Ma l’alchimia ha ancora senso?

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C’è da dire che se per certi versi Ni No Kuni mi sta piacendo parecchio mentre da altri punti di vista non mi sta esaltando (già ampiamente descritti in apertura della puntata 20 di GameFathers Live), non posso non ammettere che più lo gioco, più alcune delle sue caratteristiche intrinseche mi fanno partire trip mentali che raramente un videogioco riesce a trasmettermi.

Oggi si parla di Alchimia.

Era dai tempi di Xenoblade Chronicles (se non ricordo male) che non giocavo ad un gioco che avesse al suo interno questo aspetto, piuttosto comune ai giochi di ruolo di stampo orientale.

Per gli amanti del collezionismo dei prestigi di COD e per chi non riesce a fare a meno di giocare a FIFA almeno 8 ore al giorno (calcolando poi l’appuntamento serale con la Coppa Rimet e la cempsons lig), risponderò gentilmente alla domanda che questi debosciati giocatori si staranno chiedendo.

Cos’è l’alchimia?

Dicesi alchimia null’altro se non la possibilità di fondere fra loro 1, 2, 3, 2000 oggetti che durante un gioco ci capita di trovare, guadagnare, rubare, vincere. Lo scopo di tale azione? Ovviamente ottenere oggetti ed equipaggiamenti più rari/più potenti.

Avete una spada di cartone ed un sasso? Alchimizzateli.
Otterrete l’arma con cui passerete da Semola a Re Artù.

Ni No Kuni vi consente quindi due modalità d’approccio riguardo l’alchimia:

A. Seguire le ricette
Parlando con personaggi, battendo nemici particolari, otterrete ricette in cui verranno specificati sia i materiali necessari per creare un particolare oggetto, sia la tipologia e le specifiche dell’oggetto finale ottenuto.

B. Improvvisare
La parola dice tutto. Date sfogo alla vostra fantasia e buttate nel calderone gli ingredienti che più vi “sconfiferano” e pregate di avere nelle vostre vene sangue sufficientemente Merlinesco per poter ottenere risultati portentosi.

Ma la domanda è…. come da titolo… ciò ha senso? Ha ANCORA senso?

Nel 2014, con l’internet che cerca di penetrare la vostra persona anche attraverso pertugi ad alcuni congeniali, ha senso lasciare al caso ciò? Mi spiego meglio.

Giunto al punto di improvvisare la fusione di più oggetti mi viene ormai naturale pensare…

“Ma faccio bene?”

A che scopo rischiare di perdere ingredienti (alcuni anche piuttosto rari) quando mi bastano poche battute sulla tastiera per ricercare ciò che mi occorre, evitando di brasare 20 lingotti d’oro per ottenere un iPad made in China?
Con le guide online, con le guide cartacee, con tutte le informazioni che facilmente possiamo ottenere oggi, c’è ancora gente che ha il coraggio (e la sfrontatezza) o semplicemente prova divertimento nel TENTARE di creare qualcosa che nel 99% dei casi si rivela essere una ricetta per una stronzata?

In poche parole, e non riferendosi solo a Ni No Kuni nello specifico, quanto vi piace rischiare in questo tipo di meccaniche?

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78 Più commentati

  1. Io credo che questa domanda possa essere estesa anche ad altre “questioni videoludiche”: Ha senso davanti a un bivio in Dark Souls cercare di capire quale strada sia meno letale, rischiando di perdere tempo e anime, quando posso benissimo cercare un videotutorial ? Ha senso davanti a un capopalestra allenare la squadra fino a credere di essere pronto e tentare di batterlo, rischiando tempo, soldi e orgoglio, quando guardando su internet posso sapere con certezza che Pokèmon ha, a che livello e con che mosse ? Ha senso perdere tempo e vite cercando di capire quale sia la tattica per sconfiggere un certo boss ? Ha senso perdere tempo (si lo so, l’ho già detto, ma è il mio più grande problema ora) e diritto di accesso alle chiese cercando di completare un livello in modo completamente stealth in Hitman, quando online le guide abbondano ? No.
    Ma cazzo se mi piace, per me è questa l’essenza di un gioco, sbagliare, sbagliare e riuscire da solo, sia in cose piccole come il crafting che nei giochi in generale

    • La differenza tra quello che dici tu “trial and error” e l’alchimia è la componente randomica.

