Mi si è aperto un mondo

open world

Open world, la nuova moda dei titoli next gen, quasi fosse la VERA prova di essere entrati nella next gen.

I titoli di questo genere ormai si sprecano e tale approccio viene applicato anche a titoli che, di fatto, non ne beneficiano particolarmente, anche perché` un mondo aperto deve garantire non solo una certa varietà ma soprattutto un numero di attività ben distrubuite e in gran numero, onde evitare di vagare in una landa desolata.

Ma qui sorge il quesito: quanti di voi sono interessati al completamento di tali attività collaterali una volta completata la campagna principale?

Ormai e` possibile inventarsi di tutto nei moderni open world
Ormai e` possibile inventarsi di tutto nei moderni open world

Personalmente, una volta terminata la “storia”, un titolo perde di mordente, e si`, ci possono essere attività a cui mi dedico anche dopo il completamento, ma generalmente cerco di fare tutto quello che voglio fare prima di vedere i titoli di coda.

Altre persone potrebbero invece preferire un completamento rapido della main quest per potersi poi godere senza stress tutto il resto che il titolo ha da offrire, personalmente aborro questo approccio, ma non posso negare che esista.

Ancora più curioso, sempre dal mio punti di vista, è chi, pur in assenza di storia e missioni secondarie, è comunque in grado di godere di un open world inventandosi lui stesso le sfide: il voler riuscire a passare attraverso qualcosa lanciandosi da altezze indicibili con una tuta alare, o il voler saltare sul tetto di un palazzo con un’auto o una moto decollando da una rampa improvvisata.

Intendiamoci, sono attività che divertono, che permettono di rendere vivo e divertente un sandbox, ma, sempre per il mio personale modo di intendere i videogiochi, sono attività il cui scopo è quello di spezzare l’eventuale monotonia che può derivare dal portare a termine una missione dietro l’altra.

Non e` Batman ma le sue svolazzate le fa uguale
Non e` Batman ma le sue svolazzate le fa uguale

Tale analisi che ritenevo dogmatica fino a due giorni fa è stata messa in discussione quando qualcuno mi ha confermato che sarebbe disposto a comprare e ad esperienziare, godendo per altro, un titolo anche se non prevedesse nient’altro che tali attività collaterali.

Il caso preso in esame era Just Cause 3, ma si potrebbe serenamente applicare anche un GTA 5.

Sarei quindi curioso di sapere dal vostro punto di vista se sareste disposti a passare delle ore su un titolo dalla struttura indiscutibilmente solida ma che non preveda alcuna sfida se non quella che voi stessi vi imponete e se la cosa vi è mai successa, magari continuando a giocare per ore ad un GTA o ad un Just cause a caso pur dopo aver completato tutte le missioni.

Prova a cercare ancora!

xbox-game-pass-x019

Il Game Pass è il cancro dei videogiochi?

Beh? Mi sembra di aver scritto l’altro ieri l’ultimo articolo ed invece… Mi è nata ...

34 Più commentati

  1. Ah, le ore passate su GTA V con gli amici a cercare di fermare il treno… paragonabili in divertimento quando nel 2006 facevamo a gara a chi resisteva di più con la polizia a 5 stelle in S. Andreas

  2. Personalmente condivido e sottoscrivo ogni parola della prima parte del tuo articolo. Completata la quest principale faccio fatica a continuare a girovagare per la mappa di gioco inventandomi cose da fare. Tendo anche io a fare tutte le subquest prima di finire la campagna principale, salvo i casi in cui le missioni secondarie siano troppo poco varie e con scarso apporto di trama o eccessivamente fastidiose (trofei dell’enigmista in tutti i Batman). Tempo fa provai ad approcciarmi a Just Cause 2 con pessimi risultati (abbandonato dopo poche ore) e da lì non ho più sentito l’esigenza di titoli open world senza trama. Ho invece adorato girovagare per le mappe di The witcher 3 e Gta, ma solo fino al completamento della storia. Piuttosto che vagare senza meta preferisco immergermi in una nuova avventura con un diverso titolo. In Metal Gear V The Phantom Pain ho disprezzato malamente l’idea di vagare per il deserto, tanto che piuttosto che spostarmi dal punto A al punto B via terra per iniziare una missione, ho sempre preferito passare per il CCA

  3. Io adoro questi giochi, ma pure io ovviamente dopo il termine della trama principale, li abbandono quasi subito.

    Il trucco sta nell’alternare trama e missioni secondarie.

