Free to Pay, Contento to Pay, Patacca to pay? Io War Thunder.

War Thunder main

La nuova generazione ha sdoganato il free to play e le microtransazioni con una delicatezza pari a quella dello sbarco in Normandia.
E noi, tutti presi a raccogliere la nostra bava da next generation, non abbiamo proferito parola.
Non sono nati focolai, nessuna protesta organizzata, nessuna giornata di sciopero videoludico.

Ok, qualcuno ha avvertito la cosa, qualcuno l’ha sottolineata, qualcuno si è dichiarato contrariato e ha fatto opposizione.
Si, ok ma…”qualcuno”.
Non la rivolta che ci si sarebbe aspettata qualche anno fa, in cui appena qualcosa di microtransitorio faceva capolino, le masse si riversavano sull’internet ed erano sberloni che volavano in picchiata.

Quindi cos’è questo? Un articolo per spronare alla rivolta? Per aizzare il popolo ad imbracciare i forconi e scendere in strada?
No, questo è un articolo in cui vi voglio parlare di un gioco Free To Play, di quanto questo sia bello, e di quanto io oggi sia andato alla posta per ricaricare la mia PP, contento come una pasqua (una pasqua natalizia) di riempire le tasche dei creatori di questo gioco.
Sto parlando di War Thunder.

Come e perchè può piacervi un gioco come War Thunder?

War thunder 1
Gli scenari del gioco presentano scorci stupendi

Beh, se avete giocato qualche gioco di aerei, se il dogfighting a mitragliatrice spianata in passato vi ha provocato efferati brividi di esaltazione, questo è il gioco che potrebbe distogliervi dalla vostra seconda vita. Quella reale intendo.
Mentre se non vi piacciono i giochi di aerei, ovviamente non siete masculi. Ma che ve lo dico a fare, questo ormai lo sapete!

War Thunder aggiunge al brivido del dogfighting una grafica da libidine.
Scenari alpini da assumere per far del bene al vostro meteoropatismo (non meteorismo eh!), fiordi lussureggianti con cui giocare a nascondino ed indurre il nemico allo schianto con manovre al cardiopalma, la campagna inglese da sorvolare sopra le nubi per evitare incontri ravvicinati con altri aerei ben più leggeri di noi.

Non aspettatevi contesti cinematografici: il gioco non vuole dare la “botta” da Call Of Duty, con esplosioni, scenari cittadini pieni di dettagli…dovete pensare che il grosso dell’azione di solito si svolge a tanti piedi da terra, quindi l’importante è che lo scenario restituisca un impatto lussureggiante, senza andare sull’abbondanza di strutture o contesti intricati.
L’importante è che la nitidezza, la definizione certosina riesca a permettervi di scorgere i piccoli dettagli sin da molto lontano.
Ed in questo War Thunder è maestro.

Dimostra un’attenzione al particolare non solo a livello grafico, ma anche dal punto di vista tecnico, della fisica.
Infatti il modo in cui metterete a segno i vostri colpi è molto importante: colpire un aereo in un’ala, piuttosto che colpire direttamente il pilota, ha risvolti molto diversi, facilmente intuibili.
Non solo.
Potremo colpire anche i singoli mitraglieri, potremo colpire i serbatoi, che fanno perdere carburante ed incendiare l’aereo.

La cosa eccitante (ovviamente, sempre che siate masculi) è che non solo questo è dettagliato e possibile all’interno del gioco, ma noi stessi potremo influire su questi aspetti con le scelte che andremo ad effettuare nei singoli potenziamenti che ci si prospettano.

E qui il completista si sfrega le mani, e rimane disidratato dagli ettolitri di bava rilasciati di fronte a tanta possibilità, di fronte a cotanta statistica: reggetevi!

