate che dicono gli altri perdendoti anfratti di narrazione.
O, molto semplicemente, che affronti un gioco con una certa atmosfera, svaccandola completamente con le perpetue cazzate che ci si dice in chat.

Non sto dicendo che questa tipologia di approccio non abbia i suoi lati positivi, e che possa sprigionare divertimento anche ben maggiore di quello relegato ad un’esperienza single-player.
Ho esperienze memorabili di intere nottate passate a spetasciarsi con gli amici.
Ma il tutto dipende da cosa si vuole e cosa si cerca quando ci si mette di fronte al tv, pad alla mano.

Una volta, tanti anni fa ormai, mi concedevo il lusso di finire un gioco in modalità single player, e solo allora ri-approcciarlo con gli amici, proprio per il motivo sopra citato.
Ora ci metto gli anni per finire un gioco, figuriamoci se lo dovessi finire due volte.

Oggi se devo programmare una serata per chiacchierare con gli amici, preferisco trovarci per una live su Youtube, o registrare il podcast, e lasciare invece le esperienze videoludiche alla mia intimità.
Siamo già social tutto il giorno, tra chat testuali, facebook e chi più ne ha più ne metta.
Ecco quindi che quelle poche ore che riesco a ritagliarmi davanti al televisore, le voglio sotto il mio completo controllo, e senza alcuna interferenza che non sia richiesta.

Ora, questo credo sia un punto piuttosto chiaro.
Il successivo step, che ha motivato il senso di questo articolo è stata una osservazione di Ale, che si aggiungeva alle continue critiche dei terroristi Jury e Gatto di cui sopra: “Non capisco la tua voglia di giocarti i giochi per quello che non sono: se The Division o Destiny sono stati pensati PRINCIPALMENTE per un’esperienza multiplayer, come mai ti ostini a volerli giocare, se tu non sei interessato a quella componente?”

Ed ecco la risposta in tutta la sua semplicità: “Perchè io non guardo mai ai videogame come una semplice cosa a cui -giocare-. Bensì appunto come a delle esperienze da….esperienziare (che altro!?)”.

Per me il videogame non è tanto una sfida in sè, non è il superare le difficoltà, i nemici che gli sviluppatori hanno inserito e frapposto tra me e la fine del gioco, bensì è vivere un’esperienza. Una realtà alternativa.

Tom_Clancy_The-DivisionPrendiamo The Division.
Una splendida ambientazione, con una New York mezza apocalittica ricreata sapientemente, un gameplay fatto di sparatorie tattiche (ma spesso non più di tanto) ed a tratti anche cinematografiche…
Insomma un set dove non vedo l’ora di tuffarmici e, se possibile, immedesimarmi.

“Ah, ma il gioco è pensato soprattutto per goderselo in compagnia, con la co-op, la squadra. Se non te lo giochi così ti perdi parte del suo fascino”.

Esticazzi!
L’ importante è che l’esperienza sia gradevole ed appassionante per me, o meglio ANCHE per me, che intendo vivermela così, da solo.
E proprio The Division, così come altri giochi simili, sono secondo me la dimostrazione che Ubisoft & Co non vogliono tranciare via questa potenziale fascia di utenti. Altrimenti renderebbero il gioco fruibile SOLO in multiplayer.

Lo vuoi giocare da solo, senza organizzarti con gli amici? Fallo! Ti divertirai probabilmente di meno, ma l’importante è che ti diverti comunque anche tu.

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E così è fino a queste prime ore di The Division, così come lo è stato almeno per circa metà gioco con Destiny (ovvero fin dove son giunto io sino ad ora), ben conscio che mi basta godere della main quest e poco altro. Lascio agli amanti del multy le run e la ricerca dei drop elitari, dove se non sei coordinato, se non hai fatto ore ed ore di grinding coi friends, non puoi riuscire.
Personalmente adoro la precisione dello scontro a fuoco in Destiny, adoro i suoi scenari e quanto sia evocativo l’universo che ricostruisce.
E mi diverte giocarmelo per i fatti miei, a tratti persino molto di più di alcuni degli ultimi capitoli degli Halo che ho giocato o di altri FPS.