    Tipo: ho molto tempo e mi sento dell’umore di fare una missione principale (che potrebbe durare 10minuti come 1 ora, è questo che mi scoccia negli oppen world: quando inizi una missione, anche se molto lunga, non ci sono check point intermedi per poter spegnere) proseguo col gioco.
    Altrimenti, se non ho voglia di impegnarmi, mi butto in attività secondarie per passarmi una mezzora, che poi magari diventano 3!

  4. E’ un quesito interessante, per quanto riguarda Just Cause 3 personalmente penso di rientrare nella categoria di persone a cui un Sandbox non stufa, io fino all’uscita di just Cause 3 ogni tanto tiravo fuori ancora il 2 e mi “divertivo” a fare un giretto in qualche base militare a seminare il “caos”.

    Anche con la serie di Hitman con lo stesso principio a me non riesce a stufare, pur non essendo un open world le variabili che puoi mettere in atto nel gioco sono tanto elaborate che qualcosa da fare la trovi sempre.

    Le missioni secondarie e principale le affronti unicamente per avere una progressione negli strumenti di gioco e comunque per “finire il gioco” ma, per dire, anche ieri sono rimansto 2-3 ore a cazzegggiare con la tuta alare facendo un giro per il mondo e distruggere a caso le jeep con i nemici per poi vedere in quanto tempo riuscivo a ritornare anonimo.

    PS. lo so sono strano :-P

  5. Personalmente, se un open world mi “acchiappa” cerco di portare a termine più “cose” possibili PRIMA della fine del gioco. Conoscendomi, so già che dopo i titoli di coda ho l’istinto di passare al gioco successivo, quindi il mio motto è:
    – gioco
    – nell’eventualità, farmo
    – missioni secondarie
    – finisco

    passo ad altro.

    • Riassunto il mio pensiero in 7 righe.

      ‘sareste disposti a passare delle ore su un titolo dalla struttura indiscutibilmente solida ma che non preveda alcuna sfida se non quella che voi stessi vi imponete e se la cosa vi è mai successa’

      NO. L’unico gioco che mi viene in mente credo sia stato FFVII e VIII, ma nemmeno tanto x cazzeggiare o giocare, ma visto che erano platinati (grazie alle guide eh…sennò il chocobo d’oro chi cazzo lo faceva?), avevo tenuto il gioco installato una vita x vantarmi con gli amici >.<
      Se invece le sfide le creasse qualcun altro…e ci fosse un minimo di competitività con qualcun altro, il discorso cambia.

  6. ho lo stesso approccio di Ale se arrivo ai titoli di coda di un gioco mi cale la catena e lo abbandono dopo poco , preferisco fare le cose secondarie prima.
    per quanto riguarda giocare un sandbox nella forma più cazzeggiante possibile mi attira magari nei primi 15 -20 min ma se non vengo motivato nel seguire un obiettivo designato mi rompo i maroni abbatanza in fretta.

  7. Sono d’accordo.

    Il problema secondo me negli oper world moderni è di design. Si divide il gameplay in “trama principale” che è il gioco effettivo con le missioni fighe, e “attività” che sono delle missioni generalmente uguali tra loro, suddivise in generi, propedeutiche alla trama principale perché ti sbloccano upgrade. Le attività sono inserite come “filler” cioè per dare l’impressione al giocatore di avere molte cose da fare rispetto ai 60 euro pagati.

    Quello che mi chiedo io è: perché? Perché la storia del gioco deve essere raccontata solo nelle “missioni principali”? Se è un OW perché non inserire SOLO missioni-attività che ti raccontino parte di una storia più grande in maniera organica e non “vai sull’enorme cerchio rosso per far partire la cute-scene (cit.)”?

    Sto giocando JC3 e mi sta piacendo. Tuttavia non posso fare a meno di pensare che sarebbe stato 10 volte meglio se non fosse così “videogiocoso”. Cioè strettamente suddiviso in “missioni principali” “libera gli avamposti” e “attività noiose”.

    • Volevo inoltre aggiungere che la componente LOL dei sandbox, del tipo: “ahr ahr ahr ho sollevato il carroarmato con un elicottero e ci ho ucciso una mucca mentre facevo le pinne con una bici rubata, adesso apro un canale di gameplay ahr ahr”, la aborro.