War Thunder planes

Abbiamo 5 fazioni diverse: USA, Asse (Germania/Italia), USSR, Gran Bretagna (UK+Francia) e Giappone.
Di ognuna c’è un “albero dello sviluppo tecnologico” che in pratica cataloga tutti gli aerei. Per sbloccarli dovremo decidere dove investire i punti ricerca, che ovviamente guadagneremo con i nostri risultati in battaglia.
Gli aerei sono suddivisi per categorie: caccia leggeri, caccia pesanti, caccia bombardieri, bombardieri, aero-siluranti….
Non si tratta di categorie fittizzie, giacchè ogni singola categoria ha un suo specifico ruolo nelle missioni che ci vedono protagonisti: con un caccia leggero la nostra attività quasi esclusiva sarà quella di metterci all’inseguimento di tutti gli aerei pesanti da abbattere.
Dovremo sfruttare la nostra agilità per crivellarli di colpi e sfuggire al contempo alle loro contromisure. Sarà piuttosto inutile cercare di mettersi ad abbattere postazioni corazzate con le mitragliatrici leggere di questi aerei.
Teoricamente anche la contraerea e le auto corazzate non sarebbero i nostri bersagli d’elite, dato che rischiamo di subire ingenti danni e di arrecarne al contrario pochi. Però in questo caso, un colpo qui, un colpo là, c’è caso che qualche bersaglio a terra riusciamo comunque a portarcelo a casa.

War Thunder 5
Inutile eseguire manovre azzardate con questi giganti. Meglio difendersi con le torrette.

E’ la consapevolezza che anche questo piccolo contributo conta, a rendere esaltanti anche piccole azioni. Magari ci sarà la sessione dove non riusciremo ad abbattere nemmeno un singolo aeroplano, ma avremo comunque mandato qualche colpo a segno, ed anche questi vengono conteggiati nell’accumulo dell’esperienza.
E’ quel fattore da “piccola formichina accumulatrice” che ti permette di percepire ogni singola sessione, che sia andata gloriosamente, o tragicamente, come una sessione fruttuosa, come tempo ben speso, mai sprecato (tipico invece dei giochi trial’n’error).

Ogni punto accumulato ti fa sentire più vicino lo sblocco del determinato aereo. E se all’inizio hai dei gran catorci, mezzi residui della prima guerra mondiale, il mantenere nel cassetto il sogno di poter giungere con la costanza a librarti in volo con gli spitfire dominatori dei celi, o con i primi aerei a reazione, ti fa terminare ogni sessione a War Thunder con un sospiro ammaliato.

Tornando agli aerei, non vengono accumulati “punti ricerca” solamente per sbloccare nuovi mezzi, ma anche per potenziarli: motori potenti, carlinghe rinforzate, mitragliatori più potenti, cannoni, possibilità di aggiungere le bombe al proprio carico…e chi più ne ha più ne metta.
Addirittura si possono dare punti esperienza ai singoli equipaggi, aumentando ad esempio la vitalità del pilota o del mitragliere che resisterà meglio ai colpi diretti, oppure aumentando la velocità di riparazione e riarmo del nostro aereo da parte dei meccanici della base (si, potremo anche rientrare ed atterrare, per evitare di perdere uno degli aerei a disposizione di ogni missione).
All’inizio l’impatto può essere persino quasi disorientante, ma abbiate la consapevolezza che le cose vi verranno spiegate a tempo debito (ad esempio il tutorial su come utilizzare i bombardieri si sbloccherà solo una volta sbloccato il primo aereo di questa categoria), e sarà l’esperienza accumulata a sapervi guidare tra le varie scelte man mano che approfondirete il gioco.

La visuale interna è affascinante, ma meglio lasciarla perdere nei massacri on-line.
La visuale interna è affascinante, ma meglio lasciarla perdere nei massacri on-line.

Il modello fisico è buono e si adatta all’occasione, anche per quanto riguarda i controlli: scartata la configurazione puntatore-centrica (da aborrire anche nel caso vi procuriate un mouse per giocare….eccheccazz…gli aerei vanno guidati cribbio, altrimenti diventa un punta e clikka del minkia), nelle partite multiplayer ci si affida allo schema più “arcade”. Che in quanto a controllo del velivolo in queste fasi concitate rimane uno dei più divertenti, anche perchè, come dimostrato con il capitolo per console di IL-2 Sturmovik, quando Gaijin Entertainment cerca di riprodurre un controllo simulativo su Pad, gli viene una roba brutta, e spesso incontrollabile e poco intuitiva.
Avrete modo di scoprirlo nelle missioni in singolo.

Eh si, perchè il gioco -surprise!- presenta anche missioni per il single player, variegate ed utili per impratichirsi e variare un pò l’esperienza quando se ne ha voglia.
Ovviamente non è il punto forte del gioco, perchè non presenta coreografie degne di un Ace Combat, ma aumenta comunque l’offerta a disposizione.