      Qua discutiamo del crafting non vincolato da regole, ma da combinazioni predefinite dagli sviluppatori, casuali per il giocatore.

      Sei in un gioco, vai avanti contro il boss, lui ti uccide. Se non sei cretino impari dai tuoi errori e cambi strategia d’attacco oppure torni indietro a farmare per salire di livello e migliorare. E sì, va bene così, va bene perderci tempo sbagliare e riprovare, d’altronde su questo si basano i giochi.

      Nello scenario descritto da Farenz invece, sei alle prese con il crafting: fai A+B, ottieni D, mentre avresti voluto C.
      Questo ti spinge a modificare qualcosa nel tuo modo di approcciare il crafting?
      A mio parere no, continuerai a tentoni escludendo le combinazioni già usate.
      Questo perché la componente randomica rende impossibile apprendere od identificare delle regole di crafting.

      l crafting randomico è l’equivalente nelle slot machines dei casinò. Metti i gettoni ed incroci le dita senza avere alcuna idea su quello che stai realizzando.

      Se mischio i “peli di Farenz bruciati” con la “benza di Viper” (nomi inventati), mi aspetto di ottenere qualcosa di legato all’elemento fuoco etc. e non, che ti devo dire, al veleno, come mi è capitato in molti giochi.

      Per questo mi sento di parlare di perdita di tempo, in quanto le mie azioni sono solo mosse dalla testardaggine e dalla speranza di avere fortuna.

      • hai ottenuto testa di fuoco dr. avo.
        e hai vinto il trofeo”alchimizza l’angolo”

      • No un attimo , io sono più d’accordo con marcus , il crafting propriamente detto deve rispettare delle regole , due elementi simili portano a un qualcosa di migliore , un materiale + un attrezzo/arma/armatura + (eventuale) random catalizzatore potenziano gli oggetti , è ovvio che se mischi una banana con una spada il risultato sarà un fallimento.
        In sintesi il crafting è (quasi) sempre coerente con quello che mischi . Il trial and error si sposa magnificamente con il crafting , provi se sbagli ricarichi i salvataggi e cambi materiali scartandone uno , la meccanica è la stessa di demon’souls souls

        • Guarda che nessuno ha detto che le affermazioni di Marcus siano sbagliate, anzi.

          Dicevo appunto che il crafting che intende Marcus è quello buono che piace a me,

          *buon gustaio*

          mentre il topic è una critica a quel tipo di crafting dove è preponderante la componente randomica.

          • Allora ho frainteso io :) , è che non mi pare che esista un crafting randomico in ni no kuni (ci ho giocato un anno e passa fa magari mi ricordo male :D ) però se il crafting fosse effettivamente come dici te allora non ha senso di esistere è più un drafting XD

  2. Non capisco perché improvvisamente chi gioca a COD o a FIFA debba essere considerato un idiota, mi piace poco questo approccio (a me non piace né FIFA né COD ma non dò per scontato che chi ci gioca sia un idiota).
    Mi sembra un po’ grave pensare che ci sia qualcuno che non sappia cosa sia l’alchimia o che non sia in grado di fare una ricerca su google per scoprirlo.

    Detto questo anch’io sto giocando a Ni No Kuni e sto completamente ignorando questo aspetto. Non perché non mi piaccia o perché lo ritenga inutile, ma semplicemente perché non mi ispira. Magari prima o poi gli dedicherò un po’ di tempo ma al momento non ne ho voglia.
    Ti chiedi a cosa serva visto che online ci sono guide. Beh, è il discorso di voler scoprire da solo le ricette. In fondo qualcuno deve pure averle scoperte facendo tentativi. E immagino che dia più soddisfazione finire il gioco avendo fatto tutto al 100% senza aiuti esterni. Io non sono uno di questi, ho più o meno la tua età (più) e mi sembra una perdita di tempo passare ore a cercare “una ragazza che vive in una foresta con una collana”, per cui missioni come quella la risolvo tramite youtube. Ma conosco persone che devono trovarla con i propri mezzi.