    • non lo fanno perchè sarebbe troppo dispersivo e toglierebbe la possibilità di scelta alle persone che odiano girovagare a zonzo il completamento della storia principale.
      se non ricordo male il papà degli open world ( Shemnue) aveva trama principale e quest secondarie perfettamente fuse insieme , tu avevi degli indizi su cosa fare ma non avevi un puntino sulla mappa che lampeggiava e ti diceva dove cominciava la quest principale , capivi che eri al posto giusto solo se partiva un filmato interattivo.
      io per esempio mi sono fatto 3 giorni a spostare casse col muletto e mangiarmeli tutti nei giochi d’azzardo la sera prima di iniziare a capire che dovevo andare avanti a cercarmi la missione principale T.T

      • Sì ma io sto parlando di rimuovere del tutto il concetto di “missioni principali”. Tu dici sostanzialmente “non possono rimuovere le missioni principali altrimenti chi vuole giocare solo le missioni principali non può farlo”. Ma questo è ovvio!

        Facciamo l’esempio di JC3. Senza spoiler, la trama riguarda liberare l’isola dal dittatore di turno unendosi ai ribelli. E OK. Ci sono le missioni principali dove ti fanno fare un po’ di tutto (sparare, guidare, volare ecc.) e poi ci sono le attività secondarie dove ad esempio devi fare il giro veloce con la macchina o liberare l’avamposto. Ora, mettiamo che a me guidare le auto non piaccia per niente ma usare la tuta alare piaccia moltissimo. Perché non posso giocare il gioco in maniera tale da diventare un mago della tuta alare, dove gli altri NPC mi propongano principalmente missioni con la tuta alare?

        Perché se voglio le granate a frammentazione devo completare un giro veloce in auto? Che senso ha? Non sarebbe meglio incontrare un NPC che ti dica “ho saputo che in tale avamposto nascondono le granate a frammentazione”, poi se te le vuoi ti infiltri (o distruggi) l’avamposto, altrimenti ciao.

        Il gioco dovrebbe dare un obiettivo finale, tipo uccidere il dittatore. Poi COME arrivare a quell’obiettivo dovrebbe essere una mia scelta. Non dovrebbe essere subordinato al completamento di una serie di missioni lineari.

        Io capisco che lo facciano per migliorare l’accessibilità, però queste cose c’erano già nel primo Zelda, per dire, e non mi pare che ci si sia mossi nella direzione giusta.

        • Perchè stiamo parlando di giochi open world con una forte componente sanbox :P
          Quello Che chiedi te è più facile da sviluppare nei giochi action/stealth alla dishonored per intenderci.
          Un gioco sandbox deve offrire il più grosso numero di attività possibili , possibilmente molto varie tra di loro

          • Forse mi sono espresso male. Io non sto dicendo di togliere questa attività. Sto dicendo di elevarle a dignità di “missione principale”, in modo che facendo le attività secondarie ti venga raccontato un pezzo di storia che ora ti viene raccontato nelle missioni principali e basta.

  8. Io sono per completare la storia principale e passare ad altro.
    Le missioni secondarie, il discorso se farle o meno dipende da gioco a gioco, se il gioco mi interessa moltissimo, qualcuna la porto anche a termine, a patto che però queste missioni siano fatte bene e ai livelli della quest principale.
    Ad esempio di recente ho finito Rise Of Tomb Raider, indice di completamente 56%, ho fatto alcune missioni secondarie “quasi” per caso, nel senso che me le sono ritrovare e spinto dalla curiosità le ho fatte, trovandole molto belle, ma una volta finito il titolo passo ad altro.

    Sto giocando Fallout 4, per finirlo sono necessarie non più di 25-30 ore ho sentito dire, probabilmente ci giocherò qualche ora in più dato che mi sta piacendo, ma non credo di arrivare al 100% del completamente e fare tutte le missioni.

    Sul discorso degli open world, si sono visti anche nella passata gen: oblivion, skyrim, gta 5 ecc ecc ma se vogliamo quelli di questa gen, sono meglio fatti (batman arkham knight e the witcher 3 su tutti) e diciamolo, a parte la grafica, sono la cosa più “next gen” che si è vista su play 4 e xbox one.