Anche guidando in modalità arcade è meraviglioso scoprire come ogni aereo sia dotato delle sue specifiche peculiarità: i biplani avranno il carrello fisso, mentre se vorremo atterrare con quelli più moderni dovremo estrarlo noi, così come potremo intervenire con i flap, o regolando gli stabilizzatori a seconda dell’azione (ad esempio in combattimento c’è la configurazione per essere più precisi con i movimenti), il tutto alla portata di pulsante, pochi ed intuitivi.
Anche i danni influiranno altrettanto realisticamente: il danno ad un’ala ci costringerà a volare correggendo continuamente col timone, mentre danni al motore possono compromettere le prestazioni, così come è possibile che questo si surriscaldi se utilizzeremo troppo spesso la spinta massima di potenza (overboost).

Insomma si tratta nel complesso di un’esperienza davvero galvanizzante, curata nel dettaglio, ficcante nel divertimento e dalle ambizioni completistiche stimolanti.

Ecco perchè, ad una settimana di utilizzo, dopo un weekend in cui ho avuto modo di spolparlo meglio per comprenderne tutte le singole dinamiche, ho deciso che la mia dedizione a questo gioco sarebbe stata massima.
E ho deciso di manifestare questo mio attaccamento attraverso l’acquisto del profilo “premium” annuale. Tale profilo ti dà una serie di bonus, ma principalmente ti raddoppia i premi ad ogni fine missione. E questo fa in modo di accelerare la tua esperienza.
Oltre a questo rimangono una serie di crediti disponibili per acquistare una porzione di aerei che sono sbloccabili solo attraverso questi crediti, e non attraverso l’esperienza maturata.
Quest’ultima è più una questione per completisti in effetti, dato che già la sterminata disponibilità di aerei non rende necessario acquistare questi altri se non a fini di completismo e curiosità.

Non vedrete l'ora di saltare su ogni aereo appena sbloccato.
Non vedrete l’ora di saltare su ogni aereo appena sbloccato.

Il prezzo di questo mio acquisto equivale al prezzo di un gioco boxato.

In versione limited.

 

Da qui l’interrogativo che ha scaturito questo stesso articolo.

Ma questo free to play è davvero il male?

Se io mi sono divertito un mondo a giocare, ed il gioco mi sta esaltando come nessun altro gioco simile (di aerei) stava facendo da anni ed anni a questa parte, non è forse lecito o giustificabile che io paghi per un’esperienza simile?
Se questa esperienza mi diverte ed appassiona 100 volte di più dello stesso Sturmovik rilasciato su 360 qualche anno fa, che costava 70 euro, non è forse sensato tributarne altrettante, o qualcosa in più a questo gioco?

Oppure dovrei cercare di sentirmi davvero sgaggione, furbo, lesto, g-g-g-giovane nel continuare a fruirne aggratis (o “a macca”, per usare termini Cremones-Genoviti), alla facciazza di chi questo gioco lo ha sviluppato e alla faccia di tutti quelli che pagano soldi nel giocarci?

Più ci penso, più provo ad immedesimarmi nel giocatore-approfittatore, e più non faccio altro che confermare e calcestruzzare la mia posizione, la mia scelta.

Logicamente ognuno agisce, sceglie e paga in base ai propri gusti ed esigenze. Se io ho deciso di pagare così tanto, non è detto che diversi altri non possano accontentarsi di cifre dal taglio ben più modesto. Oppure, giustamente, si accontentino di continuare a giocare a sbafo, finchè non li coglierà la noia.
Io stesso, giusto due giorni fa, ho provato un altro free-to-play “Ascend: Hand Of Kul“. In pratica un action-RPG scaricabile gratuitamente dal Live Arcade su 360.
Ho apprezzato si la possibilità di provarlo gratis, ma questo in fondo me lo concedono anche le demo, non mi è dispiaciuto, ma non mi ha esaltato al punto da raccogliere la mia dedizione. Perchè di questo si parla: questi giochi valgono la pena se si sa di potercisi dedicare a fondo e per diverso tempo.
Gioco carino, ma non il top del genere, ed il genere in sè non mi attira abbastanza da rimanere folgorato dalla sua spirale free-to-play.
Quindi mi sa che non riprenderò oltre in futuro questo gioco dopo questa spiluccata.