Quindi perchè dovrei privarmi di questa esperienza?
Solo perchè non è stata cucita su misura sulle mie esigenze?
Visto quanto mi sto’ divertendo con Destiny e con The Division, a posteriori mi sarei dato del coglione ad averli lasciati lì solo perchè “ti ci diverti solo se lo giochi con gli amici”.
Magari non potrà essere così per tutti. Per alcuni giocarsi Destiny da solo potrà risultare noioso o frustrante.
L’importante è che non lo sia per me.

Per me, oggi come oggi, è molto più limitante acquistarsi un Call Of Duty solo per l’off-line, che pure una campagna pensata per il solo single player ce l’ha, che privarsi di esperienze come Destiny o The Division, solo perchè pensate principalmente per lollotrollare in compagnia.

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12 Più commentati

  1. Ho acquistato il gioco al dayone e devo dire che l’ho apprezzato molto.. É divertente giocare con gli amici, anche se a differenza di destiny, giocato interamente in multiplayer, mi sto ritrovando a giocare a the division da solo, per godermelo al meglio. Motivo principale la mancanza di tempo, che ha portato gli amici con cui gioco ad essere a livello 25-29 mentre io sono rimasto al 12. Quando loro si uniscono alla mia partita, anche nelle zone dove i nemici dovrebbero essere al mio livello, mi ritrovo a combattere contro avversari di gran lunga più forti di me (17-22) con la conseguenza che mi ritrovo a scaricare caricatori su caricatori senza causare loro il minimo danno mentre io finisco a terra per una botta in testa con una mazza da baseball. Di conseguenza dopo pochi minuti inizio ad annoiarmi perché incapace o meglio impossibile proseguire nel gioco. Secondo me sarebbe molto meglio se il livello degli avversari fosse stabilito in base al giocatore che invita gli altri, cosi da rendere possibile giocare..

  2. Perfettamente d’accordo sul concetto di multiplayer. Nel mio caso è valido se e solo se sono verificate le seguenti condizioni:

    1. Il gioco non presenta una storia da fruire, o è stata già fruita in single (COD, FIFA ecc.)
    2. Gli altri giocatori sono solo sostituti più (o meno) intelligenti dell’IA di gioco
    3. Non sia necessario alcun tipo di organizzazione: accendo il gioco, gioco con chi è online e quando sono stufo spengo.

    C’è stato un periodo in cui ho passato nottate a giocare con gli amici collegati con TeamSpeak, ma ora non ho più tempo (né interesse).

  3. Grazie a questo articolo mi sono pentito di non aver comprato The Division.
    Oddio, non l’avrei comprato perché comunque con le mie tempistiche attuali credo di finire Mad Max a settembre, tuttavia mi hai fatto rivalutare il gioco sotto un’altra ottica.
    Anche io sono fra quelli che, una volta provata la beta, hanno avuto la sensazione di gioco che senza multiplayer sarebbe risultato poco fruibile e noioso, perciò non avendo moltissime occasioni di giocare in coop ho preferito drasticamente di non acquistarlo.
    Ecco, ora ci ripenserò.

  4. L’articolo non fà una grinza Viper, pienamente d’accordo. Se un gioco ti diverte in un certo modo, stica se in teoria dovrebbe esser “tarato” per un approccio differente, anche se non ne usufruisci appieno.
    Del resto più in generale, siamo soliti non usufruire dei giochi nella loro interezza, vuoi perchè hanno il multi “opzionale” e non lo proviamo nemmeno ma giochiamo solo la campagna in singolo, vuoi perchè ci sono n-mila collezionabili ed aree da esplorare che non vediamo, vuoi perchè fottesega dei trofei, vuoi perchè non mi va di affrontare altre missioni secondarie ma voglio vedere la luce in fondo al tunnel prima delle ipotetiche 650 ore di gioco complessive, vuoi perchè anche se sarebbe rigiocabile (finali alternativi, approccio differente) non lo rigioco perchè passo ad altro.. ecc ecc..
    Esperienze su misura, che siano DIVERTENTI per noi, il resto chissene
    P.S. Con Destiny mi sto divertendo parecchio, ed il bello è che posso approcciarlo in maniere differenti a seconda del momento, a volte da solo, a volte con amici

  5. Allora, dopo che l’altro ieri, ho smadonnato contro Ubisoft (nell’articolo precedente di Farenz ), ieri a furor di popolo, l’ho comprato…la beta non mi è dispiaciuta, alcune persone me lo hanno consigliato caldamente (prendilo che è figo!)…stasera lo inizio al 90%…