  9. Personalmente cerco sempre di terminare tutte le attività secondarie prima della fine del titolo, intervallandole con missioni principali. Considero la mia esperienza terminata una volta che vedo i titoli di coda e riprenderla in mano per me non ha senso. Ultimi esempi sono stati The Witcher (in cui ho terminato quasi tutte le secondarie prima della missione finale) e Bloodborne (dove prima di arrivare all’ultimo boss mi sono visto come arrivare alle aree mancate). Rispondendo alla tua domanda, comunque, credo proprio di no. Pochissime volte mi sono posto sfide personali (mi viene in mente solo Pokémon, con la volontà di portare più creature possibili al 100, ma unica eccezione), quindi giochi come Minecraft (primo esempio che mi sovviene dalla tua descrizione), in cui l’obiettivo della “storia” è in secondissimo piano in favore di una struttura open world davvero immensa ma che lascia spazio solo ed esclusivamente alla fantasia e allo scazzo del giocatore… non fanno proprio per me. Dopo un po’ mi rompo il cazzo.

  10. Concordo con chi perde interesse in un gioco finita la missione principale.

    Per il resto, dipende dalla qualità di un gioco e da ciò che offre se farmi continuare o no le missioni secondarie o meno. Teoricamente, comunque, anch’io cerco di esperenziare il più possibile prima del completamento del gioco stesso, ma solo, generalmente, al fine di ottenere un maggior numero di Trofei/Punti G.

  11. Beh in giochi come Fall-out, Skyrim o Borderlands in cui la trama ha poco rilievo e le missioni secondarie non sono solo cazzatine riempi-tempo ma sono belle a loro volta secondo me non ha perfettamente senso continuare a svolgerle anche dopo la fine delle questo principali. in questo caso alterno principali a secondarie, e alla fine delle principali continuo con le secondarie. anche se non ho mai capito come fa gente a passare 200-300 ore su giochi come fallout: certo magari uno lo gioca anche i periodi diversi e non si annoia, ma il fatto è: ci son davvero così tante cose da fare?
    un caso simile ma leggermente diverso è GTAV ad esempio. qui alternavo principali che avevano una storia ed erano molto belle a secondarie spesso belle, qualche volta ripetitive. però non sono di quelli che riesce a divertirsi particolarmente con il pazzeggio puro e semplice, l’andare in giro fare cose a caso, sparare alla gente e far esplodere cose. così mi ci divertivo alle medie su san andreas, ma ora considero queste cose una perdita tempo.

  12. Se per attività collaterali intendi il cazzeggiare per prendere il platino a me interessa,
    se finisco l’ultima main quest in un open world, l’ultima sfida che mi rimane sono i trofei.

    Tento sempre anch’io nel finire prima il tutto prima di cominciare l’ultima main quest principale..
    – inizio con 2/3 missioni principali
    (per sbloccare di più la mappa e avere più punti di esplorazione)
    – farming xp nelle missioni secondarie
    – completamento storia
    – platino

    Dopo il platino in un open world offline per me non c’è più alcun tipo di sfida.
    Il cazzeggiare per fare le “figaggini” quasi sicuramente me le faranno fare gli sviluppatori del gioco con le main quest/missioni secondarie o con i relativi trofei.

  13. Personalmente di solito in giochi di questo tipo anch’io ho un approccio come il tuo Ale e faccio tutte le side quest prima di arrivare ai titoli di coda, momento nel quale perdo istantaneamente interesse per il gioco, anche se non finisco mai tutte le missioni secondarie perchè per quanto belle mi rendono troppo dispersivo il gioco. Persino con The Witcher 3 che ho amato, ho completato solo la metà delle missioni secondarie. Ho provato però a cambiare approccio ultimamente. Ho finito Unity un paio di settimane fa su ps4, concentradomi solo sulla trama, non facendo alcuna missione secondaria e lasciandomi la missine esclusiva per ps4 per la fine. Beh è ancora là che aspetta, purtroppo pur provandoci questo tipo di approccio non fa per me.

  14. Condivido l’approccio di molti, che prima cercano di finire tutte le attività secondarie e solo dopo giocano il finale della storia. Tuttavia, non è necessariamente vero che mi scazzo dopo aver fatto la missione finale. A volte finisco ciò che non sono riuscito a finire prima, esploro, e in rari casi è addirittura impossibile iniziare e finire certe quest secondarie prima della fine della trama (mi viene in mente RDR… se uno dopo l’ultima missione si scazza, in pratica si perde il vero finale della vicenda). E poi come dice giustamente Free ci sono i trofei e la road-to-platino, che anzi solitamente mi lascio proprio alla fine di tutto per avere la mente sgombra. Però dipende, come già detto collezionabili a parte tendo a spolpare il gioco completamente prima del finale, e se l’ambientazione mi gusta particolarmente mi dilungo anche in esplorazioni per vedere ogni punto interessante della mappa (come nel Kyrat o in Skyrim). Per il discorso degli obbiettivi autoimposti… meh. Cazzeggiando con gli amici sì, funziona abbestia, e ci buttiamo via dalle risate ora come quando stronzeggiavamo a random con San Andreas o Hitman Blood Money. Ma da solo? Boh, magari uno si leva la soddisfazione del completismo per alcune piccolezze, ma tolte quelle mi sembra ormai tanto una perdita di tempo…