Invece con War Thunder non ho problemi a vedermi da qui ad un anno ancora bello attivo sul gioco.
Non riesco nemmeno a sentirmi in colpa. Più volte ho sentito pronunciare: “finchè ci sarà chi paga nei free-to-play, continueranno a produrli”.

Non riesco a demonizzare il fenomeno, ed in questo caso a demonizzarmi.
Giacchè il fenomeno è regolato, come tutto il resto, dalle leggi di libero mercato, avrà successo o meno in base da quanto accattivante si dimostrerà la sua offerta ai giocatori.

Guardandomi indietro, e guardando alla situazione attuale, ritorniamo al discorso fatto prima: se ad oggi qualcuno mi offrisse lo stesso gioco a prezzo fisso, chiaro che gli preferirei quello, piuttosto che spendere di più.
Ma dal momento che nessuno ad oggi mi ha offerto un gioco di queste dimensioni, con questa cura, e con un’utenza così popolosa, mi viene naturale premiare e dare la mia preferenza a chi lo fa.
Del resto il successo dei free-to-play deriva anche da questo: in passato, lo scoglio dell’acquisto del gioco boxato frenava i giocatori sull’online di tipologie di gioco come queste.
I server di questi “simulatori” si svuotavano molto in fretta, ed era sempre la componente single player ad essere la più curata, a rappresentare la parte valevole i nostri soldi.
Qui, probabilmente come avviene da tempo su COD e Battlefield, ma sotto mentite spoglie, è il contrario.

Vai giù, vai giù carogna! bhuahahahahah!!
Vai giù, vai giù carogna! bhuahahahahah!!

Credo che questo stesso valore della legge di mercato sia dimostrata proprio da COD e Battlefield.
Infatti sono praticamente solo questi due i brand in grado di catturare le community in modo clamoroso, attraverso le compopnenti on-line.
Altri hanno provato a scalfire questo predominio, ma si sono rivelati dei flop.

A dimostrazione che anche per queste modalità, per l’offerta di questi contenuti lo spazio c’è, ma non è infinito.
E per un Cod ed un Battlefield che hanno successo nell’on-line, rimarrà comunque spazio e voglia di esperienze diverse, come quelle in single player, ad esempio fornite da Crytek con Crysis, da Bioshock, da The Last Of Us, da Zelda.

Ecco pertanto che ad oggi, dopo essermi tante volte preoccupato in passato per il fenomeno, sono ad abbracciarlo.
Contento, felice e, come in questo caso, grato verso gli sviluppatori di avermi offerto un prodotto di questa qualità.

Il tempo mi dirà se mi ritroverò a recriminare verso questa mia scelta.

 

Prova a cercare ancora!

xbox-game-pass-x019

Il Game Pass è il cancro dei videogiochi?

Beh? Mi sembra di aver scritto l’altro ieri l’ultimo articolo ed invece… Mi è nata ...

53 Più commentati

  1. Bella recensione, spolpa il gioco in ogni dettaglio.
    Un gioco ben riuscito come il fortunato Assetto Corsa.
    Lo sò che sono due generi diversi, ma io intendo dire che i due giochi sono Indie e fatti benissimo entrambi. Gli Indie saranno il futuro.

  2. Maledetto Viper! Ero indeciso se scaricarlo o no ma ora mi hai fatto salire un hype pazzesco da OVER 9000! D:
    Ci si becca in volo!

  3. Viper, ma in pratica come hai modificato i comandi?? Hai solo invertito l’asse Y??

  4. non sarei contrario ai free to play se inserissero un massimale di pagamento ragionevole:
    il free to play in teoria è un’opportunità offerta al videogiocatore che può provare il gioco in maniera più approfondita rispetto ad una demo senza pagare nulla; il problema è che nelle modalità competitive non si avrà mai la certezza che tutti hanno lo stesso “equipaggiamento” quindi non si avrà mai una risposta alla domanda sono un fenomeno io o ho abbattuto un aquilone con una bomba nucleare? oppure sono un incompetente o sto davvero volando su un aereo di carta?