    Secondo me oggi “l’alchimia” non è inutile. C’è. Chi vuole divertirsi a sperimentare lo pò fare (e i jrpg sono quasi tutti pieni di queste caratteristiche, da questo punto di vista Ni No Kuni non ha inventato niente). Chi non vuole può tranquillamente ignorarla, del resto non è necessario crearsi armi spaventose per terminare il gioco. Io lo sto facendo con quello che ho trovato nei forzieri o acquistato dai mercanti.

  3. Mi ricordo quando giocavo a Dragon Quest VIII per ps2 e per colpa del trial and error dell’alchimia bruciavo sempre gli introvabili blocchi di mithril; non avendo guida o internet, per finire la lista delle ricette senza farmare i suddetti blocchi, utilizzavo la tecnica della divina scuola di Nanto del pigiare il pulsante reset

  4. io trovo che grazie a internet, andare a tentoni sia controproducente e logorante se sbagli più e più volte sprecando oggetto rari .

  5. Io sono avaro in vita e nei videogiochi non uso mai oggetti rari o non reperibili in un market.

  6. Io non rischio. Non vedo perchè dovrei buttare oggetti rari a random piuttosto che per uno scopo ben preciso. Vado in internet, mi cerco le mie belle facq sull’alchimia e così so come usare cosa per ottenere ciò che desidero.

  7. I Serpenti Non Vivono In Alaska

    La Coppa Rimet è dagli anni 90 che non la sentivo nominare

  8. Non mi è mai interessata la componente alchimia, in skyrim procedevo a mischiare ingredienti totalmente a radom per togliermi un po’ di peso e livellare.

  9. Si che ha senso! soprattutto per uno come me che per principio non guarda soluzioni/walkthrough fino alla fine del gioco. Al massimo se sono bloccato da tempo in un determinato livello chiedo consiglio a chi l’ha giocato prima di me.

  10. Anche in Kingdoms of Amalur c’è l’alchimia e funziona più o meno allo stesso modo: o segui le ricette o improvvisi. Una volta improvvisato, se crei una pozione normale conosci d’ora in poi la ricetta, altrimenti se hai almeno un punto o due nell’abilità crei una pozione instabile che può avere sia effetti positivi che negativi. Se proprio ti piace fare l’alchimista, massimizzando l’abilità impari automaticamente tutte le ricette :D

  11. Io non guardo mai le guide, se un gioco me lo obbliga allora lo lascio perdere o mi arrangio in un altro modo, come nel caso proprio di Ni No Kuni in cui me ne sono altamente fregato dell’alchimia e ho finito ugualmente il gioco con le armi che trovavo.

  12. Rischiare è nello spirito dei videogiochi.Se il videogioco non avesse rischi,non ci sarebbe sfida.
    Detto questo la mia risposta è si,sarei disposto a rischiare.Meglio “sprecare” gli oggetti trovati,piuttosto che lasciarli nell’inventario a prendere polvere inutilmente.Non ricordo nemmeno quante volte ho finito giochi con l’inventario pieno di pozioni ed elisir perchè pensavo “potrebbero servirmi di più dopo” (ok l’esempio non centra con l’alchimia,è solo per chiarire il concetto).
    Poi se uno vuole usare guide e tutorial è libero di farlo,però se da una parte elimini la “tristezza” per aver perso un oggetto,dall’altra elimini la gioia per averne creato uno figo.