  15. Ritengo GTA5 molto sopravvalutato perchè si limita a riproporre la stessa medesima struttura open world piattissima che, fra una missione ben scritta e un’altra, non offre nulla se non il vagabondare in giro facendo cose a caso.
    Che si, per l’amor di Dio, può anche divertire, ma siamo al QUINTO capitolo. Veramente, tutto sto hype e quei votoni per un gioco così scialbo non li comprendo.
    Diciamo che nemmeno a me piace molto questa concezione dell’Open World “random”, ma non sopporto ancora di più quella dei titoli Ubisoft, tipo WD o Far Cry, fatta di torri/accampamenti da sbloccare e oggettini luccicanti da raccogliere per la mappa, senza un minimo di profondità o di studio dietro al world design, nuocendo quindi all’immersione che i loro titoli potrebbero dare. Almeno gli AC sono volutamente molto più Arcade….

  16. Dipende dalla qualità di esse. Solitamente, gioco molte quest secondarie nei GDR (esempio su The Wither 3 ho fatto tutti i contratti e tutte le secondarie tranne le gare coi cavalli dimmerda) o magari su free roaming alla GTA che siano interessanti a livello di sottotrama o di gameplay (esempio Watch Dogs i covi come si chiamano, che pur essendo ripetitivi mi intrigavano). Capita che, seppur il gioco sia bello, le secondarie siano un palo nel culo (vedi Assassin’s Creed 2 o gli ultimi Far Cry, anche se di meno) e quindi io le lasci stare. La cosa che mi ha sempre interessato in un free roming sono le attività secondarie (esempio GTA 5 il tennis), perchè mi allungano il gioco molto di più se fatte bene di sub-quest: magari mettermi la possibilità di comprare delle attività, di potenziarle, di gestire il personale, i veicoli, ecc. rendendo il gioco un pò più gestionale ma allungandolo, se ad uno piacciono queste cose, notevolmente (in stile Scarface).

  17. Per chi parlava di un gioco che fondesse le missioni principali alle attività secondarie ricordo Crackdown, che presentava gli XX boss già sulla mappa nella loro “roccaforte”, non c’era un ordine per affrontarli o missioni da attivare per farli comparire. erano già al loro posto con una moltitudine di nemici a difenderli. Lo trovai molto innovativo ma anche “cheap” come scelta di design. in questo modo non si sono dovuti sbattere per inventarsi “missioni” varie ed elaborate come nei free roaming con le missioni ad attivazione.

    Io sogno ancora un gioco come saboteur o Just cause in cui il numero dei nemici sia certo e finito, per farvi capire tramite esempio: l’esercito nemico ha 100.000 soldati, ne uccido 1, diventano 99.999… ecc… vista così potrebbe sembrare una sfida di livello decrescente come intensità… non saprei come articolare la cosa… però sarebbe bello poter liberare le zone veramente, senza un respawn infinito di nemici.

    • Infatti Crackdown è un ottimo gioco ampiamente sottovalutato all’epoca e prontamente rovinato dal seguito.

      Quello che intendo io è una specie di mix tra l’azione degli open-world attuali, e le trame di giochi tipo Elder Scrolls. Ricordo di avere visto un video di un tizio che finiva Morrowind in 14 minuti. Semplicemente si imbottiva di una particolare pozione, apprendeva la magia del teletrasporto, si teletrasportava dal boss finale-globale e lo batteva. E il gioco era finito davvero eh? Con tanto di titoli di coda.

      Ovviamente della storia non aveva visto nulla e ovviamente non era la prima volta che giocava. Però secondo me quello è davvero un open-world: hai un mondo con determinate regole e un obiettivo finale. Sta a te scegliere come raggiungerlo.

    • Una cosa seppur embrionale ma che comunque può ricollegarsi al discorso del “ho 100.000 soldati, ne uccido 1, diventano 99.999” lo puoi trovare nel Padrino 2: so che non ha troppa somiglianza con quello che hai detto tu ma, una volta fatta fuori la famiglia X non trovavi più nemici di quella fazione. Eliminandoli tutte le famiglie, infatti, non troverai nessun nemico mafioso (il che è uno spatti perchè puoi cazzeggiare solo con la polizia e, nel caso tu non abbia fatto tutte le esecuzioni richieste come “sub-quest”, in quel salvataggio non potrai completarle, anche nel caso tu le esegua sui poliziotti).