    • Però questo ha senso se la sconfitta implica 0 exp e senza pagare nn potrò mai progredire. Ma anche in caso di sconfitta in questo titolo un po’ di exp la avrò comunque, quindi posso cmq accettare di giocarlo free, avendo una progressione.
      Non è che ad alcune persone rode il fatto di non poter fare le 40 Kill al minuto?

        • Devi abbattere degli aerei: e equivalgono alle uccisioni.
          Te lo scrivo chiaro: non credo che tu abbia provato il gioco in questione e stai dicendo una serie di “luoghi comuni videoludici”.
          Il “problema” che poni poi lo trovo anche banale: I f2p hanno una progressione lenta? Allora parla a quelli che “farmano” giorni e giorni per livellare su wow (no f2p).
          Torno a chiedermi quanto questo senso etico che vi fa osteggiare i f2p non nascondi invece il fatto che non avreste la garanzia di arrivare ad un analogo del “prestigio”. la tecnologia avanza quando capisci che lo strumento per misurare chi ce l’ha più lungo, al posto del righello, è il multiplayer online

        • Il metro di giudizio è il divertimento, se ti diverti continui a giocare se non ti diverti smetti di farlo.

          • hai fatto una buona sintesi sigaretta. personalmente non mi limito al puro “divertimento”, ma in generale se un titolo mi coinvolge, o per la precisione Quanto mi coinvolge in rapporto col prezzo.
            uscendo dal’ambito del videogioco mi è venuto da pensare alle miniature per warhammer: nessuno ci ha mai giocato? in nessun p2w arrivi a spendere le stesse cifre che a volte ti richiede un esercito di warhammer, però c’è gente che è stata coinvolta nel modo in cui è stato creato il prodotto che il prezzo pagato è considerato equo per l’esperienza che gli è stata offerta.
            Allo stesso modo ci saranno esperienze videoludiche per cui 10 euro al mese sono già una cifra esagerata, al contrario altri ne valgono ben di più.

          • Io ci giocavo da ragazzino mentre mio fratello ci gioca tuttora è l’ho sempre trovato un gioco stupendo! Però il paragone non calza pienamente, è più come un titolo boxato il costo di accesso è alto ma poi non hai più spese e ti rimangono le miniature! Il p2w lo trovo più simile a certi formati di Magic (MTG) dove chi ha le carte più forti vince (a parità di skill).

          • @sigaretta io ho conosciuto gente che giocava i tornei e lì si incontravano quelli che giocavano per vincere e per farlo ogni volta si ricompravano l’intero esercito o comunque via via si aggiungono miniature. Quindi anche warhammer è potenzialmente infinito a livello di spesa, e avere una miniatura in casa è sicuramente gratificante, ma se ci concentriamo sul lato competitivo di alcuni tornei arrivi a spenderci davvero tanto

  5. Io AMO i giochi di aerei e ho una grande passione per questi (trasmessa da mio padre che lavora in aermacchi) e questa speciale passione riguarda proprio gli aerei della prima/seconda guerra mondiale.
    Scaricato il 29 su ps4, ora l’ho abbandonato… per due motivi:
    1) non sto perché nel multiplayer ( a parte una volta!) finivo sempre sulla stessa mappa.. e sempre con gli stessi obiettivi… seppure avevo sbloccato nuove fazioni e nuovi aerei
    2) menu complicato (e inoltre si vede il puntatore tipo mouse PC.. perché???) e soprattutto la gestione degli sviluppi!! lasciamo stare il fatto che è tutto in inglese, ma questa non viene spiegata affatto…hai ragione ha dire che lascia spiazzati.. ma solo x il semplice fatto non viene spiegato!!
    I tipi dimonete diverse, o che diamine sto sviluppando… ok il motore, ok la corazza …ecc…. ma vedo solo il quadretto e nessuna descrizione!! non posso nemmeno vedere cosa mi sbloccherò di future ricerche in seguito al quel potenziamento (spesso non si sblocca qualcosa che vuoi veramente, ma è solo x arrivare presto dove vuoi nell’albero, almeno questo in tutti i giochi con aspetti gdr).. e quindi a questo punto ho il serio dubbio che sia del tutto antistorico potendo ricercare ed applicare gli stessi potenziamenti a tutti gli aerei del gioco.. infatti l’albero mi sembrava uguale x tutti gli aerei… Altresì non viene detto quanto durerà la ricerca o il perché la ricerca degli aerei dura meno di un componente aggiuntivo di un fottuto biplano.
    anche la ricerca di una sola cosa alla volta per tutti i differenti rami dell’albero di sviluppo è singolare, ma queste sono sicuramente scelte ragionate fatte da loro…
    insomma non credo lo riprenderò in mano, peccato perché per la parte gameplay ero d’accordo con te.. anche perché fatta la dovuta mano ci si toglieva soddisfazioni

    • Se a livello di gameplay ti era piaciuto, ti consiglio di proferire qualche oretta in più di impegno.