    Viper però non sono tanto d’accordo con ciò che hai scritto.
    Nella prima parte del tuo articolo hai fatto alcuni esempi sul come si gioca online, giocare online è SEMPRE un caxxeggiare, i tuoi esempi sono verissimi per carità, ma è proprio quello l’online, poi è normale che tu giochi e ti poni anche in base a chi gioca insieme a te, in quel preciso momento.
    Gli unici momenti seri, sono quelli dei tornei online, li non si caxxeggia, si prova a vincere, con strategie più o meno preparate…

    Io giocai Destiny all’epoca anche se mi deluse molto, sopratutto perchè portava la firma di Bungie…giocarlo in single player non sò, non mi dava molto senso, ma se a te The Division piace in singolo, che ti frega, deve piacere a Te!

    Io l’ho comprato per l’online, chi volesse aggiungermi su Xbox Live sono:
    Paolo Agropoli

    • Io invece rifuggo al multy proprio perchè me lo fa fruire con un’atmosfera poco seria.

      Ok, non è che mi infilo in una sessione di The Division e pretendo di provare l’esperienza da atmosfera definitiva.

      Ma quel minimo da potermi godere il gioco senza contaminazioni da lollate a mitraglia…

  6. ecco, adesso mi hai fatto venire voglia di provarlo, bastardo

    • L’ importante è non avere aspettative da gioco asgannauei!

      E’ uno shooter in tripla persona dove storia e gameplay “ragionato” sono mere comparse.

      E tu, così come Farenz, non siete giocatori da spara-grindeggia a testa bassa.

      Rimane secondo me un gran titolo, ma bisogna avere coscienza di quello che è.

      Così come a te Ale non ficca un Just Cause, perchè molto peso ha il libero fancazzeggio, così questo potrebbe dopo un pò non darti gli stimoli necessari a proseguire perchè non si rinnova come altri nell’esperienza.

      Aggiungo inoltre che, proprio per via di questa sua natura, se giocato in single (o in multy con chi ti capita), non è tanto adatto agli approcci “lo comincio, lo trangugio e lo finisco”, bensì più agli approcci stile il mio “lo comincio, e quando c’ho voglia di farmici 2-3 missioni lo metto su”.

  7. Viper, ho un idea, potresti pagare degli attori che interpretino i compagni online come se fossero degli agenti della divisione, così invece di raccontare cazzate ti aumenterebbero l’immersione nella trama, raccontando che so, della moglie morta a causa della malattia dilagante o dei genitori a Chattanooga con i quali hanno perso i contatti dopo il black friday. :D

    Comunque si, il gioco lo sto giocando e mi diverte sia in single che in multy. diciamo che affronto in single l’esplorazione libera, le secondarie etc… mentre per le principali cerco sempre qualche compagno di squadra.

  8. D’accordissimo su ciò che dici: questo genere di giochi si possono apprezzare tranquillamente anche da soli. E anch’io se devo godermi la lore/ambientazione o fare qualcosa particolarmente ragionato preferisco di gran lunga farmi i cazzi miei. Tant’è che ad esempio il primo Borderlands l’ho giocato tutto da solo e mi ha fatto impazzire lo stesso.
    Comunque, io sta cosa degli amici e dell’organizzazione obbligatori che hanno in testa alcuni non la capisco. O perlomeno, su titoli come Destiny, che mi sembra davvero molto multigiocatore, allora magari sì, non mi so esprimere, ma titoli tipo The Division? Bah.
    Gli amici “conoscenti e organizzati” sono indiscutibilmente un qualcosa in più, e una fonte di divertimento certa. E in alcuni casi posso anche capire che sia su loro che ruoti tutto, tipo non so, in un GTA Online, che fatto da soli oggettivamente viene a noia presto. Ma altri titoli coop? Dio cristo, basta trovare un po’ di gente random in partita e giocarci. Certo, a volte trovi i nabboni testardi o quelli che se ne sbattono, ma si riesce a giocare tranquillamente senza dover prendere gli appuntamenti due settimane prima…

  9. Viper condivido con ciò che hai detto, ma secondo me per esperienziare al meglio TD devi anche giocare alla dark zone poichè ha una suggestiva atmosfera e sono sicuro che prenderà sempre più importanza nel gioco ,e qui se non hai nessuno che ti aiuti fai fatica a fare qualcosa.

  10. IL multi in cooperativo è solo offline, in split screen.

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