  13. premesso che questa è una domanda che concettualmente vale per le meccaniche alchemiche come per i video di gameplay o le informazioni sui boss che si trovano su internet, in genere il mio approccio è questo: In prima giocata faccio tutto a casaccio, poi, se il gioco vale la candela, lo rigioco guardandomi i vari trucchi ecc, ma perché non ho tutto questo tempo per mettermi a scoprire ogni stronzata di ogni mappa di ogni sottomondo del menga e quindi…internet…

  14. Personalmente odio il fattore culo nei videogames. Odio ammazzare decine di nemici nella speranza che qualcuno faccia cadere ciò che mi serve, odio girovagare a zonzo per cercare cose che possono comparire in qualsiasi luogo, odio quando perdo per motivi che non dipendono da me e da quanto faccia schifo a giocare, ecc. Di sicuro quindi un’opzione come quella di improvvisare che hai appena descritto non la userei mai, o perlomeno solo con oggetti comuni e facilmente ritrovabili. Ha senso quindi una cosa del genere? Mah, per me direi di no, però è sempre un qualcosa in più che a qualcuno può piacere e che magari in rari casi può interessare anche a me

  15. Io i giochi li completo così come vengono, e mi comporto come dice il mio game-istinto.
    Faccio solo di testa mia a costo di prenderla nel boffice, ma almeno so di avere compiuto IO le scelte e non altri che hanno giocato prima di me.
    No guide o soluzione durante il gioco, solo dopo averlo portato a termine giusto per conoscenza.
    E’ il mio parere ovviamente, ognuno fa come crede :)

  16. Io sinceramente non ho mai utilizzato nessuna guida o cercato informazioni online riguardo a un videogioco, escludendo GTA V.
    Ora parlando di alchimia il primo gioco che mi viene subito in mente è Skyrim chi non ha mandato a puttane tutto il proprio inventario perchè non aveva assolutamente voglia di mettersi a leggere tutti i cristo di libri sparsi per la mappa? E quante volte si andava a cdc quando si univano i vari elementi trovati per i boschi, le caverne ecc… per poi mandarli letteralmente a puttane perchè nemmeno noi eravamo al corrente di quello che stavamo combinando?
    Si, ho parlato al plurale perchè sono convinto che anche voi avrete avuto questi piccoli inconvenienti… o sbaglio? ;)

  17. Solitamente neanche a me piace leggere le guide e spoilerarmi parti di gioco.
    Inoltre so che la sfida deve essere vinta da me medesimo e senza aiuti per avere la
    massima soddisfazione interiore.
    Ma la vita è bastarda….già il lavoro e le altre incombenze quotidiane portano via tempo ed energie a nastro,
    quel poco tempo che riesco a dedicare ai videogiochi non me lo perdo per risolvere un infame puzzle con una soluzione cervellotica e/o surreale. In quel caso un aiutino dal tubo lo accetto volentieri.

    • Scusate mi sono accorto che ero ondato ot, si parlava di alchimia nei videogiochi (intesa più come chimica forse, nella realtà era più un sistema filosofico strampalato).
      Ebbene, nei videogiochi l’alchimia non mi ha mai appassionato e se possibile me ne sono sempre fregato preferendogli la forza bruta in forma di ascia bipenne xD

  18. Il “problema” di oggigiorno è che è tutto online, basta digitare due tasti da tastiera per avere le risposte.
    E l’intento di far scoprire le cose al giocatore va a puttane.
    Quanto sono disposto a rischiare? Tutte le madonne che necessitano l’appello prima che riesca a trovare il giusto item da craftare xD
    Il crafting è uno degli elementi base che un gioco rpg/gdr deve avere per essere considerato tale.

  19. Porto due esempi.L’alchimia in skyrim è noiosa perchè richiede tempo(prima di scoprire i quattro effetti ce ne vuole) e perchè le altre forme di magia fanno di meglio in meno tempo.Il secondo esempio è the witcher.Qui l’arcana scienza è piacevole ed agevole.infatti le combinazioni si basano sui principi attivi delle piante.Questo comporta un maggior numero di combinazioni e spesso ti semplifica la vita(se una pianta ha tre principi attivi che ti servono,puoi utilizzarne 3 e creare quel che ti serve senza problemi).per non parlare del fatto che appena raccogli un ingrediente,da subito,sai i suoi componenti.non si deve assaggiare,col rischio di avvelenarsi come su skyrim.