      Anch’io all’inizio ero sconfortato dalla mancata leggibilità di alcune dinamiche.
      Ma dopo un pò, con l’esperienza, si intuisce come funzionano.

      Magari cerca qualche tutorial su YT, oppure qualche guida su internet, ce ne sono anche in italiano.

      Una volta chiariti 2-3 dubbi, saprai come destreggiarti.

  6. Scrivo da non amante del gioco online in genere, e da videogiocatore non interessato al genere free-to-play, ma provo un attimo a “ragionarci” in modo quanto più possibile obiettivo..
    Credo che il videogioco, in quanto tale, debba abbracciare il concetto di sfida. Non parlo di hardcore gamers (per me non ha senso) nè di difficoltà di un gioco, odio ed abbandono i giochi che reputo troppo difficili per me o che semplicemente mi richiedono un impegno ed una dedizione alla causa che superano il tasso di divertimento che il gioco procura (parere puramente personale). Anzi, adoro giochi che mi permettano di esperienziare avventure che lasciano il segno anche se di videogioco puro hanno poco, vedi The Walking Dead o Heavy Rain.
    Che c’entra questo?? Bhè, sinceramente vorrei sempre essere in grado di percepire, distinguere il confine della sfida proposta, indipendentemente dal genere. Dovrebbe essere limpido, netto, “regolato”, passare per il concetto di “facile,normale,difficile” o qualcosa di simile (single-player), dovrebbe essere basato esclusivamente sull’abilità del giocatore messo nelle stesse condizioni degli altri partecipanti per mantenere un certo equilibro (multiplayer). Come faccio a capire dove arriva la mia incapacità e dove l’esborso fatto dalle persone che trovo in rete (o viceversa)? Io sono rimasto legato ai tempi del primo Call of Duty giocato in LAN o VPN con i miei amici, quella è rimasta la miglior esperienza multiplayer che abbia mai fatto insieme ad i tornei a Winning Eleven fatti in multiplayer locale ai tempi dell’università.
    Comunque il tuo discorso, Viper, non fà una grinza, il gioco ti sta divertendo parecchio e sei disposto a pagare quanto reputi giusto, ma l’importante è che almeno ci “regoliamo” noi prestando molta attenzione quando il gioco non vuole regolarsi da solo :).. perchè, comunque, lo scopo è sempre quello di lucrare e di spillare quanti più soldi possibili agli appassionati, non lo scopro certo io ed è giusto che ci provino, nessuno fà beneficenza.

  7. Mi sono collegato solo per dirti, “bella recensione”, mi è sembrato di tornare nel passato dove le leggevi sulle varie riviste dedicate ai giochi Nes/Play/Megadrive (etc…) le recensioni di giochi che probabilmente uno non avrebbe mai provato ma che scatenava una voglia sincera di provarlo per come viene descritto (e quante di quelle recensioni ci han fregato facendoci credere chissà quale giocone era, ed invece era una patacca).

    Seguo l’Angolo da qualche anno e questa è la recensione che mi è piaciuta di più finora.

    Per quanto riguarda il discorso Free to Pay, dipende da come viene gestito il tutto, un pò come il discorso DLC, i Freemium, e così via.
    Se l’unico scopo dei programmatori e SoftHouse è guadagnare per ogni minimo upgrade, oggetto raro, e così via, non li calcolo nemmeno. Invece se è fatto in modo intelligente come descritto ne vale la pena.

  8. Dal tuo articolo Viper, mi sorge una riflessione. Che forse tu stesso hai fatto, ma non hai postato per evitare una tempesta che magari poteva benissimo venir fuori.