  18. Personalmente la cosa “inventarsi le sfide da sè” mi è funzionata solo con just cause 2. Con la mod in multi ovviamente.

  19. Anche io sono una che cerca di fare tutto quello che vuole prima che la main quest sia terminata. Alla vista dei titoli di coda la mia mente sta già al titolo successivo. Non sono una che accumula trofei e non mi interessa girovagare; devo dire che preferisco i titoli che non sono troppo “open”: la mia esperienza con Just Cause 2 è stata disastrosa!La giusta misura per me, per come videogioco io, sono i GDR: anche se esplori e ti lanci nelle missioni secondarie alla fine puoi tranquillamente “smettere quando vuoi” :)

  20. Sarei quindi curioso di sapere dal vostro punto di vista se sareste disposti a passare delle ore su un titolo dalla struttura indiscutibilmente solida ma che non preveda alcuna sfida se non quella che voi stessi vi imponete

    Non hai appena descritto Minecraft con queste parole?

    Per quanto mi riguarda io sono fan della trama, di conseguenza preferisco giochi che abbiano personaggi preconfezionati e poco open world in modo da riuscire a concentrare l’attenzione su una singola storia fatta bene.

  21. a parer mio se un gioco ow non presentasse una campagna non dico porfonda e interessante ma quantomeno non abominevole allora sarebbe un flop.
    o almeno per me sarebbe un flop, perché la mancanza di un mordente che ti dica ” Sì dai continuo a fare secondarie per potenziare il pg e progredire nelle principali” sarebbe una cosa inaccettabile.
    l’unica eccezione è forse rappresenta da jc3, non tanto perché pieno di secondarie interessanti, quanto per il fatto che la mappa è così sterminata da potermi far venire voglia di esplorarla in lungo e in largo per scoprire nuovi “dettagli”.
    ma in un gioco come gta v in cui la mappa è si grande ma non abbastanza da poter essere goduta per molto tempo allora la mancaza di una storia lo renderebbe ingiocabile.

  22. a parer mio se un gioco ow non presentasse una campagna non dico porfonda e interessante ma quantomeno non abominevole allora sarebbe un flop.
    o almeno per me sarebbe un flop, perché la mancanza di un mordente che ti dica ” Sì dai continuo a fare secondarie per potenziare il pg e progredire nelle principali” sarebbe una cosa inaccettabile.
    l’unica eccezione è forse rappresenta da jc3, non tanto perché pieno di secondarie interessanti, quanto per il fatto che la mappa è così sterminata da potermi far venire voglia di esplorarla in lungo e in largo per scoprire nuovi “dettagli”.
    ma in un gioco come gta v in cui la mappa è si grande ma non abbastanza da poter essere goduta per molto tempo allora la mancaza di una storia lo renderebbe ingiocabile.

  23. Secondo comunque bisognerebbe fare invece una divisione in due macro categorie di giocatori. Quelli con fantasia e quelli senza. Fatta questa scissione secondo me il gioco è fatto. Quelli con più fantasia logicamente in questo tipo di videogiochi si troveranno sicuramente più a loro agio nel cazzeggiare inventandosi le acrobazie più disparate.

  24. Attualmente gli open world contengono tanta tanta merda. Il problema fondamentale sono le quest secondarie che non possono essere chiamate quest. Sono piccoli obbiettivi definiti sparsi a cazzo di cane con la completa assenza di trama o collegamenti alla main quest. Se vogliamo rappresentarli con degli aggettivi possiamo definirli assettici e trascurabili. Non dico che siano il male ma vanno bene solo per tappare i buchi della mappa, non possono certo rappresentare il vero contenuto del gioco. Ormai le vere quest secondarie in alcuni giochi si trovano solo come espansioni a pagamento. In altri invece nemmeno quello. Una delle poche SH che ancora introduce vere quest secondarie con un minimo di trama (e interesse) è la bethesda, e quindi non mi meraviglia che pur avendo diffetti tecnici i loro giochi risultino ugualmente apprezzati. Sono giochi ricchi.
    Ed ecco perchè sto odiando sempre più gli open world, la maggior parte di questi mi fanno perdere tempo dietro a obbietti di interesse pari a 0.

Lascia un commento