  20. Quando si condivide una sola barra della magia con 4 membri del gruppo, e i cappuccini costano 2000 dorados a botta, l’alchimia inizia e come ad avere senso! Io non sarei andato avanti nel gioco se non avessi fatto sessioni di farming di oggetti alchemici (se dell’acqua e i caffè freddi possono essere definiti tali). Per le armi e gli scudi è abbastanza inutile. Praticamente in tutte le città si trova l’arma adatta all’occasione.

  21. travis89touchdown

    Per quanto mi riguarda, è un aspetto che non mi ha mai coinvolto molto, l’ho sempre trovato un tantino “noioso”. Infatti l’ho praticamente ignorato in Xenoblade, in Skyrim e in parte in Ni No Kuni; in quest’ultimo è più semplice perchè le ricette sono tutte (mi pare) nel Librone delle magie, quindi vale più la pena sbattersi per trovare le pagine piuttosto che provare a casaccio.
    Ci sono delle ricette che si ottengono attraverso ingredienti estremamente rari, ottenibili magari da un’unico famiglio selvatico di tutto il mondo (il che vuol dire: girati in lungo e in largo le isole per trovarlo e combatti sperando che ti dia l’oggetto che ti serve, altrimenti fatti un giro aspettando che riappaia. Se poi te ne servono diversi, buona fortuna). Non riuscirei mai a fare una cosa del genere senza nessun tipo di aiuto esterno… Risparmio molto tempo, eppure non nego di invidiare chi invece riesce a farcela. Credo che siano soddisfazioni enormi!…

  22. Per alcuni giochi le guide sono fondamentali più che utili altrimenti si rischia di perdere oggetti ottenuti con fatica; mi viene in mante Final Fantasy XII dove anche se non c’è l’alchimia ha un sistema di vendita degli oggetti strano, ovvero che se non vendevi determinati oggetti in un’unica volta (vendere x e y insieme e non prima x e un’altra volta y) per ottenere z rimanevi fregato, soprattutto perché alcune delle armi più potenti si ottengono solo così.

  23. Purtroppo io googlo se posso spoilerare certi effetti alchemici… Vedi il tanto amato don’t starve che non potendo permettermi di morire 909889 volte (ma già alla quarta avrei mollato) mi ha “obbligato” a cercare sul web semplici modi per scaldarsi con le stagioni fredde. E via di peli di bufali e tele di ragni.

    E poi conta che a 14 anni potevo anche rigiocarmi un final fantasy e rifare alcune azioni col giusto criterio.. ora e’ gia’ tanto se finisco un gioco da 12 ore di trama!

  24. Io di solito li evito il crafting e l’alchimia nei gdr. preferisco grindare millemila mostri che praticare il crafting che trovo estremamente tedioso. l’unico gioco in cui ho usato(in realtà sono stato costretto ad usarlo) una forma di pseudo-crafting è quella dei comandi di kingdom hearts: birth by sleep. appena appresi di questa meccanica, decisi di non sfiorare internet per tutta la durata del gioco. la cosa migliore che avessi mai potuto fare. Il gioco mi aveva preso così tanto che avevo fatto una lista con tutte le possibili combinazioni di comandi, comprese quelle uniche con il 20% di possibilità di creare il comando iperpotente…Tutto questo per dire: certo, potrà sembrare una meccanica arretrata, perche qualcuno potrebbe pensare che solo un idiota non si farebbe aiutare da google. Bhe, io non lo faccio per lo stesso motivo per cui non uso i fast travel su skyrim: quello che in inglese si chiama “immersion”, che con tutti questi meccanismi di aiuto dei giochi d’oggi si sente sempre di meno.

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