    Sono d’accordo con te, o almeno in parte.
    A me i FreeToPlay non piacciono, in genere, per le loro caratteristiche, ma questo in particolare si presta bene per quello che ho intenzione di dire.

    Ora, analizzandoli, e questo lo faccio per i detrattori di questa formula di gioco, che differenza c’è tra questo, e chessò, Battlefield?
    In entrambi i giochi esiste una campagna, anche in singolo giocatore (parlo del 3, il 4 non l’ho provato), scialba o “priva di brio” rispetto a quella che comunque è la componente principale del gioco, ovvero il Multiplayer.
    In entrambi i giochi è possibile comprare, con soldi veri, armi e power up vari che danno accesso anticipato a sbloccabili che altri utenti non paganti si devono “sudare”. Insomma, c’è un PayToWin.

    Addirittura in BF, per chi vuol risparmiare, c’è l’abbonamento Premium.
    Qual è allora l’unica differenza tra i due? Che di Battlefield si paga anche il gioco.

    Quindi dico, continuate pure a fare i detrattori di un genere di gioco che da la possibilità a veramente tutti di giocare, e divertirsi, mentre fraggate l’ennesimo nemico con il nuovo mirino acquistato con il Premium, e nel frattempo, se vi va, fermatevi a pensare.

  9. Rimango sempre stupito dalla genuina, o spero fasulla, ingenuità che alcuni videogiocatori dimostrano in alcuni commenti. Le SH non sono delle mamme che vogliono farci divertire. Non vendono il loro prodotto al miglior prezzo. Loro lo mettono al prezzo che sanno per cui Prezzo*Quantità vendute sarà massimo, questo tenendo conto della concorrenza e tendenze di mercato e altri fattori. Ma la base è quella di quantità e prezzo. E non urliamo allo scandalo se vediamo dei DLC, o free-to-play con una enorme componente a pagamento, se c’è è perché sanno che gli conviene metterla, a quel prezzo. Se la mettessero a un prezzo più alto la prenderebbero in troppi di meno, ad un prezzo più basso il maggior numero di acquisti non coprirebbe il mancato guadagno. Vado oltre, volontariamente, al concetto, chiamiamolo “etico”, di un gioco free-to-play, che magari potrei pensare “MA NON E’ GIUSTO CHE QUELLE SPENDE TANTO E VINCE”, se non sei d’accordo con la filosofia di base del gioco, ti puoi unire all’oltre 7 miliardi di persone che non lo giocano.
    Infine, prima di lanciarci in assurde critiche sui come le SH gestiscono il loro mercato e i loro prodotti, abbiate la decenza, prima di studiare, poi di informarvi a dovere. Come detto, nessuno obbliga nessuno a far nulla.
    Poi se volete solo allenare i polpastrelli o sembrare un bambino che vorrebbe QUEL gioco nel modo che piace a LUI, è tutto un altro paio di maniche.

      • Quindi se ti cacciano fuori un gioco a 300 sacchi va bene….purché non sia f2p.
        Non hai la minima idea di quello che è war thunder (perché è di questo titolo che stiamo parlando…..non di f2p in generale).
        Vuoi anche commentare la crisi economica? Oppure ti poni il dubbio che nn puoi esprimerti su qualcosa che non conosci?

        • Ha detto 300 sacchi? No, ha parlato di cifre prestabilite e concordate (tirava in ballo 95pleuri).
          Il f2p è a prescindere questa brutta bestia? No, generalmente occorre vedere caso per vedere quanto sia invasivo, checchè siano le paure di Viper il vero problema sono i giochi p2w (pay to win) non certo i f2p a prescindere.
          Magari iniziamo a leggere quello che viene scritto, rispondere di conseguenza e a modo, prima di fare i supponenti che mettono in dubbio l’interlocutore, che dici?

          • indipendentemente dalla risposta, +1 a sabnock per l’utilizzo di “checchè”, termine utilizzato per l’ultima volta da Giuseppe Garibaldi XD

          • Si prova ad alzare il livello da “esperenziare” :D

          • @sabnoki 95 euro sono una sua cifra ipotetica; plausibile non più, nè meno, di ogni altra cifra.
            di tutto il mio commento hai notato solo quello? non ti piace il numero 300?
            Oltretutto TI cito: “Il f2p è a prescindere questa brutta bestia? No”
            Hai trovato supponente il mio invito a provare warthunder (perchè di questo titolo si parla nella recensione) prima di giudicarlo allo stesso modo in cui ritrovi un’umiltà genuina in un utente che nei suoi vari post ha manifestato la seguente idea: “io i f2p non li giocherò mai, perché so già che sono e saranno (anche quelli che non sono ancora stati sviluppati) delle merde”.
            Se puoi motivarmi che l’impressione che ho avuto io dell’idea di link sia NETTAMENTE diversa da quella che ti ho espresso, sono felice di ammettere di aver scritto cagate.

          • Un analisi precisa se non fosse che hai fatto un mischione di infiniti giochi tutt assieme. Sei davvero sicuro così? Ok, dimmi solo che non lavori nel campo dei videogiochi.

  10. Io verso i f2p sono sempre stato diffidente, però mi sono ricreduto cominciando a giocare ad uno di questi giochi su ps4, non war thunder, ma warframe che ad oggi è il gioco che ho giocato di più su questa console, mi è piaciuto veramente moltissimo e credo che lo premierò spendendoci un po’ di soldi sopra

  11. Questo è davvero un ottimo gioco, e la recensione ne valorizza tutti i dettagli! Giocandolo su pc, il comparto dei comandi è davvero notevole ed intuitivo. Purtroppo per il momento non credo che effettuerò microtransazioni, ma di sicuro, se continueranno a svilupparlo, al meglio di come già è, non nego che potrò farci un pensierino. Fra le altre cose, con l’anno nuovo ci saranno anche i mezzi corazzati e le navi!! Buon gioco a tutti!!

  12. Viper un piccolo ot, come fai ad aggiungere le didascalie alle immagini tramite bbcode?

  13. Premetto che adoro gli aerei e che ho studiato in tale campo.

    Io rispondo con: ma siamo pazzi, 70 euro per qualcosa che è aria e che se mi stufo non rivenderò mai, ma ok se uno ha i soldi è giusto che li possa spendere come vuole, ma spendere 70 euro in una cosa che comunque ha una scadenza annuale, allora mi sembra follia (questo è come la vedo io).

    Fanno un free to play ok
    Decido io se spender o meno ok (no)

    Insomma se mi dicessero ti diamo un pacchetto a x euro (dove x euro sono un prezzo giusto) è tù puoi tranquillamente goderti il gioco e finirlo completamente senza diventare matto allora mi va bene, ma se mi fai un premium e se per ogni minchiata mi fai pagare, ecco che allora ti risponderò così: tieniti il gioco e i dlc.

    Guarda VIPER sono contento che tù ti diverta, sei liberissimo di spendere come vuoi i tuoi soldi,ma questa violta non posso essere d’accordo con tè, tutto ha un limite e se un triste giorno dovessi trovarmi a giocare con la PS1, saprei perchè.

    (anche blacklight non scherza)

    A per chi volesse giocarlo (grafica a parte pure a me piacerebbe giocarlo e l’idea della squadra mi attizza e il periodo pure) sappia che è obbligatorio iscriversi al sito.

    • Assolutamente non è obbligatorio iscriversi da nessuna parte.

      Il gioco è godibilissimo anche senza spendere un centesimo.
      Spendi solo se sei un po’ completista come il sottoscritto

    • Non so di preciso cosa costi e che possibilità hai se fai l’account premium, ma immagino ti dia la possibilità di fruire di un servizio migliore del gioco (aerei, exp, etc).
      Allora che il problema sia il prezzo? Per alcuni lo ritengono troppo alto?
      Perché fino a qualche anno fa il live di Microsoft intorno ai 50 euro li costava…e per cosa? Giocare online e basta….giocare online, che sulla play era gratuito..allora perché pagare quello sproposito? Bill ti dava un servizio migliore e se lo faceva pagare!!

  14. Grande Viper , gioco bellissimo, é una droga! Aggiungo che come minimo siamo di fronte a 300 ore di divertimento solo per provare tutti i mezzi, quindi ritengo più che giusto premiare gli sviluppatori. Ci si vede in volo ;)

  15. Mhhhhh…. Sai che mi hai quasi fatto venir voglia? Sarà da…. Boh, Heroes of the Pacific che non mi faccio un gioco di guerra aerea. Se poi è F2P tanto meglio…

Lascia un commento